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Atomic Amplifire: il digitale ha preso fuoco
Atomic Amplifire: il digitale ha preso fuoco
di [user #22298] - pubblicato il

Questa non vuole essere una recensione completa dell'Atomic Amplifire, ma più un racconto personale della mia esperienza di utilizzo: l'uso che ne faccio è abbastanza limitato per le sue capacità ed è giusto precisarlo.
Per le caratteristiche tecniche potete consultare il sito della casa madre oppure vedere i video di Andertons Music.

Io suono esclusivamente in casa, per divertimento. Il volume è il mio problema principale: non posso usare amplificatori valvolari al loro migliore regime di funzionamento e spesso ho bisogno di usare le cuffie.
Esistono amplificatori valvolari da 1 watt, come l'ottimo Blackstar HT1R, ma la resa è ovviamente diversa da quella dei loro fratelloni.
Poi ci sono le pedaliere multieffetto, come la Line 6 POD HD e la Zoom G3. Provati entrambi, sono rimasto deluso (soprattutto in cuffia) della prima e abbastanza contento della seconda.
Poi c'è lo Yamaha THR, che è un prodotto ottimo ma strano: sentire la tua chitarra dalle sue casse è come ascoltare un brano registrato che viene dal tuo disco preferito. Peccato per la pessima resa in cuffie per questo prodotto che sarebbe altrimenti perfetto per lo studio.
Così da un mesetto ho deciso di fare il passaggio alla categoria superiore dell'amplificazione digitale, che comprende per esempio il Kemper Profiler. L'uso casalingo però difficilmente avrebbe giustificato una spesa simile, e mi sono orientato su un prodotto dal costo molto più contenuto: l'Atomic Amplifire.
Le caratteristiche tecniche delle capacità di elaborazione di questa giovane macchina sono al pari di prodotti più importanti, ma il costo è appena sotto i 600 dollari, meno della metà del Kemper.

Atomic Amplifire: il digitale ha preso fuoco

Da quando è uscito il Kemper ho sempre desiderato un'unità "player" che mantenesse la stessa qualità audio senza la capacità di profilare, magari con qualche manopola in meno ma con una spesa ridotta. Ho quindi acquistato l'Atomic pensando proprio a questo obiettivo, centrato in pieno.

La pedaliera è compatta, leggera, dalla costruzione solida e apparentemente molto resistente. Ha una qualità audio delle emulazioni incredibile e permette di sentire il suono di una cassa 4x4 alimentata da un Marshall 100 watt a qualsiasi volume.
Utilizzo un Roland CM 30 come PA / Cassa amplificata e devo dire che per l'uso che ne faccio è il complemento ideale: poca spesa, ottima resa.

In cuffia il suono è altrettanto valido. A seconda delle cuffie utilizzate cambierà il bilanciamento dell'equalizzazione, ma con una cuffia trasparente da audiofili avrete un risultato (finalmente) eccezionale.

All'altare dell'Amplifire sto sacrificando tutto il resto della mia attrezzatura di amplificazione: ho venduto tutto, compresa la testata Blackstar da 1 watt, la cassa Palmer da 12 pollici, il Blackstar TVP15 (ottimo!). Il suono della pedaliera rossa è semplicemente migliore.

Sul lato versatilità ci siamo a metà: tanti amplificatori diversi, praticamente tutti i più famosi, che coprono qualsiasi esigenza. Io ne uso tre o quattro al massimo, ma ognuno si dedicherà a quelli più vicini ai propri gusti. In più con i nuovi firmware stanno aggiungendone altri, quindi le possibilità future sono gustose.

Atomic Amplifire: il digitale ha preso fuoco

Sul lato effetti ci siamo un po' meno: quelli che ci sono sono ottimi (nei video di Andertons stanno usando la pedaliera a volte anche solo per il riverbero, che è eccezionale). Però per esempio sul fronte distorsori ci sono solo quattro opzioni (overdrive, distorsore, fuzz e tube screamer). Potete comunque usare il vostro pedale sia in testa all'Atomic, sia nell'effects loop.

