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Nuove sellette per vecchie cavalle (di razza e non)
Nuove sellette per vecchie cavalle (di razza e non)
di [user #12502] - pubblicato il

Un cambio di hardware può giovare a chitarre di ogni levatura e per più di una ragione. Un upgrade alle sellette del ponte può rappresentare una sfumatura per uno strumento, ma essere risolutivo per una chitarra più economica, instabile e "sorda".
A volte la rabbia può essere il motore di accadimenti positivi, tipo nel caso che illustrerò a breve, dove la perenne incazzatura per il fatto che la mia Stratocaster non suonasse come avrebbe dovuto mi ha portato a esplorare un filino più in profondità il misterioso mondo della chitarra elettrica, con implicazioni positive.

Con la mia Stratocaster American Standard degli anni '90 litigo ormai da vent'anni perché non mi ha mai soddisfatto appieno. Onestamente, non fosse il regalo di mio padre per la maturità, l'avrei venduta in almeno cinque o sei momenti della mia vita. Tra l'altro, la cosa che mi fa più alterare è che tutti i problemi derivano non da incuria costruttiva (la liuteria è di ottimo livello) ma principalmente dalla, presumo, scarsa stagionatura del legno (per essere una chitarra in ontano è veramente troppo pesante) e da scelte progettuali sbagliate, tra le quali lo scasso per pickup ed elettronica a "vasca da bagno", il ponte a due pivot e le oscene sellette in metallo estruso. Tutte queste cose, e magari altre assieme ai mediocri trasduttori, hanno sempre fatto sì che alla mia Stratocaster mancasse di quel mordente che mi aspetto da una chitarra di quel tipo. Per cui, dopo averle trovato i pickup giusti, ho deciso di cambiare le sellette, provando le GraphTech in TUSQ che, da quanto riportato sul sito e su vari forum, avrebbero dovuto aumentare considerevolmente le armoniche, il sustain e la resistenza alla rottura delle corde.
 
Nuove sellette per vecchie cavalle (di razza e non)

Per quanto riguarda quest'ultima cosa, devo dire che non mi interessava minimamente, perché avendo la mano leggera le corde di solito le cambio quando cominciano a suonare spente, quasi sempre prima che si rompano.
Per quanto riguarda il secondo punto, non saprei dire con precisione. Se qualcosa è cambiato non è molto avvertibile. L’altro ragazzo che suona con me, che le ha piazzate sul suo Les Paul Epiphone, au contraire sostiene che abbiano contribuito ad aumentare notevolmente il sustain. Dal punto di vista del suono, posso tranquillamente affermare che le GraphTech abbiano fatto quanto promesso: il suono è decisamente più brillante, ci sono parecchie armoniche in più e l'attacco è più cattivo.
Questa esperienza così positiva mi ha indotto anche a eseguire lo stesso upgrade su un'altra chitarra, un pezzo di legna da ardere che però, causa ergonomia e manico perfetto per la mia mano e il mio stile, ultimamente uso tantissimo, tanto che l’ho già dotata di due signori pickup che valgono da soli più di tutto lo strumento. Eccola qui.

Cerco sul solito sito di scambi delle sellette di qualità e, cercando delle Callaham, le trovo usate per un buon prezzo da un ragazzo che vende anche una serie di GraphTech String Saver Original, pure quelle usate e per un prezzo altrettanto buono. Visto che le spese di spedizione sono le stesse, prendo tutte e due le serie.
Le String Saver promettono di dare una brillantezza non eccessiva, ma di rinforzare il resto dello spettro. Decido di piazzarle sulla Stagg, che è una chitarra che risuona veramente poco, vuoi per l'infima liuteria, vuoi per l’hardware ultra-economico.
 
Nuove sellette per vecchie cavalle (di razza e non)

Il cambiamento è commovente: da un'asse da bucato che produceva solo acuti striduli, adesso fanno capolino pure medie e (attenzione lor signori) un po' di bassi. Senza contare che il volume a chitarra spenta è aumentato di brutto. Per quanto riguarda sustain e aumento della durata delle corde, valgono le considerazioni formulate per le cugine GraphTech in TUSQ ma, sinceramente, un miracolo alla volta basta e avanza.
Quanto alle Callaham, ho deciso di metterle sulla Westone Concorde II: a differenza della Stagg, è un signor strumento (è dell'era d'oro Matsumoku) e suonava già bene prima, specialmente dopo l’upgrade dei pickup. In sintesi, forma di body e paletta a parte è una Strato '62: le si addicevano le sellette stile vintage.
 
