VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE
Mesa dedica tre canali e doppio eq a John Petrucci
Mesa dedica tre canali e doppio eq a John Petrucci
di [user #116] - pubblicato il

Il valvolare progettato a quattro mani da Mesa Boogie e John Petrucci offre 100 watt di potenza scalabili a 60 e tre canali d'ispirazione Mark con ben due equalizzatori grafici programmabili. Il Mesa JP2C sarà offerto anche in edizione limitata con alcune chicche extra.
Dopo oltre trent'anni di collaborazione stretta in studio e sul palco, Mesa dedica un amplificatore signature a John Petrucci a partire dalla base del Mark IIC+ per espanderne gli orizzonti espressivi grazie a un pannello dei controlli estremamente dettagliato.

Il Mesa JP2C verrà mostrato per la prima volta all'imminente Namm Show di Los Angeles ed è pensato intorno a cinque 12AX7 nel preamplificatore e quattro 6L6 a pilotare un finale in classe A/B capace di sprigionare 100 watt di potenza scalabili a 60 con un apposito switch.
Il circuito prevede un bias fisso per minimizzare il bisogno di manutenzione nel cambio valvole e offre tre canali indipendenti con cinque modalità d'uso in totale grazie a ben due equalizzatori grafici a cinque bande disposti sulla destra del pannello.

Il primo canale riprende il pulito della Mark IIC+, con controlli di Master, Presence, Gain, Treble, Bass e Mid/Boost. Quest'ultimo potenziometro è un brevetto Mesa capace di lavorare come normale controllo di medi fino a metà corsa per poi trasformarsi in un vero e proprio booster di medie frequenze che enfatizza precise armoniche in overdrive. Un riverbero è accessibile sul retro e un selettore dedicato attiva a piacimento uno dei due equalizzatori.
Il secondo e il terzo canale ricreano il circuito Lead o Shred del IIC+, entrambi completamente indipendenti e con controlli di Gain con boost attivabile tirando il potenziometro, Treble, Middle, Bass, Presence con sfasatura in frequenza tramite "pull", riverbero sul retro dell'ampli e switch per i due equalizzatori a cinque bande, più il Master per ognuno dei canali.
Gli equalizzatori grafici sono assegnabili individualmente a ogni canale e attivabili mediante footswitch, come lo è anche il riverbero a molla a camera lunga e con circuitazione valvolare. A valvole è anche il loop effetti, completamente bufferizzato e attivabile via MIDI.
 
Mesa dedica tre canali e doppio eq a John Petrucci

Al suo interno, il JP2C ospita anche un CabClone, il cabinet simulator firmato Mesa con simulazioni per casse closed back, open back e in stile vintage, più un carico interno per escludere il cono reale, un'uscita cuffie, Ground Lift e switch per i livelli d'uscita tra +4 e -10 dB. Tra le uscite, il signature offre anche un'uscita slave. La piena compatibilità con il protocollo MIDI rende programmabile ogni aspetto del suono, lo switch tra i canali, l'attivazione degli equalizzatori, del riverbero e del loop effetti con porte di MIDI in, thru e out per l'integrazione ottimale in sistemi anche complessi.

L'arrivo del JP2C sul mercato in versione testata o rack sarà accompagnato dalla presentazione di una seconda testata in tiratura limitata con pannello frontale in acero fiammato, intarsio del logo "Boogie" e della dicitura "John Petrucci Signature" in madreperla, piastra dei controlli in color canna di fucile, certificazione dell'edizione limitata e autografo di John Petrucci e Randall Smith.
Contiamo di poterne vedere presto qualcuno da vicino grazie alla distribuzione esclusiva per l'Italia a cura di Mogar Music.
amplificatori john petrucci jp2c mesa boogie
Link utili
JP2C sul sito Mesa
Sito del distributore Mogar
Nascondi commenti     23
Loggati per commentare

