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Quanti watt servono davvero?
Quanti watt servono davvero?
di [user #116] - pubblicato il

Quanti watt servano veramente su un palco o in uno studio è uno dei misteri più oscuri che circolano nel mondo delle sei corde. Abbiamo affrontato l'argomento con un vero Guru dell'elettronica: Carlo Sorasio di Laa Custom.
Il mito dei full stack ha lasciato un segno indelebile nella fantasia dei chitarristi, ma necessità (finanziarie, logistiche o altro) hanno portato i musicisti moderni a preferire amplificatori più compatti e di potenza ridotta. Alcuni vantano la possibilità di spingere le valvole anche su un palco in cui i volumi non possono essere gli stessi richiesti per saturare una vecchia plexi, altri ne parlano come amplificatori ideali per suonare in casa, e la soglia tra un valvolare da appartamento e uno da portarsi nei live diventa sempre più sfuocata. Eppure, quando si acquista un nuovo amplificatore, la potenza è un aspetto cruciale per il suo collocamento nel rig.
Carlo Sorasio di Laa Custom produce amplificatori da cento watt, ma allo stesso tempo anche testate più piccole per potenza e dimensioni. A lui abbiamo voluto chiedere se due 6L6 o due EL34 nel finale abbiano ancora senso nel 2016, tra piccoli club, microfonazioni ovunque e cabinet simulator.
Quali sono le ragioni che spingono a orientarsi verso amplificatori con wattaggi attorno al centinaio di watt? E quando invece venti watt sono sufficienti?

Quanti watt servono davvero?

Risponde Carlo Sorasio di Laa Custom: è decisamente annosa la diatriba watt/volume/sfruttabilità tra noi chitarristi. Io penso che tutto nasca, come sempre tra l’altro, dai cari vecchi Marshall. Sono amplificatori stupendi, progettati per suonare forte, chiaro e ottimizzati per distorcere solo a volumi molto alti. La storia ci insegna che proprio queste caratteristiche hanno sancito il successo del marchio.
Non dobbiamo dimenticare che si tratta di progetti relativamente vecchi, ovvero disegnati e poco modificati (questo la dice lunga sulla buona qualità del progetto) nella seconda metà degli anni '60.
È quindi innegabile che una bella plexi a sei di volume sprigiona "il suono" per molti di noi, ma è anche vero che oggi quel timbro è scarsamente utilizzabile sia per il volume sia per la scarsa esperienza della maggior parte dei chitarristi attuali nella gestione di quel tipo di suono.
Suonare a quei volumi, con il feedback sempre in agguato e con una sensibilità al tocco spurio davvero eccezionale, mette in seria difficoltà moltissimi chitarristi. Mi spiace doverlo dire ma i vecchi amplificatori vanno domati, oggi la tecnologia ci permette di avere distorsioni a volumi decisamente più ridotti, quindi pochissimi arditi sfidano il quartetto di EL34 di un vecchio Marshall per imparare a suonare.

Quanti watt servono davvero?

Detto questo, in cinquant'anni la tecnologia degli amplificatori valvolari per chitarra si è evoluta (mantenendo sempre fede all'effetto termoionico osservato a fine '800).
Sono nati i primi amplificatori master volume negli anni '70, i primi multicanale a cavallo tra il '70 e gli '80, i primi hi-gain (alcuni considerano il Mesa Mark I del 1971, altri la SLO100 introdotta a cavallo tra l'86 e l'87), negli anni '90 sono nate icone come la Bogner Ecstasy, la Diezel VH4, la CAE OD100, le Brunetti XL e 059, e molte altre.
Negli anni 2000 si è tornati alla semplicità e alle radici, si sono riscoperti i vecchi amplificatori monocanale oppure le vecchie testate modificate per avere più gain (i moderni Friedman, Bogner Helios e molti altri sono rifacimenti più o meno fedeli delle mitiche modifiche degli anni '80).
Tutti questi nuovi modelli hanno un denominatore comune: l'evoluzione del circuito di preamplificazione. Non serve più alzare il volume per ottenere distorsione. I preamplificatori attuali sono multicanale, possono generare diversi suoni che vanno dal clean al crunch fino al lead e sono facilmente richiamabili via footswitch o MIDI. Quindi posso affermare che il "Volume" non è più parte integrante della distorsione.

Il mio obiettivo, da quando nel 2007 ho cominciato a giocare con le valvole e a modificare i primi amplificatori, era quello di costruire e proporre sul mercato amplificatori che avessero un sound definito e riconoscibile, che mantenessero la semplicità dei vecchi modelli e la freschezza di un circuito semplice ed efficace. Ho sempre amato il suono del 100W, ma non il suo volume esageratamente esplosivo.
La mia ricerca è da sempre mirata a migliorare la risposta dinamica dei miei circuiti di preamplificazione. Ho da sempre prediletto finali molto lineari e la mia ricerca sui trasformatori di uscita, iniziata nel 2008, non è ancora terminata.
Quindi per quanto mi riguarda ha senso produrre amplificatori da 100W come da 20W se si ha ben in mente il suono che la scelta di potenza impone.

Quanti watt servono davvero?

La mia attuale serie di amplificatori comprende un modello da 30W con quattro EL84, un modello da 45/20W (la PO50) e il modello da 100W (PO100). In nessun caso possiamo parlare di amplificatori incapaci di grandi volumi, neanche nel caso della PO50 in modalità low, in cui eroga 20W. Né posso dire che siano amplificatori inutilizzabili a volume molto basso: anche la PO100 usata su una 1x12 è in grado di suonare in casa mantenendo inalterate dinamiche.