Nuove sellette per vecchie cavalle (di razza e non)

In questo caso, la modifica sull'hardware incide a livello di sfumatura, nel senso che l’impatto sonoro non è evidente come negli altri due casi, ma consiste essenzialmente in una variazione leggera del timbro in direzione vintage Strat tone. Nello specifico, uso questa chitarra settimanalmente con un Fender Hot Rod Deluxe, coppia da cui scaturisce un timbro Texas blues che adoro. Anche con la mia testata Ibanez TSA15H il suono è "quello", pieno, cattivo, con i bassi quasi pianistici e l'attacco killer come piace a me.

In sintesi, consiglio l’upgrade delle sellette a tutti. Oltre per i giovamenti che può dare, anche per la relativa economicità e l'assoluta reversibilità.
graph tech hardware string saver
Link utili
Stagg M370
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di b81 [user #13410]
commento del 14/04/2016 ore 11:26:57
mah.. con tutto rispetto, opinione personale, sono scettico sul fatto che la sostituzione delle sellette possa produrre cambiamenti sonori cosi tanto avvertibili e addirittura risolutivi. Magari avrò le orecchie foderate di prosciutto.. ma nel caso di carenze sonore come descritte nel'articolo mi concentrerei molto più a ritoccare un pochino l'equalizzazione dell'amplificatore, o a sostituirne il cono se questo fosse di qualità mediocre. Qualche domanda me la farei anche sui pickup. Saluti, Daniele
Rispondi
di nawa utente non più registrato
commento del 14/04/2016 ore 13:17:13
non voglio prendere posizioni sull'infinito dibattito :-) però tutte le regolazioni che puoi fare sull'ampli e sui pedali aggiungono o levano frequenze. quindi se si vuole una chitarra con più bassi o più frizzante è corretto spippolare l'ampli. Il diverso materiale delle sellette invece influenza i parametri nel dominio del tempo, tipicamente "attacco contro sustain". nella mia esperienza mi sono spesso lasciare suggestionare dal cambio di sellette e per quello che costano vado avanti così.
Rispondi
di ndrecchia [user #43094]
commento del 14/04/2016 ore 11:45:59
Ormai qui sopra ognuno tira fuori le proprie teorie astruse, questo è il bello e il brutto di internet. Il fatto di dare voce a tutti implica la morte di qualsiasi punto di riferimento. A questo punto, sarebbe da richiedere all'autore dell'articolo di spiegare dal punto di vista tecnico, in che modo il cambio delle sellette arriva al punto di modificare addirittura il timbro di una chitarra in modo così penetrante da produrre un risultato definito addirittura "commovente". Ormai viviamo in un mondo di opinionisti, si annega nell'hobbismo che sale sul palcoscenico mentre il professionismo muore. Al massimo le sellette modificano la action e il sustain. Ma quando si parla di modifiche al timbro di una chitarra così profonde da generare una variazione "commovente", allora mi piacerebbe sapere dal punto di vista tecnico, come fanno delle sellette a modificare il timbro della chitarra.
Rispondi
di franklinus [user #15063]
commento del 14/04/2016 ore 12:57:45
...come si dice?quoto?..allora quoto
Rispondi
di ADayDrive [user #12502]
commento del 14/04/2016 ore 13:01:26
Non mi pare di essere solo su questo mondo:
vai al link
Tra i vari commenti c'è pure il mio, dove dico che mi stava venendo voglia di cambiare le sellette...
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 14/04/2016 ore 13:30:16
prima di tutto direi che gli articoli postati in questro spazio sono frutto di volontariato, di appassionati, per cui ritengo che vada benissimo se sono un pò meno scientifici e un pò più sentimentali..
Proseguo dicendo che mi sembra ovvio che il modo nel quale una corda vibra abbia a che vedere col suono che produce. E se facendo qualcosa al ponte, impiegando materiali differenti, faccio vibrare la corda in modo differente producendo un suono differente..
Se, quindi, uso un materiale che contrasta la vibrazione della corda meno di quanto lo facesse la selletta precedente, meno frequenze vengono smorzate e quindi l'effetto è quello di una risposta più estesa :)

