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Otto regole d'oro per il live
Otto regole d'oro per il live
di [user #32554] - pubblicato il

Il mestiere del musicista si impara sul palco, affrontando a modo proprio gli imprevisti del momento e trovando un metodo personale per arrivare sempre preparati e a mente fresca davanti al pubblico. Alcune semplici regole, però, possono facilitare la vita a molti.
Il concerto vissuto dal punto di vista del musicista è differente da ciò che vede il pubblico. Sopratutto le prime esibizioni aiutano a codificare le esperienze a cui attingere successivamente. Perché ogni concerto per ogni musicista è sempre un'esperienza unica, ma alcuni dettagli, problematiche e punti cruciali accomunano il lavoro di tutti. Quelli che seguono sono alcuni degli accorgimenti che ti permetteranno di affrontare un concerto con maggiore serenità, minimizzando il rischio di imprevisti per concentrarti solamente a suonare e a divertirti.

Otto regole d'oro per il live

Resta in forma
Sembra scontato, ma il primo strumento che mettiamo in moto per fare musica è il nostro corpo. Mantenerlo in forma è a dir poco un dovere. I primi concertini liceali di dieci brani saltando come i matti ci stanno, per l'età e per la durata della performance, ma allungando tempistiche ed età anagrafica diventa d'obbligo mantenere in forma il fisico se si vuole reggere il passo con l'attività live. L'adrenalina ci può far reggere un ora, se avvertiamo stanchezza dopo questo tempo siamo decisamente fuori forma!

Prova il più possibile
Quando si studia un brano da soli, lo si può ripetere (o storpiare) tutte le volte che si vuole. Durante il live non si scappa, tutto deve funzionare a dovere, e un buon numero di prove è necessario.
Davanti a un pubblico non si può interrompere e ricominciare, quindi bisogna prepararsi al meglio, conoscere i propri limiti, osare solo se si è sicuri di poter "rientrare". È meglio pensare all'economia di gruppo e non strafare. Che tu sia un neofita o un esperto professionista, ciò che suoni sarà sempre relazionato al resto della band, al contesto musicale e al tuo meritato pubblico.

Pensa da organizzatore
Senza dare per scontato che l'ingaggio da neofiti a volte è ripagato con una birra e il classico panino con la salamella, ben presto ci si accorge che in un modo o nell'altro il live non si limita alle due ore di concerto. Un concerto comporta minimo otto ore lontano da casa, e concordare la cena diventa nel tempo una necessità tanto quanto le spese di viaggio, trasferte e alloggio, che vanno sempre chiariti prima, meglio se con uno scambio scritto e firmato da entrambe le parti. È fondamentale all'inizio della collaborazione, quando si concorda il concerto, parlare con chi si occuperà delle esigenze di palco. Tenere aggiornata la propria scheda tecnica è fondamentale ai fini di un ingaggio live, che si suoni in un duo (quanti suonano? Cablati come? Quanti cantano? Con che microfono? Uno o due monitor?) alla formazione con cinque fiati, tre cori marimba e percussioni.

Sii padrone dei tuoi spazi
Quando arriviamo al locale, festa della birra o palestra che sia, consiglio di non perdersi in chiacchiere. Chi ha tempo non aspetti tempo, perché i problemi di ronza elettrica piuttosto che una pila scarica, un cavo dimenticato ma anche la necessità di aiutare il bassista con il fusibile bruciato dell'ampli sono dietro l'angolo. Conviene concentrarci da subito sulla nostra postazione, stendiamo i cavi nel modo più pulito possibile cercando di crearci uno spazio per muoverci. A volte conviene stendere del nastro adesivo tipo americano sopra i cavi onde evitare ridicoli inciampi durante l’esibizione.

Otto regole d'oro per il live

Fai una lista delle cose da portare
Oltre a l'ovvia strumentazione personale, avrai bisogno di un reggichitarra, della tracolla, i plettri, l'eventuale accordatore tascabile...
Nel tempo l’esperienza ti porterà ad acquistare una valigetta contenente un doppione dei cavi principali che utilizzi nel tuo routing, compresi quelli d'alimentazione. Procurati inoltre le principali riduzioni, una prolunga per l’elettricità nel caso le prese siano lontane dalla tua postazione e una torcia, cacciavite e brugole per gli interventi d'emergenza, come un ricablaggio rapido in pedaliera, un primo intervento sulla chitarra o un cambio corde. Uno straccio nella valigetta può sempre servire, tanto quanto un cerotto e dei fusibili di ricambio (quasi tutti gli amplificatori ne sono dotati e possono bruciarsi).
Butta giù una lista di tutto quello che dovresti portarti dietro durante il concerto e fai un check di ogni punto.