di kelino [user #5]
commento del 18/01/2016 ore 16:30:19
Sbavo.
Rispondi
di jb [user #7467]
commento del 18/01/2016 ore 16:40:24
una macchina da guerra.
Rispondi
di maxventu [user #4785]
commento del 18/01/2016 ore 16:43:33
Meraviglioso; purtroppo, non oso pensare al prezzo. Date le caratteristiche di versatilità estrema, si conferma la buona fama degli strumenti signature Petrucci (parlo qui delle chitarre) che sono assolutamente adatti anche a chi non intenda suonare prevalentemente DT.
Rispondi
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 18/01/2016 ore 16:56:50
Costerà tanto ma si potrà tirar fuori il mondo da questa bestia!
Rispondi
di SysOper [user #10963]
commento del 18/01/2016 ore 17:54:31
Non direi che si possa parlare di equalizzatori programmabili...
Rispondi
di fbf [user #36393]
commento del 18/01/2016 ore 19:58:35
Ci vorrà una laurea in ingegneria con i settaggi...
Rispondi
di Deadwing utente non più registrato
commento del 18/01/2016 ore 20:53:54
il buon petrucci (che in larga misura è il responsabile della mia passione per l high gain mesa) si riconferma una macchina da soldi impareggiabile XD
Rispondi
di matteo1982 [user #33974]
commento del 18/01/2016 ore 21:29:55
Un nuovo IIC+... STUPENDO

Unica osservazione: cosa sarebbe il canale SHRED del IIC+?!?!
Rispondi
di Farloppo [user #27319]
commento del 18/01/2016 ore 23:11:30
Non riuscirei mai a settare un ampli del genere. Per me già 6 pot iniziano a essere troppi... Questo ne ha ben 28! Roba da passarci giornate intere :D
Rispondi
di alexus77 [user #3871]
commento del 19/01/2016 ore 00:05:17
Bello, anche se a naso credo che continuo a preferire il Mark V... ora, se a questo aggiungessero anche il Cab Clone e lo switch midi interno, sarebbe la perfezione.
Rispondi
di esseneto [user #12492]
commento del 19/01/2016 ore 08:55:3
Da utilizzatore di ampli monocanali pensavo che con l'avvento del "ciclone" Kemper queste imponenti "macchine del suono" avessero ormai fatto il loro tempo . Basta invece un piccolo autografo per dare nuovo slancio a questo genere di ampli super accessoriati e con un estetica mozzafiato !
Rispondi
di francescolomunno [user #38311]
commento del 19/01/2016 ore 17:00:22
Una riflessione su questo punto, anche se esula dal discorso sulla testata in oggetto: ero un giovincello nell'ormai lontano 1997 o '98 quando leggevo su Chitarre del primo ampli della Line6, "AxSys qualcosa"....era il primo ampli a modelli fisici, il tono dell'articolo era da rivoluzione copernicana, le valvole sarebbero state presto un ricordo...e invece....
Rispondi
di matteo1982 [user #33974]
commento del 19/01/2016 ore 17:19:58
Ottima riflessione... il punto è che fino a quando i Kemper della situazione saranno degli emulatori della valvola (tanto da tracciarne il suono!!!), il buon vecchio ampli a lampadine sarà sempre il santo graal del chitarrismo, ciò a cui la ricerca tenderà. E' un po' il cane che si morde la coda: siamo al livello di aver QUASI raggiunto la qualità sonora e il feeling giusto, ma per riprodurre la botta sulla schiena che esce da una cassa 4x12 ci vuole... una cassa 4x12! ;) Purtroppo non abbiamo ancora un simulatore di "aria perturbata da onde sonore" ehehehhehe
Rispondi
di francescolomunno [user #38311]
commento del 19/01/2016 ore 17:28:34
Fino a quando parleremo di "emulazione".....perché emulare quando si può avere l'originale?
Rispondi
di matteo1982 [user #33974]
commento del 19/01/2016 ore 17:36:01
Esatto, l'emulazione ad oggi risolve il (non da poco) problema della praticità. Risolve il problema della qualità del segnale che arriva al PA. Risolve il problema della pulizia sul palco. Purtroppo NON risolve il problema della libidine del chitarrista della strada!
Rispondi
di esseneto [user #12492]
commento del 21/01/2016 ore 11:16:30
Bravo hai centrato il problema!"la libidine del chitarrista della strada!" ossia quello che penso il 99 % di noi cerca disperatamente !
Rispondi
di matteo1982 [user #33974]
commento del 19/01/2016 ore 09:08:23
sbaglio o è il primo ampli signature della Mesa/Boogie?
Rispondi
di mamuele [user #4349]
commento del 19/01/2016 ore 10:55:25
Se il primo canale e' del MKIIc+ e anche il secondo ed il terzo... possiamo dire che si tratta di un un MKIIC+ "on steroids" con qualche ammennicolo in piu'... Non sono un grande fan di Mesa per via delle troppe regolazioni e credo che in un ampli cosi' si debba spendere piu' tempo a capirlo/regolarlo che poi a suonare, col rischio alla lunga di essere sempre e comunque insoddisfatti.
Una macchina sulla carta eccezzionale, e sono sicuro che nonostante il costo vendera' parecchio ma non vedo una grossa differenza con i vari MKV o Roadking a parte il Cabclone e l'implementazione Midi.