o no? ,,,,

ciao!!
Rispondi
di ndrecchia [user #43094]
commento del 14/04/2016 ore 14:31:54
Non sono d'accordo. Il fatto che gli articoli vengano scritti su base volontaria non può essere utilizzato come una specie di ricatto indiretto, per cui ogni cosa che viene scritta da volontari debba essere accettata perchè scritta da uno che lo fa gratis. Questa è un'offesa all'intelligenza e alla verità. Il cambio delle sellette non può incidere in alcun modo sul timbro di una chitarra. Al massimo può modificarne il sustain delle note suonate. Qui addirittura questa cosa viene descritta come in grado di determinare modifiche timbriche "commoventi". Mi sa che cancellerò accordo dai preferiti. Ormai qui sopra qualsiasi prodotto va bene, qualsiasi recensione è positiva, qualsiasi musicista normalissimo è un artista clamoroso, qualsiasi articolo è verità. Senza spirito critico non c'è evoluzione.
Rispondi
di rockit [user #11557]
commento del 14/04/2016 ore 14:48:07
Le sellette, come tutta la componentistica del ponte, incidono forse più del legno del body, e esattamente per il motivo che ha spiegato yaso.
La corda sospesa perde armoniche per risonanza con tutto l'insieme su cui poggia, per cui materiali diversi possono anche dare risultati parecchio diversi, secondo la loro frequenza di risonanza (che sottrae armoniche alla corda) e peggio che peggio se l'insieme è meccanicamente scarso.
Non a caso l'autore le differenze le nota o con un cambio drastico di materiale (quelle in tusq) o di qualità (la sostituzione di quelle economiche) mentre cambiando sellette buone in metallo con altre sellette buone in metallo ammette che praticamente differenza non ce n'è.
Rispondi
di mrnippo [user #31138]
commento del 14/04/2016 ore 16:09:02
mi sembra ovvio che se cambio il materiale di cui sono fatte le sellette (materiale su cui le corde poggiano....) questa modifica abbia un' influenza sul timbro di una chitarra, è lapalissiano ed anche altri hanno già risposto in merito.
Per quanto riguarda il resto: si tratta di contestualizzare. Personalmente io sono conscio di leggere un articolo pubblicato da un utente come posso essere io, non è scritto da un professionista/tecnico/liutaio/guru della chitarra e dei materiali usati per costruire i vari componenti, e quindi può contenere inesattezze. C'è da dire che di inesattezze ne scrivono anche i professionisti, visto che quando si parla di chitarre ognuno ha i suoi assiomi non dimostrabili ma nei quali crede ciecamente. Seguendo il tuo ragionamento tutti gli articolo di questo tipo dovrebbero essere corredati da screenshot delle forme d' onda dell' oscilloscopio. Ogni tanto succede, ma fa anche piacere ogni tanto leggere "esperienze di vita" di utenti com,e potrei essere io.
Se poi non ti piace, internet è grande e nessuno ti obbliga a leggerli e a commentare.
senza polemica :)
Rispondi
di Deadwing utente non più registrato
commento del 14/04/2016 ore 20:40:35
mi hai tolto le parole di bocca
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 14/04/2016 ore 16:23:10
non è questione di ricatto indiretto, è il semplice prendere atto della realtà.. se in un sito scrivono anche non professionisti è ovvio che qualche articolo sarà non professionale.
Si potrà, educatamente, obbiettare ciò che viene scritto nello specifico, ma è "strano" essere indignati o scandalizzati ..

per il resto.. avrai sicuramente fatto del "palm muting" e ti sarai accorto che non cambia solo il volume o il sustain ma pure il timbro .. ciò dimostra che accostare ad una corda vibrante un materiale o un altro ha effetto anche sul timbro che questa produce ..
Rispondi
di pg667 [user #40129]
commento del 14/04/2016 ore 17:14:0
addirittura un'offesa all'intelligenza ed alla verità?!?
se hai avuto modo di provare tu stesso senza aver avuto nessun beneficio puoi parlarne, ma se non hai mai provato e basi tutto su un pregiudizio mi spiace ma non puoi criticare.

vuoi fare una prova semplice? se hai una chitarra con un buon hardware compra un ponte sostitutivo cinese da ebay (io trovai un ponte tipo floyd rose a 19€ spedito) e montalo: scommetto quel che vuoi che lo rismonti subito e lo usi come fermacarte (finchè non fa la ruggine)!