Il suono del 100W è pieno, aperto e ricco di armonici, ma anche più difficile da gestire perché la sua risposta dinamica è maggiore. Il 50W ha una compressione naturale più marcata, la risposta dinamica è sempre molto buona ma tende a suonare più compatto come se fosse già ripreso e trattato in studio. Per assurdo, della PO50 la modalità che mi piace di più è quando la uso in LOW a 20W. Ma c'è il trucco! In questo caso, per ottenere una potenza più bassa vado a lavorare sull'alimentatore, è un vero e proprio effetto VARIAC interno alla testata che produce un suono completamente diverso, compresso sull'attacco ma dal release pulito e veloce.
Il modello PR30 da 30W suona completamente diverso rispetto ai fratelli maggiori sia perché si basa sulla EL84 sia perché il circuito del finale lavora senza retroazione. È un suono più ruvido, tendente al break up ma con un'ottima riserva di headroom e ricchezza armonica.
Tutti i modelli in catalogo possono suonare molto forte, in questi anni ho avuto tra le mani una quantità e una varietà tale di amplificatori di tutte le potenze e posso assicurarvi che anche 1W in casa fa danni.
Occorre ampliare la propria visione e non considerare il wattaggio un mero numero, ma associare un suono al wattaggio e al tipo di amplificatore.
Il wattaggio è intimamente legato alla varietà di timbri generabili dall'amplificatore perché è connesso al dimensionamento dei componenti base: trasformatori e alimentatore.

Quanti watt servono davvero?

Io posso assicurare che questo discorso è vero, valido e riscontrabile in tutti i miei prodotti, è anche vero che non è un discorso associabile a tutti gli amplificatori sul mercato. Spesso le economie di scala portano a una riduzione dei costi tali che alcuni modelli sono molto scarsi e ci si ritrova un 100W che suona solo a tre di master con un volume folle perché sotto il tre spernacchia o suona intubato, o altri mille problemi.
Un prodotto di qualità è prima di tutto uno strumento musicale e non può permettersi di non essere musicale in qualsiasi situazione o settaggio lo si usi (con un minimo di criterio, please).
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di Sykk [user #21196]
commento del 01/05/2016 ore 08:43:02
"Il suono del 100W è pieno, aperto e ricco di armonici"
Potrebbe definire con termini tecnici, queste tre caratteristiche?
Esempio: aperto = buona risposta sulle alte frequenze (?).
Credo che su internet ci sia una gran confusione sulle definizioni...
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 01/05/2016 ore 08:53:50
basta registrarsi per scoprire che col semplice giocare sul piazzamento dei microfoni si possono ottenere suoni esili da ampli giganteschi e suoni giganteschi da amplificatori minuscoli .. l'ampli grosso non serve più da un pezzo
Rispondi
di LeDp [user #44359]
commento del 01/05/2016 ore 11:24:48
Jimmy Page docet...
Rispondi
di rockit [user #11557]
commento del 01/05/2016 ore 15:35:50
Secondo me la cosa è anche più estrema:se quello che ti interessa è il suono registrato puoi anche fare a meno dell'amplificatore e andare su uno qualsiasi degli ottimi apparecchi digitali in commercio. Se però ti interessa il suono "acustico" dell'ampli allora le considerazioni fatte nell'articolo hanno il loro valore.
Rispondi
di giambu [user #4070]
commento del 08/05/2016 ore 20:32:35
Premesso che personalmente amo di più il suono di un amplificatore ad alto vattaggio perché mi sembra che abbia un timbro più "profondo" di uno di basso e che questo si risolva solo in parte con l'equalizzazione, credo altresì che sia fondamentale la ripresa microfonica, a più microfoni. Quando ho avuto occasione di provarla, con microfoni diversi e a diverse distanze, devo dire che i risultati sono stati molto interessanti. Consiglierei tutti di provarci per verificare questa realtà che può cambiare il risultato finale in modo determinante!
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 08/05/2016 ore 22:17:44
può essere che l'alto wattaggio conti o non conti, ognuno fa bene ad avere il proprio parere. L'importante è che questa cosa venga effettivamente verificata.
Anche io, se ascolto un soldano collegato ad una 4x12 e un microcube, sento una bontà differente. Bisogna però rendersi conto di cosa sente il pubblico. E per il pubblico, sia che sia presente ad un live, sia che ascolti un disco, il suono rilevante è quello che gli restituisce il microfono. Per cui quello che noi possiamo ascoltare dall'amplificatore direttamente è di zero importanza, bisogna registrare e riascoltare. E quando uno fa un'esperienza del genere si accorge che quasi sempre le dimensioni contano il giusto..

se poi, come accenni tu, "multimicrofoniamo", le cose cambiano ulteriormente..

ciao!!
Rispondi
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 01/05/2016 ore 10:12:40
Io ho trovato questo video più interessante sull'argomento senza problema di pubblicizzare prodotti e loro nel video arrivano ad una conclusione più equilibrata anche se non definitiva.
Purtroppo è inglese.
vai al link
Rispondi
di Deadwing utente non più registrato
commento del 01/05/2016 ore 11:53:3
ah! stavo per linkarlo io :D questi due sono dei grandi. fanno video davvero utili
Rispondi
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 01/05/2016 ore 12:35:39
Sono iscritto al canale è il paese dei balocchi per me con tutti amplificatori boutique e pedali a non finire.
Mi intrippo e vedere quelle cose.
Rispondi
di ThePFGuitar [user #29467]
commento del 01/05/2016 ore 12:31:30
(Premetto che non ho avuto modo di vedere tutto il video, quindi se poi specificano scusatemi)

All'inizio dicono: "Every time you double the power of the amplifier, you increase 3db". E dopo dicono che la differenza tra 70 e 80db è impercettibile.
Usano questa frase per dimostrare che in realtà l'incremento in decibel non è alto (spero di non aver capito male), ma, fino a prova contraria, tutto questo non ha senso sul piano fisico.

Il valore in decibel del rapporto di due valori si misura come 10 per il logaritmo in base 10 del rapporto. Si ha dunque che se "l'intensità sonora" del secondo amplificatore e doppia rispetto al primo, l'incremento in decibel è: 10*log(2) = 3db! In fisica è risaputo di fatto che un aumento (decremento) di 3db corrisponde di fatto ad un raddoppio o dimezzamento della grandezza fisica considerata. Questo per quanto riguarda i db percepiti, l'intensità. Per quanto riguarda la percezione umana si ha invece che il raddoppio del volume corrisponde a un incremento di 10db, mentre i 3db corrispondono ad un fattore moltiplicativo di 1.23. Quindi sia la considerazione sui 3db sia la considerazione sui 10db sembrano non avere senso fisicamente, e quindi non avere senso in generale, soprattutto se non viene specificato a quale grandezza fanno riferimeto...