Buona giornata di freddo da Londra

mamuele
Rispondi
di dantrooper [user #24557]
commento del 19/01/2016 ore 13:08:2
alla fine hanno ripreso i suoni dei primi DT, di Images and words per intenderci.
Il bello è che Petrucci utilizza, in studio, prettamente una Rectifier (ovviamente vi affianca anche MK IIc+, mark V ecc).
Dal mio personale punto di vista, questo è un ottimo ampli per chi cerca le sonorità del vecchio MK IIc+ ma con maggiore versatilità, una sua rivisitazione moderna, perciò direi che non è il caso di guardare la firma.
Come tipologia di ampli mesa, io preferisco sempre stiletto e lonestar, anche se non sono proprio un fan dei suon american.
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 20/01/2016 ore 08:53:16
Incuriosito dall'articolo ho girato qualche sito alla ricerca dell'eventuale prezzo trovando 3.500$ o 3.800£. Ora, va bene quasi tutto, ma tre mesi di stipendio medio per un ampli fatto in serie mi sembrano una vera e propria offesa.
ciao
Rispondi
di alexus77 [user #3871]
commento del 20/01/2016 ore 22:33:48
Hai ragione, decisamente troppo per una firma sulla testata... ma se la gente paga. E poi non sono proprio fatti cosi' in serie in quel di Petaluma, nel senso, tanta attivita' manuale e cura individuale vai al link
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 21/01/2016 ore 14:52:38
Ho visto il tuo link, ma fatico parecchio a pensare che con i numeri che ha, Mesa Boogie sia un laboratorio artigianale. Anche nelle catene di montaggio della FCA vedi qualche operaio che mette la tappezzeria ai sedili o inserisce il volante sul piantone dello sterzo.
Ad ogni buon conto il problema non è di Mesa ma mio che non mi ritengo un chitarrista da ampli (ne' da chitarre) di quel costo.
Ciao
Rispondi
di alexus77 [user #3871]
commento del 21/01/2016 ore 16:58:33
Beh, di prodotti ne vendono e di fatturato ne fanno, ma paragonare Mesa a FCA e' un po' eccessivo. Certo, hanno una produzione controllata e usano metodi per standardizzare l'attivita', che va a beneficio di costi, tempi di produzione e consistenza della qualita', ma Mesa ha un centinaio di dipendenti che lavorano in una sola fabbrica a Petaluma, CA. Insomma, una piccola/media impresa, non un Golia dell'industria mondiale (ad esempio, anche nell'Unione Europea, viene considerata SME una impresa sotto i 250 dipendenti, e "piccola" una che ne ha meno di 50, quindi Mesa e' poco sopra quel limite).
Il costo del Petrucci e' elevato. Come sempre, decidera' il mercato se e' adeguato.
Rispondi
Altro da leggere
Il sarcofago maledetto (e valvolare) di Dave Jones
Chitarra o amplificatore? Dove vale la pena spendere di più?
Harley Benton: nuovi amplificatori valvolari e Cab Celestion
Come si misurano le caratteristiche di un amplificatore di potenza e sistemi adottati per migliorarne il rendimento
Viaggio nel setup di Alberto Radius
Chitarre signature: croce o delizia?
Articoli più letti
Seguici anche su:
Scrivono i lettori
Manuale di sopravvivenza digitale
Hotone Omni AC: quel plus per la chitarra acustica
Charvel Pro-Mod DK24 HSH 2PT CM Mahogany Natural
Pedaliere digitali con pedali analogici: perché no?!
Sonicake Matribox: non solo un giochino per chi inizia
Ambrosi-Amps: storia di un super-solid-state mai nato
Il sarcofago maledetto (e valvolare) di Dave Jones
Neural DSP Quad Cortex: troppo per quello che faccio?
Massa, sustain, tono e altri animali fantastici
Ho rifatto la Harley (Benton ST-57DG)




Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964