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Dov'è l'arte?
Dov'è l'arte?
di [user #18097] - pubblicato il

Un nostro lettore ha scritto questo diario, leggero e spassoso, per proporci qualche sua riflessione sul mondo dei musicisti professionisti contrapposto a quello dei semplici amatori. Lo spunto per le sue considerazioni arrivava da un video, assolutamente geniale, del feroce comico Giorgio Montanini, intitolato, "Rivoluzione e Cover band".

Faccio una premessa doverosa: il filmato contiene un linguaggio volgare e anche una bestemmia. Chi fosse sensibile a certe cose è avvertito.

Quando ho visto questo monologo ho riso con le lacrime, parla anche di me mi sta prendendo in giro eppure ho riso come un matto.

L'argomento è insidioso ma se dovessi puntare un euro su dov'è l'arte lo punterei più sul mondo amatoriale che su quello professionistico.

Premesso che è impossibile stabilire a tavolino cosa è arte e cosa un prodotto commerciale, o cosa un prodotto commerciale fatto ad arte o un prodotto artistico commerciabile ma tutte le volte che mi sono avvicinato al mondo discografico (italiano pop/canzone d'autore) ne sono sempre stato respinto, forse ho sbagliato incontri ma l'ho sempre visto scevro di un qualsiasi anelito artistico.

Molta pianificazione, ragionamento, marketing, molto professionismo appunto ma pochissimo fuoco sacro.

Con il mio lavoro ho spesso a che fare con lavoratori del campo dello spettacolo, turnisti, tecnici del suono, delle luci ecc. e visti da vicino somigliano molto a dei trasfertisti, spesso hanno casini a casa per le lunghe assenze ed anche dal lato economico devo dire che ultimamente ho sentito delle cifre associate a dei nomi veramente imbarazzanti.

L'altra strada del professionismo è quella meno glamour dell'insegnamento che molti miei amici hanno intrapreso e devo dire che è una cosa dignitosa ma che somiglia molto all'insegnamento di una materia umanistica.

Soprattutto oggi che le scuole di musica sono usate il più delle volte come parcheggi per ragazzi i cui genitori lavorano, si tratta di assegnare dei compiti e verificare che si siano svolti, il che rende la cosa molto frustrante.

Dov'è l'arte?

Se messo a confronto con le prove in saletta nella quale ci scervelliamo per trovare l'accordo che suona meglio o la melodia giusta, le liti furibonde per un maggiore o un minore, la ricerca costante del pedalino risolutore, e poi la gioia del montarti il palco per bene, con calma bevendoti una birretta e poi due e poi tre.

Insomma se dovessi puntare un centesimo su dove alberga l'Arte io non avrei dubbi.

Un vecchio adagio diceva:

"Se un giorno ti verrà rimproverato che il tuo lavoro non è stato fatto con professionalità, rispondi che l’Arca di Noè è stata costruita da dilettanti e il Titanic da professionisti."

lettori in cattedra
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di gigswiss [user #35314]
commento del 09/11/2015 ore 19:05:39
Il monologo non mi piace però i concetti che esprime questo Montanini li condivido in gran parte.
Non mi è mai piaciuto suonare le cover pop-rock-blues se non a scopo didattico. Diverso il caso dei classici jazz dove l'interpretazione ti permette davvero di dare la tua lettura al brano.
Nei locali della mia zona dove si suona dal vivo (POCHISSIMI) si propongono solo tribute-band o cover-band. Jazz minga. Una tristezza.
Preferirei di gran lunga ascoltare gruppi, anche ruspanti, che suonano i propri pezzi. Difficilmente capita l'occasione.
Se vuoi suonare dal vivo i brani sono quelli: il solito repertorio blues o r&b oppure pop o rock. Sempre cover però, e anche ultra conosciute.
Sono anni che non suono più con un gruppo soprattutto per la noia che ho sempre provato a suonare continuamente i soliti brani ricalcando questa o quella registrazione famosa; in saletta così non mi diverto. Rimpiango i giorni in cui si cercava di "creare" qualcosa tutti insieme tra una birra e l'altra.
Per fortuna i mezzi tecnologici odierni mi permettono in qualche modo di sopperire e godermi lo splendido succedaneo che è l'home recording. La birra me la bevo poi al bar ascoltando la solita tribute band.



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di cattaneo8 [user #13883]
commento del 09/11/2015 ore 21:27:31
Divertente e intelligente. Tutto vero, ripenso a mio fratello quando mi viene a trovare e mi vede strimpellare qualche pezzo ben conosciuto e tutte le volte mi dice che sono proprio un pappagallo, che sono 27 anni che suono e sono ancora lì a scimmiottare Chuck Berry , i Toto, Pupo e Marcella Bella. Certo il mio orgoglio, lì, mi fa rispondere sempre con affermazioni che sembrano intelligenti (sembrano) su come sia difficile comporre un brano originale, su come sia impossibile che possa portare fama gloria e ricchezza o anche solo poterci vivere, sulla certezza che ormai le canzoni si consumano come le patatine e che dopo 2 giorni finisci nel cestino del desktop di windows e bla bla bla; ma “la verità mi fa male lo so” .
Oggi la musica è definita altrove, un po’ come negli anni 50 dove gli artisti venivano cercati e plasmati dal business musicale (ma almeno chi teneva le redini del gioco un anima ancora l'aveva). Poi arrivarono gli anni 60 e 70 e tutto fu stravolto, anche le regole del mercato discografico. Ma chi ha veramente fatto la rivoluzione ha sposato la causa, vivendo per essa e rischiando tutto per dire quello che andava detto, e chissà quanti non ci sono riusciti e sono rimasti per strada vivendo di stenti. Ora con i mezzi informatici abbiamo la possibilità di una vetrina globale ma forse non abbiamo le “palle” per vivere e suonare contro corrente. Abbiamo scelto una vita più comoda ma ci siamo venduti la libertà di decidere del nostro futuro e cerchiamo il nostro piccolo mondo artificiale nelle salette prove o sui palchi della festa della piadina per suonare i Led Zeppelin, i Doors o i POOH e i Cugini di Campagna.
Magari domani qualcuno dirà basta. E’ sempre nato qualcuno che un giorno ha detto basta. Speriamo arrivi presto a salvarci.

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di alexus77 [user #3871]
commento del 09/11/2015 ore 22:21:37
Vabbe'... pero' l'Arca e' esistita solo nelle favole...

Diatriba inutile a mio avviso. Se uno e' preparato e fa le cose in maniera professionale, ben venga. Ci sono cover band che spaccano piu' di gente che fa roba originale, ma che di originale non ha nulla.

Ad esempio, questo comico fa ridere pochetto. Si, il materiale e' suo... ma se non e' buono, che gli devo pure dire grazie? Fa ridere un paio di volte, ma un monologo ad personam stanca alla fine... Lo stesso direi di uno che scrive musica oscena, per quanto originale, o di una cover band che strimpella.

