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Tumnus: in prova il mini-Klon Wampler
Tumnus: in prova il mini-Klon Wampler
di [user #17844] - pubblicato il

Il Tumnus replica al dettaglio l'introvabile Klon Centaur con un prezzo più umano e in un contenitore in miniatura. Abbiamo provato l'overdrive Wampler per scoprire se è all'altezza del suo riferimento.
Il Centaur è uno degli overdrive più imitati di sempre, vuoi per il suono dinamico e rispettoso della strumentazione che gli si impartisce, vuoi perché portarsi a casa un Klon originale oggi è una vera impresa.
Ciò che rende unico lo stompbox mitologico (di nome e di fatto), è che raramente costruttori e appassionati tentano di progettare modifiche e alternative al circuito originale come accade con altri modelli di riferimento per il mercato, bensì tentano continuamente di rincorrere il clone perfetto, annunciando ogni volta l'ennesimo "uguale più uguale" fino ad affollare gli scaffali con copie per ogni fascia di prezzo, con nomi più o meno ispirati direttamente all'originale e sempre con un suono riconoscibile, apprezzabile anche nelle repliche più abbordabili. Qui su Accordo abbiamo affrontato l'argomento più volte, fino anche a confrontare direttamente due repliche particolarmente riuscite in questo articolo.
A questo punto viene da chiedersi se abbia ancora un senso produrne altri, ed ecco che arriva Wampler a cercare di dare una risposta con una revisione tutta personale dell'overdrive col centauro: il Tumnus.

Tumnus: in prova il mini-Klon Wampler

Ancora una volta il pedale richiama creature mitologiche e, invece di un ingombrante quadrupede, sullo chassis del Wampler compare un più snello fauno. Mai nome fu più adeguato, perché il Tumnus (che non sorgerà nuovo ai fan de Le Cronache Di Narnia) propone esattamente quello che è il rapporto tra un centauro e un fauno: sempre mezzo uomo e mezzo animale, ancora con gli zoccoli, ma grosso meno della metà rispetto all'originale.
La formula del Tumnus sta esattamente nelle sue dimensioni ridotte, capaci di fargli trovare spazio in qualunque pedaliera anche affollata, mentre il circuito viene presentato come una replica perfetta del Klon. Dopo averlo visto in anteprima al tempo della sua presentazione in questo articolo e averne adocchiato uno al Centro Chitarre di Napoli, la prova era d'obbligo.

Parlare delle caratteristiche tecniche del Tumnus sarebbe superfluo. Come l'originale ha le tre manopole di Volume, Gain e Tono, ha un buffer di alta qualità attivo quando il pedale è in bypass e offre un livello di gain tutto sommato contenuto, ideale per crunch leggeri, per spingere altri pedali come un boost o per ottenere una saturazione sufficiente a blues e rock in particolare se accoppiato a un valvolare già sulla soglia di breakup. Com'è prevedibile, date le sue dimensioni, funziona solo con un alimentatore esterno.


Quando si mettono le mani su un clone del Centaur, l'attenzione va tutta alla reattività del pedale e alla ricchezza del suono.
Diciamoci la verità, molti produttori hanno presentato alternative valide a prezzi più contenuti degli oltre 200 euro necessari a portarsi a casa il piccolo Tumnus, quindi le differenze vanno ricercate nelle sfumature date non tanto dal circuito in sé quanto dalla cura nella realizzazione, dalla qualità dei componenti e dall'affidabilità dell'insieme.

Il Tumnus è minuscolo e solido, da piazzare in qualunque punto della pedalboard senza sforzi. Questo è decisamente un bene. Il piccolo chassis però rende le manopole un po' troppo vicine, e girarle non è la cosa più comoda del mondo. Per lo stesso motivo, è davvero raro che le si sposti per errore quindi, più che di un difetto, si può parlare di una caratteristica comoda o meno a seconda di quanto si è abituati a spippolare un pedale durante i live.

Tumnus: in prova il mini-Klon Wampler

Quanto al suono, nulla da dire: è un Centaur con tutte le armoniche al posto giusto. Stupisce però la sensibilità al tocco e al volume della chitarra: il Wampler si pulisce facilmente anche se, a causa della poca compressione che arriva con la distorsione, tende a perdere un po' di volume prima di tornare pulito al 100%.
Definito in ogni condizione, rende ogni accordo croccante e intellegibile. Tutte le note risaltano senza una sbavatura, e il suono risulta aperto sugli acuti e con bassi profondi. Con livelli di gain ridotti sembra una caratteristica tutto sommato comune, ma che si fa più rara rispetto alla concorrenza man mano che si spinge sulla saturazione.

