di redazione [user #116] - pubblicato il 04 aprile 2016 ore 11:00
L'unione fa la forza, anche tra concorrenti. Qualche tempo fa, un gruppo di costruttori italiani si è unito sotto la bandiera dell'European Guitar Builders con lo scopo di preservare l'artigianato offrendo al pubblico strumenti sempre migliori e con risvolti che favorirebbero anche le tasche dei clienti.
La concorrenza è il primo motore di un'economia sana e, quando un gruppo di professionisti realizza che è possibile farla lavorando insieme per risollevare la scena dell'artigianato musicale, ci guadagnano tutti, clienti compresi.
Da qualche tempo, alcuni tra i più noti costruttori italiani di bassi e chitarre hanno deciso di unire le forze con lo scopo comune di preservare l'intera categoria, proteggendo chi lavora in maniera competente e trasparente e, al contempo, con l'intenzione di ottimizzare i propri processi produttivi a vantaggio della qualità e del prezzo al pubblico. Le liuterie Manne, GNG, MOV, BoOne e DiDonato rappresentano la divisione italiana dell'associazione EGB, European Guitar Builders, e sotto questo stendardo si sono presentati al pubblico anche durante l'ultimo SHG, lo scorso novembre.
L'associazione ha l'obiettivo di promuovere e salvaguardare il Made in Italy, contrastando il lavoro in nero e combattendo così la concorrenza sleale. Al contempo, il certificato di autenticità EGB che accompagna ogni prodotto garantisce uno standard qualitativo elevato e la genuinità della provenienza nazionale degli strumenti. La stessa presenza all'interno dell'associazione dà modo a chi vi fa parte di puntare a circuiti privilegiati verso fornitori e fiere internazionali, aprendo a nuove possibilità sia per quanto concerne la visibilità sia per lo sviluppo pratico del business.
È il classico esempio in cui l'unione fa la forza, e gli artigiani si stanno già muovendo per concordare tutti insieme i prezzi migliori per i componenti che intendono ordinare per le loro creazioni, per avere canali più diretti coi fornitori e per riservarsi spazi sempre di maggior rilievo nei grossi eventi del settore. Un piccolo artigiano non può competere con le finanze di una grossa azienda, ma lavorando tutti insieme su un fronte unico si hanno buone possibilità di interfacciarsi in una maniera simile, offrendo così anche prezzi migliori al pubblico, pur senza rinunciare alla qualità che li ha resi noti agli appassionati.
Proporsi sotto un unico nome permette anche di ammortizzare costi promozionali e investimenti necessari ma non sempre alla portata dei singoli. È il caso dei grandi show anche oltre i confini nazionali come l'Holy Grail Guitar Show di Berlino o l'imminente Musikmesse di Francoforte, dove EGB Italia ci sarà e occuperà lo stand 11.0 C76, per la prima volta grazie all'impegno di Andrea Ballarin di Manne Guitars.
Da addetti ai lavori stiamo seguendo con curiosità l'evoluzione del gruppo EGB Italia e le iniziative dei liutai in favore del sistema musica. Da appassionati di strumenti musicali, terremo d'occhio i loro prossimi passi per quanto concerne la proposta al pubblico di oggetti sempre più concorrenziali con un Made in Italy che può affrontare sempre più a testa alta i big del mercato internazionale.