io quel ponte cinese ce l'ho ancora montato sullo strumento ma da staccata quella chitarra suona come con l'elastico per capelli sul primo tasto, è spenta e smorta da morire.
il sustain? quella chitarra non sa neanche dove stia di casa.
Rispondi
di Spacecaster [user #42955]
commento del 14/04/2016 ore 23:53:08
applausi!
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 14/04/2016 ore 20:30:43
Dire che le sellette "non possono cambiare il timbro" è del tutto aleatorio come dire che lo stravolgono, solo che lui lo dice sentendo la chitarra, tu per partito preso. Non sembra un gran che messa così.. io nella mia esperienza posso dare un esempio: su una PRS ho cambiato il ponte, dal wraparound di serie, ad un tonepros. il suono E' cambiato. Mi dai del visionario? o la chitarra la sento io?
Rispondi
di blues65 utente non più registrato
commento del 14/04/2016 ore 11:55:55
Io montai ai tempi le prime sellette della TUSQ di materiale diverso dai soliti che si trovano per le sellette e con dove poggia la corda in grafite... Il sustain aumentò subito penso per il materiale delle sellette che aumentava la vibrazione con il ponte ma il suono non mi è mai cambiato (almeno da poterlo notare con le orecchie)...
Rispondi
di swing [user #1906]
commento del 14/04/2016 ore 12:23:37
Dopo le prime righe di articolo avevo già capito che lo stile descrittivo era il tuo :) la prossima capata in sala prove che faccio vorrò sentire i due ferri "upgraded".
Rispondi
di Kapa utente non più registrato
commento del 14/04/2016 ore 14:10:55
Bellissimo il blu della chitarra nella foto!!! Come si chiama quel colore?
Rispondi
di ADayDrive [user #12502]
commento del 14/04/2016 ore 14:55:22
E' una vernice a base d'acqua che ho comprato in un negozio dalle mie parti. Se non ho buttato via il vasetto che la conteneva ti mando una foto in privato.
Rispondi
di Kapa utente non più registrato
commento del 14/04/2016 ore 15:23:09
Ti ringrazio tanto
Rispondi
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 14/04/2016 ore 17:35:1
Tutto fa. Anche le sellette. Ovvio che se una chitarra ha già dei buoni materiali difficilmente si avvertiranno dei miracoli. Io ho una Stratocaster AS alla quale ho fatto vari esperimenti e devo dire che le sellette in sinterizzato suonano diverse da quelle in acciaio stampato. Mi hanno anche levato la vernice dal retro del manico dove appoggia sulla tasca del body e anche questo migliora il contatto e il sustain.
Chi dice che le sellette non cambiano il suono sbaglia. Poi che questi esperimenti vadano sempre a buon fine bisogna valutarlo caso per caso.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 14/04/2016 ore 18:54:37
Non capisco il disprezzo per il ponte della American Standard: per me è uno dei migliori.
Rispondi
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 14/04/2016 ore 21:04:31
Difatti è un buon ponte. Semplice e funzionale.
Rispondi
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 14/04/2016 ore 21:22:17
Io sostituii il ponte della mia highway one perché si stavano spanando i grani delle sellette e ordinai il ponte a 6 viti direttamente al sig. Callaham perché io sono mancino ed è un bel ponte fatto come dovrebbe essere fatto un ponte Fender.
Per me vale i soldi che costa.
Rispondi
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di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 15/04/2016 ore 00:27:42
Il mondo della chitarra è fatto anche di legende e teoria a volte davvero discutibili, ma per capire se certe cose siano vero oppure no basta sperimentare di persona e vi posso assicurare che sellette in ottone, acciaio, nylon e zamac sullo stesso ponte e sulla stessa chitarra con le stesse corde cambiano la risposta dello strumento.

