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Più di un buon motivo per passare a GraphTech
Più di un buon motivo per passare a GraphTech
di [user #17844] - pubblicato il

Non avranno il fascino vintage delle barrette di ottone su una Telecaster d'epoca, ma le sellette GraphTech String Saver assicurano un upgrade consistente per più di una necessità. Ecco perché le ho montate su una Squier Cabronita e cosa è cambiato nel suono.
Sono un fervente sostenitore delle chitarre economiche. Per quanto la liuteria sia una cosa seria e uno strumento valido richieda investimenti importanti, una chitarra da pochi euro può rappresentare uno sfizio, può aprire gli orizzonti verso una tipologia che altrimenti non si prenderebbe in considerazione e può fare da banco di lavoro per la fame di customizzazioni e miglioramenti fai-da-te. In fondo, si dice che il primo aspetto da ricercare in una chitarra sia la stabilità dell'insieme e solo dopo bisogni pensare al suono, che si può correggere in mille modi. A volte, però, componenti economiche non garantiscono a lungo termine le performance che sembravano poter promettere in prima battuta.

Da diverso tempo una Squier Telecaster Cabronita è entrata a far parte del mio parco chitarre. Incuriosito dall'accozzaglia di Bigsby e Fidelitron, l'ho acquistata alla cieca preventivando diversi upgrade fin dall'inizio, per lo più stilistici. Tuttavia, esattamente come una vecchia automobile dietro la quale non si smette mai di spendere in riparazioni, la Cabronita ha cominciato a rivelare una debolezza nelle sellette del ponte. Sono di tipo Jazzmaster, non proprio le più comuni sul mercato e, dopo essersi arrugginite quel tanto che basta per essere definite vecchiotte, hanno cominciato a causare fastidiose vibrazioni nelle viti di regolazione, a perdere il setup di conseguenza (le viti tremano, la selletta si abbassa, l'action si incasina e l'ottava si stona) e ad annaspare con la tenuta d'accordatura. Era arrivato il momento di sostituirle.
Negli anni ho messo le mani su hardware di ogni genere, ma non ho mai avuto una chitarra con ponti sintetici tipo GraphTech. Dopo una ricerca durata alcuni mesi, lo scorso SHG ho acquistato un set di sellette GraphTech String Saver allo stand Music Gallery.

GraphTech produce sellette in un materiale sintetico proprietario che promette maggior vita per le corde, più sustain, suono equilibrato, miglior tenuta d'accordatura. Le String Saver esistono sia in versione Original, interamente nel materiale omonimo, sia nella versione Classic, con sellette in acciaio e solo un inserto in materiale String Saver dove la corda appoggia. Per esigenze di catalogo e per godere a pieno delle caratteristiche del materiale, ho optato per le Original, nere e dall'aspetto plasticoso, un vero pugno in un occhio specie se montate su uno strumento di estrazione vintage. Ma in fondo lì ci va poggiato il palmo e, se l'occhio vuole la sua parte, l'orecchio ha la precedenza.

Più di un buon motivo per passare a GraphTech

La mia prima necessità era di avere una selletta solida. Quasi qualunque sostituto sul mercato avrebbe fatto al caso mio e le GraphTech non sono da meno.
Un altro punto a cui tenevo era la buona tenuta d'accordatura. Sellette roller sarebbero state la scelta più ovvia, ma questo 500% di "scivolosità" in più pubblicizzato dalle String Saver rispetto al già ottimo coefficiente del Tusq era troppo appetitoso per non provare.

Le sellette sono trattate con una sostanza indicata come PTFE, un lubrificante permanente che riduce l'attrito della corda permettendole di scorrere più liberamente durante l'accordatura, i bending e l'uso della leva, riducendo gli stress e quindi i rischi di rottura.
Sul sito ufficiale si leggono dati tecnici piuttosto precisi a riguardo: per rompere una corda con una selletta String Saver servono 7093,5 plettrate, contro le 3458,25 dell'ottone e le sole 1086,75 dell'acciaio.
Non sono uno che rompe spesso le corde né mi convince l'idea che esista un numero X di plettrate dopo le quali la corda inevitabilmente fa "pop", ma minore attrito vuol dire anche che la corda non si incaglia contro la selletta e quindi non rischia di produrre quel "cling!" a ogni bending o uso più intensivo della leva che vuol dire solo una cosa: era incagliata e ora è scivolata un po' più in là tutta d'un botto, quindi devi fermarti, accordare di nuovo e stretcharla per evitare che lo rifaccia a breve.
Anche su questo aspetto, GraphTech non delude. Finora gli unici rumori molesti sono arrivati dagli string-tree, prontamente bypassati in attesa di valutare se rivolgersi allo stesso produttore per un pit stop.

