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Cappelletti tra radica e chitarre monolitiche a SHG40
Cappelletti tra radica e chitarre monolitiche a SHG40
di [user #116] - pubblicato il

Una chitarra ricavata da un unico blocco di frassino è una sfida non da poco, ma neanche usare radiche di legni più appariscenti per dare un'estetica unica a strumenti dal suono tradizionale è uno scherzo. Se ne occupa Fabio Cappelletti, che ci racconta le chitarre che esporrà a SHG.
Fabio Cappelletti è un liutaio con un passato da modellista d'arredo che ha saputo miscelare la conoscenza dei legni con un gusto estetico del tutto singolare. Nel suo laboratorio, materiali convenzionali per suoni classici si mischiano a rivestimenti in radica di essenze più vistose, come la più naturale e la più impressionante delle finiture.
Fabio sarà a SHG, il 15 novembre 2015 all'hotel Quark di Milano in contemporanea con Ritmi Show. Visita la pagina Facebook, il sito di SHG e consulta il catalogo che ti verrà consegnato in fiera per essere aggiornato su tutte le novità.
Nell'attesa, abbiamo raggiunto il liutaio per conoscere meglio il suo lavoro.

Il legno è un materiale che conosci molto bene immagino, anche grazie al tuo passato di modellista per arredi. Cosa ti ha portato dai mobili a chitarre, bassi, battipenna in legno eccetera?
Il passaggio dall'arredo agli strumenti è dovuto al fatto che amo la musica e sono stato prima un chitarrista, poi ho costruito la mia prima chitarra per gioco, mi ha appassionato e ho continuato. Ho letto tutto quello che ho trovato, preso informazioni in qualsiasi campo trovavo qualcosa che poteva essere utile, quando Internet non era ancora arrivato.
Il legno è un materiale fantastico, ci si può costruire di tutto. Offre una vasta gamma di intensità, di colori (hai mai fatto caso che più è scuro il colore e più è duro e forte il legno?) e io ci voglio costruire di tutto. Da qui nascono i battipenna, plettri, supporti e tutto quello che mi passa per la testa.
Conosco il legno grazie al mio passato da artigiano dove potevo proporre vari tipi di legno ai miei clienti in base al tipo di costruzione o per il loro lato estetico. Non conosco tutti i legni, sono tantissimi, poi il loro nome varia a seconda dell'utilizzo fatto o dalla zona in cui si trova, per esempio quello che in liuteria è chiamato Korina nell'arredo è chiamato Frakè, oppure Gaboon - Okoumè.

Cappelletti tra radica e chitarre monolitiche a SHG40

Alcuni dei tuoi strumenti sfoggiano legni davvero particolari. Sapresti parlarmi di quelli più atipici e delle loro caratteristiche principali?
Per i miei strumenti uso legni che amo per il loro timbro sonoro, acero, mogano palissandro, noce, ciliegio che personalizzo spesso rivestendoli con radica di altri legni, noce, ciliegio, madrona, pioppo, acero, il che non incide sulla timbrica dello strumento ma lo rende più bello.
Mi piace sperimentare quindi a volte costruisco con legni inusuali sempre che a tatto e orecchio mi dicano qualcosa, e se sono solo belli da vedere faccio in modo che si vedano.

Qual è la sfida costruttiva più grande con la quale hai avuto a che fare?
Circa due anni fa un chitarrista a cui avevo costruito una chitarra mi disse che il suo sogno era quello di avere una chitarra fatta da una sola tavola. "Sì, è possibile" risposi, così mi disse che aveva una tavola di frassino. Il frassino si può utilizzare per una chitarra, il suo timbro è molto secco, tagliente, ma con dei buoni pickup si ottiene un buon suono.
Mi portò la tavola, la venatura si prestava, la stagionatura sembrava buona. Gli dissi che l'avrei tenuta per qualche mese controllando lo spessore e che non si aprissero crepe. Per nove mesi rimase a riposo con periodici controlli, tutto bene. Quindi il taglio qualche millimetro più grande, poi riposo ancora per circa quattro mesi. Queste pause sono servite per essere sicuri che non si muovesse il legno: se si fosse stortato il manico avrei recuperato il body, ma tutto era perfetto, sembrava che la tavola volesse diventare chitarra. Quindi via con i lavori.
Ora è una bella chitarra e suona anche bene, il colore scelto dall'ormai mio amico è una tinta nera finita a poliestere lucido. Io speravo che si vedesse di più la venatura, ma è bella anche così. Sarà esposta.