P.s: non mi linciate ma se si rinuncia al marchio Fender si scopre che ci sono strumenti enormemente più performanti che probabilmente in molti casi costano anche meno.
Rispondi
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 15/04/2016 ore 08:14:08
Rs Ps: Con 1200 euro in casa Fender ti porti a casa una chitarra che suona bene. Gli ultimi modelli sono fatti come si deve. La qualità si paga e non mi sembra che le altre case regalino la roba. Per meno compri pezzi da caminetto e il salto di qualità non lo fai.
Rispondi
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 15/04/2016 ore 08:37:33
Io non ho detto che la Fender fa roba che suona male, ma che, posto che un'American Standard è una Strat che tu compri pensando che avrai certi suoni e invece poi scopri che devi aggiungerci almeno altri 500-600€ per arrivare a ciò che cerchi spingendoti verso le AVRI o le CS, allora a quel punto è meglio orientarsi verso altri brand che producono chitarre di quel tipo lì, ovvero moderne, ma moderne per davvero, che costano meno, che non sono legna da ardere, come un po' faziosamente, visto il nickname :), sostieni tu. Vuoi qualche esempio? Yamaha, LTD, Blade, G&L, Godin, Ibanez e potrei andare avanti ancora per molto. Per la cronaca una AS l'ho avuta e 900€ è il prezzo giusto, di più è un furto.
Rispondi
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 15/04/2016 ore 08:47:36
Io ho una AS da più di 20 anni ed è ancora come mamma (Fender) l'ha fatta. Non capisco cosa ci sia da modificare a parte il cesso di capotasto in plastica messo dalla fabbrica. Ha un bel sostegno e suona bene oltre ad essere versatile all'ennesima potenza anche con i tre SC di fabbrica.
Le ultime uscite hanno delle migliorie elettrico/liuteristiche che le portano ad un livello nettamente superiore alla mia. Non capisco perchè non valga i 1200 euro di prezzo ai quali è proposta. La mia non si scorda neanche se la prendi a bastonate e in 25 anni non si è mossa di un millimetro. Guarda nei cataloghi delle altre case e potrai facilmente accorgerti che se non cacci 1200/1500 euro almeno non porti a casa nulla di valido. Esempio pratico e banale:
PRS (ho anche una C24 SE). Se ne vuoi una un po' decente devi andare sulla S2 Standard che è proposta a 1270 e lo stesso vale per la Gibson. Con meno soldi compri sempre chitarre che non ti soddisferanno mai a meno che non vuoi intenzionalmente una chitarra economica da portare in giro senza patemi d'animo.
Rispondi
di angeletto [user #21395]
commento del 15/04/2016 ore 09:0
Ho il sospetto che 20-25 anni fa le chitarre le facessero meglio, sia Fender sia Gibson...
Rispondi
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 15/04/2016 ore 09:12:18
Già vent'anni fà dicevano che erano meglio quelle di vent'anni prima, la gente non cambia mai.
Rispondi
di angeletto [user #21395]
commento del 15/04/2016 ore 09:19:59
Non voglio fare polemiche sterili, quindi dico questa e poi chiudo. Ti pare normale che una Les Paul Traditional del 2010 (pagata 1610€ da Gibson Boutique a Roma) sia stata fatta con potenziometri da 300kOhm e non da 500??? Ti pare normale che doveva suonare attufata e che pagando 1610€ (valore da te giudicato appropriato per una chitarra valida) ho dovuto poi spendere altri soldi per rifare l'elettronica? Solo con le produzioni recenti sono tornati a fare Les Paul come si deve, e nonostante questo negozi come Thomann hanno deciso di non vendere più Gibson perchè a loro giudizio la qualità è troppo bassa. Detto questo chiudo.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 15/04/2016 ore 17:16:35
La mia, pots da 300k, non è per nulla attufata.
Rispondi
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 15/04/2016 ore 09:16:43
Ti ho già detto che non la ritengo una cattiva chitarra, ma semplicemente una AVRI o una Custom Shop suonano più vicine a quello che è il suono che ti aspetti da una chitarra che porta il nome Stratocaster sulla paletta. Una Legacy Tribute della G&L suona tanto quanto una AS, moderno anch'essa e costa molto meno. Se poi vuoi un chitarrone nell'usato una Pacifica 812W fa il mazzo a tutti e le 800€ che risparmi le investi su un ampli serio che fa davvero la differenza. Per me, e sottolineo per me, una AS è una buona chitarra di livello medio che però costa troppo. A 1500€ vado da un liutaio, strafregandomene della rivendibilità, e mi faccio una chitarra da sogno, altro che Fender. È solo il mio personale pensiero, non è che abbia la pretesa di importo.
Rispondi
di angeletto [user #21395]
commento del 15/04/2016 ore 08:55:35
Parole sante!!! Io ho acquistato una Telecaster American Standard e per farla suonare come dico io ci ho speso bei soldi. Col senno di poi, se invece dell'American Standard avessi preso altro probabilmente risparmiavo ed ero contento lo stesso.
Rispondi
di mrnippo [user #31138]
commento del 15/04/2016 ore 12:31:52
opinione rispettabile la tua, ma che personalmente non condivido. Con cifre molto inferiori ci si porta a casa chitarre che non possono essere certo definiti "pezzi da caminetto". Un esempio fra tutti, come già scritto da altri utenti, sono le G&L della serie tribute. Secondo me sono imparagonabili alle fender equivalenti per fascia di prezzo (le messicane) e se la giocano con le fender US, ed intendo sia in termini di qualità costruttiva che di suono.
Rispondi
di ENZ0 [user #37364]
commento del 15/04/2016 ore 08:40:26
Io sono d'accordo con l'autore.

Ero ad un passo dal vendere la mia Ibanez, aveva un suono sottilissimo (soprattutto sui cantini), se provavo a compensare col gain impastava tutto.

Alla fine, siccome le sellette del ponte SAT si piegavano sotto il peso della corda perche reggevano su un solo grano, ho cambiato le sellette con delle volgari Boston da 8 € (era + una prova, avevo intenzione di vendere lo strumento).
Rimontato tutto, ho scoperto una nuova chitarra!
Io che davo colpa ai PU, provate tutte le regolazioni possibili, provate una buona quantità di corde e alla fine ho risolto con le sellette.