La differenza non e' tra originale vs. cover, ma tra professionisti ed amatori.
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di pg667 [user #40129]
commento del 10/11/2015 ore 09:50:17
secdondo me più che altro la differenza è fra musica bella e musica brutta.

ho suonato in molte coverband e mi sono divertito, ma soprattutto ho goduto delle emozioni che la musica mi trasmetteva.

c'è chi è capace di scrivere buona musica e chi no, personalmente non vado spesso a vedere gruppi underground suonare fuori, prima mi informo su internet e solo se quello che fanno lo reputo davvero valido li seguo.

se devo andare solo per supportare l'uderground o la scena locale, se questa non è all'altezza sono ben contento che non sia supportata.
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di adriano26 [user #24319]
commento del 10/11/2015 ore 05:02:19
Anche io, sto ridendo come un matto guardando questo video, e al tempo stesso, rifletto. Che dire, io nella mia vita, di professione faccio il portiere d'albergo, e sono anni che cerco di portare avanti il mio progetto come cantautore, ma non per questo, mi considero un "dopolavorista"...il mio lavoro, mi ha dato la libertà di fare la musica che voglio, i soldi per studiare canto, chitarra, etc e per tutto l'armamentario (strumenti, computer).
Se spero un giorno di campare di musica, di arte? Si e nò, perchè se è vero che il mio lavoro mi leva tempo prezioso per dedicarmi appieno alla musica, per seguire altri gruppi e conoscere altri artisti con cui collaborare, il mio lavoro, mi mantiene con i piedi per terra, ed è una lezione che ogni artista deve tenere sempre a mente...
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di BBSlow [user #41324]
commento del 10/11/2015 ore 09:55:36
Il monologo non è male, nonostante l'evidente ricerca del continuo "épater le bourgeouis", che insomma, proprio nuovo nuovo non è (prima o poi magari qualcuno spiegherà al Montanini che esistono i cover-fools così come le cover band, e che pure lui non è poi tutta 'st' originalità, a partire dall'uso dell'inflessione dialettale). Dal punto di vista ideo-logico, molte delle cose che dice sono sostanzialmente delle cazzate, ma sono funzionali alla battuta, quindi ci sta. Del resto fa il comico, mica lo storico. O il musicista.
Perchè, ecco, cover band o originale che sia, la differenza tra un musicista e un comico c'è. Ed è che il comico può far l'artista (o meglio: sentirsi artista) anche senza essere un attore, senza essere niente: può basarsi solo sul talento, ignorando qualsiasi forma di tecnica (che pure esiste, ed è ben faticosa da apprendere e poi mettere in pratica su un palco). Un musicista non può permettersi di farlo. A un musicista, cover o meno, la tecnica serve, perché non importa quanto tu sia "artista" nell'anima o quanto tu abbia effettivamente da dire agli altri, se non hai il "mezzo" per farlo, se non domini lo "strumento" (inteso in senso generico e specifico) che fa da tramite tra te e il pubblico mentre sei su un palco... nix. Non viene fuori niente. O se no si fa come quei ragazzini di tanti talent, che siccome "cantano col guòòòòre" pretendono che gli venga perdonato se non beccano una nota manco per sbaglio. Il comico, se gli viene una battuta, la dice e il pubblico ride. Ed è per questo che scopa di meno, perché le donne lo sanno che il chitarrista ha più tecnica e sa usare meglio le mani.
Che poi, a parte 'sta storia della tecnica, non è mica tutto qui. Come ha già -giustamente- detto qualcuno sopra, dove sta scritto, che un bancario non possa fare la rivoluzione? Che l'artista debba vivere estraniandosi da tutte le magagne della realtà? E che rivoluzione potrebbe fare (o ispirare, o guidare), uno che vive una vita "altra", lontana da tutte quelle seccature che comporta il timbrare il cartellino ogni mattina? Sia ideologicamente, sia esteticamente, è una struttura logica che non sta in piedi. Anzi, oserei dire, usando il linguaggio del Montanini, che è questo, il vero inganno borghese, farti credere che l'artista possa dire e pensare e comunicare certe sensazioni solo perché è uno "fuori". Au contraire, come hanno detto in tanti, è la vita stessa, a poter essere trasformata in opera d'arte, e poco conta che tu faccia il bancario o l'idraulico, se hai qualcosa da dire puoi dirlo senza vergognarti, senza cedere al ricatto morale di tanti "artisti" che ti guarderanno dall'alto in basso perché tu non hai avuto il "sacro fuoco" che ti ha portato a tentare di sopravvivere senza busta paga (e fa un po' senso, quando poi ti accorgi che un buon 50% di questi artisti rivoluzionari possono credersi tali solo grazie ai risparmi di mamma e papà. Chi sarebbe, il parassita?).
Quanto al resto, in fondo è di scarsa importanza. Io ho suonato in cover band, e in band che facevano pezzi originali. Ho incontrato gente con la passione e il talento in entrambe le fattispecie, così come in entrambi i casi ho incontrato degli stronzi senza speranza. Poi capirai, io (tuttora) suono blues, se pensassi che da una cover non può uscire fuori niente di buono dovrei concludere che il blues è solo una grossa truffa borghese, e mettermi a fare il metallaro iperdistorto che urla nel microfono, che quello sì, che è nuovo e originale (perchè, se volessimo fare un discorso davvero serio, dovremmo riconoscere che in musica, da almeno 40 anni, è impossibile fare qualcosa di "nuovo" - a parte la considerazione che non necessariamente ciò che è nuovo è anche "bello" e "arte". Ma, come in musica, anche in moltissime altre forme artistiche, l'arte è ormai da ricercarsi quasi solo nel passato; oggi, al massimo, esiste il talento, e a volte la fortuna di incontrare un buon produttore).
Su una cosa, do ragione a Montanini: che un bel po' di questi che fanno le cover si sentono 'stocazzo, manco davvero il pezzo fosse roba loro, o come se fossero loro Liga o Vasco o gli Stones o i Pooh (esisterà, una cover band dei Pooh?). Ecco, un po' di sano senso della realtà non guasterebbe (peraltro, quanti sono quelli che siccome "io i miei monologhi me li scrivo da solo" vanno in giro sentendosi Lenny Bruce? E sveglia, ragazzi, certe cose potevano essere originali e "artistiche" negli anni '70, oggi giocare ai rivoluzionari dicendo le parolacce è un po' patetico).
E comunque non se la pigliasse con le cover band, Montanini non scopa perché è 'mbriaco, e anche dopo la rivoluzione sarebbe lo stesso. Si tagliasse la barba e si trovasse un lavoro, allora sì, che avrebbe la fila di ragazze.
Rispondi
di sciani [user #3555]
commento del 11/11/2015 ore 09:14:10
Il tuo commento è illuminante, intelligente, reale e anche ironico, a me hai fatto ridere più tu che lui. Il Montanini sembra la scopiazzatura di tantissimi altri comici poco originali che si nascondono dietro la volgarità e la bestemmia perchè privi di quell'arte che dovrebbe chiamarsi originalità e si permette pure di fare il "gruosso", come si dice dalle mie parti, "Si tagliasse la barba e si trovasse un lavoro, allora sì, che avrebbe la fila di ragazze. " Grazie del tuo commento.
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di OldBoy utente non più registrato
commento del 11/11/2015 ore 11:00:47
È per commenti come questo che sono su accordo.
Rispondi
di mattarellox [user #2415]
commento del 11/11/2015 ore 15:06:23
basterebbe così poco per scopare?? Sicuro??
Rispondi
di BBSlow [user #41324]
commento del 12/11/2015 ore 09:29:45
In effetti, no. Dovrebbe anche imparare a suonare la chitarra.
Rispondi
di franciscu [user #42461]
commento del 10/11/2015 ore 10:03:13
Premetto...suono i miei pezzi...ma anche lui fa come le cover band. Evitasse tutte quelle parole volgari e quella tristissima bestemmia contro la Madre di Dio e faccia ridere con la logica. Lui si cerca la risata con la parolaccia come quei tristi cinepanettoni italici.
Rispondi
di ENZ0 [user #37364]
commento del 10/11/2015 ore 11:47:05
Qualche sorriso lo strappa, il concetto, preso molto alla lontana e non tanto solido da poterci costruire un monologo, ci sarà pure ma non capisco, io che da oltre 15 anni mi spacco per cercare di affermarmi nella libera professione, dovrei sentirmi in colpa se nel fine settimana mi vedo con qualche amico per cazzeggiare, fare un pò di rumore e scaricare un pò di stress?

