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Ross a SHG: la liuteria è donna
Ross a SHG: la liuteria è donna
di [user #116] - pubblicato il

Dietro i legni suggestivi e i pickup avvolti uno alla volta della liuteria Ross ci sono le mani di Rossella Canzi, giovane liutaia che farà la sua prima apparizione a SHG il 15 novembre per la 40esima edizione. L'abbiamo incontrata per sapere di più sulla sua storia.
Giovanissima, Rossella Canzi si è avvicinata al mondo della liuteria quasi per caso, ma quello che è nato come un gioco si è trasformato in una passione forte e infine in un vero e proprio lavoro. Sotto il nome di liuteria Ross, realizza chitarre e bassi in cui la bellezza dei legni la fa da padrone, avvolge da sé i suoi pickup e si fa largo in un territorio solitamente considerato "da maschi".

La liuteria Ross sarà a SHG, il 15 novembre 2015 all'hotel Quark di Milano in contemporanea con Ritmi Show. Visita il sito ufficiale, il sito di SHG e consulta il catalogo che ti verrà consegnato in fiera per essere aggiornato su tutte le novità.
Nell'attesa, abbiamo raggiunto Rossella per conoscere meglio il suo lavoro.

Un liutaio donna non si vede tutti i giorni. Come ti accolgono i tuoi colleghi e i musicisti?
Devo dire che essendo io anche e principalmente batterista oltre che liutaia e chitarrista, sono sempre stata abituata a vedere negli altri lo stupore per il fatto che una ragazza potesse fare qualcosa ritenuto dai più “maschile”. Non è una cosa a cui penso spesso e le persone con cui ho a che fare non mi hanno mai trattato in modo particolarmente diverso, anche fossi uomo farei le stesse cose che mi ritrovo ora a fare e con gli stessi risultati. Penso tuttavia che in tutti i miei strumenti sia riconoscibile la mano femminile, la ricerca dell’eleganza, il particolare che attira l’attenzione. I miei colleghi e i miei clienti sono tutti molto gentili e disponibili con me, non credo proprio che io mio essere donna influenzi la loro visione della mia professionalità, e non vedo perché dovrebbe.

Ross a SHG: la liuteria è donna

Com'è cominciato tutto?
Tutto è cominciato l’estate precedente alla mia quinta superiore. Cercando una scusa per non aprire i libri di scuola mi sono detta: “ok, ho bisogno di una bella chitarra... ma guarda un po’... e se me la costruissi?”. Fin da piccola avevo una particolare propensione e predisposizione per i lavori manuali, così, dopo ore e ore di ricerche in rete, tutorial video, prove, controprove, progetti, notti insonni e consigli di natura pratica da parte di mio padre, ho cominciato a costruire la mia prima chitarra, una simil Stratocaster in frassino con due humbucker, blasfemia in pratica. Comunque, suonava da dio e piaceva a tutti, quindi mi sono detta “ok, sono capace e mi diverto un sacco... ma guarda un po’... e se ne facessi un’altra?”.
La mia fortuna maggiore, anche nelle altre cose della mia vita, è stata quella di avere due genitori sempre disposti a capire i miei sogni e ad assecondarli, spremendo fino al midollo le nostre poche risorse economiche. Grazie a ciò, da pochi mesi ho la possibilità di lavorare in un mio laboratorio attrezzato e superfunzionale, in cui ho visto la qualità dei miei strumenti aumentare, e diminuire invece il tempo necessario per farli. Spero di continuare su questa strada e soprattutto spero che i miei strumenti continuino a piacere come finora.

Sulla tua pagina vedo che, più che con le finiture, lavori con la bellezza dei legni, dalle venature ai veri e propri sandwich. Quali sono i legni che preferisci e che caratteristiche cerchi di solito?
Sì, esatto, la prima caratteristica che cerco di far spiccare nei miei strumenti è la bellezza naturale del legno, e la sensazione di calore che esso ci trasmette quando lo tocchiamo. Non ho preferenze particolari, di solito quando vado a comprare i legni non ho idee precise in mente, ma giro tra gli scaffali cercando l’ispirazione. È lì che nasce l’idea dello strumento, sotto gli occhi impazienti del rivenditore e del mio fedelissimo amico e collega di lavoro che mi accompagna sempre e sopporta le mie infinite domande del tipo “ma secondo te la venatura è meglio in questo o in quest’altro senso? Ma secondo te se metto lo ziricote insieme al cipresso poi suona tipo lamata nei denti?” eccetera. In generale comunque tendo a cercare abbinamenti originali sia dal punto di vista timbrico sia estetico, e poi annuso un sacco, l’odore del legno svela la sua anima, è fondamentale. In tutto ciò anche la finitura che ho scelto è volta a rispettare la naturalezza del legno e del suo feeling, solo olio e cera, semilucida, liscia, vibra insieme al legno.

Ross a SHG: la liuteria è donna

Raccontami lo strumento di cui vai più fiera!
Anche se devo dire che il basso fretless che ho finito da poco mi entusiasma, sicuramente lo strumento di cui vado più fiera è una chitarra che ho costruito quest’estate, ideata e realizzata per essere data in dono al mio insegnante di chitarra e mentore di vita, che mi ha sopportata per cinque anni. È uno strumento molto importante per me perché è il ringraziamento per una crescita musicale e spirituale che mi ha reso la persona che sono ora. In più è l’unico mio strumento finora che sia nelle mani di un vero musicista e che abbia la possibilità di essere suonato a 360 gradi, che possa esprimere al 100% le sue possibilità. Riassumendola, ha il corpo in castagno, manico in acero, tastiera in ulivo ed è equipaggiata con pickup artigianali avvolti a mano da me, come tutte le mie chitarre. Dalla combinazione dei legni e la realizzazione dei pickup singoli ma sovra-avvolti, il suono risulta ricco di attacco ma con una cornice di morbidezza e calore pensata su misura per i gusti del suo possessore. Per un liutaio nulla vale di più della soddisfazione di vedere su di un volto la gioia nata dalle sensazioni fisiche e sonore generate da una sua chitarra, e così è stato in questo caso, per questo ne vado molto fiera.
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