Vi linko una pagina utile a riguardo per non avere dubbi: vai al link
Rispondi
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 01/05/2016 ore 12:48:
Vermente quell'aspetto non lo avevo notato.
Secondo me l'aspetto cruciale è il comportamento del finale di potenza ed anche in una certa misura gli speakers.
Quello è il punto interessante là sta differenza tra una distorsione ottenuta solo con il preamp ed una che coinvolge tutto l'amplificatore.
Il nirvana è avere la compressione del finale.
A questo può venire in soccorso il tanto vituperato compressore che se di buona qualità ed usato nel modo giusto può sopperire al fatto di non poter sparare tutto a volumi altissimi per far saturare il finale.
Per questo io non sono d'accordo con quelli che comprano una testata da 100 w la tengono a 1 o 2 e dicono che suona bene.
È come avere una Ferrari ed andare sempre a 30 km/h
Rispondi
di ThePFGuitar [user #29467]
commento del 01/05/2016 ore 13:00:18
Sisi, su questo hai assolutamente ragione! Ho sempre ritenuto inutile (e anche dispendioso) comprare ampli potentissimi per poi non sfruttarli! Credo fermamente che suoni meglio un 15/30w a pieno regime che un 100w praticamente spento
Rispondi
di ricbrug [user #14797]
commento del 06/05/2016 ore 09:50:13
Condivido, ormai suono solo con un Fender Blues Junior da 15w e cono da 12", 18kg da portarsi dietro, lo metto a 3 alle prove e sul palco non arrivo mai a 7, ti spettina ed è pienissimo di armoniche, con il fat esco sugli assoli chè è una bellezza...
Rispondi
di Baden [user #39846]
commento del 02/05/2016 ore 15:54:31
Per quello che ho potuto capire mi sembrava un gran bel video, molto interessante. Peccato per l'inglese. Vorrei fosse sottotitolato per riuscire a capire bene le loro conclusioni. Magari la redazione di accordo.it ci pensa e ci fa un bel regalo.
Rispondi
di coltrane [user #15328]
commento del 01/05/2016 ore 12:07:07
Il punto vero di rivoluzione è stata secondo me la tiny terror, perlomeno per me: mi sono reso conto (ma sicuramente molti altri come me) che con 15 watt e una 2x12 di buona fattura ci suoni in un pub piccolo senza microfonare, e per i pub più grossi se hai un buon impianto microfoni e sei apposto un' altra volta.
Rispondi
di Skywalker8 [user #40706]
commento del 01/05/2016 ore 14:52:28
Lo è stata anche per me:infatti dopo un annetto...l'ho venduta.Niente pulito se il batterista pesta sul rullante..sono passato al 100w a transistor e finalmente ho un bel pulito..ma ahime..quel ruggito un po' mi manca!
Rispondi
di rockit [user #11557]
commento del 01/05/2016 ore 12:18:5
La verità è che la domanda è del tutto priva di senso e rientra a pieno titolo nelle pippe mentali da chitarristi. Per scegliere un ampli lo si piazza al volume che si usa di solito, e ognuno di noi sa qual è, e si suona. Se il suono piace bene, se no si cambia ampli. Che siano venti watt o cento dipende dai gusti, come giustamente fa intuire Carlo. L'unico cartellino che ha senso guardare è quello del prezzo, se ci se lo può permettere bene, se no si cambia. Giudicare un ampli dal wattaggio è come scegliere una macchina secondo la misura delle ruote.
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 01/05/2016 ore 14:03:24
Sante parole!
Rispondi
di Fritz [user #333]
commento del 02/05/2016 ore 20:43:04
Daccordissimo. Io dico sta cosa da almeno 10 anni e trovo queste discussioni sul wattaggio delle colossali pippe mentali giustificate per i tecnici, inutili per i chitarristi. Per me ci sono solo alcune questioni da valutare per la scelta di un ampli:
1) suono
2) prezzo
3) features (n. canali, loop, footswitch, ecc.)
4) trasportabilità
Stop, tutto il resto (valvole presenti, tipo di circuitazione, potenza, marca dei trasformatori, ecc.) sono solo noiose annotazioni da datasheet. A me interessa suonare e basta.
Rispondi
di rockit [user #11557]
commento del 03/05/2016 ore 09:50:37
Gia, per il resto lo dice bene Carlo: la differenza non la fa il wattaggio, ma il buon progetto dell'amplificatore. Ce ne sono che da zero a dieci ti offrono tutta la progressività di volume necessaria, e altri che fino a tre non emettono suono e poi possono essere usati per sverniciare le pareti. Ci sono venti watt che sparano volumi atroci e cento watt che hanno un master volume efficacissimo. Poi come giustamente dicono altri dipende da cosa ci suoni e con che stile.
E non dimentichiamoci il fattore più importante: molto dell'usabilità lo fanno gli speaker. Uno speaker troppo inerte a basso volume non suona, si muove solo la cupola centrale e non il cono, col risultato che l'ampli suona come una radiolina. Uno speaker più sensibile ti permette di avere un bel suono senza dover tirare l'amplificatore per il collo. Finché suonavo molto in sala prove avevo la 4*12, a casa si poteva usare ma si sentiva che era sacrificata. Col calo degli armamenti sono passato a una 2*10, a parità di volume sull'ampli si guadagna apertura del suono e diffusione delle basse frequenze. Ho potuto calare il master e guadagnarne lo stesso in timbro. Eppure il wattaggio dell'amplificatore non era cambiato di una virgola...A volte ci si concentra sul cartellino della feature, e ci si dimentica di un pezzo macroscopico della catena.
Rispondi
di Fritz [user #333]
commento del 03/05/2016 ore 16:35:12
Ti dirò di più: oltre al cono consideriamo anche il cabinet. Un cabinet fatto bene ha la caratteristica di far suonare bene un cono senza "mascherare" alcune frequenze. A parità di ampli e coni può capitare che la costruzione di una cassa tenda a fare una specie di filtro per cui alcune frequenze sono più attenuate di altre. Per riuscire a sentire le frequenze più arretrate sei portato ad alzare il volume dell'ampli. Allora, ad un certo volume ti sembra che il suono si "apra". Così sei portato a pensare che quell'ampli renda bene solo a volumi molto alti.
Poi cambi cassa e ti accorgi che anche a volumi più umani il suono è già "aperto".
Rispondi
di furiocapozzi [user #35115]
commento del 06/05/2016 ore 06:17:01
la analogia e' imprecisa: nella analogia tra scelta degli ampli in base alla potenza avresti dovuto indicare la scelta delle auto in base alla potenza e non alla dimensione delle ruote. infatti se devo andare ad accompagnare i bambini all'asilo non vado con una ferrari che e' esagerata ma con una auto con il motore piccolo, se suono in sala prove e in locali al chiuso, se mi presento con un jcm 900 da 100w mi ridono in faccia perche' faccio la figura del complessato che cerca di coprire la sua incapacita' a suonare con un grande casino. una volta da fiovane ho suonato in una grande piazza con una gibson e una bestia simile ad un volume 6 ed il fonico ai lamentava che nonostante si sentisse benissimo e forte lui non poteva intervenire sul mixer perche' stava gia' a zero! a proposito. sai che si dice dei maschietti che scelgono la grande potenza quando non serve..... che mancano di lunghezza altrove. ciao
Rispondi
di rockit [user #11557]
commento del 06/05/2016 ore 09:28:43
Spesso la potenza in un'auto fa la differenza davvero, in un amplificatore no, esattamente come la fanno poco o niente le dimensioni delle ruote in un'auto. O meglio: alcuni estremi possono essere comprensibili (con la ferrari non accompagni i figli a scuola, così come con la 5150 non suoni in casa), ma altri non lo sono per nulla. Se porti i figli a scuola con la punto che sia il 1000 a benzina o il 1900 diesel differenza pratica non te ne fa, e lo stesso vale per la potenza dell'ampli. Tra l'altro nomini proprio il 900, che è quello con cui ho suonato per una buona decina d'anni, ci suonavo anche in casa mentre mio padre si guardava la TV senza problemi. Mi sa che il problema dimensionale da compensare ce lo abbiano quelli che suonano per forza col volume a 6, anche quando basta metterlo a 2. L'amplificatore non si rompe, posso garantirlo, suona lo stesso e problemi non ce ne sono.
Rispondi
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 01/05/2016 ore 14:09:19
Secondo me i watt li decide il batterista. Ho suonato con uno che tirava certe legnate che ti tramortiva. Se poi la stanza è grossa la situazione peggiora ulteriormente. Pertanto con gente così con un 20 Watt non suoni. Poi conta anche quanti strumenti ci sono nella band. Situazioni affollate richiedono maggior potenza per uscire degnamente nei soli. Anche la storia della microfonazione è una bufala perchè su palchi grandi la fai anche col 100 watt, mica si suona in piazza con l'ampli in diretta. La differenza è che che con un ampli potente il chitarrista si sente bene sul palco mentre con uno di basso wattaggio è costretto a monitorarsi, la sensazione non è la stessa.
Gli ampli piccoli secondo me vanno bene solo in sala d'incisione oppure in contesti di basi con poco volume sul palco.
Per questi motivi ho scelto un 50 watt combo che è un buon compromesso tra peso, volume e ingombro. Me la cavo dappertutto... anche a bassi volumi.
Rispondi
di esseneto [user #12492]
commento del 01/05/2016 ore 15:58:01
Concordo al 100% ! Se si suona con un batterista dalle mani " pesanti " bisogna portarsi dietro almeno un buon 50 watt dico " buon " perché in giro ci sono 50 watt che di 50 hanno solo la scritta mentre in realtà poi sono molto meno potenti. Parlo anche di nomi molto blasonati che fin quando suoni in casa ti sembrano dei piccoli mostri ma poi nell'uso con una band magari all'aperto sono inutilizzabili , e comunque moltissimo fa il cono .
Rispondi
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 01/05/2016 ore 16:01:05
Il mio (Laney LC50) i 50 watt li ha tutti. Prima avevo un Fender Montreux a transistor che era 75 watt e anche quello se la cavava bene in tutte le situazioni.
Rispondi
di LuigiFalconio85 [user #42411]
commento del 01/05/2016 ore 16:41:45
Io attualmente ho un Peavey Blazer 158 da 15 w e mi ci trovo bene...più in la mi compro un Randall EG 150 W e starò bene per un bel pò di anni....
Rispondi
di rickyfigoli [user #36535]
commento del 01/05/2016 ore 18:32:13
100w e master volume!!! Comunque io con la od100 anche in sala prove riesco a gestirla e ad avere un suono più che godurioso. È stato fondamentale abbinarla alla sua cassa, con una cassa di un produttore italiano che non nomino usciva totalmente snaturata, probabilmente non digeriva quella filosofia costruttiva. In ogni caso io sono totalmente a favore del grande wattaggio, grande peso e grande prezzo!!
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 02/05/2016 ore 07:55:36
noto una certa avversione per le spie : ..