Vale lo stesso discorso quando, anni addietro, facevo qualche giro in kart... mah...

Poi, non ho dato molto peso, ma da del "perbenista" a Brignano?
Ad ogni modo, avrebbe fatto bene e non nominarlo, spazzatura forse ne avrà fatta anche (non so, non sono un suo fan) ma magari tutti i comici avessero il talento, intelligenza, senso della misura e sensibilità di Brignano... ma va bene, serviva per far ridere!
Rispondi
di scrapgtr [user #12444]
commento del 10/11/2015 ore 12:25:48
Da dopolavorista orgoglioso di esserlo dico: come la mettiamo con Enzo Jannacci, medico, Paolo Conte, avvocato, Mimmo Locasciulli, medico, Luca Ghielmetti, farmacista, Roberto Vecchioni, professore, Robert Quine (IL chitarrista delle avanguardie newyorchesi degli anni '70, poi con Tom Waits in Rain Dogs), avvocato, Henry Kaiser, docente universitario e documentarista? In settori diversi dalla musica mi vengono in mente lo scrittore Hamid Ziarati, ingegnere e il comico Mario Marenco, architetto e designer, che sarà un dopolavorista ma di sicuro fa più ridere del triste monologhista del video, al quale, veramente, verrebbe da consigliare di trovarsi un lavoro: e non si illuda che i vecchietti vadano da lui!
Rispondi
di rickyfigoli [user #36535]
commento del 10/11/2015 ore 17:34:24
Beh hai trascurato il grandissimo esimio Architetto Luca Mangoni....
Rispondi
di f.n [user #3760]
commento del 10/11/2015 ore 15:50:49
bravo scrapgtr...Mi hai tolto le citazioni di bocca..."

E se parliamo di comici, fra i più bravi e capaci (anche di essere volgarissimi senza essere fastidiosi...cosa non facile), oltre a suonare anche piuttosto bene, ci mettiamo Checco Zalone (avvocato).

Mi sembra comunque che si è perso il filo del commento iniziale che vede "professionismo" vs. "amatori" per cercare fra questi la vera "arte".

E sul tema posso solo dire una banalità: conosco diversi professionisti nel mondo della musica e certo non è che suonano/producono solo le cose che piacciono loro, ma fanno (necessariamente) anche tante marchette.
Ovviamente non parlo dei "grandissimi" protagonisti, ma di onesti e pur preparatissimi "lavoratori" nel settore della musica.

Il che, in generale, fa parte del lavoro: chi può dire di fare un lavoro e fare solo quello che piace? Tutti i lavori hanno la parte più divertente, quella che ti ha ispirato in anni di studio e sacrifici, e la parte più di rottura di balle: che tu faccia l'architetto, il medico, l'avvocato o il muratore (ok...se lavori in posta probabile tu abbia solo rotture di balle...ma almeno mangi).

Probabile che anche il pornostar a un certo punto gli tocca dire "e vabbè ... 'ndiamo a guadagnarci la pagnotta" :)

Quindi quanto scritto nel diario personalmente lo condivido, ma non lo posso giudicare dove sta l'arte e, anzi, credo che l'arte sia trasversale, per cui illumina l'amatore, il professionista ispirato, chi ha la fortuna di avere un talento innato e magari essere umanamente uno zero assoluto....l'arte è come la fortuna: bendata !