Del resto, scientificamente non so spiegarmelo, ma se la corda poggia su qualcosa di + solido e soprattutto di maggior densità, non mi meraviglio che il suono ne possa beneficiare.

A questo punto non mi resta che togliere le sellette della boston e provare queste in Tusq!
Rispondi
di telecrok [user #37231]
commento del 15/04/2016 ore 10:38:41
E' tutto vero, le sellette sono importantissime, forma e materiale lo sono, poi tutto dipende da cosa uno cerca secondo me, che suono ha in testa per la sua Strato, Tele o LP che sia.
La mia esperienza in materia mi ha riservato più volte delle sorprese inaspettate e quasi incredibili.
L'ultima a manifestarsi, lasciandomi di stucco, è stato trovare il mio suono strato che per me stà sempre tra S.R.V. - J.H. e Rory G. piazzando sul legno addormentato delle sellette di ferraccio estirpate da una vecchia Yamaha Pacifica, la chitarra ha preso vita, non me lo aspettavo davvero, con le sue originali era come sopita, stanca e si che ne ho provate di altre, alla fine è uscito da lì.
Il tutto è avvenuto un po' per caso, dovendo rifare la tastiera perche piena di buchi da consumo, mi sono ristrovato con il piano abbassato di almeno 1mm., pertanto tutte le quote sono andate a remengo e trovare l'action è risultato pressochè impossibile, mi occorreva pertanto una soluzione, ho provato a cercarla meditando operazioni barbare del tipo limare le sellette originali, modificarne altre acquistate alla bisogna o peggio fresare il ponte.
Ho optato fortunatamente sulla modifica di un set di sellette Fender che avevo, ma una volta montate la chitarra dormiva.
Il caso mi ha fatto ristrovare in una scatoletta queste vecchie sellette della Pacifica che sono più basse delle Fender ma come larghezza vanno benissimo, le ho montate e la magia ha preso forma, ho trovato l'action che cercavo e soprattutto il suono, eppure sono di ferraccio anche se hanno un'aspetto molto bello, satinato e vintage.
Ho realizzato un set per telecaster ed il materiale l'ho ricavato da barre di bronzo campanario di ottima fusione che ho recuperato in un'officina dismessa, queste si sono rivelate davvero eccezionali, molto meglio delle originali in ottone e anche di quelle in acciaio, forse anche perchè il bronzo era stagionato a dovere, il solo problema è che farle è un vero strazio, lavorando di lima con attenzione massima ai piani e poi con lucidatura finale c'è da diventare matti, a parte il tempo che occorre, ma sono veramente contento del risultato e proverò a farle anche per la Strato, guardo cosa succede, magari non vanno bene, ma voglio provarci.
Che il bronzo sia un metallo "musicale" non è un segreto per nessuno, non ho scoperto l'America e sò che le fanno, ma ho voluto sperimentare e me le faccio come mi pare. a sezione rettangolare, con vite grossa di regolazione altezza unica ecc ecc
Ahhh dimenticavo, è chiaro che molto importante è il materiale delle viti, sono loro di fatto che poggiano sul piano del ponte, l'importante è che siano di un materiale con densità simile alle sellette, l'alluminio è da evitare assolutamente, è ottimo solo come piano armonico e cassa.
Voglio provare anche la ghisa, ghisa vecchia, sana ma molto vecchia.
Ho visto un ponte per acustica in ghisa e funziona alla grande, ci sono metalli antichi in grado di offrire frequenze che gli acciai moderni non possono dare ed Il bronzo stagionato per certe sonorità non ha rivali a mio avviso, poi occorre anche un po' di fortuna.
Ricordiamoci che la ghisa è a sua volta un grande metallo musicale, di ottima e pesantissima ghisa sono fatte le arpe dei pianoforti e in base al tipo di fusione e percentuali di lega, suono, volume e risposta armonica cambiano notevolmente, per non parlare della stabilizzazione e stagionatura del metallo, i metalli che hanno riposato sono più stabili e soffrono meno gli sbalzi di umidità e temperatura, acciai compresi.
In ultimo che dire del colore, delle sfumature che il bronzo e la ghisa acquistano con l'invecchiamento.
L'unico problema è il peso, un ponte e sellette interamente in ghisa sarebbe un tantino pesante, ma si può fare.
Scusate la menata.
ciao a tutti
Rispondi
di Brown Sugar [user #43752]
commento del 15/04/2016 ore 12:25:08
E' per questo genere di commenti che leggo Accordo ! Grazie :)
Rispondi
di A Matter Of Tone [user #44285]
commento del 15/04/2016 ore 11:15:14
Le sellette - e tanto più i ponti, sono molto importanti. A parità di qualità costruttiva, il materiale ovviamente influisce non solo sull'attacco e sul sustain, ma anche sul timbro, determinando lo sviluppo e l'ampiezza delle armoniche. Sono disponibili in rete comparazioni fatte da laboratori indipendenti, con tanto di spettrogrammi, che sono molto interessanti, e danno fondamento scientifico alle sensazioni di 'timbro diverso'.