Sul fronte degli effetti, quindi, c'è ampio margine di miglioramento per ciò che riguarda della scelta, che potrà essere implementata anche con futuri aggiornamenti Firmware.

Lato Casse, invece, siamo su un altro pianeta. È possibile utilizzare tutte quelle fornite dalla casa, ottime, ma anche caricare proprie IRs. Ci ho provato e ho avuto ottimi risultati, ma la possibilità di scelta è assolutamente disorientante. Per farvi capire ho trovato un pacchetto di IRs gratuite solo su una singola cassa 4x4, con una trentina di scelte diverse solo per posizione e tipologia di microfono. Per chi vuole giocare c'è spazio in abbondanza. Io sinceramente mi sono fermato prima.


Veniamo ora agli aspetti negativi che ho riscontrato finora. In linea generale, l'unità a mio parere è da considerare più come un amplificatore che come una pedaliera multieffetto.
Del numero di effetti ho già parlato. Ma la prima cosa che viene in mente utilizzandolo qualche ora è l'assenza di un pedale di espressione e di un paio di switch in più per andare avanti e indietro con le patch. Per esempio il wah è inutilizzabile senza pedale, e con i tre switch è difficile pensare di dedicarne due al cambio di patch. Io per esempio li uso per l'attivazione dell'overdrive, del delay e dell'effetto speciale della patch.
È però possibile aggiungere una pedaliera MIDI, che ovviamente permette di superare il problema. Però si perde quella praticità che sarebbe stata possibile aggiungendo appunto solo un pedale e due switch. La dimensione ideale di questa unità a mio parere sarebbe stata quella del POD HD300, o poco più grande di una G3X.
L'altro problema è il costo della pedaliera MIDI: anche solo aggiungendo un Midi Moose dovete considerare l'aggiunta di un altro centinaio di euro per due pulsanti.
Si può usare l'effect loop destinandolo al pedale di espressione, con un cavo audio insert.

A parte questo limite, un'altra cosa che mi sembra strana è l'assenza di un factory reset. Sembra una sciocchezza, ma ci sono talmente tante impostazioni da settare che potrebbe essere molto utile ripristinare tutto allo stato di partenza. Si può fare il backup delle patch e recuperarle tutte insieme, ma non è la stessa cosa: la casa madre non lo fornisce, quindi qualche bravo ragazzo su internet fornisce gratuitamente il backup dell'unità vergine.

Anche l'interfaccia dell'editor ha qualche pecca, qualche fastidio dovuto alla giovane età: per esempio non funziona il drag and drop delle patch, che sarebbe stato comodo soprattutto nell'impostazione iniziale appena acquistata. Nella sua semplicità però il software funziona, fa quello che deve senza però stupire.

Per questo torno alla prima considerazione iniziale: questa pedaliera è ottima se pensata come sostituzione degli amplificatori. Immagino che anche utilizzata con la band sia praticissima: pensate che bello evitare di spostare il proprio combo ed essere sicuri di avere sempre lo stesso suono in qualunque situazione.


Già solo la qualità del suono degli amplificatori emulati vale il prezzo.
Aggiungete qualche ottimo effetto, la possibilità di suonare in cuffia, e avete capito dove voglio andare a parare.
È anche un'ottima promessa: si capisce che si può tranquillamente ipotizzare qualche altro aggiornamento con novità interessanti, sia dell'interfaccia dell'editor per PC sia sul fronte di ampli e nuovi effetti. Finora è successo, del resto.

Consiglio l'Amplifire a chi non è spaventato dal digitale, a chi vuole portarsi dietro in un pedale compatto l'equivalente di un camion di amplificatori e casse, a chi cerca uno strumento per studiare con un suono veramente simile a quello che otterrebbe su un palco. Quest'ultima è la ragione per la quale l'ho scelto io, e sono estremamente contento.
Purtroppo non è ancora molto diffuso. In Europa è distribuito da Andertons dal Regno Unito, ma Atomic lo spedisce in tutto il mondo.
Sinceramente, ve lo consiglio.
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Link utili
Andertons
Amplifire sul sito Atomic
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