Impara ad ascoltare dai monitor!
Prima di iniziare a fare il soundceck proviamo i nostri suoni, verifichiamo rispetto alla distanza dai monitor se riusciamo ad agire comodamente sulla pedaliera, a volte inclinare l’amplificatore risolve tantissimi problemi d'ascolto, ricordiamoci che dovremmo ascoltare anche il resto della band oltre a noi stessi. A volte spostamenti minimali dell'amplificatore ci possono dare risultati sorprendenti, non sempre si andrà a suonare con un fonico dei monitor e un impianto adeguato, quando si è senza monitor magari in situazioni acustiche, è fondamentale il nostro punto di vista per sentirci al meglio, dopodiché dare un bilanciamento e farci sentire al meglio anche dal cantante e non da meno dal pubblico.

Quando si è in duo ad esempio io ho risolto il problema in questo modo, con la Zoom G3, registro con il loopers una parte d'accompagnamento, dopodiché scendo dal palco e posso rendermi conto cosa ascolterà il pubblico, molte volte è sorprendente la differenza con l’ascolto che ho personalmente sul palco!

Il fonico decide il tuo suono: fattelo amico!
Puoi spippolare amplificatore e pedali quanto ti pare, ma l'ultima parola sul suono è sempre del fonico, se c'è. Lui decide il modo migliore per microfonare il tuo amplificatore, equalizza il suono e ne decide il volume nel mix. Non intraprendere battaglie di toni e volumi cercando di correggere ciò che non ti piace di quello che ha impostato lui, piuttosto salutalo, presentati e se c'è qualcosa che non ti convince parlane con lui.
Se il suono che proviene dai monitor fa schifo o ti senti poco, chiedigli di equalizzarti diversamente o di alzarti, sempre solo nel tuo monitor. Da quando il fonico regola il tuo suono non toccare più l'amplificatore, lascia che sia lui a occuparsi di cosa ascolta il pubblico.
In caso avessi dei problemi con gli ascolti in monitor durante il concerto, ricorda di non parlare mai al microfono. Il pubblico non deve saperlo, lo spettacolo va sempre avanti. Con discrezione, segnala al fonico quale musicista (anche te stesso) ti crea problemi con un gesto della mano, poi indica il monitor e successivamente punta un dito in su o in giù, e il fonico capirà che deve alzare o abbassare il volume del musicista indicato in quel monitor.

Raduna le tue cose
Quando il concerto è finito, smonta e riordina la tua postazione il prima possibile, semplicemente perché potrebbe intralciare il lavoro di qualcun altro. Evita che siano altri a smontarla, così non rischierai che qualcosa si rompa, si perda o venga riposto in un modo che non ti va a genio. Sappiamo quanto sei geloso dei tuoi strumenti.
Senza contare che il dopo-concerto è esattamente quando furbetti e malintenzionati approfittano del momento di relax per avvicinarsi al palco.

Otto regole d'oro per il live

Le variabili sono innumerevoli e la musica rimane di fatto un attività che si viene a rafforzare principalmente con l'esperienza, un concerto dopo l'altro. L'insorgere di problemi è inevitabile, ma proprio quelli ti insegneranno a essere previdente e stilare una tua personale lista di cose a cui badare durante un concerto.
entry level musica e lavoro
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di summerandsun [user #22475]
commento del 15/11/2015 ore 10:08:25
Aggiungerei:
- tieni i suddetti cavi corde e batterie di scorta e attrezzi accanto a te in un punto facilmente raggiungibile. Esempio pratico : si interrompe il tuo suono a metà pezzo. Il più delle volte si tratta di problemi a pedali o cavi. Al volo scolleghi il cavo dall'ampli e dalla chitarra, e colleghi di nuovo solo col cavo di scorta. Tempo di intervento: pochi secondi. Risultato: finite il pezzo senza figuracce poi vi fermate un minuto e sistemate.
- che sentiate bene o male, che abbiate freddo o caldo, che siate felici ora incazzati, non fatelo mai vedere o sentire. Mantenete sempre un atteggiamento e un'espressione consoni al concerto. Quando le cose vanno male occorre essere bravi attori
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di Sykk [user #21196]
commento del 15/11/2015 ore 10:34:39
"Se il suono che proviene dai monitor fa schifo o ti senti poco, chiedigli di equalizzarti diversamente"

Di solito, io:"dalla spia mi esce un suono acidissimo, sicuro che vuoi tenere il microfono al centro del cono?"
Fonico:"si si non preoccuparti di quello che senti in spia, fuori esci bene"
Gli amici alla fine del concerto:"oh, avevi un suono che sembrava una zanzara oggi, avevi dei problemi all'amplificatore?"
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di OldBoy utente non più registrato
commento del 15/11/2015 ore 11:28:58
Poi uno deve rimanere calmo..