Il Wampler Tumnus ci è piaciuto molto. Fa quello che deve fare e lo fa bene, suona da pedale boutique e costa come tale, ma senza esagerare. In più, occupa davvero poco spazio, e anche per questo merita decisamente l'attenzione di chiunque cerchi una spinta di volume extra (e qui ce n'è davvero tanto), un colore nuovo o un overdrive leggero con una dignità tutta sua avvalendosi della garanzia del laboratorio di Martinsville, Indiana.
effetti e processori tumnus wampler
Link utili
Tumnus su Accordo
Wampler Tumnus
Centro Chitarre
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di kelino [user #5]
commento del 31/12/2015 ore 09:19:59
Eccone n'altro...
Rispondi
di JFP73 utente non più registrato
commento del 31/12/2015 ore 10:03:02
200 euro x un clone fatto e rifatto ???? Regalato
chissà quanto hanno speso in ricerca e sviluppo ....
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 31/12/2015 ore 16:13:15
Di ricerca c'è quel tanto che basta per ridurre il circuito a meno di un terzo delle dimensioni. Forse non giustifica 200 euro (anzi, sicuramente non lo giustifica!) ma se l'alternativa è l'edizione originale a prezzi anche superiori ai 2mila euro... beh, io un pensiero ce lo farei! :D
Rispondi
di kelino [user #5]
commento del 31/12/2015 ore 17:31:29
Si...ma di cloni del centaur ce ne sono almeno una 30ina in giro. Ed anche a prezzi più umani. Non spenderei mai 2mila euro per un pedale. A maggior ragione non ne spenderei 200 per una imitazione.
É solo un overdrive....
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 31/12/2015 ore 17:42:
Vero, in tutta sincerità ho fatto lo stesso ragionamento e, per fugare ogni dubbio, ho provato anche a confrontare in diretta due cloni su fasce di prezzo diverse, ma di questo si parlerà in un altro articolo. Per ora dico che quella differenza si sente, anche se si tratta di sfumature: forse il Wampler suona semplicemente meglio e fa valere i suoi 200 euro, forse l'altro suona meno bene ed è giusto che costi intorno ai 100, forse il Wampler suona sì bene ma dovrebbe costarne 100 e l'altro che suona meno bene dovrebbe costarne 50... tutto può essere, ma purtroppo le leggi di mercato non sempre vanno di pari passo con le nostre tasche.
Rispondi
di JFP73 utente non più registrato
commento del 31/12/2015 ore 17:51:57
Non metto in dubbio che suoni bene, ci mancherebbe.
La domanda che mi pongo sempre è se ne valga la pena.
ci sono prodotti validi a prezzi molto più bassi e non sono sicuro che le sfumature migliorative, perché di sfumature si parla, giustifichino l'extra prezzo.
non so nemmeno se io sarei in grado di apprezzare le differenze.
Io poi sono dell'idea di andare o su prodotti dal rapporto qualità prezzo ottimo (tipo i nux che costano 40 euro) o su prodotti italiani come mad hatter carella e altri.
Se devo dare somme più consistenti dei cinquanta euro preferisco darli ai nostri artigiani e aiutarli a crescere
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 31/12/2015 ore 18:11:49
Purtroppo il "ne vale la pena?" è troppo soggettivo per dare una risposta. C'è chi è felice del proprio clone da 60 euro (e ce ne sono di molto validi), chi trova la pace con un overdrive boutique da 400 euro. Io sono un fan delle chitarre economiche, attualmente quella che suono di più e con grandi soddisfazioni è una Squierina modificata, tra le meno costose che ho avuto, ma non posso fare a meno di andare a fantasticare sul sito PRS almeno una volta a settimana. Ne varrebbe la pena? Probabilmente no, le sfumature sarebbero note solo a me e solo in confronti diretti, ma la GAS è una brutta bestia e prima o poi una PRS me la compro! Scusa se sono andato un po' OT :D
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 31/12/2015 ore 18:39:28
C'è da dire che i cloni stanno diventando pericolosi: una volta c'erano i behringer che dovevi prendere a calci per accendere e avevano fruscii di fondo tipo autostrada, l'altro giorno mi han prestato un clone di OCD che era silenzioso, costruito bene e con un suono imbarazzante in senso positivo. Ben 40 euro, eh. 200 per un klone del klon no dai.. paghi il nome Wampler. Il soul food di electro harmonix viene un quarto. E poi, appunto: per 200 euro voglio uno switch interno tra true bypass e buffered, e poter regolare e giocare con bias, etc. Almeno ci sarebbe la scusa per l'extra...
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 31/12/2015 ore 18:45:00
È proprio il Soul Food che ho confrontato in un test A/B con questo. L'ho sempre considerato un gran pedale, ma in effetti delle differenze sono emerse. Tutto sta a vedere se valgono 100 euro di differenza. A breve l'articolo, ho già spoilerato abbastanza :P
Rispondi
di JFP73 utente non più registrato
commento del 31/12/2015 ore 19:24:17
Non sei affatto OT perché la logica è sempre quella. Credo che poi dipenda anche dalla scala di valori sonori di ciascuno. Per me gli effetti arrivano in fondo. Un pedale di questo tipo mi servirebbe il giusto perché il suono cerco di tirarlo fuori dalle valvole.
La chitarra e l'ampli per me vengono prima, ragione per la quale prima di spendere 200 euro su un pedale li spendo per un upgrade di cono e valvole o li metto da parte per ritastare a modo una delle mie bimbe.
Probabilmente qualcun'altro ha altre priorità e se trova la pace in un pedale da 400 euro non posso che essere felice per lui
Rispondi
di jb [user #7467]
commento del 31/12/2015 ore 11:37:57
Bastaaaaaaaaaaaaa e qundo si suonaaaaaaaaaaaaaaaaa.............
Buon 2016 a Tutti.
Rispondi
di Aynrand [user #35588]
commento del 31/12/2015 ore 15:39:40
Giusto, ecco il pedale del secolo: quello che, agli occhi dei gestori dei locali, ti rende più appetibile del "tipo che mette i dischi", con uno switch aggiuntivo che ti garantisce anche un risicato compenso in denaro...
Poi ce ne vorrebbe un altro che obbliga gli altri componenti a studiarsi i pezzi a casa e non mancare le prove...