Cappelletti tra radica e chitarre monolitiche a SHG40

Questa sarà la 40esima edizione di SHG e faremo festa grande. hai pensato a qualche sorpresa o un'offerta speciale per chi visiterà il tuo stand?
Ora sto costruendo un'acustica molto particolare che però non credo finirò per questo evento. Io ce la metto tutta, non guardo l'ora e continuo, ma sarà dura.
aspettando shg e ritmi show 2015 fabio cappelletti shg milano 2015
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SHG
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di maxventu [user #4785]
commento del 15/10/2015 ore 13:34:07
complimenti, una chitarra interamente ricavata da un monoblocco di legno è anche uno dei miei sogni.
Rispondi
di fabiocap [user #44020]
commento del 15/10/2015 ore 23:26:52
Ciao grazie per i complimenti,magari ci vediamo a SHG
saluti Fabio.
Rispondi
di fla72 [user #29005]
commento del 15/10/2015 ore 20:33:57
Un plauso all' arte italiana ,ed in particolare alla bellezza di queste opere d' arte ( prima che Chitarre)!!
Rispondi
di fabiocap [user #44020]
commento del 15/10/2015 ore 23:28:17
Grazie,le persone come voi mi danno la giusta energia per continuare,ciao Fabio.
Rispondi
di lazydaniel [user #28418]
commento del 16/10/2015 ore 11:48:10
Un altro che è passato dal design di mobili alla liuteria è un certo Ned Steinberger
Complimenti per i tuoi lavori!
Rispondi
di fabiocap [user #44020]
commento del 16/10/2015 ore 12:49:53
Grazie per il paragone,io però non voglio fare prodotti di serie, le voglio fare una per una ciao.
Fabio.
Rispondi
di luxvan [user #15458]
commento del 16/10/2015 ore 17:52:41
tinta nera finita a poliestere lucido???
dopo una lavorata del genere e tutto il tempo per perfezionare le scelte, controllare come si muove il legno etc etc..... COPRIRE TUTTO COME SI FA???
e pooi... le stupende venature del frassino... il mio liutaio mi concesse il privilegio di avere un corpo fatto al tempo per notissimo chitarrista italico.. ne fece due e l'artista scelse quello che preferiva. Pezzi unici di stupendo frassino palustre europeo con venature grandi, ricoperto da top in acero marezzato finissimo. leggerissimo anche data la presenza di una camera tonale nella parte superiore. VENENDO AL SODO: il noto artista ricoprì il tutto con un bello strato di nero lucido. A me fu imposto che se volevo quel corpo doveva assolutamente rimanere il più visibile possibile nella sua naturale bellezza. quindi optai per una finitura naturale ad olio. è e sarà sempre una meraviglia! ci ho messo pochissimo a capire che il liutaio aveva pienamente ragione e non era solo un capriccio suo... mi ha così dato una chitarra rinnovata con un corpo bellissimo e una lezione sul valore del legno dato dalla sua naturale bellezza, oltre al suono ovviamente eccelso.
Rispondi
di fabiocap [user #44020]
commento del 16/10/2015 ore 20:41:45
Ciao,ti do ragione ma vedi per me ogni chitarrista è un noto chitarrista ed il mio compito è quello di dargli lo strumento che vuole,forse un giorno anche lui preferirà vedere la bellezza del legno.(comunque non è nero coprente, è tinta nera con vernice trasparente,qualcosa si vede)
Ciao Fabio
Rispondi
di luxvan [user #15458]
commento del 17/10/2015 ore 14:13:16
mi spiaceva solo perchè hai fatto un lavoro eccezionale che merità davvero di essere valorizzato al massimo... comunque tanti tanti complimenti ;)
ah, forse non ho ben capito, ma la tastiera è sempre tuttuno con corpo e manico??
Luca
Rispondi
di fabiocap [user #44020]
commento del 17/10/2015 ore 21:35:54
Ciao forse ti ho risposto in forma troppo diretta, come se ci conoscessimo da molto e posso essere sembrato arrogante, se è cosi accetta le mie scuse.quello che volevo dire è che a volte chi mi chiede uno strumento ha già ben chiaro in testa cosa vuole,quindi si consiglia per il meglio ma la decisione sul colore e finiture estetiche è solo sua.
la tastiera da 22 è in palissandro,i tasti jumbo ed i segnatasti in Abalone da 6 mm.
ciao Fabio.
Rispondi
di luxvan [user #15458]
commento del 19/10/2015 ore 15:18:33
ma figurati!!! sei stato più che cortese. complimenti ancora e buon lavoro
Rispondi
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