Una prova ragionevolmente sensata è: montiamo 3 corde uguali, accordate allo stesso pitch, e ad ognuna accoppiamo una selletta diversa. Le differenze saranno distintamente udibili. Meglio o peggio, non c'è un metro oggettivo.
La selletta migliore sarà quella che a ciascuno piace di più, ripeto, a parità di qualità costruttiva.

Certo che se una selletta non è stondata bene e fa attrito o un angolo sbagliato, se l'intaglio della corda non è di misura giusta, se i grani sono di un materiale troppo tenero e si spanano, ecc. ecc. queste diventano considerazioni tecniche che hanno a che fare più con la qualità costruttiva che con il suono.
A livello di gusti personali, per una Strat, io preferisco le sellette in lamierino piegato, rispetto a quelle pressofuse, e non amo quelle con i rollers. Preferisco una soluzione più solida, senza parti in movimento. Non ho provato quelle in Tusq, quindi non mi esprimo!
Rispondi
di telecrok [user #37231]
commento del 15/04/2016 ore 12:27:23
Ok e sono d'accordo.
Giusto come le sellette della Pacifica coreana (non era una Pacifica originale), sellette di ferraccio piegato ma che hanno dato alla Strato il suono che cercavo oltre a risolvermi il problema dell'action ed è chiaro che ho avuto fortuna.
Per tornare al lamierino o meglio lastra di ferro in relazione ai ponti per esempio, perche di ferro si tratta e non acciaio, pensa che preferisco da sempre e di gran lunga il ponte originale Telecaster al migliore e costoso Callham in acciaio svedese o titanio, per me il suono telecaster si ha solo con il suo ponte originale da 4 palanche, fatto con lamierino da 1 mm.
ciao
Rispondi
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 15/04/2016 ore 15:54:17
Il ferro in commercio non esiste. E' tutto acciaio perchè puro si ottiene solo con costosi processi. Si tratta di acciai basso legati ma sono solo acciai.
Per la cronaca il Ferro è puro (Fe) e l'acciaio ha, come minimo, una piccola percentuale di carbonio e altri elementi in parti variabili per ottenere le caratteristiche fisico/chimiche richieste.
Rispondi
di telecrok [user #37231]
commento del 15/04/2016 ore 16:02:08
cerchiamo di capirci quando ci si esprime a ruota libera via con linguaggio corrente, quando dico ferraccio intendo proprio quella roba lì, acciai a basso contenuto di carbonio.
Anche quando si parla tecnicamente, per esempio di armi bianche, si parla esplicitamente, senza arzigogolare o specificare, di "spade in ferro" tanto per intendersi, ma tutti sanno che all'atto della lavorazione del minerale in fusione con aggiunta di carbone, di fatto la struttura cambia e diventa acciaio, è un processo antico come il mondo.
Allo stato puro si produce e si utilizza solo in farmaceutica e vari settori chimici industriali e sperimentali.
Fai conto che per passione colleziono e faccio coltelli.
Il ferro allo stato puro è solo un "minerale di ferro", pertanto sò bene cosa è il ferro, che cosa ci si fà e cosa no, come e dove si estrae, come si produce, si fonde e si lamina e i vari tipi di durezza in leghe di varia natura e composizione, dal cromo-vanadio al cromo-molibdeno, al carburo di silicio ecc ecc. per favore caro Fpassion, si chiacchera, sii elastico.
ciao
Rispondi
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 15/04/2016 ore 19:30:58
E' che ho lavorato 28 anni in acciaieria e non ce la faccio. Quando sento le sparate sui metalli non riesco a trattenermi. Non t'azzardare a parlare dei ponti Callaham perchè divento culturalmente pericoloso.
Rispondi
di Spacecaster [user #42955]
commento del 15/04/2016 ore 22:19:46
non sono prodotti all'altezza del loro nome? sono curioso...
Rispondi
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 16/04/2016 ore 00:16:23
Il blocco ponte Callaham secondo me è un normalissimo pezzo di acciaio inossidabile austenitico. Quello delle forchette per intenderci. 18% Cromo 10% Nichel. 70 $ per quel blocco di acciaio è un furto. Tra l'altro è lavorato a macchina CNC con costi bassi di produzione. L'inox costa 2,5 Euro/Kg, fai tu. Solo che lo usa Ghillmorrrssss e allora tutti si fiondano a comprarlo. Chiaro che se sostituisci un blocco in zamak con quello senti la differenza altrimenti è fluffa allo stato puro.
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di telecrok [user #37231]