Federico
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 10/11/2015 ore 16:29:22
A questo punto dobbiamo definire cos'è arte e cosa no... mica facile... Vi è un continuo dibattito tra pittori, scultori, critici / giornalisti, studiosi, intellettuali di ogni estrazione ecc. Non saranno mai e poi mai d'accordo. Una regola generale è che non si deve confondere quello che ci piace con Arte da A maiuscola. Vi sono poi troppe bands contemporanee e la musica è un campo talmente vasto da essere impossibile da definire cos'è arte in maniera oggettiva! Percui W il dibattito in pagina!!!
Rispondi
di Spottyblu [user #29356]
commento del 10/11/2015 ore 16:38:44
Beh ragazzi, via un comico mette in ridicolo la realtà, non è certo tutta così né solo così, serve per fare una battuta e per riderci su, l'arte è un modo per esprimersi, anche copiando gli altri o rifacendo cose che hanno già fatto magari da 40 anni (magari sapessi rifare certi pezzi), poi va da sé che quando si inizia si copia... anche perché comporre o fare qualcosa di originale non è da tutti, ma non per questo uno dovrebbe smettere. Ci sono cantanti che non hanno la voce o la bravura di Mina, allora non dovrebbe cantare quasi nessuno! Ci sono pure comici che imitano Lenny Bruce come Montanini appunto, con la differenza, che quando lo faceva Lui era davvero rivoluzionario scandalizzare i benpensanti: oggi i benpensanti parlano come scaricatori di porto.
Poi il dopolavorismo è solo una battuta: dalla magistratus di Bologna (che per inteso fino a qualche anno fa esisteva... tutti campano con le proprie professioni) è uscito Lucio Dalla. Comunque Montanini fa ridere perché alla fine mette alla berlina anche la propria cialtronaggine.
L'arte, io penso sia quello che ti consente di esprimerti, e ti dà gioia al di là dei riconoscimenti, ciascuno la vive come vuole e come può.
Ho conosciuto un pittore che usa varie tecniche ed ha sempre detto che lo fa perché si diverte, e questa gioia traspare anche dai suoi quadri. Lui dice se mi devo macerare per qualcosa non lo metto sulla tela.
Ha un discreto riscontro (ci campa, anche se insegna), ma secondo me è realizzato anche se le grandi gallerie non lo conoscono. Poi magari fra qualche anno qualcuno lo "scopre"...
Comunque forse giova ricordare che non solo nell'arte... anche Einstein, per campare, era impiegato all'ufficio brevetti
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 11/11/2015 ore 10:46:20
Picasso ha sentenziato "rubare è OK, copiare invece no"!!! Ho sentito questo proprio l'altro ieri in una trasmissione TV ma non sono sicuro di aver del tutto capito cosa voleva dire...
Rispondi
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 11/11/2015 ore 14:10:01
Quella di Picasso era una frase provocatoria, il senso è che devi prendere da chi c'è prima di te e metterci del tuo.
Metti Keith Richards molte cose sono "rubate" da Chuck Berry come anche il passo dell'oca che fa Angus Young a volte negli shows, anche quello di suonare dietro la schiena la chitarra lo faceva T Bone Walker e poi lo ha fatto Hendrix e poi an SRV.
Oppure rubare più nel senso stretto i Led Zeppelin hanno ciulato diverse canzoni, molta puzza di plagio, perché non scrivevano nei credits di chi era l'originale, una su tutte "daze and confused" che però è stata arricchita dai riff di Page.
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 11/11/2015 ore 17:42:50
Picasso ti manda a dire che è contento di questa tua spiegazione. Pure io!
Rispondi
di thyeah [user #40067]
commento del 17/11/2015 ore 15:41:50
"l'artista medriocre copia, il genio ruba"
Rispondi
di Cukoo [user #17731]
commento del 10/11/2015 ore 22:59:01
Montanini fa bene alla salute.
Rispondi
di luvi [user #3191]
commento del 13/11/2015 ore 10:57:38
Al di là di qualche volgarità gratuita e della bestemmia, decisamente evitabili o sostituibili con qualcosa di più rispettoso delle sensibilità altrui, quel che resta intrigante, intelligente e graffiante è il concetto che Montanini esprime e la satira di costume che fa,utilizzando ovviamente immagini forti ed esagerazioni tese a suscitare una reazione nel pubblico dal vivo.
La questione che affronta è reale ed al di là dell'interrogativo su cosa sia Arte e cosa no, su chi sia Artista e chi no, il monologo tocca punti dolenti della situazione del mondo dello spettacolo, cosa dimostrata proprio dalla reazione veemente di chi si sente punto sul vivo.
Essere membro di una cover band, meglio ancora se dopolavorista, sono d'altra parte le condizioni che a causa di uno squallido gioco al ribasso (e al massacro) sembrano divenute irrinunciabili per poter suonare in gran parte dei locali, che propongono ai musicisti cachet irriferibili e che per mancanza di cultura, coraggio ed interesse, non sanno distinguere tra chi merita e chi no e privilegiano esibizioni a volte di livello elevato, altre volte semplicemente imbarazzanti, dei vari cloni di artisti e band note, credendo così di "andare sul sicuro"...
Ricordiamoci semmai che il repertorio di una qualunque cover band prima di divenire tale è stato "musica originale"! Senza gli artisti che l'hanno composta e senza l'opportunità di essere ascoltata in migliaia di occasioni nessuno oggi la potrebbe utilizzare per mettere assieme una scaletta di cose non sue. :-)
Rispondi
di Cukoo [user #17731]
commento del 13/11/2015 ore 13:01:23
Ciao Luvi. Montanini è politicamente scorretto, spara sulla croce rossa, è cinico ma non baro. E' per questo che dico che fa bene alla salute, perchè attacca i luoghi comuni, e in questo campo c'è tanto lavoro da fare.
Sul tema specifico delle cover/tribute band: tutte le band lo sono, più o meno (i Rolling Stones sono diventati la tribute band dei Rolling Stones). Anche rifare (bene) una canzone altrui fa bene alla salute (propria e del pubblico).
Ma Montanini non ce l'ha con le band: a mio parere i suoi bersagli sono l'imitazione becera e, soprattutto, l'inconsistenza di certo pubblico. Ce l'ha con i luoghi comuni, insomma.
Rispondi
di Skadex [user #27312]
commento del 11/11/2015 ore 01:58:56
Vorrei rovesciare il punto di vista: originalità nell'arte, ma siamo sicuri che ci siano tutti questi "artisti" originali che facciano arte? Vedo che in molti si cimentano in scrittura, pittura, musica ed ogni altro campo dell'espressione umana, ma con che risultati? I mezzi di oggi permettono indubbiamente una maggiore libertà di espressione ed una maggiore possibilità di espressione ma di certo non aumenta il livello artistico insito in noi.
Diceva un mio amico: "si, ma tu non hai la mastria" che tradotto sommariamente significa "si, ci provi, ti impegni ma semplicemente non hai la qualità per farlo".
Cosa c'entra con il discorso? Semplicemente, la libertà di fare cose non corrisponde alla capacità di fare cose e purtroppo oggi c'è anche una certa refrattarietà alla critica di chi ti dice che non sei capace.
Per questo preferisco molto di più una cover band che cerca di riprodurre brani storici piuttosto di qualcuno che prova a fare musica orginale ma di livello spesso infimo. Io ad esempio non ne sono capace, non mi cimento nel creare un qualcosa di mediocre per un errato senso di arte.
Il senso critico ed estetico è una cosa che manca a parecchi oggi ed i risultati sono evidenti, pertanto dico: la vera rivoluzione parte quando si capirà che non è possibile per tutti fare tutto.
C'è un detto che sento spesso dire oggi: tutti sono utili e nessuno indispensabile.
Balle.
Per ottenere risultati serve qualcuno di indispensabile a cui è possibile aggiungere poi qualcuno di utile. La grande musica è stata fatta da indispensabili accompagnati da qualcuno di utile. L'arte originale è degli indispensabili, le cover degli utili.
Pertanto w le cover band che non fanno danni piuttosto che gli originali mediocri. Le nostre orecchie ringraziano.
In tal senso essere amatori o professionisti è quasi irrilevante: non è il fatto di campare o di divertirsi con la musica a fare la differenza sulla qualità di ciò che si produce, ma solo il talento della persona e quello o c'è o non c'è.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 11/11/2015 ore 08:41:53
"oggi c'è anche una certa refrattarietà alla critica di chi ti dice che non sei capace"

E' sempre stato così, semmai il problema è che oggi l'incompetenza cafona è diventata intrattenimento.
Rispondi
di darkfender [user #16554]
commento del 12/11/2015 ore 12:48:31
Ma a dire il vero ci sono talmente tanti musicisti che trovare un gruppo inedito in gamba è davvero facile oggi.

