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Astoria Custom Combo: il Marshall che non ti aspetti
Astoria Custom Combo: il Marshall che non ti aspetti
di [user #16167] - pubblicato il

Una colorazione, ma soprattutto un sound inedito quello dell’Astoria Custom, un combo da 30 Watt con una coppia di KT66 nel finale. Tanto vintage nell’aspetto quanto moderno nella gestione dei suoni con loop effetti, push pull e footswitch. Lo abbiamo provato con un una Strat e qualche Gibson ed ecco il risultato.
La serie Astoria ha stupito fin dalla presentazione al Namm. Il look ricercato ha sicuramente catturato i primi sguardi, ma la scheda tecnica è ancora più interessante.

Il cuore del circuito pulsa grazie a una bella coppia di KT66 (un gradito ritorno su una circuitazione Marshall), in combinata con quattro ECC83 e pilotano un cono da 12’’ Celestion Creamback. Il controllo del proprio sound è garantito dai sei controlli a disposizione sul pannello superiore cromato. Da destra, subito dopo gli interruttori per l’accensione e lo standby troviamo il master con cui si può regolare il volume generale. A seguire i controlli dell’equalizzazione (alti medi e bassi) sono preceduti dall’edge, un potenziometro che permette di controllare l’eq un po’ come si farebbe con il tono di un overdrive. Chiude il gain, che non ha bisogno di presentazioni. Questo come treble e master è push-pull e permette di azionare la modalità body che aggiunge un boost di 8dB dai 120Hz in giù. Nascosto sotto il potenziometro degli alti invece abbiamo il bright, per regalare un po’ di fizzantezza nella parte destra dello spettro delle frequenze. Infine, molto utile, la riduzione di potenza da 30w a 5w, che interviene quando si tira il potenziometro del master.

L’Astoria è un monocanale con una circuitazione piuttosto vintage, ma mette sul piatto delle features tutto sommato moderne. Oltre ai numerosi controlli dà la possibilità di utilizzare il footswitch per azionare un boost di volume e il loop effetti (valvolare). 
 
Astoria Custom Combo: il Marshall che non ti aspetti

Colleghiamo la Cruz nell’ingresso HI (con 6dB in più rispetto al LO) e cominciamo ad assaporare il clean dell’Astoria. Il timbro è marshalloso sì, ma le KT66 ci portano leggermente oltre l’Oceano Atlantico. Diciamo che in qualche maniera con questa circuitazione alla Marshall hanno cercato di fare un salto indietro, alle origini, quando il buon Jim Marshall, quando la prima JTM45 prese vita da una costola di un Bassman. Da subito, però, si capisce che il clean, pur bello, vuole subito passare al crunch. Quasi come se il controllo del gain ruotasse da solo ci ritroviamo a fare i primi power chord senza quasi accorgercene.

Quando si alza il guadagno il sound torna a far sentire lo spiccato accento inglese. Le basse acquistano corpo, il sustain si allunga e la chitarra comincia a ruggire. Un paio di riff hendrixiani, ma veniamo colti da una insana voglia di humbucker. La 335 ci strizza l’occhio e non esitiamo a collegarla. La maggiore spinta delle doppie bobine non trasforma completamente la voce dell’Astoria, ma la fa ulteriormente incazzare. Quello che era un crunch si fa distorto, quello che era blues diventa rock.

In questo frangente azionare il body è un piacere. Recuperare una buona dose di decibel sulle basse aiuta molto il sound a diventare ancora più potente e aggressivo. Giocando poi con l’eq si riesce a trovare un equilibrio perfetto tra tutte le frequenze che scaturiscono dal cono. Ci spingiamo al limite con il gain, ma con la 335 è difficile tenere a bada il combo da 30watt, bisogna passare alla Les Pual. Con guadagno a manetta e boost attiva il Custom sa dire la sua anche in ambiti metal e non propriamente vintage, anzi. Pur senza mai scadere nell’HI-FI sa tirare fuori le unghie e colpire con forza con un sound potente e compatto.
 

L’Astoria Custom è un amplificatore tanto bello da vedere quanto da suonare. Regala ottime soddisfazioni in ogni situazione, dalla più funk a quella heavy. Come combo è un pelo troppo pesante da spostare con i suoi 27kg, ma non è tra i più pesanti sul mercato. Pesante come i suoi trasformatori è sicuramente il prezzo che si attesta sui 2950 euro. Si pone in una fascia alta, arrivando a sfiorare prodotti boutique.
 