uno ha due possibilità:

imparare a suonare con le spie, spendere poco nell'amplificatore (o niente), non spaccarsi la schiena, poter andare a suonare anche in autobus

non imparare a suonare con le spie, spendere cifre considerevoli per un ampli potente, stroncarsi la spina dorsale, girare sempre in macchina o furgone

considerare che tutti i musicisti, per forza di cose, si adattano ad ascoltarsi in spia. Per cui lo possono fare anche i chitarristi..

fra l'altro, se tale chitarrista trova un certo riscontro e diventa un professionista, per forza suonerà con le spie, dato che su un grande palco anche in presenza di un ampli "consistente" il suono che risulta rilevante è quello dei monitor
Rispondi
di satch76 [user #19713]
commento del 02/05/2016 ore 08:43:12
Concordo.

Non è semplice, ma ci si può adattare.

Io suono da quasi 2 anni con l'iPad in diretta nel mixer, e ho risolto tutti i problemi di volume/wattaggio.

I problemi che ho riscontrato sono i seguenti:

- il suono che esce dai monitor non è quello del fho, e spesso fa abbastanza schifo
- un monitor solo alle volte non basta, perché appena ti sposti non senti più una mazza

Soluzione: mi sono comperato una Tech21 Power Engine che uso come monitor personale solo per il mio suono.