Seguire le coverband è più una questione di pigrizia...
Dove vado stasera? solito locale a bere una birra ..ah c'è anche la cover band X...ok..poui so già i pezzi e posso cantare la cover di vasco dopo 6 birre.

contro:
Dove vado stasera? Vediamo chi suona e dove...questi mi sembrano interessanti, aspetta che controllo i video e ascolto qualcosa.....si mi piacciono... sono a un'ora di macchina ....ma sono interessanti.

Poi ovvio che le coverband facciano meno danni...e sai che ti dico... mettere su un CD ne fai ancora meno....

Per suonare delle cover basta saper leggere delle TAB e in un mese o due si è pronti con una scaletta da 1 ora mezza.
Ma per scrivere inediti "in teoria" servono anni di studio in più, investimenti in registrazioni e non basta un anno spesso per un'ora e mezzo di scaletta....


Questo per avere meno locali in cui suonare e guadagnare meno :)

è vero che ci sono un sacco di persone che suonano (in locali discutibili spesso) pezzi inediti senza le competenze minime per farlo
Rispondi
di Skadex [user #27312]
commento del 12/11/2015 ore 13:42:19
Che in parte fare una cover band sia più semplice è vero (ma neanche così tanto: un conto è preparare una scaletta un conto e saperla fare come si deve....) ma onestamente tutti questi artisti inediti di valore difficilmente riesco a sentirli (a onor del vero è una fase dove mi informo o ascolto anche poco adesso).
Non sto mettendo in dubbio le loro capacità individuali sia chiaro, magari saranno strumentisti bravissimi ma comporre qualcosa di bello non è così semplice.
Pertanto io preferisco sentire in un concerto o in un locale una cover band che suoni bene (molto più facile da trovare) che qualcuno che ci prova ma che onestamente non ha questi grandi risultati.
Rispondi
di darkfender [user #16554]
commento del 13/11/2015 ore 11:44:50
Neanche così tanto?
Quindi tra leggere una tab ascoltare e riprodurre e scrivere musica E suonarla non c'è differenza?

Non parlo del prendere in mano una chitarra, suonare 4 accordi e cantarci sopra parlo delle migliaia di gruppi che sanno quello che fanno.

Ce ne sono tanti in giro...e fidati non bastano 10 cover per coprire il lavoro tecnico e teorico di un singolo inedito fatto con criterio.

A essere onesti dipende molto dallo stile anche ma in tutti i generi musicali si sente chi fa le cose per bene e chi no e difficilmente nei locali seri senti gruppi inediti scarsi.
Rispondi
di Iconoclast76 [user #43596]
commento del 11/11/2015 ore 10:19:09
l'arte nasce da un bisogno che non ha nessun fine ultimo di conseguenza se domani mi metto a coporre un brano per forza perche tra 3 giorni devo consegnarlo quella non è arte, è arte quando mi sveglio una giornata e ho voglia di comporre senza un perche a volte finisco a volte resta incompleto
Io vedo nella musica commerciale una carenta ma una carenza mamma mia sopratutto in italia non ce nemmeno un artista che attualmente mi piaccia e parliamo dei big del professionismo, sono convinto che in qualche stanzino sgabuzzino c'è qualche avvocato impegato muratore panettiere che ha composto un gioiello di brano bello dall'inizio alla fine che nessuno vedra mai
Rispondi
di magheggio [user #10968]
commento del 11/11/2015 ore 11:26:56
Se mai "sentirà"!
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 11/11/2015 ore 21:33:41
"se domani mi metto a coporre un brano per forza perche tra 3 giorni devo consegnarlo quella non è arte,"


Quindi la musica di Mozart, ad esempio, non è arte.
Rispondi
di Iconoclast76 [user #43596]
commento del 12/11/2015 ore 01:43:15
Mozart non fa testo, era un genio
Mettiamoci in testa che tutta la musica che ascoltiamo è studiata a tavolino da gente che di essere artisti veri non ci azzecca niente sono piu simili a programmatori informatici che ad artisti, se io vivo e sento il bisogno di creare beh quello è il momento di fare arte, se non sento questo bisogno e lo devo fare per lavoro, magari se sono bravo non dico non fai un bel brano ma con tutta la teoria musicale che puoi conoscere non saprai mai simulare o prevedere cio che avresti fatto in un momento idoneo alla creazione
Se poi ci mettiamo l'italiano medio che piu che un artista è un ladro facciamo bingo, io ascolto la musica italiana e mia ccrgo che non vi è la minima cognizione di causa la minima consapevolezza e cultura a volte sento brani che trattano argomenti seri con sonorita che sembra un circo, o in generale musica proprio per mentecatti nessuna classe scelta stilistica e questo succede quando metti gente ignorante che con l'arte non ci azzecca niente
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 12/11/2015 ore 08:41:27
"questo succede quando metti gente ignorante che con l'arte non ci azzecca niente"

Certamente, ma appunto dipende da chi è che fa, e non dal fatto che sia su commissione o spontaneo.
Rispondi
di Iconoclast76 [user #43596]
commento del 12/11/2015 ore 09:27:42
commissione o spontaneo si avranno cmq due risultati diversi come una partita di calcio truccata rispetto ad una autentica
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 18/11/2015 ore 21:24:33
Non so se sei un compositore e cosa fai, ma non è come dici.
Rispondi
di BBSlow [user #41324]
commento del 19/11/2015 ore 09:56:22
Che la musica leggera attuale sia trattata come un "prodotto", è senz'altro vero, così come è vero che anche i (pochi) artisti tuttora operanti in questo campo siano soggetti a controlli e "input" da parte di produttori e agenti che con la musica e l'arte hanno poco a che vedere.
D'altra parte, stabilire il principio che la musica "su commissione" non possa essere "arte" è un'esasperazione talebanica ;) figlia di un modo di concepire l'arte tipico del romanticismo ottocentesco, e contraddetta da un numero impressionante di opere e musicisti (e non solo: si pensi ai pittori...).
Un artista ispirato, uno capace, tirerà fuori qualcosa di artisticamente rilevante anche dovendo operare su un tema "dato" e a scadenze prefissate. Esempio plausibile, nel campo della musica leggera, sono le colonne sonore; senza stare a scomodare Morricone o John Barry, le cui composizioni sono più assimilabili a delle suites che alla musica leggera, pezzi come "Dead man walking" o "Streets o Philadelphia", di Springsteen (il primo che mi viene in mente) non sono arte? "Goin' home", di Knopfler, non è un bellissimo pezzo per chitarra, degno di figurare accanto al repertorio dei DS?
Poi, certo, la produzione, il marketing, le radio, etc etc. Ma il problema non è lavorare su commissione o meno, il problema è avere qualcosa da dire; perché, se è possibile che anche un artista possa avere difficoltà ad esprimersi "su commissione", è tuttavia certo che chi non ha niente da dire non dirà mai niente, anche se svincolato da qualsiasi tipo di condizionamento. La differenza, come sempre , è tutta lì.


