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Dunes Mini overdrive: 808 sotto steroidi
Dunes Mini overdrive: 808 sotto steroidi
di [user #16167] - pubblicato il

Earthquaker Devices ha condensato il suo popolare Palisades in un formato più pedal board friendly. Meno manopole, un solo footswitch ma le stesse identiche qualità. Lo abbiamo sparato in una vecchia Marshall ed ecco cosa è venuto fuori.
Earthquaker Devices è un marchio specializzato nella sperimentazione. Molti dei suoi prodotti sono votati ai sound più estremi ed eterei. Tra questi però ci sono alcuni effetti in qualche modo standard, passateci il termine, come il Dunes, un overdrive con molte funzioni interessanti, ma pochi semplici controlli.

Come sempre la grafica e la verniciatura sono curatissimi. Il bianco perlato è una sciccheria, così come il disegno, un paesaggio desertico con, appunto, delle belle dune. Volume, gain e tono sono i tre controlli disponibili sotto forma di potenziometro. A questi si aggiungono tre switch che meritano di essere spiegati uno per uno.

Cominciamo da quello più in alto con cui si può scegliere tra tre differenti modalità. MF sta per mosfet, che conferisce al pedale un timbro più crunchy e sporco. N, None, che trasforma il Dunes in un boost leggero. Infine Silicon, per un classico timbro 808. Il secondo interruttore aggiunge il bright, quindi un tocco di brillantezza sulle alte e medio alte. L’ultimo, Bandwidth aggiunge, una volta attivato, una bella dose di basse. 

Dunes Mini overdrive: 808 sotto steroidi

Cominciamo con gain basso e controlli in posizione neutra, con modalità Mosfet. La Marshall che è già sull’orlo del crunch guadagna un po’ di punch, una botta di volume che spinge quello che era un clean verso una leggera distorsione. Giochiamo con gli switch, anche se siamo ancora a bassi livelli di gain. L’intervento di bright e bandwidth è evidente ed entrambi aggiungono un po’ di pepe al sound già ottimo con cui abbiamo a che fare.

Mettiamo un altro po’ di guadagno e il Dunes tira fuori le unghie. Anche se riportiamo gli switch sulla posizione di off, il timbro che esce dalla 4x12 è molto più carico sulle medie e sulle basse. Basta però ruotare leggermente la manopola del volume per tornare verso territori più clean e scarichi. L’overdrive è davvero dinamico e risponde benissimo alle variazioni di tocco.

È giunto il momento di mettere alla prova le altre due differenti voices a disposizione. Cominciamo con la N, quella None. Sparisce gran parte del gain e l’Earthquaker si trasforma quasi in un clean boost, in grado di spingersi verso un crunch leggero, ma con la stessa pasta della versione Mosfet, solo più garbata.

Quando si passa al silicio, abbiamo a che fare con un timbro che ci è molto familiare, quello del TS808. Le medie si fanno più ricche, aggressive e il sound spinge forte, diventando anche leggermente più compresso.


Il Dunes è un overdrive boutique che, come tale, ha un prezzo abbastanza alto, che si attesta attorno ai 200 euro. Tra le mani, però, si ha un pedale pieno di controlli e con un’enorme versatilità. È curato nei minimi dettagli, dall’estetica ai componenti e merita sicuramente di essere provato a fondo la prima volta che vi capita a tiro. 
dunes earthquaker effetti e processori
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