Avevo valutato anche un in-ear monitor, ma ho optato per questa soluzione perché mi consente di suonare anche in posti dove non è possibile entrare nel PA, come se avessi un normale ampli.
Rispondi
di aghiasophia utente non più registrato
commento del 02/05/2016 ore 15:16:14
D'accordissimo. Suonare in spazi che per vocazione offrono una programmazione di musica live,al di là di generi, dimensioni del locale e watt, significa microfonarsi,ascoltarsi in spia e lavorare sul mix complessivo che diffonderà l'impianto. Nè più,nè meno di quello che fanno i musicisti che stimiamo.
Rispondi
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 02/05/2016 ore 18:24:18
Io dalle spie ho sempre sentito un suono peggiore che dall'ampli. Anche con spie buone. Nella spia poi va messo solo quello che serve altrimenti è un pastone. Tra l'altro le spie vere hanno una resa diversa dalle normali casse da PA. Hanno meno basse e più medie proprio per sentirsi a tutti i costi e in qualsiasi situazione. Io ho avuto una testata da 100 watt della Marshall (6100) e ti posso garantire che se alzavi il volume con la 4x12 non c'era spia che tenesse su qualsiasi palco. Ovvio che in un pub era un po' sprecato, anche se utilizzabile.
Ti racconto un aneddoto per farti capire la diatriba ampli vs spia.
Suonano i Kina (di Aosta) al cinema Corso. Entro mentre fanno i suoni e vado dal fonico e gli dico: "Abbassa la chitarra che è troppo forte e sovrasta tutti". "Guarda che la chitarra non è nell'impianto". Aveva un Marshall da 200 watt con doppia cassa.
Rispondi
di phunkabbestia [user #42918]
commento del 04/05/2016 ore 10:49:37
Se serve la spia, io porto la mia, da aggiungere a quella eventuale del service dove sento gli altri, e così mi sono tolto il problema della qualità delle spie, che in ogni caso per i chitarristi è più grave che per gli altri strumentisti moderni... inutile negarlo!
Rispondi
di phunkabbestia [user #42918]
commento del 04/05/2016 ore 10:49:
Se serve la spia, io porto la mia, da aggiungere a quella eventuale del service dove sento gli altri, e così mi sono tolto il problema della qualità delle spie, che in ogni caso per i chitarristi è più grave che per gli altri strumentisti moderni... inutile negarlo!
Rispondi
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 02/05/2016 ore 08:13:59
Io ho poche certezze: se l'ampli è fatto bene suona come si deve anche a volume basso; sarebbe sempre meglio microfonarsi, ma bisogna saperlo fare e si deve pure possedere un impianto di una certa qualità; se proprio devo scegliere preferisco watt in abbondanza piuttosto che il contrario.
Rispondi
di irmo [user #17391]
commento del 02/05/2016 ore 08:37:37
Watt in abbondanza si. Ma se devo tenere il volume a 2,5 perche' a 3 sarei gia' troppo alto parlerei piu' di watt in eccesso. .......o no ?
Rispondi
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 02/05/2016 ore 08:48:10
Ma infatti la roba si prova prima di acquistarla. E comunque, ripeto, esistono ampli fatti come si deve che suonano bene ad ogni tacca del master. Io ho un 800 da 50W e ci suono con scioltezza pure in casa (no appartamento in condominio milanese dove ti scassano le gonadi anche se fai un rutto chiaramente), mentre il Pro Junior da 15W ho dovuto darlo via perché faceva solo casino, per dirne una. Poi vi sfido tutti a suonare in spiaggia o vicino ad un fiume senza essere microfonati con 15W, ma per carità, ognuno sceglie in maniera del tutto personale.
Rispondi
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di rockit [user #11557]
commento del 02/05/2016 ore 09:39:52
Direi decisamente di no. Se sei a 2.5 hai due tacche e mezza di corsa da sfruttare anche al ribasso, quindi non vedo dove sia il problema. Se l'ampli ha un suono che piace a 2 di volume e non serve metterlo a 3, non vedo cosa ci sia di male a lasciarlo a 2, anzi, paradossalmente rischi meno di far fuori trasformatori e valvole.
Rispondi
di irmo [user #17391]
commento del 02/05/2016 ore 14:34:36
A mio avviso un ampli , per buono che sia, qualunque sia il wattaggio, a volume 2-3 ( su una scala ipotetica da 1 a 10 ) , non dara' mai la SUA voce, quella per cui l'hai scelto.
Trovo pure superflua una prova accurata a quel volume. Sarebbe come acquistare una Ferrari dopo averla provata nel cortile di casa.
Rispondi
di rockit [user #11557]
commento del 02/05/2016 ore 16:38:08
Ed è qui che sbagli, secondo me. Io l'ampli lo uso in un range di volumi abbastanza ridotto, fondamentalmente a volume medio-basso in casa (che vuol dire il volume di una TV alta, non certo una cosa per cui puoi sperare di suonare se qualcuno dorme nella stanza di fianco), volume medio se faccio qualche prova (evito batteristi che siano degli animali). La volta che mi capita di suonare fuori sono contento di avere la riserva di volume per sparare se non c'è possibilità di microfonare, ma è un plus.
In queste condizioni comunque a me piace di più un ampli più potente e suonato basso che un ampli da 15 watt a due terzi di volume.
E' questione di gusti che ha anche le sue motivazioni tecniche (cambia lo smorzamento del cono, ed è una cosa che si sente e dipende unicamente dal tipo di costruzione del finale - primariamente dal numero di valvole, a quanto mi spiegavano, quindi se hai un ampli piccolo non c'è verso, se ti piace quella risposta non la ottieni).
Quindi quando provo l'ampli lo provo con il range di volume che uso di più, e se mi piace *quella* è la SUA voce per cui lo scelgo - che il pot del volume sia a 3 o a 7 poco mi importa. Poi magari sparato più alto può suonare meglio, ma non mi interessa primariamente, se lo fa meglio per quella volta che sono in un posto grande, se no pace.
Di certo non provo l'ampli a volumi da stadio per poi portarmelo a casa e suonarci. Lo provo direttamente a due di volume, se quello è il livello giusto, a otto non lo userò mai, manco mi interessa come suoni.
Rispondi
di matteo1982 [user #33974]
commento del 02/05/2016 ore 08:23:34