Rispondi
di magheggio [user #10968]
commento del 11/11/2015 ore 11:11:25
Io direi che sono d'accordo con i commenti sopra.
E' difficile, in assoluto, dire dove sta l'arte... ma sicuramente fare cover non vuol dire automaticamente non avere il fuoco sacro, così come fare materiale proprio non è automaticamente segno di arte.
Sulle cover va fatto un discorso un po' più ampio:
1- perchè si fanno?
All'inizio, sia come singoli che come band, si fanno per imitare i propri idoli e per imparare... e ben vengano!
Poi "da esperti" magari si fanno per omaggio ai propri idoli o influenze... e ben vengano!
Io sinceramente non capisco chi fa esclusivamente cover... però vabbè... e capisco ancor meno chi fa cover di un solo artista o gruppo, ma posso immaginare che per i membri di una cover band dei Pink Floyd o degli U2 o dei Dream Theater le soddisfazioni ci siano e tante anche... però a tutto c'è un limite... trovo assurdo vedere un chitarrista che al pub "unpostoacaso" di "vattelappesca" davanti a 50 persone (40 sono suoi amici/conoscenti e 10 tra estranei e camerieri)suonando una cover di Hendrix ne imitino le movenze e gli attegiamenti neanche fossero Hendrix stesso a Woodstock 50 anni fa (ormai ci siamo al mezzo secolo) davanti a 300 mila persone (a parte tutto il resto) pieno di adrenalina e sopratutto ogni droga immaginabile (tutti però evitano accuratamente il gesto dell'incendio della Strato.... :) Chissà perchè! :)....)!
Ma addirittura vomito anche solo al pensiero che in giro ci siano cover band degli 883/Pezzali o di Cremonini... con tutto il bene certe cover band andrebbero vietate per legge (lì non c'è arte di certo e nemmeno dignità!)!

Poi in rispsta a qualcuno c'è da dire che Kurt Cobain (che io stimo poco in realtà) aveva la stessa tecnica di uno zappatore turco (non si offendano i turchi ma mi è venuto così :) ) ma suonava la chitarra e non solo scopava come pochi altri ma ha anche fatto una rivoluzione nel vero senso della parola che ha pochi eguali nella storia umana (voglio solo ricordare che altre all'esercito di band copia, anche centinaia di band che avevano un certo seguito ed una loro musica prima dei nirvana si "arresero" alla moda e copiarono...)
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 11/11/2015 ore 18:06:43
Commento, anzi domanda riguardo le cover bands: hanno ingaggi e successo se si mantengono specialisti di U2 o qualsiasi altra band? Per me invece è perfettamente OK avere un repertorio di covers di tutti i tipi fatto con tocco / arrangiamenti / sound proprio senza dover riprodurre l'esatto set-up di un Gilmour. È però sconcertante come scrive Magheggio il fatto che le Hendrix cover bands non distruggono una Strat alla fine di ogni loro concerto!

Un aspetto positivo c'è: i primi passi sono l'imparare suonando covers di pezzi che piaccono.
Rispondi
di magheggio [user #10968]
commento del 12/11/2015 ore 09:18:21
Io in parte ti posso anche rispondere: mi risulta che una cover band australiana dei Pink Floyd abbia ottenuto addirittura riconoscimenti dai Floyd stessi e questo di certo si tramuta anche in ingaggi. Poi dei miei conoscenti, tanti anni fa, hanno formato una cover band degli U2 semplicemente perchè ne erano fan sfegatati... e forse per il resto avevano gusti diversi...

Ma ho io una domanda: fai esclusivamente cover... (esagero volutamente!) un giorno a casa, strimpellando, colto dal "fuoco sacro", ti viene il RIFF (TUO) del secolo, che fai lo butti? Dici "No io faccio solo cover! E' vietato comporre musica propria!"
E' questo che non capisco di chi fa solo ed esclusivamente cover... in anni ed anni nemmeno un'ombra di "musica propria"? Non dico per forza NUOVA!
Rispondi
di darkfender [user #16554]
commento del 13/11/2015 ore 12:01:20
Un paio di informazioni utili.
Le tribute band hanno etichette e circuiti molto più floride degli inediti in cui davvero si guadagna soldi.
E ovviamente a scopo promozionale (gli stai facendo pubblicità) le etichette mettono sempre in contatto in un modo o nell'altro con le band originali...
è un fenomeno soprattutto italiano (ma non solo) perché vacando il confine le cose si ribaltano come è giusto che sia.

Poi dopo qualche anno le tribute band cominciano a fare pezzi propri e si sciolgono :) quasi sempre ....il circuito di locali in cui suonano non ha voglia di ascoltare... vuole solo ricordare qualcosa che già conosce bene.

