Ho notato sul palco di Egidio una nuova testata: Gurus, la nuova Tritone. Che favola!
È un misto tra la mia ex costosissima Custom Audio Electr. PT 100 e la storica e cattiva plexi che usavo quarant'anni fa, con personalità e dei puliti sicuramente più moderni. Insomma, quando un genio come Egidio ti racconta poi della sua eccitazione per i nuovi prodotti che Guglielmo e Chicco Bellini gli hanno propinato, non può che procurarmi un grave attacco di GAS.
Contando sull'amicizia del Maestro Egidio Maggio e il suo carattere meraviglioso vicino alla santificazione per sopportare tanti rompiscatole come me, ho sequestrato la sua magica valigetta e ho tirato fuori il campionario Gurus che si porta appresso.
Ho pensato di provare i pedalini su almeno due testate.
Ho attivato la mia Bogner Shiva 20th Anniversary EL34 e la mia Mesa Boogie Mark V/25, tre casse e tre tipi di coni Celestion (G12H30, Classic Lead, Classic 80). Due Gibson Les Paul (una '59 e una DeLuxe del '70), una Stratocaster, una Telecaster '64, una PRS 513, una PRS 24C.
La prima cosa impressionante è stata provare il pedale Sexdrive contro il mio Sacro BB Preamp (gentile regalo e concessione di Andy & Friends) per sonorità dolcemente crunchose e dinamiche, come dire "sexy". Non solo non ha sfigurato per niente, ma costa praticamente la metà.
Il Gurus Naked CH1 e CH2 provati con diversi gain mi hanno esterrefatto. Per ottenere le stesse situazioni con pedali simili bisogna sborsare almeno più del doppio e si può fare a meno di testate sofisticate. Il Pedale Metal posto a confronto con miei pedali di boutique ultra costosi è sicuramente da consigliare come lead definitivo per tutti gli amanti l'heavy rock e del metal in genere.
Mi ha colpito la nuova ingegneria che, dopo anni di studio, Gurus sta adottando su questi prodotti e sta presentando sulle piazze di tutto il mondo come italiana. La sua è un'incredibile innovazione che dà grande sensibilità e dinamica a tocco e suono, tanti armonici di gran qualità, il tutto spiegato dalle nuove circuitazioni utilizzate. Credetemi, sono spettacolari.
Vengo al dunque su ciò che mi ha letteralmente sbalordito. Molto scettico (credetemi), ho provato l'Echosex 2 che Gurus ha presentato come una rinascita del mitico echo Binson.
Mi sembrava a dir poco un'affermazione maldestra ed esagerata. Ho avuto echo e delay tra i migliori al mondo e niente a che vedere con i vecchi Binson italiani usati anche da David Gilmour, così come il Double Decker che prometteva di far fiorire dal nostro amplificatore un Marshall delle migliori produzioni inglesi.
Dopo averlo provato, il risultato è stato incredibile. Oggi so di condividere con i migliori artisti stranieri due prodotti che segnano davvero una svolta nell'ambito dei pedali definitivi (e la fine delle nostre GAS).
L’Echosex 2 mi ha fatto commuovere nel risentire le caratteristiche uniche del vecchio e caldo Binson con addirittura la "percentuale del danno", incredibile utility inserita che ricrea la tipica usura dei nastri che rendeva diverso e unico ogni Binson. Il Double Decker (Floor1+Floor2, come CH1 e CH2) è per me riavere la sensazione di sentire i miei vecchi Marshall che ho rimpianto fino a ieri con aggiunte favolose (Boost, DI dedicata e due tipi di Send-Return).
La caratteristica che mi ha entusiasmato e penso sia unica, è che ogni prodotto Gurus mantiene inalterata la personalità della chitarra utilizzata, esaltandone caratteristiche e qualità come anche dei due amplificatori utilizzati e profondamente diversi anch'essi. Penso sia la virtù più importante di questi gioielli.
Ho avuto testate, amplificatori e pedali di costruttori italiani che, al contrario degli esterofili della domenica, ritengo abbiano il loro posto di riguardo tra i migliori produttori al mondo.
Ho posseduto buona parte di tutta la migliore produzione inglese, americana e tedesca, compresi Kemper, pedali e pedaliere (G-Sistem e tutte le Line6), e sono convinto della bontà di molti costruttori nostrani.
Quanto a Mr. Cicognani, Chicco e la produzione Gurus, ho acquistato subito i due suddetti pedali, per me i migliori che ho avuto finora. E vedo che, in tutto il mondo, artisti a ogni livello condividono già il mio parere.
A proposito, la firma sulla mia tracolla della Les Paul '70 è di un nuovo affezionato dei prodotti Gurus: un certo Steve Lukather.