 
Marshall è un marchio distribuito da Eko Music Group
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di swing [user #1906]
commento del 08/03/2016 ore 07:57:41
Il fatto che anche con la Strato il suono non è praticamente mai pulito lo si spiega per il fatto che le finali erano tirate a palla o è caratteristica peculiare dell'amplificatore?
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di Denis Buratto [user #16167]
commento del 08/03/2016 ore 12:29:02
"Da subito, però, si capisce che il clean, pur bello, vuole subito passare al crunch. Quasi come se il controllo del gain ruotasse da solo ci ritroviamo a fare i primi power chord senza quasi accorgercene." :-))
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di fa [user #4259]
commento del 08/03/2016 ore 08:12:03
Bello ma costa praticamente 100€ a watt...
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di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 08/03/2016 ore 08:17:14
A me sembra molto bello il suono e la faccia di Michele pare compiaciuta. Costa troppo? Si torna al solito discorso costo reale - valore attribuito e non se ne esce. Il ragionamento aziendale ha una logica semplice: aggrediscono il mercato del boutique e lì quelle cifre sono normali, pensando a Friedman, Mezzabarba, Metropoulos, Lazy J e così via.
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di dfatwork utente non più registrato
commento del 08/03/2016 ore 08:50:20
Non fa 'na grinza :-)
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di KJ Midway [user #10754]
commento del 08/03/2016 ore 09:38:33
non sono tanto d'accordo Tyler, loro hanno già il marchio, la targhetta Marshall non può metterla nessun'altro, se volessero aggredire il mercato dei boutique o si mettono al pari come qualità ed a parità di prezzo vincono, o lo vendono ad un prezzo inferiore ed in linea con il prodotto, ed anche qui vincerebbero.
Ma fare un finto handwired che ammicca alla produzione boutique copiandone i prezzi questa non mi sembra proprio furbissima come strategia....
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di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 08/03/2016 ore 10:45:08
Beh io non ho mezzi per definire il livello qualitativo del prodotto in questione, certo è che il brand da solo costituisce un valore aggiunto in termini di puro marketing e rivendibilità, per il resto non so.
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di KJ Midway [user #10754]
commento del 08/03/2016 ore 11:33:46
neanch'io dal punto di vista squisitamente tecnico ci capisco un mazza eheh, tempo fa avevo letto una discussione dove un noto costruttore italiano commentava i suddetti prodotti dopo averli visionati al Messe, nella quale descriveva il circuito, i componenti (abbastanza economici) sono montati come sulle turret board ma poi sulla PCB girano su piste (magari anche altri costruttori boutique fanno così non so), visto il numero di componenti magari era anche l'unica scelta possibile non so.
Le feature sono molto interessanti, avrei preferito evitassero i pot pushpull in favore di più comodi switch, sul suono mi riservo di provarlo, è sicuramente molto interessante come prodotto e caratteristiche, dalla prova di Michele non mi ha impressionato tantissimo a dire il vero, avevo sentito un demo di Braido dove il suono mi entusiasmava di più che è questo vai al link
Sul prezzo solitamente son poco critico, certo è che questo prodotto si colloca (per prezzo) in una fascia dove la scelta è varia ed ottima, ne hai già elencati alcuni, ci metterei anche i Divided 13 ed i Tone King, la forza del brand Marshall poteva essere utilizzata per aggredire meglio con un prezzo più realistico vicino ai 2000 più che ai 3000.
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di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 08/03/2016 ore 08:41:18
Ma cos'è sta mania di fare gli amp che suonano come il proprio principale negativo? Nel senso... A me pare che questo Marsh suoni più come un Fender che come un Marshall. Così come la Fender ha fatto il Bassbreaker che suona più come un Marshall che come un Fender. È la nuova tendenza? Interessante... l'avete notato anche voi?
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di Claes [user #29011]
commento del 08/03/2016 ore 09:46:33
GB e USA si incontrano nel bel mezzo dell'Atlantico! Q/P? Beh... il prezzo è ad alto livello e pure il fattore "overdrive incorporato". È una caratteristica peculiare come ben si chiede Swing? La tendenza oscilla tra il moderno e il retrò spinto ormai da parecchio - i prezzi sono stabili nel senso di essere in rialzo di continuo! Provatene cmq uno se vi capita tanto per togliervi lo sifizio.
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di swing [user #1906]
commento del 08/03/2016 ore 09:58:45
Si infatti, questo crunch che si sente imperversare negli ampli boutique (vedi pure su tutti i Bogner) è una caratteristica del fatto che l'ampli è costruito ad arte? E' una caratteristica voluta per farlo suonare come quelli di una volta? Insomma, non capisco bene se ci è o ci fa.
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di dfatwork utente non più registrato
commento del 08/03/2016 ore 08:51:0
Cmq bello!!
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di esseneto [user #12492]
commento del 08/03/2016 ore 09:25:41
Quaini fa uno sporco lavoro ma qualcuno deve pur farlo...... questo Marshall suona divinamente e probabilmente è anche merito della GZ34 che nell'articolo non è stata menzionata ma si sente perecchio !
Rispondi
di matteo1982 [user #33974]
commento del 08/03/2016 ore 09:39:26
Questo Astoria SUONA. Punto. La faccia di Quaini dice tutto...