Buon 2016
Rispondi
di sibor [user #11654]
commento del 31/12/2015 ore 18:05:46
ma dai e' troppo caro...
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 31/12/2015 ore 18:15:24
bello.. prezzo giusto : 50 euro
Rispondi
di Aleinaccordo [user #41248]
commento del 31/12/2015 ore 20:09:39
Wampler non scherza maicon le sue creazioni io ho un pinaccle e un plexydrive e questo pedale conferma la sua nota attitudine negli effetti boutique eguagliando se non addirittura superando quel che ha fatto finora.
Un solo appunto al test.... prima di azionare i pedali sarebbe ancor piu utile udire la chitarra clean... giusto uno strumming veloce... buon ultimo dell'anno a tutti gasssssati
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di Benedetto utente non più registrato
commento del 01/01/2016 ore 10:18:53
A me queste versioni ristrette non piacciono, per Natale mi sono regalato uno xotic ac booster non aggiungo altro.
Rispondi
di luvi [user #3191]
commento del 01/01/2016 ore 20:55:01
Sul pedale vedo una scritta "made in USA": che corrisponda a verità?
In questo caso, data anche la comprovata qualità del marchio, prima di accusare la Wampler di essere cara (tra l'altro l'attuale rapporto euro-dollaro di per sé rema contro alle importazioni da oltre oceano) sarebbe più saggio riflettere sul fatto che è il prezzo stracciato del "made in China" ad essere folle, frutto malato delle storture sociali, ambientali ed economiche che ben conosciamo!
Capisco la preferenza da parte del portafogli, ma i giudizi su fenomeni del genere dovrebbero essere indipendenti dalla convenienza personale, non credete? :-)
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 02/01/2016 ore 12:34:40
Hai ragione,con questa riflessione il wampler arriva da 50 a 100. non 200. anche perchè i componenti di entrambi, il cinese e l'americano, sai dove sono fatti? in cina.
E poi anche il soul food di electro harmonix è fatto in USA e viene sempre 50 euro o poco più quindi il discorso mi sa che non regge.
Rispondi
di luvi [user #3191]
commento del 02/01/2016 ore 20:55:05
Il valore di un prodotto commercializzato non equivale mai al costo dei componenti... questo concetto va forse bene per l'hobbista che si fa il circuito con l'acido e si salda i componenti da sè senza considerare né il tempo che impiega,né l'investimento iniziale che fa, ma non è certo applicabile ad un'azienda, grande o piccola che sia, che oltretutto in questo caso vende ed è presente ovunque.
Conosciamo i costi di produzione di Wampler? Conosciamo le sue percentuali di ricarico sul prodotto finito o quanto spende per pubblicizzarlo e renderlo presente nelle menti di noi chitarristi?
Io, almeno, no: per questo non ho elementi per giudicare il prezzo adeguato o meno al prodotto offerto, potendo oltretutto dare per scontata la qualità comprovata del marchio.
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 03/01/2016 ore 12:06:40
Tutto verissimo. Dopodichè anche Electro Harmonix come dicevo produce in USA, fa pubblicità e tutto, e i pedali su cui ho messo io le mani (o i piedi) erano solidi e di qualità. Poi decade tutta la cosa del "ricerca e sviluppo" perchè si parla di copiare un pedale fatto da altri. A valle di tutto questo, e sapendo che nemmeno i componenti giustificano uno sbalzo di prezzo tanto elevato, secondo me 200 euro non ci stanno proprio. Poi sei libero di pensare che ci sia qualcosa di mistico che li giustifica, ma se i loro "costi di produzione" sono il quadruplo di quelli di EXH non so, forse o non è così o sono gravemente disottimizzati (ovviamente propendo per la prima).
Rispondi
di luvi [user #3191]
commento del 04/01/2016 ore 12:16:36
So bene che non esiste nulla di "mistico" nell'elettronica, tanto meno in questo caso!! :-)
Anche se si può parlare di copia, ma non di clone, imho, data la completa riorganizzazione in dimensioni completamente diverse che non permettono sicuramente di mantenere lo stesso layout; non sappiamo nemmeno se si tratti della stessa logica circuitale oppure no, a dire il vero...