Rispondi
di magheggio [user #10968]
commento del 17/11/2015 ore 15:19:51
Se è come dici è proprio una triste storia!
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 11/11/2015 ore 18:53:02
Elio e le storie tese.
Se non sono cover band loro....e per loro maestria artigianale (-->capacità sullo strumento)siamo praticamente a livelli "artistici"
Rispondi
di magheggio [user #10968]
commento del 12/11/2015 ore 10:09:31
(continua dal commento precedente)
2. C'è modo e modo di suonare una cover...
Dopo una o due lezioni di chitarra da un buon maestro si è appreso già come "contare" e suonare le note sulla tastiera e gli accordi di base tipo: Mi m ed M, Do maggiore, La m e M, Sol M, Sol7, Re m e M... Con questo bagaglio ed un discreto orecchio si possono già strimpellare almeno la metà delle canzoni di musica leggera, rock, hard, pop occidentali... chessò al falò sulla spiaggia di fine estate... dopo due mesi si sono appresi tutti gli accordi di base (eccetto alcune 7me, 9e, 11esime, 13esime, 4rte e 6ste, accordi addizionati e sospesi) e almeno un paio di scale maggiori... e con la mano sinistra e destra si ha la padronanza e la velocità per accennare un assolo come quello di Confortably Numb. Migliaia di chitarristi hanno suonato quell'assolo dal 79, penso... io ne ho ascoltati decine... eppure, che io sappia, al mondo due chitarristi SANNO, per certo, suonare l'assolo di Confortably Numb: uno è colui che lo ha pensato, l'altro Dave Kilmister.
Faccio un'altro esempio: ho sentito diverse cover fatte dagli Iron Maiden (negli anni 80) nelle B-side dei loro singoli e sono, "volutamente" certo, fatte con i piedi... Ho sentito un concerto tributo per Freddie Mercury, direi del 94, in cui c'erano un sacco di artisti: in particolare i Metallica sono andati lì ed hanno suonato 2 pezzi loro del'ultimo album (neanche fosse un concerto promo per il black album) e poi hanno suonato una cover di stone cold crazy da vergognarsi... poi sono saliti sul palco gli extreme che in 7 minuti, credo, hanno suonato un "gustoso" medley di 2 pezzi loro e cique dei Queen... inutile dire che ho schifato i metallica ed apprezzato dieci o cento volte di più il "pensiero" degli Extreme.
Poi vorrei segnalare la spaventosa capacità dei Dream Theater di suonare dal vivo cover (anche all'interno di medley elaborati) "per suono" (ne hanno fatte decine e decine) uguali alle originali, eccetto la voce di LaBrie :), non sono sicuro (ed in certi casi posso garantire il contrario) che i padroni di quei pezzi sapessoro fare altrettanto dal vivo... direi che anche questo è un "dono"... serve studio, serve spesso apprendere ogni singola sfumatura esecutiva e reinterpretarla oltre che, con pazienza e capacità, mettersi e trovare "quel suono".
Poi ci sono Elio e le Storie Tese e diversi altri gruppi (anche meno famosi... citerei i Nanowar of Steel) che vanno oltre suonando di continuo medley (spesso con parole proprie) di grande difficoltà e livello...
Per cui... c'è modo e modo di suonare una cover... e questo non sono sicuro non sia arte ma sono sicuro che sia utile per farsi conoscere ed apprezzare e per avere delle soddisfazioni non da poco.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 17/11/2015 ore 23:18:22
se ho ben capito, con due lezioni di chitarra puoi fare gli assoli di Gilmour? Forse sono lezioni da 120 ore l'una!
Rispondi
di magheggio [user #10968]
commento del 18/11/2015 ore 13:55:28
Ops.... manca la parola mesi!
Però comunque non avevi capito molto...
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 18/11/2015 ore 15:59:40
Nel bel mezzo del dibattito aggiungo una specie di P.S. Devo dapprima vantarmi di una buona cover del buon vecchio "Spoonful" vai al link (dettagli a richiesta). I media si occupano della Francia. "Ca plane pour moi" vai al link - Se un pezzo ti entusiasma e hai una buona idea per portare un pezzo adorato nel futuro, tutti noi accordiani dobbiamo essere i benvenuti IMHO - senza remore. Con una propria interpretazione, si fa onore a compositore e versione originale. Nel nostro mondo posso citare Hendrix e The Byrds per covers di pezzi schitarranti acustici di Bob Dylan a modo suo. C'è però un aspetto business che riguarda le ormai famigerate cover bands:

La generazione 70-80, adesso pure anni 90, ama ascoltare pezzi e bands preferiti - molte di quelle bands non esistono più o suonano di rado in vicinanza. Una buona cover band ha prospettive in alzamento e il lavoro sarà in aumento, ma l'uso di chitarristi sarà in ribasso (arriva l'era synth). Il lavoro paga le ultime novità da GAS e un buon parco ampli + chitarre. OK, non è arte di quella con la A maiuscola - è però la capacità di suonare covers col sound giusto che procura ingaggi. Niente batte però bands che fanno musica inedita... ma l'è dura.

Gilmour: si deve andare a 10 all'ora al massimo e spendere un annetto su questa materia quando GIÀ si sa suonare. Non ci sono scorciatoie.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 19/11/2015 ore 19:13:00
se manca un sostantivo come posso capire? Tra l'altro, anche 2 mesi sono pochini eh!
Rispondi
di magheggio [user #10968]
commento del 20/11/2015 ore 10:57:56
Tralasciando il sostantivo che manca, già la frase "Migliaia di chitarristi hanno suonato quell'assolo dal 79, penso... io ne ho ascoltati decine... eppure, che io sappia, al mondo due chitarristi SANNO, per certo, suonare l'assolo di Confortably Numb: uno è colui che lo ha pensato, l'altro Dave Kilmister." fa capire comunque il senso vero di tutto il periodo.