Ogni situazione fa storia a sè: il genere suonato, la location, il batterista, il gusto personale, etc.
Io da anni suono nei club con un Fender Vaporizer (20 watt, mi pare) a cannone e mi trovo bene, ma di certo non potrei suonarci hard rock o generi più spinti. Certo è che ad oggi non mi sognerei mai più di caricare in macchina testata e 4x12... A meno che non se ne occupasse il mio backliner ;)
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di Zado utente non più registrato
commento del 02/05/2016 ore 08:34:55
Il numero esatto di watt che servono in un ampli è esattamente analogo al numero di watt che uno vuole, quando se lo compra, con o senza pippe mentali di sorta.
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 02/05/2016 ore 09:26:06
Per come la vedo io il wattaggio non è tanto una questione di potenza (db), ma di headroom e compressione del suono saturo.
Il mio Tiny Terror da 15W come db è sufficiente per suonare (dal crunch al distorto eh!) con qualunque batterista.
Ma non ha headroom e la sensibilità al tocco non è quella di un 100W.
Quella della "potenza" è un pò un falso mito che il rock si porta dietro da quando negli anni 60/70 per suonare live l'unica strada era un muro di amplificatori.
Rispondi
di matteo1982 [user #33974]
commento del 02/05/2016 ore 09:29:4
Esatto, considerando anche che il suono di un ampli veramente saturo è praticamente inutilizzabile... a meno che non suoi pezzi dei cream ehehehhe
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di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 02/05/2016 ore 09:29:56
Dipende dal suono che vuoi. Io ho visto Eric Clapton suonare con un Champ da 5 watt microfonato in uno stadio. Ogni amp ha il suo suono. Certo è che nella maggior parte dei contesti non si può suonare non microfonati. Quindi alla fine il volume è l'ultimo dei problemi, anzi, un volume eccessivo in qualche caso può essere anche un problema. La prima cosa da vedere in un amp non è, a mio avviso, la quantità di voce che ha ma la qualità. Il volume, nella maggior parte delle situazioni, a mio avviso, è ininfluente. A wattaggio maggiore corrisponde un suono differente, questa è la verità secondo me. Perchè insieme al volume non cambia solo la quantità di voce ma anche la qualità. Così come cambia variando gli altoparlanti e la cassa. Poi molti fanno fatica a capire che esistono diversi tipi di amplificatori. Io la vedo così: ci sono gli amplificatori "di fino", che hanno anche a grossi wattaggi volumi moderati (o almeno suonati in piccoli contesti anche ad alti volumi non sono fastidiosi) e che oramai sono praticamente spariti e li si può apprezzare per la maggiore negli amplificatori di una volta (penso al VOXAC30/2 del 1962, gli Hiwatt o se vuoi pensare ad una cosa molto attuale il Super Champ X2). Gli amplificatori "di fino" a mio avviso hanno, anche se non molto volume a parità di wattaggio con altri amplificatori, un suono articolato e raffinato. Poi ci sono gli amplificatori "di prepotenza" che a mio avviso sono quelli che hanno un volume spropositato anche a wattaggi relativamente bassi e a mio avviso sono quelli più diffusi al giorno d'oggi (vedi Tiny Terror e Marshall che oggi la fa da padrone sul genere). Poi c'è la via di mezzo dove è maestra la Fender e mi vengono in mente i Blackface che hanno un suono molto raffinato ed articolato a bassi volumi e quando tiri su cacciano molta voce perdendo ovviamente tutta la classe e la raffinatezza dei bassi volumi. Io la vedo così. Ovviamente è un concetto complicato da spiegare così in due parole e bisognerebbe prendere in considerazione tante varianti e tante possibilità. Però in linea di massima è così che la vedo nello sterminato mondo degli amplificatori. :)
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 02/05/2016 ore 13:03:40
Come altri hanno scritto, penso che la soluzione migliore sia che ognuno si gestisca come preferisce, a patto di sapere cosa sta facendo. Detto ciò mi accodo a quanti hanno sancito l'ineluttabilità dei monitor o spie che dir si voglia. Infatti si possono avere dietro la schiena 1000 mila watt, ma se il bassista sta sul palco dall'altra parte della batteria (e bastano pochi metri di lato), come fa a sentirci? Dato questo presupposto, microfonare 20 o 100 watt cambia poco. Sulla questione della risposta, mi pare di poter dire che si tratta di una qualità dell'ampli indipendente dal wattaggio: ci sono ottimi 20 watt e pessimi 100 watt come è vero il contrario.
Il problema effettivo è la possibilità di provare realisticamente (ossia suonando col gruppo) un ampli: le sale prova sono dense di ampli poco costosi e delle solite marche (per la maggior parte due); rimangono le serate, ma a volte chi ha l'ampli buono ne è gelosissimo per cui non lo fa usare agli atri. In questa situazione diventa fondamentale il passa parola, purchè basato su elementi obiettivi e comuni (se suono metal, mi interesserà il giusto come suona l'ampli X con l'acustica).
Ciao
Rispondi
di screamyoudaddy [user #37308]
commento del 02/05/2016 ore 16:52:57
Beh certo nei piccoli locali non si può suonare a palla, ma la vera differenza tra 20w e 100w per me sta nel pulito e la saturazione. Se metto allo stesso volume il 20 mi saturerà molto di più del 100. Se faccio Hendrix o rock blues per capirci, e voglio sfruttare la naturale saturazione dell'ampli opto per un 20w, se voglio un pulito caldo e decido io come sporcarlo allora uso un 100 o almeno un 50. Almeno io la penso così. Certo un 100 pesa quanto un morto, sarà per questo che sono pieno di acciacchi...
Rispondi
di screamyoudaddy [user #37308]
commento del 02/05/2016 ore 16:55:36
Dimenticavo che con un 100w posso sempre usare un devattatore, e quindi decidere la saturazione del mio ampli, col 20w sono sempre in crunch.
Rispondi
di MrGi [user #33656]
commento del 02/05/2016 ore 19:51:49
bho..io il senso dell'articolo l'ho visto in modo diverso. Quello che ho letto è che oggi si possono ottenere delle buone rese anche a bassi volumi grazie all'evoluzione degli stadi di preamp.