Più di un buon motivo per passare a GraphTech

Uno dei punti su cui GraphTech insiste spesso è la particolare resa timbrica dei suoi materiali. A differenza del metallo, le sellette String Saver non causerebbero un picco poco piacevole intorno ai 2KHz che sarebbe invece tipico dell'acciaio. In effetti, se si analizza il segnale e lo si confronta con uno equivalente registrato prima della sostituzione (un accordo di Sol nell'esempio), si nota un risultato più ricco, più aperto sulle acute oltre i 2KHz e meglio distribuito sulle varie frequenze, compresa quella esatta gamma che prima forse era un po' più in evidenza e che rappresentava il tetto massimo di armoniche emesse dall'accordo. Con un confronto A/B la differenza è evidente, mentre si tratta di poca roba se non si può rapportare il suono ottenuto con quello originale, e i cambiamenti risultano comunque entro i limiti di gestione di un comune equalizzatore.

Più di un buon motivo per passare a GraphTech

Le frequenze intorno ai 2KHz sono quelle che rendono un po' più nasale il suono di una chitarra. Ora in effetti la Cabronita ha un suono meno "honky", più aperto sugli acuti e con bassi più dettagliati, dove prima sembravano un po' gommosi (di certo le corde lisce non aiutano a restituire bassi definiti e metallici). Il risultato potrebbe fare la felicità degli amanti dei timbri più moderni, mentre devo ammettere che quella voce un po' "telefonica" delle vecchie sellette di metallaccio non mi dispiaceva affatto.
Il tutto è salito di livello senza dubbio, il segnale prodotto è semplicemente più completo, forse è suggestione ma anche il sustain sembra migliorato e la vibrazione più poderosa. Tuttavia non mi sorprenderei se dovessi sentire il desiderio di lavorare di EQ durante una post produzione per recuperare il lo-fi perduto. Di certo però non mi mancheranno i "rattle rattle" delle viti che ballonzolano o i "cling" delle corde che scattano dopo un colpo di leva, né mi mancheranno le filettature delle vecchie sellette, ora che ho i miei bei solchi profondi e sicuri, dai quali sono tranquillo che nessuna corda salterà via neanche dopo una plettrata più violenta, di quelle che inesorabilmente ti avvicinano alla fatidica settemilanovantatreesima e mezzo.
graph tech hardware string saver
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di MircoRed utente non più registrato
commento del 26/11/2015 ore 11:22:36
Sarebbe bello sentire una prova per capire la differenza. :D
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 26/11/2015 ore 12:55:54
Un clip audio c'è, ma è stato affetto da un problemino inatteso e piuttosto singolare al quale dedicherò un altro articolo. Sarà tutto pubblicato lì!
Rispondi
di MircoRed utente non più registrato
commento del 26/11/2015 ore 16:00:12
Grazie :D
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di distorto [user #28299]
commento del 26/11/2015 ore 16:03:23
Caro Paolo, anche tu fai parte della redazione, mi dici cortesemente cosa è accaduto, nessuna polemica, ma è molto strano. Grazie ancora per i tuoi contributi.
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 26/11/2015 ore 16:15:22
Di regola non saremmo tenuti a dare spiegazioni, ma per buonafede e per far capire come mai talvolta facciamo scelte del genere ti spiego: dopo qualche ora dalla messa online c'è stata un'ondata di commenti da parte di un troll incavolato (con gli organizzatori dell'evento, con chi teneva la clinic, con l'ente che lo ospita... apparentemente con tutti) e, dopo i primi tentativi di moderazione, abbiamo preferito chiuderli del tutto così da poter tornare a occuparci del resto del sito. Come spesso capita in questi casi, lo scazzo di qualcuno rovina il divertimento a tutti gli altri, pazienza...
Naturalmente, qualunque commento sulla clinic (che, sarò sincero, mi ha incuriosito abbastanza) ben venga sotto forma di diario o articolo-reportage da parte di chi ci è stato.