Oppure: "tutto a posto con i volumi?"
Fonico: "Sìsì si sente tutto, non toccate i volumi."

Fine del concerto: ma sai che non ti si sentiva minimamente? Si sentivano solo batteria e voce.

Argh,
Rispondi
di Skadex [user #27312]
commento del 15/11/2015 ore 20:30:18
Beh, a questo punto alla lista viste le vostre esperienza aggiungerei anche
- portarsi fucile a canne mozze.
Rispondi
di qualunquemente1967 [user #39296]
commento del 15/11/2015 ore 14:09:28
D'accordo in linea di massima su tutto le uniche due cose difficili su cui vorrei ampliare il discorso e' discorso monitor sul palco : generalmente quandi si fanno le prove per settare i volumi nel monitor e diciamo ragazzi proviamo un brano non si riescie mai a suonarlo con la stessa intensita ' di come sara ' in realta ' risultato finale e' che per i primi 2 brani si comincera' a gesticolare facendo cenno al mixer piu su piu giu destra sinistra 😂😂 in particolare mi rivolgo al batterista che quando si fanno i suoni lo vedo colpire ogni pezzo della batteria facendogli solletico .... Morale : quando si si fanno i livelli bisogna concentrarsi sulla performance piu vicina possibile a quando si suonera' con il pubblico ! Secondo punto farsi amico il fonico : avercelo il fonico parlo ovviamente a livello amatoriale dove si suona generalmente dentro a impianti orrendi gestiti da persone che si improvvisano fonici e non hanno nessun tipo di conoscenza riguardo la materia e francamente trovo imbarazzante scendere dal palco durante le prove e andare da sto povero cristo a dirgli cosa deve fare ... Ciao a tutti
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di irmo [user #17391]
commento del 15/11/2015 ore 23:41:39
Dietro la parola " fonico " si nasconde troppo spesso troppo pressapochismo e tanta improvvisazione, troppa gente crede che basti infilarsi un camice bianco, giusto perche' fa figo. Sappiamo bene che la faccenda e' un pochino piu' complicata, e che un fonico deve essere in primis un musicista ma anche molto di piu'. Sarebbe come salire su di un palco con una stratocaster al collo senza saper minimamente come si accorda una chitarra.Per fortuna non tutti i fonici sono cosi' e fonici professionisti e in gamba ce ne sono, grazie anche a scuole di musica che contemplano tra i vari corsi musicali veri e propri anche corsi di fonico.
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di mattconfusion [user #13306]
commento del 16/11/2015 ore 11:58:28
d'accordo col pressapochismo - che poi dipende sempre dove sei e a volte manco quello - ma non credo che un fonico per essere tale debba essere per forza un musicista. Alla fine quel che deve fare è sapere usare lo strumento che ha davanti, un buon orecchio e tanta esperienza/pazienza.
E' anche vero che il pressapochismo dei fonici si riflette 1:1 col pressapochismo di tanti musicisti in giro per i palchi. Che poi non vuol dire essere più bravo o meno bravo a suonare... ma proprio il comportarsi a cazzo di cane sull'intera faccenda.
Rispondi
di f.n [user #3760]
commento del 16/11/2015 ore 11:19:51
La cosa più importante ad un concerto è portarsi un proprio fonico !
:)
Rispondi
di massisv [user #8196]
commento del 16/11/2015 ore 12:24:29
ma gente che suona in giro con il proprio impianto, ovviamente senza fonico e l'unica spia la detiene il cantante e spesso il batterista non ha lo spazio per montare la sua, ne abbiamo?
No perché leggere i decaloghi che francamente mi sembrano l'abc del buonsenso (prima ancora che del suonare) e sentire riferimenti a palchi, fonici, monitoraggi ecc ecc mi sembra un po' lontano dalla realtà
Rispondi
di alcor72 [user #16133]
commento del 16/11/2015 ore 12:34:17
Articolo interessante.
Forse sarebbe opportuna una versione basic per la maggior parte dei "musicisti" (non necessariamente giovani) che si accontentano di suonare in locali improbabili con impianto proprio e senza fonico.
In quel caso la regola d'oro è tenere sul palco i volumi più bassi possibili (per quanto la batteria ti consenta di farlo) e microfonare tutti gli elementi, visto che spesso noi chitarristi siamo affetti da sindrome di egoismo sonoro ( della serie quando mi sento bene io ...tutto il resto è marginale).
Spesso senti band interessanti che rovinano, buone esibizioni affidandosi all'impressione soggettiva di ogni elemento senza curare il lavoro di squadra.
E soprattutto...soprattutto se si affronta un genere non esclusivamente strumentale, la voce del cantante deve essere la prima preoccupazione di ogni band.
Ricordatevi che l'80% di chi vi ascolta basa il suo giudizio su quello...hai voglia ad avere il suono di SRV con le corde 0.13.....
Rispondi
di paoloanessi [user #32554]
commento del 16/11/2015 ore 13:35:38
Ciao amici Accordiani :D
leggendo i vostri commenti aggiungo una piccola riflessione: come per suonare bene la chitarra, una tra le prime "cose" che servono realisticamente è "suonare tanto la chitarra"...
Tante potrebbero essere le regole e\o consigli a ridosso di un live, ma indubbiamente il numero e la continuità di concerti porta ad incrementare il proprio bagaglio di esperienze, ma sono sopratutto gli errori e le esperienze negative che ci potranno insegnare tantissimo se analizzate con tanta cura e rigorosa pazienza!