Infatti a mio avviso oggi un ampli va scelto per il giusto compromesso tra timbro (l'ampli fa il 90% del timbro..dite quello che vi pare ma è così) e prezzo

sicuramente oggi un 100W ha senso solo se hai qualcuno che si rompe la schiena per te. Nella quasi totalità delle location italiane suoni egregiamente con un 50W
Se poi consideri che esistono 50W che pesano meno di 10Kg e che possono essere depotenziati fino a 2W allora ti si apre un mondo.

Infine conta molto COSA devi fare. Io ho suonato con 5W diretti in DI, con 20W e 50W microfonati, con 100W stereo a palla.

dipende dalla scaletta, da cosa devi far, da cosa ti serve. Oggi c'è talmente tanto sul mercato che secondo me una regola non c'è.

l'unica regola per me è: almeno sui preamp NO TRANSISTOR!!!
Rispondi
di coprofilo [user #593]
commento del 02/05/2016 ore 20:46:48
Ormai questa discussione è stata affrontata decine di volte ed il risultato è sempre lo stesso: chi si trova bene con i 15 watt pensa che chi usa ampli dai 20 in su sia completamente pazzo. Chi si trova bene con la triple rectifier non capisce il senso delle testate da 100 w in giù. Chi ha un sistema digitale pensa che le valvole ormai vadano bene solo per i mercatini dell' antiquariato. Non ne verremo mai a capo. Il video linkato da pearly è molto chiaro secondo me. Il suono dei vox, volume a parte, è completamente diverso dal mesa nonostante la strumentazione sia la stessa; quale risultato ci piace di più o è più coerente con quello che suoniamo? Solo questo dovrebbe guidarci nella decisione, non prese di posizione filosofiche. Suono Metal stile pantera? Della saturazione del finale non me ne faccio nulla, anzi, mi può far più danno che utile. Suono blues? Non mi serve di sicuro una marshall kerry king. A me non piacciono le testate da 30 in giù, le ho provate ma non fanno per me, mi trovo meglio con potenze superiori. I miei suoni sono di pre, voglio quello, di una coppia di El 84 sature me ne faccio poco, soprattutto dal vivo. Nelle mie casse ho messo speaker con sensibilità inferiore ai classici celestion, ho capito che 2 casse dai due lati del palco fanno meno casino di una cassa sola (ma questo vale solo per chi è il solo chitarrista di una band). Alla fine bisogna ascoltare bene il risultato, se ci piace e soprattutto chi ci ha ascoltato ci dice che il suono era bello ed adeguato al nostro stile allora la scelta è giusta. Tutto il resto è filosofia e voglia di fare chiacchiere. Forse sarebbe più bello farle in un locale dopo aver suonato che via smartphone ma non si può avere tutto dalla vita!!
Rispondi
di esseneto [user #12492]
commento del 03/05/2016 ore 09:30:58
Non dico niente di nuovo dicendo che quando si inizia a sforzare un finale a valvole specie se KT66 o similari il suono si ingrossa incredibilmente e si sentono i coni meglio se due o quattro contemporaneamente che iniziano a tremare , per me quello è il "suono " niente pedali solo chitarra e un cavo . Questa tipologia di sound veniva sfruttata sopratutto nei 60' e 70 ' quando gli impianti di P.A non erano molto potenti o fedeli e il suono di un chitarrista dipendeva al 100 % dal volume del suo ampli che ne caratterizzava il timbro e gli permetteva determinate prestazioni . Ormai grazie agli impianti moderni si può suonare con un ampli da 15 watt e avere un suono bello grosso basti vedere Jeff Beck che sfrutta dei piccoli ampli Fender e ha sempre un suono " stellare " (in quel caso molto fanno le mani ). Io suono Rock Blues e personalmente non posso fare a meno di un buon ampli totalmente valvolare messo al limite del breack up che piloto semplicemente con il volume della chitarra con ampli di wattaggio massimo di 40/ 50 watt.
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 03/05/2016 ore 14:24:12
riflettiamo anche sul fatto che a parità di suono, quello riprodotto ad alto volume sembra più bello.. per cui l'amplificatore potente, la maggior parte delle volte, piace non perchè piace, ma perchè suona forte.