commento del 18/04/2016 ore 09:22:00
Mi pare che sui Callham la pensiamo allo stesso modo, sono un furto anche se penso che quando si tratta di ponti "normali", si facciano pagare non tanto il materiale, oltre al nome ovviamente, ma la cura nella realizzazione, misure e rifinitura, ma lo ripeto, per la Telly, preferisco il ferraccio del ponte standard e le sellette classiche in ottone o acciaio.
Ora realizzano molte parti in titanio, le mode sono mode, non so se un'intero ponte Telecaster, non ricordo, ma le sellette si e costano uno sproposito, si paga la lavorazione e il materiale, il titanio è rognoso da lavorare e tu dovresti saperlo anche se al giorno d'oggi non ci sono più problemi avendo le macchine utensili giuste.
Haug!
Rispondi
di sergej [user #44973]
commento del 18/04/2016 ore 13:25:01
Tanto per avvalorare i contenuti dell'articolo: ho cambiato le sellette di una mia chitarra (una Yamaha Mike Stern 1511) con delle GraphTech per evitare che le corde si spezzassero continuamente. Non so se la modifica abbia risolto il problema delle rotture (ho cambiato contemporaneamente plettro - una 'lastra' in kevlar di parecchi mm di spessore) ma senz'altro è cambiato il suono: più secco e squillante e - per i miei gusti - decisamente più brutto...
Rispondi
di ADayDrive [user #12502]
commento del 18/04/2016 ore 15:10:10
Un altro accordiano là sopra diceva appunto che non necessariamente le modifiche sortiscono effetti positivi, e sono d'accordo: il suono "bello" è un'idea, e quando si cambia il suono di uno strumento il cambiamento si apprezza se va nella direzione di quell'idea.
L'unica cosa che ritengo sbagliata è negare che il cambio di sellette influisca sul suono, come qualcuno sosteneva all'inizio del thread, salvo poi essere smentito da una selva di altri utenti.
Rispondi
di telecrok [user #37231]
commento del 18/04/2016 ore 15:56:07
ciao sergej, ti faccio una domanda così approfittiamo per chiaccherare su questo tema che è interessante e tutto da scoprire, qualcuno potrebbe darti la dritta "giusta", in che punto si rompeva la corda?
Che corde usi? Hai guardato e controllato bene la corda nel punto di rottura?
Che tipo di strappo è?
Sembra una stronzata lo sò, cercate di capire..........ma è un bell'argomento da discutere e magari corre in aiuto un liutaio professionista per dire la sua, pertanto, se hai conservato una di quelle corde rotte, prova ad osservare il punto di rottura con una bella lente da ingrandimento, se lo vedi, descrivi il tipo di taglio.
In fine, dicci che roba suoni, se usi dei plettri granitici posso anche immaginare il tipo di azione che fai sulla tua Mike Stern.
Sono dell'avviso che certe chitarre, in questo caso una tele, non digeriscono troppo bene generi arrabbiatissimi, con pennate violente in successione e con corde di scalatura sottodimensionata anche se non è detto che sia una soluzione mettere corde da 0.16, alla fine, potrebbe anche essere la chitarra che non regge la tua azione.
Vedrai che c'é una soluzione al tuo problema e probabilmente potresti anche rimontare le sellette originali, a meno che tu non sappia già di preciso il motivo delle rotture.
Se il suono che hai adesso non ti soddisfa sarebbe bello poter rimettere le sue sellette originali una volta capito e risolto il problema delle rotture.
A volte il motivo del perchè e per come le corde si rompono può celarsi in un punto inaspettato.
Puoi darci queste informazioni?
Perche se la rottura è a metà è una cosa, se dalle parti della paletta è un'altra, se invece è nei pressi del ponte o addirittura tra ponte e attaccacorde un'altra ancora e trattandosi di una Telecaster le varianti da controllare sono molteplici, a volte bastano 2 colpetti di lima nel posto giusto e tutto si risolve a costo "0" e con la possibilità di mantenere le caratteristiche originali della chitarra, diversamente come è capitate a me, è stato risolto cambiando addirittura le meccaniche. Questo fenomeno è un bel grattacapo ed è interessante trovare la soluzione giusta e definitiva.
Se ne hai voglia facci sapere.
ciao
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 19/04/2016 ore 12:33:21
Tanto per mantenere acceso un dibattito già acceso, vi mando la mia: preferisco il Wraparound dato che sono un troglodita.
Rispondi
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