Buona musica e buon live a tutti ;-)

PaoloAnx
JazzRock
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di Claes [user #29011]
commento del 17/11/2015 ore 09:55:39
Elementi extra: dovete avere abiti consoni allo stile della vostra musica - pare ovvio, ma... Un cantante solista senza chitarra al collo può essere un pò "esotico" e da far scena. Guardatevi video e scovatevi una consulenza da parte di chi nel vostro giro può essere d'aiuto. Tutto questo ha anche a che fare col colore della vostra chitarra! Dal vivo, interpretare un pezzo - un look Blues da tristi, un Rock esaltato da gioia. Essere attori, guardare il pubblico in faccia il più possibile, introdurre / commentare pezizi e averne uno di riserva alla fine se il pubblico lo richiede a viva voce. Di preferenza un pezzo lento per riportare tutti alla calma.
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 17/11/2015 ore 11:43:49
Il live... com'è veramente?

"Il locale": Ragazzi, tranquilli... abbiamo un mixer che però funziona male e delle casse mi pare... ma se vi portate tutto voi è meglio. Per il compenso... vediamo come va la serata, comunque un piatto di pasta e qualche birra di sicuro... mi raccomando portate gente!
Comunque venite per le 17:30 massimo, non più tardi... così fate i suoni (in 10 minuti) e non rompete le balle alla gente che mangia e beve.

"Il palco": Quando c'è... il più delle volte è un angolo del locale di 4m quadrati scarsi. Privo anche di ciabatte per la corrente e nelle serate più fortunate adiacente alla porta della cucina.

"Il soundcheck": Ok proviamo un pezzo... "gestore del locale come va?"... le risposte sono 2... "Perfetto" (che si legge "non me ne frega 'na fava") , oppure "No no, abbassare tutto, cercate di suonare piano!"
1 volta su dieci c'è il fonico. 1 volta su 20 è un fonico capace quasi sempre è qualcuno che non sa neanche cosa sono tutte quelle levette sul mixer...

"il concerto": sul palco non si capisce una fava. Fuori non si capisce una fava. Ed il pubblico sono i soliti 10/20 amici costretti con minacce a venirti a sentire per la terza volta in 2 mesi... gli astanti occasionali alla seconda cover dei Led Zeppelin ti guardano come se stessi facendo Death Metal e capisci che non arriveranno a fine concerto.

"il dopo": Prima il piccolo momento di gloria... quasi sempre 2 o 3 sconosciuti ti osannano di complimenti con gli occhi lucidi come se avessero visto la luce "Oh grandi! Adesso vi seguo su facebook e vi verrò a sentire sempre!", non li rivedrai mai più... poi smonti tutti, litighi col gestore per il compenso, carichi in macchina e vai in saletta a scaricare alle 3 di notte. Il giorno dopo ti alzi con la schiena distrutta e lo stomaco sottosopra per le porcate al risparmio che ti hanno dato al locale e ti domani "ma perchè!?!?!"