Secondo me 2 mesi per cominciare a leggere e studiare lo spartito dell'assolo di confortably numb sono sufficienti... io ce l'ho quindi so com'è, non ricordo se ci ho provato dopo 2 mesi ma comunque la prima parte è anche più semplice della seconda... e poi leggere le note o le tabulature e cercare di riprodurlo è solo una questione di tempo, si può anche pensare di studiare 1 ,2 o 3 misure al giorno ed imparare a memoria le diteggiature ... (pensa invece cosa ci vuole per imparare Eruption) Riuscire a farlo "sembrare" l'assolo di confortably numb è relativamente facile. La vera difficoltà sta nel trovare il "suono" e nel rendere le sfumature che lo renderebbero "proprio" l'assolo di Confortably numb e che poi possono fare la differenza tra un chitarrista veramente bravo ed uno no.
Rispondi
di BBSlow [user #41324]
commento del 20/11/2015 ore 14:31:3
In buona parte concordo, ora però mi sorge spontanea una domanda: qual è, l'assolo di Confortably numb? Quello fissato su The Wall, studiato per mesi da Gilmour, che ha reso il pezzo una hit del chitarrista? O quello eseguito poi dal vivo, in centinaia di altri concerti, in versioni sempre diverse? Gusti personali, per quanto riguarda Sultans of swing, io -per restare ai dischi- preferisco l'assolo di Alchemy, a quello originale. Eppure senza l'originale in studio, preparato chissà quanto, il pezzo non sarebbe diventato quello che è diventato, e non ci sarebbe stato Alchemy.
La domanda sottintesa è questa: anche se si suona in una cover band, che senso ha, imparare nota per nota, sfumatura per sfumatura, "un" assolo di un pezzo famoso? Non è meglio studiare il pezzo, sentire le varie versioni, e poi cercare, sul palco, di ispirarsi un po' a tutto, e cercare di tirar fuori qualcosa di personale, che ricalchi ed evochi l'originale, ma sia anche un po' "tuo"?
Io non ho certo la pretesa di essere un artista, e non sono neanche un gran chitarrista. Ma ogni volta che ho suonato qualcosa su un palco ho cercato di rendere quel pezzo un po' "mio", di non ingannare il pubblico per fargli credere che stava ascoltando l'originale (peraltro in brutta copia), ma un modesto e onesto artigiano, che eseguiva musica altrui, ma cercava di metterci, nei suoi limiti tecnici e personali, un po', un pizzico della sua anima.
La cover tipo karaoke, che senso ha?
Rispondi
di magheggio [user #10968]
commento del 23/11/2015 ore 13:30:3
Sono d'accordo. Io in passato con il gruppo ho fatto decine di cover, solo un assolo mi sono sforzato di studiarlo ed eseguirlo come l'originale dell'album (quello di Symphony of Destruction dei Megadeth) gli altri li improvvisavo proprio... per esempio ricordo che di Welcome Home dei Metallica i primi 2 assoli pure li facevo come gli originali (perchè erano facili e lenti e non si poteva farli diversi) quello principale, veloce, lo iniziavo seguendo lo spartito per un paio di misure e poi me ne andavo per fatti miei... mi piaceva di più, non avevo la costanza di studiarli e non mi reputavo proprio all'altezza di farli per bene come erano.
Direi che in medio stat virtus: sarebbe bello saperli fare bene quasi come l'esecutore originale e poi saperli anche inprovvisare per metterci del proprio.
Secondo me l'assolo è quello dell'album originale... sempre... poi le altre sono interpretazioni.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 21/11/2015 ore 10:12:3
Infatti, quando dico "suonare" intendo "suonare bene", non una approssimazione di una serie di note. Suoni quando fai qualcosa alla perfezione (o almeno ti ci avvicini, la perfezione non esiste). Un chitarrista che studia da due mesi (inteso come due mesi di chitarra in totale), l'assolo di CN, o di qualsiasi altra canzone, se lo sogna o lo fa in maniera pessima....giusto per far inorridire chi ascolta. In due mesi è già tanto se sa fare una ritmica efficace su un giro di do, indipendentemente dal talento e predisposizione.
D'altra parte, conosco un tizio che sa fare tutti gli assoli di Gilmour in maniera convincente ma non sa fare nessun tipo di ritmica o arpeggio o altro....solo gli assoli di Gilmour: vogliamo chiamarlo musicista?
Rispondi
di magheggio [user #10968]
commento del 23/11/2015 ore 13:38:35
Ovviamente non lo fa bene... ma fa capire a chi ascolta quale assolo sta suonando...
Si ci può essere differenza tra il "suonare bene" ed il "suonare"... io delle volte dico "strimpellare"...
Però dai in due mesi una ritmichetta del giro di do si fa... ho sentito gente che sapeva suonare "da spiaggia" le canzoncine solite di Vasco, Ligabue, Cocciante senza aver mai preso una lezione... autodidatta + orecchio + qualche librettino... ad una certe età tutti abbiamo imbracciato una chitarra classica o acustica...
Rispondi
di telecrok [user #37231]
commento del 12/11/2015 ore 10:56:38
Solo per aggiungere che Hendrix non ha rubato nulla in quanto a suonare con i denti, era e forse è ancora una consuetudine esibirsi in quel modo nei localetti del delta ed in generale negli stati blues, lo fanno, se non tutti, moltissimi musicisti, serve come dimostrazione che si è all'altezza di stare sul palco ed evitare di beccarsi qualche bottiglia di birra sul muso oltre che esser cacciati dal locale per inadeguatezza.
Tutto qui, come minimo dovevi saper suonare con i denti e poi far vedere o meglio, sentire, il resto, non era una dimostrazione di mero mostrismo, ma un'abitudine, nel senso che per i bluesman ruspanti di quelle terre è pratica comune spaccarsi i denti sulle corde o ficcarsi tutta l'armonica in bocca riuscendo a suonare lo stesso in modo fantastico, per chi ci riesce ovviamente e da quelle parti sono tanti.
Non me lo sono inventato io, oltre a raccontarlo lui stesso, è noto che nel Mississippi, Alabama, Georgia ecc ecc è facile vedere qualcuno che almeno in un brano si esibisce così, pertanto non c'è mai stato veramente uno che lo ha fatto per primo e gli altri lo hanno imitato, è un fenomeno generalizzato la cui origine che si perde nel tempo.
Per quanto riguarda il comico o ritenuto tale avete già detto tutto voi, se lui si ritiene un'artista? Buon per lui. Mi preoccupa di più e sono in drammatico aumento, coloro che ridono a crepapelle dopo la solita parolaccia o la bestemmia di rito.
Volesse fare qualcosa di rivoluzionario e innovativo? Perché non fa uno show senza dire una parolaccia e senza bestemmiare ma affidandosi solo al testo?
Ora come ora sarebbe sicuramente unico ed originale, tra quelli noti e meno noti che imperversano in televisione sicuramente.
Siamo d'accordo che la parolaccia detta al momento giusto può dar corpo alla battura e colorare meglio la situazione, ma una, ben dosata ed efficace e poi basta, non una sequela interminabile di madonne e turpitudini di ogni specie e provenienza.
Infine, l'uso smodato del "cazzo" lo facesse in altro modo che sarebbe meglio per lui e anche per noi, così si calma un po'.
ciao
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di fa [user #4259]
commento del 17/11/2015 ore 20:12:23
Wes Montgomery faceva l'operaio e di notte suonava... E per non disturbare i vicini cominciò a suonare col pollice invece che col plettro. Un dopolavorista è stato uno dei più grandi chitarristi di tutti i tempi... parliamone. L'espressione come arte è un diritto di tutti, se il messaggio arriva l'artista sará riuscito nel proprio intento, altrimenti almeno ci avrá provato e avrà espresso quello che si sentiva. Discorso diverso è la superbia e l'ignoranza di chi senza studiare e senza sapere nulla, butta giù tre cose a caso e pretende che gli altri lo ascoltino e apprezzino. Di questi oggi ce ne sono a bizzeffe, che offrono qualità pessima a un pubblico assuefatto al ciarpame. Molto più artista il dopolavorista che si impegna, studia ed è dedicato, piuttosto che un fancazzista che non studia ma che dopo 3 birre e due canne pensa di essere Bob Dylan. Ciao Fab
Rispondi
di darkfender [user #16554]
commento del 18/11/2015 ore 10:58:1
Bellissimo...E non solo Wes... ho letto un intervista di non mi ricordo quale chitarrista noto che in america per i musicisti, avere un lavoro per supportare la musica è la regola finchè proprio non si sfonda... ma ci passano tutti. Anche in Italia è così in molti casi....
Rispondi
di dariosicily [user #40626]
commento del 18/11/2015 ore 17:12:44
Mah... inizialmente sembra divertente, alla fine parliamo di satira, però...
poi esce fuori soltanto

tanta invidia
per gente che si diverte nei locali (c'è chi suona con talento, chi vale poco, ma qual'è il problema, se lo spirito è divertirsi (non sempre lo è).. i canali per l'Arte sono sempre liberi di nascere, non mi pare ci siano mai stati tutti sti locali in cui esibirsi con inediti - grosso limite della cultura italiana, la gente si rompe perchè il must nel localino è : o sei così bravo da incantare, o fai ballare, o fai cantare la gente.

tanta frustrazione
non sarà che questo non scopa davvero ?

tantissimo cattivo gusto
chi fa le cover non sarà un artista, ma sto video mi ha proprio infastidito per la volgarità, ma che non ce la fai a far ridere se non parli di bocchini e quant'altro ? Ma che abbiamo 13 anni ?

Ma dai...
Rispondi
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