L'effetto della capacità nei cavi spiegato con il Vari-Cap
di redazione [user #116] - pubblicato il 15 aprile 2016 ore 15:00
Cavi di diversa lunghezza e qualità cambiano il suono per presenza e contenuto armonico. Non sempre più trasparente è meglio, e UTA lo dimostra con il Vari-Cap, cavo a capacità parassita variabile. Un video ne mostra l'effetto e spiega nel dettaglio come funziona un cavo per chitarra.
Quando si prospetta la necessità di acquistare un nuovo cavo, si è soliti ricercarne uno che offra il massimo della trasparenza, che lasci inalterato il più possibile il segnale della chitarra e che non perda frequenze per strada. Esistono però diversi esempi nella storia della musica in cui il cavo ha rappresentato un anello d'interesse nella catena del suono proprio per il suo effetto distruttivo sul segnale. Mentre c'è chi cerca ancora di decodificare i cavi usati da Jimi Hendrix, basta pensare a come Brian Setzer utilizzi un cavo eccezionalmente lungo proprio per l'effetto collaterale di ammorbidire il suono, attenuando alcune frequenze più acute nel tragitto. È esattamente in questo senso che ha lavorato UnderToneAudio quando ha messo a punto il Vari-Cap, il cavo con capacità parassita variabile per ricercare il proprio tono ideale a partire dal più sottovalutato degli elementi.
La capacità parassita è una caratteristica elettrica intrinseca in un cavo, è responsabile della perdita della gamma di frequenze più acuta ed è legata alla qualità e alla lunghezza del cavo che si va a usare. Quello costruito da UnderToneAudio (UTA) è un cavo a bassa capacità, quindi ad elevata trasparenza, a cui è stato aggiunto un selettore rotativo che permette di accedere a 16 valori diversi di capacità elettrica. L'escursione è progressiva, e a valori più alti corrisponde un'attenuazione più decisa delle frequenze acute, con una conseguente esposizione maggiore della gamma media per compensazione.
La ricerca del cavo giusto passa senza dubbio per la qualità costruttiva, ma diventa anche una scelta stilistica e legata al contesto, alle necessità del momento. Il Vari-Cap non è una novità dell'ultim'ora e, sebbene sarà difficile vederne uno sugli scaffali italiani, è interessante approfondirne il principio di funzionamento. Il video promosso da UTA integra un'utile spiegazione su capacità parassite e caratteristiche elettriche dei diversi cavi legate a lunghezza e qualità. Sul sito ufficiale a questo link ci sono spiegazioni dettagliate e altri video d'approfondimento.
Usare un cavo Vari-Cap è come avere un equalizzatore a monte, prima di qualunque altro dispositivo. Tagliare gli acuti con un potenziometro sulla chitarra non è altrettanto comodo e preciso, e farlo dall'amplificatore renderebbe semplicemente un risultato diverso per il contenuto armonico in uscita. Curiosa è la scelta di produrlo solo in una versione da tre metri (ricordiamo che un cavo più corto, potenzialmente, genera una capacità parassita inferiore e quindi un suono più trasparente). Evidentemente, è pensato più per l'uso in studio che per l'applicazione live, con lo scopo di rifinire registrazioni con il tono richiesto senza impazzire tra matasse di cavi di valori diversi fino a trovare quello più adatto al caso.