Di certo, EHX è un'azienda molto più grande e strutturata di Wampler, che è fondamentalmente un artigiano "espanso" e quindi avrà certamente costi di produzione inferiori.
Il punto è però che non potendo conoscere le ragioni che stanno a monte del prezzo stabilito dall'azienda (i cui prezzi sono di norma ragionevoli, data anche la qualità dei prodotti), non mi sento in grado di giudicarlo ingiustificato a priori.
Mi fanno saltare dalla sedia semmai le svariate centinaia di euro richieste per mettere le mani su un Centaur originale! ;-)
Rispondi
di strato78 [user #17091]
commento del 08/01/2016 ore 18:57:15
Ottima riflessione, soprattutto per quanto riguarda la ricollocazione su pcb della componentistica, lo studio dimensionale del contenitore ed il collocamento delle parti elettromeccaniche. Chi non lavora con queste cose spesso non si rende conto che anche la semplice riduzione dimensionale di un pedale ha dei costi iniziali significativi ed oltretutto wampler lo fa usando componentistica dimensionalmente e qualitativamente di tutto rispetto con dei bei pcb dual layer e componenti elettromeccaniche di qualità. Parte dell'assemblaggio e del controllo qualità è di tipo artigianale, contro un EHX che fa il suo lavoro ma che costruttivamente è un prodotto di fascia più bassa. Fin che suonano è tutto ok,ma quando ti lasciano a piedi è meglio ritrovarsi un wampler da riparare che un ehx tipo il soul food.Prima di giudicarne la resa, bisogna vedere cosa c'è DENTRO prima di pensare a cosa c'è DIETRO! ;)
Rispondi
di Francescod [user #48583]
commento del 19/02/2021 ore 10:16:50
"sarebbe più saggio riflettere sul fatto che è il prezzo stracciato del "made in China" ad essere folle, frutto malato delle storture sociali, ambientali ed economiche che ben conosciamo!
Capisco la preferenza da parte del portafogli, ma i giudizi su fenomeni del genere dovrebbero essere indipendenti dalla convenienza personale, non credete? :-)"
Dopo aver letto queste righe, mi sono detto: ma... le ho scritte io?? E mi sono andato a guardare il nome dell'autore per verificare. :) Sono passati degli anni da questo commento, ma io lo leggo solo adesso e non posso fare a meno di prelevare queste righe e inserirle nel mio commento per riproporle all'attenzione di tutti coloro dovessero leggerlo. Le condivido in toto e ancora oggi cerco di far ragionare le persone su questi concetti, che troppo spesso vengono ignorati in nome di "ragionamenti" a compartimenti stagni: quando si parla di ambiente e sfruttamento del lavoro, ok, ma poi quando si parla di musica ecc. incredibilmente il discorso ambiente, materiali e sfruttamento della manodopera scompaiono dal contesto, e vale solo quanto c'abbiamo in tasca, quanto è forte la gas e il desiderio di spendere il meno possibile. Poi riempiamo il mondo di ciarpame, il discorso delle risorse sottratte a quattro soldi da paesi amministrati da corrotti si ignora, gli sfruttati senza alcuna specializzazione e pagati con un pugno di riso chi se ne frega e la qualità di quello che abbiamo viene barattata con la fregola di avere tutto e subito. Io questa corsa al ribasso dei prezzi, che tanto eccita youtuber e spettatori di video su YouTube, proprio non capisco come non possa suscitare due basiche riflessioni su cosa si nasconda dietro. E sinceramente preferisco mettere da parte risparmi più a lungo e puntare sulla soddisfazione di avere un oggetto di qualità piuttosto che concepire gli oggetti come giocattolini da ricambiare continuamente in base al capriccio.
Rispondi
di PARAPA [user #6127]
commento del 15/01/2016 ore 08:14:11
Ciao,

Suono come tanti.
Prezzo, e non solo di questo, decisamente troppo alto.
Un fet, un operazionale, tre diodi, qualche elemento passivo.
Costo reale, dato che il materiale è tutto prodotto in Cina = 20e (forse meno anzi quasi sicuro).

Ciao
Rispondi
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