Consiglio, visto che col computer è facile, di registrare un pò di parti di chitarra su ampli differenti in potenza, grandezza e costo. Poi riascoltiamo (su delle buone casse o in cuffia), dopo aver normalizzato il volume, in modo random, senza vedere di che ampli si tratta. Si rischia che ci piaccia l'amplificatorino da esercizio quanto e più dello stack da millemila euro
Rispondi
di phunkabbestia [user #42918]
commento del 04/05/2016 ore 10:58:40
Premesso che secondo me, almeno nel rock, la pressione sonora è importante e avere la possibilità di saturare un valvolare godendone il ruggito è un piacere inestimabile, anche a me sembra che i buoni amplificatori suonino bene anche a volumi bassi, almeno a parità di volume rispetto ad un ampli più piccolo. Io suono in casa con dei 100W anche a volumi molto bassi e mi trovo meglio rispetto ai 6/15/20/30..etc.. che mi sembrano tutti intubati, poi soprattutto sul pulito (no strumming) col fender mi piace avere un volume alto sull'ampli (5/6) per godere del tocco della dinamica anche senza farmi sentire sulla luna..
Rispondi
di magheggio [user #10968]
commento del 05/05/2016 ore 17:32:29
Io trovo che la cosa sia soggettiva e molto complicata.
Io suono METAL e non suonerò mai un uno stadio o in una piazza e senza impianto audio... non so se qualcun altro lo farà... io suonerò a casa o in una piccola sala prove, molto spesso "non professionale"... dove facilmente tutto si impasta e fa fischiare anche le orecchie... ma vabbè...
Ciò detto, cerco essenzialmente 3 suoni... un bel pulito, veramente pulito anche con gli emg 81, una ritmica granitica quasi thrash metal anni 80, una solista calda, rotonda, corposa, mai gracchiante o catarrosa...
Amo le valvole ed in base a quello che ho capito con la mia esperienza, per il pulito non ci sarebbero problemi con quasi nessun ampli ma ritengo ci vogliano non meno di 20 watt per evitare che suoni sporco facilmente. I problemi sorgono con i distorti... non ho mai provato 1 watt ma credo che 5 (10... 15) a palla sia ottimo sia per la ritmica che per la solista; bisogna regolare bene distorsioni e equalizzatori che ovviamente devono essere su due canali indipendenti... insomma ci vorrebbero due ampli...
Però ho un rack ADA MP1 + marshall EL84 + riduttori di potenza...
Avevo un Marshall jcm 900 da 50 watt anni fa... lo suonavo sempre a 3 (il canale distorto)... poi ho voluto cambiare e passare a qualcosa di wattaggio ben minore (ma anche perchè volevo un altro suono) convinto che l'avrei sfruttato meglio... ma non so proprio dire se il marshall suonasse meglio a 7/8/9 visto che non ho mai potuto portarcelo... quindi era comunque uno spreco. Presi, ed ho ancora, una testatina custom da 12 watt... grazie ad un riduttore di potenza la suona a palla anche a casa e suona meglio di quando la metto a 4 o 5...
Rispondi
di catma [user #44939]
commento del 06/05/2016 ore 08:20:14
Evidentemente se Marshall, e anche tutti gli altri, fanno più o meno sempre gli stessi ampli, significa che non c'è altro da scoprire. Per quanto riguarda il suono e il wattaggio be' non poche volte il timbro di un ampli varia e di molto non per le caratteristiche dellonstesso ma ad esempio, per la temperatura dell'ambiente in cui opera, senza parlare poi delle varie e capienti pedal board che stravolgono appunto il suono originale del l'amplificatore
Quindi alla fine..... gli ampli sono tutti uguali.
La potenza di un ampli per quanto mi riguarda, non la considero come fautrice di timbriche dissimili tra loro, ma come una sorta di perfetta cassa spia, dunque per sentire bene ciò che sto suonando e come sto suonando in un palco all'aperto, avrò bisogno di una potenza maggiore che in un ambiente al chiuso piccolino, per ovvie ragioni acustiche.
Insisto..... siamo troppo labili..... anziché perdere troppo tempo in discussioni più o meno teoriche, dovemmo dedicarci, con la stessa passione e curiosità: a suonare.
Rispondi
di Valerioraptor [user #43566]
commento del 06/05/2016 ore 09:15:53
Non è molto che suono, ma non mi è ancora chiaro come questi W vengono misurati. Ultimamente ho provato molti ampli nelle sale prove a ore, palese è l'esempio del Marshall MA50, che non spinge nemmeno se ci entri con gli attivi, poi provi un Engl Screamer 50 su una 1960 e ti ritrovi a suonare col master a 3 perché quel dannato pestone del batterista non si sente! altro esempio, ho un vht special6 che uso per studio e per le "scorribande" con gli amici, lo uso a metà potenza e metà volume, perché sennò copro un trasistor da 10w dell'altra chitarra e un 20w di un basso. ci scrivono sopra la potenza ma sembra quasi un parametro inutile... l'unico paramentro veramente importante sembra il livello di sopportazione della schiena quando li porti aggiro ahahaha
Rispondi
di AlceVeloce [user #44287]
commento del 06/05/2016 ore 09:51:32
In 25 anni di attività musicale ho posseduto (alcuni li ho tuttora) ampli di tutti i tipi, di tutte le stazze e per tutti i gusti...comprati, rivenduti ed alcuni molto spesso ricomprati...al di là delle differenze timbriche più disparate ho una certezza sola ed è quella che (situazione permettendo) preferisco un ampli ad alto wattaggio purchè di qualità....a mio modesto parere è una superpippa mentale il luogo comune che bisogna necessariamente tirare il collo ad uno stadio finale per farlo suonare decentemente...in merito alla trasportabilità poi quando sento dire "mi spezzo la schiena" per una testata da 20 kg vengo preso dallo sconforto...a tirar su pomodori c'è da spezzarsi davvero la schiena...
Rispondi
di Floyd [user #143]
commento del 06/05/2016 ore 14:01:49
Il discorso a parer mio è un pò più complesso. credo che un amplificatore valvolare da una ventina di watt sia sufficiente per la maggior parte delle situazioni, però per chi ha bisogno di un suono veramente pulito sul quale lavorare con i pedali, non basta conoscere il wattaggio del finale, ma è importante sapere come funziona la parte del preamplificatore. Gli ampli che lavorano meglio con i pedali sono quelli che rimangono puliti anche ad alto volume (vedi Hiwatt e alcuni vecchi Fender). Questi amplificatori non erano pensati per la distorsione e gli stadi di preamplificazione sono studiati per mantenere il suono più pulito possibile.
Il problema con certi amplificatori si presenta quando, alla ricerca del suono in breakup perchè più "grosso" ma ancora pulito, quando si cerca di uscire in assolo con un volume maggiore si ottiene come unico risultato un aumento di saturazione e pochissimo volume in più in uscita.
Il pedalaro ha quindi bisogno invece di un amplificatore che suoni già bene senza dovere arrivare alla soglia del breakup, in modo da avere una certa riserva di volume da utilizzare per uscire con gli assoli senza aumentare la saturazione dello stadio di preamp.
spero di essermi spiegato con chiarezza, altrimenti chiedo venia
saluti
Floyd
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