Adesso la Marshall deve solo trovare un endorser forte per dare una speranza ai chitarristi di tutto il modo e aumentare la domanda. Altrimenti ci troveremo di fronte al solito ampli leggenda prodotto solo per 2 anni, la cui riedizione rientrerà nella serie "Classic" del 2030... che però non suonerà mai come gli originali... bla bla bla...
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di onlyfender [user #5881]
commento del 08/03/2016 ore 10:11:10
Come suona mi piace... più sui crunch che sul distorto elevato.
C'è probabilmente anche un pò di lifting al suono che non guasta mai (sicuramente un pò di reverb e una compressione generale... poi vedo il banco di Quaini con tanta bella roba tipo Chandler, API, Distressor ecc... cmq l'ampli suona da solo e si sente)
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di kelino [user #5]
commento del 08/03/2016 ore 12:14:4
Quaini....sei bravissimo. Nulla da dire.
Ma non riesco mai a percepire bene il sound dei vari strumenti, quando li provi tu. Hai un approccio troppo funky rispetto al mio modo di suonare. Sarebbe great se lo steso strumento, nella stessa prova, lo suonassero due persone con un diverso play.
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 08/03/2016 ore 15:54:17
...e lo stesso strumento con 2 ampli differenti - USA e GB! Il fidato Quaini sarebbe carico di lavoro extra... Per adesso il suono in rete è quello che è!
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di coprofilo [user #593]
commento del 08/03/2016 ore 23:28:54
Concordo. Bravissimo chitarrista, grande mano, però spesso nei test un po' fuori dal contesto dell'ampli. Ricordo una prova della peavey 6534+, testatona hi gain provata con strato e solito approccio funky. Perché?
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di MrGi [user #33656]
commento del 08/03/2016 ore 13:30:40
3000 euro??!!!
fallo anche suonare male..
tradotto: per 3000 euro PRETENDO che suoni bene con qualsiasi chitarra
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di RedRaven [user #20706]
commento del 08/03/2016 ore 16:47:3
Attento, si pone in fascia alta, ma "sfiora" il boutique. Per beccarlo in pieno deve costare come una utilitaria, immagino.
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di rickyfigoli [user #36535]
commento del 08/03/2016 ore 13:52:24
Quaini mi fa morire....quando fa Juice ha un momento di vero godimento!! L'ampli mi piace molto, ma non so se spenderei quasi 3000 neuri per un 30w monocanale (perlopiu combo). Cmq molto convincente.
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di mamuele [user #4349]
commento del 08/03/2016 ore 19:45:59
Credo dipenda dalla registrazione ma con la strato il suono e' un po' troppo carico di alti e risultano poco definiti, con l'elettroacustica quasi ingestibile direi mentre con la Les Paul il suono finalmente copre bene tutte le frequenze. Mi sembrano molto interessanti le armoniche e il sustain che l'ampli "amplifica", nonostante gli strumenti usati nella prova siano di ottima fattura, l'ampli "tiene" il suono molto bene mi pare, Credo che possa essere un fantastico strumento per utilizzo live.
Il prezzo sinceramente lo trovo quasi fuori luogo, ho cercato un po' di foto dello chassis e non e' l'ampli che segnera' la svolta nel modo di concepire il suono valvolare. 3 mila euro aprono le porte a numerose alternative di "lusso" tipo Friedman, Two Rocks ma anche Bogner e tanti altri. Il prezzo di questi ampli non rasenta il boutique, ci sta proprio dentro :)

Ho letto che ne hanno qualcuno in Denmark St. andro' comunque a provarli !

Saluti da Londra
mamuele
Rispondi
di alexus77 [user #3871]
commento del 08/03/2016 ore 21:02:42
Bello, ha un gran suono. Non sono fan dei Marshall, tolta la JTM45, ma questo mi piace, si avvicina di piu' ai miei gusti. Dei tre pero' il Custom e' quello che non considererei: a questo punto andrei o di Classic, con giusto l'essenziale, o di Dual, che almeno ho un secondo canale. E senz'altro, visto il peso, solo testata, il combo non lo prenderei neanche in considerazione.
Vedremo il mercato come risponde. Per il prezzo, o anche a meno, c'e' tanta competizione di qualita'.
Rispondi
di summerandsun [user #22475]
commento del 09/03/2016 ore 21:50:20
Gran suono! Complimenti Marshall. Se costasse 500 eurini in meno e se i marshall in mano mia non sembrassero zanzare lo andrei a comprare adesso.
Gran bell'oggetto
Rispondi
di _marco_ [user #16324]
commento del 11/03/2016 ore 11:14:12
Astoria Custom Combo 1950€ + 1000€ marchio Marshall...
Per quanto mi riguarda sui 3000 € c'è di meglio.
Rispondi
di gerlop [user #44005]
commento del 12/03/2016 ore 11:32:50
a me piace solo l'estetica. per molto meno, credetemi, c'è di meglio, molto meglio...
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