Per altre domande puoi scrivere tranquillamente a redazione@accordo.it, così non rischiamo di inquinare i thread con degli off topic ;)
Rispondi
di Baconevio [user #41610]
commento del 26/11/2015 ore 22:17:45
le hai trovate alla fine, 'ste sellette :)
io sto pensando di piazzarle sulla les paul...ma come faccio a rovinarne l'estetica :D ????
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di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 27/11/2015 ore 03:36:42
Eh, è stata un'avventura che manco gli archeologi alcolisti della pubblicità, ma ne è valsa totalmente la pena! Pazienza per l'estetica! :D
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di Baconevio [user #41610]
commento del 28/11/2015 ore 07:58:05
al prossimo ordine....quasi quasi un set di graphtec per les paul....oddio no!!!
ho appena messo un roller che mi pare perfetto....dannate smanie!
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 28/11/2015 ore 14:51:49
Ma tanto lo sai che tra un tot mesi mi viene la fantasia e lo vorrò roller... ci cominciamo a scambiare le sellette tipo le figurine :D
Rispondi
di Baconevio [user #41610]
commento del 28/11/2015 ore 15:02:55
:D
Rispondi
di waterdog [user #12638]
commento del 27/11/2015 ore 07:55:31
Interessante. Le graphtech non le ho mai provate, ma ho appena cambiato delle selette economiche su un'Ibanez a ponte fisso con sellette in acciaio inox, quelle tipo strato american a blocchetto. Il problema era che, come per quelle di Paolo, i filetti si erano consumati e i grani di regolazione non facevano più presa. Il problema delle sellette economiche è che sono costruite con pressofusioni di zinco, un materiale poco tenace dal punto di vista meccanico e che quindi tende a usurarsi molto velocemente.
Quelle inox (che ho preso usate in rete a un prezzo ridicolo) sono invece praticamente eterne dal punto di vista meccanico, ma molto più costose perchè richiedono un procedimento di produzione molto accurato e complesso.
Per quanto riguarda il suono devo dire che la differenza non è così apprezzabile, ma si parla comunque di due metalli a confronto e non di polimeri.
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di Azouff utente non più registrato
commento del 18/02/2018 ore 16:13:0
ecco posso chiedere a te? ho fatto una chitarra col tremolo strato e le sellette tele in ottone, dopo svariati scervellamenti ho appurato (escludendo meccaniche, capotasto, etc) che il mio problema di accordatura instabile (tra l'altro non su tutte e 6 le corde) potrebbe nascere proprio dalle sellette in ottone... a parte che ho appena letto che le corde resisterebbero ancora meno sull'acciaio inox, a livello di tenuta dell'accordatura è meglio l'acciaio dell'ottone o no?
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di waterdog [user #12638]
commento del 18/02/2018 ore 22:37:1
Quindi una Tele con ponte tremolo? Secondo me, da liutaio, il problema potrebbe derivare dal fatto che le sellette non sono singole ma condivise tra due corde alla volta. Questo potrebbe determinare una differenza nel movimento durante l'uso della leva e far sì che, soprattutto sulle corde più grosse, cioè le ultime tre, potrebbe portare ad uno sfasamento di accordatura. Ma il problema potrebbe anche dipendere semplicemente dal capotasto mal lavorato, nel quale alcune corde rimangono incastrate, soprattutto se è stato concepito per una scalatura e poi ne è stata montata un'altra. Passare, per esempio, dalle 0.9 alle 0.10 prevede la modifica del capotasto (oltre che di tutto il setup dello strumento, a partire dal truss rod).
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di runamok [user #30564]
commento del 28/11/2015 ore 23:24:14
Nell'agosto 2014, causa accordatura altamente irritabile sulla mia G&L Legacy, mi sono deciso ad installare sia tusq che string-tree e string saver... effettivamente le corde sembrano durare di più. In realtà ho sostituito l'intera muta sempre per "invecchiamento" del suono e mai per rottura. L'ultima muta l'ho su addirittura dai primi di agosto 2015; dovrei cambiarle ma non avendo per ora serate in programma potrei vedere se resistono fino a fine anno. L'accordatura se uso il ponte tende comunque a sminchiarsi ma è migliorata; sulla questione suono, senza aver fatto analisi in frequenza, devo dire che l'orecchio sente bene la differenza, e sinceramente, nonostante la mia chitarra acero+frassino sia già di per sé molto squillante, non sono molto convinto che sia migliorato. Questa ovviamente è un'opinione del tutto personale, però ancora non mi abituo a quel timbro ovattato, soprattutto sulle corde a vuoto.
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di Azouff utente non più registrato
commento del 18/02/2018 ore 16:08:10
Ho fatto una chitarra con tremolo strato e sellette in ottone da tele che avrei intenzione di cambiare proprio x via dell'accordatura instabile: a livello di metalli mi stavo impuntando sull'acciaio inox, ma adesso che ho letto che a livello di resistenza delle corde all'usura è addirittura peggio dell'ottone (non sapendo neanche se altrettanto con l'accordatura), posso fidarmi delle graphtech?
Rispondi
di Azouff utente non più registrato
commento del 19/02/2018 ore 00:10:10
Non è una tele, comunque ha tasto 0 e capotasto in osso di corno con le sedi larghe x dare spazio alle corde, che sono di 010-052... comunque riguardo le sellette, può darsi che mi diano problemi x questo motivo, ma le ho montate da tele x un problema di ottavatura (le sellette singole non le potevo tirare più indietro di tanto).
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