La settimana dopo ricominci da capo.
Rispondi
di integraldream [user #39799]
commento del 18/11/2015 ore 10:07:27
Al "oh, portate gente", io: mi spiace, ho già la macchina piena! O porto gente o porto gli strumenti per suonare!!
Rispondi
di Spacecaster [user #42955]
commento del 18/11/2015 ore 18:55:18
hai praticamente anticipato tutto quello che avrei voluto scrivere :D meglio riderci sopra ma se ci pensi bene è una gran tristezza.E' tutto terribilmente e tristemente vero
Rispondi
di alex72 [user #13117]
commento del 19/11/2015 ore 12:10:44
…Il commento di Zoso1974 sarebbe ha incidere sulla roccia, non avrei scritto diversamente nemmeno la punteggiatura, per ma cambia solo l’ultima frase, dopo tante settimane di “ricominci da capo”, ho detto basta, e ho deciso di lasciare il divertimento agli altri.
Il 99,9% dei concerti è così…fonico (serio), casse spia/service (seri) , palco che permetta di muoversi senza sbattere la paletta sul piatto della batteria, pubblico che non sia di soli amici/parenti e compenso che non sia un panino e una birra…sono situazioni estremamente fortunate che capitano pochissime volte.
Rispondi
di Mick Ray [user #43949]
commento del 17/11/2015 ore 23:58:10
A me un fonico rincoglionito mi ha rovinato un gran concerto
Rispondi
di DaRTaRieLLo [user #19718]
commento del 19/11/2015 ore 11:45:27
Di questi otto punti almeno tre non riguardano la stragrande maggioranza dei musicisti emergenti italiani.
Quoto in pieno il commento di Zoso1974, tanto da commuovermi quando trovo in un locale delle casse, il più delle volte sgangherate, che possiamo utilizzare con la band come monitor.
Il massimo dell'esperienza del "localaro" la ebbi suonando un annetto fa; l'esibizione coincideva con il compleanno del mio cantante, nonchè leader del progetto. Decidemmo così di portare una torta e dello spumante da condividere naturalmente con gli amici ma anche con il gestore e l'intero staff del locale. Entrai con il massimo della cordialità - a tal proposito, invito ad estendere il punto 6 a tutte le controparti con cui si avrà a che fare nel corso della serata: massima gentilezza, cortesia ed estrema disponibilità permetteranno di portare a casa la serata senza spargimenti di sangue vari ed eventuali - e chiesi al "localaro" dove potessi appoggiare quel minimo di vettovaglie previste per festeggiare degnamente un maledetto compleanno; quel figlio di buona donna mi rispose tutto piccato "ma che ti sei portato la torta e lo spumante? Guarda che li avevamo anche noi". Alla mia risposta "si ma sai com'è, arrivati quasi a trent'anni, se decidiamo di festeggiare un compleanno il minimo che possiamo fare è offrire torta e spumante a TUTTI i partecipanti" il localaro mi disse "e perchè, tu al ristorante porti gli spaghetti da casa?". Tagliai corto, sorridendo e dicendo che sarebbe stato meglio pensare alla musica nell'interesse reciproco, ma è da quel giorno che ho una gran voglia di spaccargli il c***....
Rispondi
di alex72 [user #13117]
commento del 19/11/2015 ore 14:24:5
Anch'io ho fatto la stessa cosa per il mio compleanno, ho portato una torta di pasticceria (anche perché diciamocelo, una birreria/paninoteca non è che abbia a disposizione ste gran torte), mentre lo spumante l'ho preso al locale e quella volta al gestore è andata bene così...comunque di aneddoti sui "localari" (come simpaticamente li definisci) ne avrei da raccontare parecchi…Per esempio una volta vado in un pub a chiedere se c’è la possibilità di suonare, il “localaro” mi chiede “ma siete bravi, suonate bene?” Ma che domanda è…sarebbe come chiedere al fruttivendolo se sono buone le mele che vende…cosa vuoi che ti dica, no fanno schifo…io ho comunque cercato di dare una risposta seria, ho detto “beh tutti nel gruppo suonano il proprio strumento minimo da 15 anni, quindi direi che suoniamo benone”, e lui mi dice, “si dicono tutti così”…a quel punto gli faccio “ok sono quasi le 20, ormai è ora di cena, visto che sono qui quasi quasi mi faccio un panino, fate buoni panini qui”, e lui “certo, i migliori della zona”, e io, “si dicono tutti così” e me ne sono andato…ovviamente preclusa ogni possibilità di data, e mai più messo piede in quel pub…
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