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Fender '55 Tweed Deluxe: l'anima della valvola tradotta in bit
Fender '55 Tweed Deluxe: l'anima della valvola tradotta in bit
di [user #116] - pubblicato il

Universal Audio ha studiato a fondo il Tweed Deluxe 5E3 che ha rivoluzionato il suono della chitarra nel 1955 per realizzare un plug-in in collaborazione con Fender. Il software è studiato per replicare il comportamento di ogni singolo componente del circuito riscontrato in un esemplare originale d'epoca.
L'ultimo plug-in Universal Audio nasce in collaborazione con Fender e replica nel dettaglio un Tweed Deluxe del 1955. I progettisti non si sono limitati a imitarne la voce, ma hanno analizzato i singoli componenti per restituire dinamica, feeling e reattività di un pezzo d'annata.

Nel 2014, alle sale cinematografiche arrivava Transcendence, l'ultimo di una sterminata serie di film che analizzano la sottile linea di demarcazione tra un software ben studiato per imitare il comportamento umano e una vera e propria intelligenza artificiale che, in un certo senso, permette di trasmettere l'anima di un individuo in un accumulo di informazioni binarie. Almeno per quanto riguarda il mojo di un vecchio amplificatore a valvole, Universal Audio sostiene di esserci riuscita.

Per progettare il plug-in Fender '55 Tweed Deluxe, gli ingegneri hanno studiato un vero esemplare de'poca nei minimi particolari, in modo che il software non si limiti a imitare le sonorità dell'amplificatore, ma ne simuli il circuito originale per coglierne ogni sfumatura, anche le più inaspettate, in maniera naturale e organica. Il tutto è ricavato analizzando i valori dei singoli componenti e la loro variazione a seconda delle condizioni d'uso. A ciò si unisce l'esclusiva tecnologia Unison, che permette di restituire tutte le sensazioni di un vero amplificatore grazie alla regolazione automatica dell'impedenza.
 
Fender '55 Tweed Deluxe: l'anima della valvola tradotta in bit

Il plug-in è basato sull'amplificatore 5E3 Deluxe, modello presentato da Fender nel 1955 e divenuto un simbolo del suono americano. Clean cristallini e articolati, overdrive aggressivi e non facili da domare sono un riferimento per la categoria e un sogno per molti chitarristi dai gusti più tradizionali, votati al country, al blues fino al rock.
Nel programma viene data la possibilità di scegliere tra l'abbinamento con l'altoparlante Jensen P12R del 1955 nativo per il modello, con un Celestion Greenback da 25 watt e un JBL D120F. Come da standard per il genere, è prevista la libertà di piazzamento di microfoni multipli nello spazio senza soffrire alcun problema di cancellazione di fase.
 

Il prezzo di 199 euro fissato per il download del plug-in potrebbe scoraggiare gli smanettoni da appartamento, senza considerare che il software è studiato per lavorare unicamente con interfacce audio Apollo. Tuttavia, bisogna ricordare che il prodotto è pensato per la fascia d'utenza professionale, dove la cura per il tono è maniacale e c'è bisogno di tutta quella versatilità che una semplice registrazione con un amplificatore reale non potrebbe garantire. La possibilità di reamping e di rimodellare il suono a piacimento anche in un secondo momento, in modo da farlo sedere al meglio in qualunque mix senza snaturarlo eccessivamente, sono senz'altro i punti di forza della tipologia di prodotto e sono ciò che renderà sempre i plug-in di amp modeling una categoria a parte e non paragonabile all'amplificazione tradizionale.
Infine, se si considerano le quotazioni attuali di un vero Deluxe del '55, è facile considerare quanto i due prodotti viaggino su binari davvero diversi.
 
Fender '55 Tweed Deluxe: l'anima della valvola tradotta in bit

Sul sito ufficiale a questo link è possibile ascoltare dei clip dettagliati che vedono il plug-in alle prese con i contesti più tradizionali, dal country al rock, ma anche messo alla prova in modo mirato per quanto concerne la capacità di restituire dinamiche e feel di un vero amplificatore. È inoltre interessante seguire le indicazioni dei produttori sulle regolazioni e le scelte dei componenti al fine di piegare il suono (del plug-in ma non solo) alle proprie necessità.

A seguire, un gustoso clip scovato online con un Fender Deluxe originale del 1955, giusto per rendere un'idea dell'obiettivo tutt'altro che semplice che Universal Audio si è prefissato.
 
fender 55 tweed deluxe software universal audio
Link utili
Fender Tweed '55 Deluxe sul sito Universal Audio
Fender Deluxe '55 quotato su Reverb.com
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di francesco72 [user #31226]
commento del 09/05/2016 ore 09:58:46
Vedo luci ed ombre. Facendo una valutazione generale e non solo di questo prodotto, che comunque pare ottimo, sono lieto che il digitale sia in progresso e miglioramento. Infatti, come in molti altri ambiti, la digitalizzazione permette anche nella musica maggiore praticità e minori costi. Da non trascurare la possibilità di sperimentare data dalle molteplici sonorità contenute in un singolo programma o pedaliera.
Ho, però, una perplessità: mi pare che per la maggior parte il digitale stia emulando, il che significa che tra 10 anni non avremo nulla di originale e la prospettiva di non migliorare?
Ciao
Ciao
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di MM [user #34535]
commento del 09/05/2016 ore 11:03:17
Ma è chiaro che il digitale emuli, non credo si possa pretendere tanto di più.
Già adesso abbiamo poco di innovativo, tra 10 anni chissà, non credo molto di più, ma è normale così. Il suono di un violino o di un flauto, o di un clarino, è quello e sarà quello per sempre.
Il fatto che un amplificatore così "primitivo" e "semplice" sia ancora così attuale, la dice lunga sul fatto che puoi innovare quanto vuoi, ma quello che poi alla fine piace, e rimane, è questo.
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 09/05/2016 ore 12:54:34
Che il suono di uno strumento acustico abbia poco da variare è vero, ma qui parliamo di segnale elettrico alterabile ed alterato, per cui le possibilità ci sono eccome, mi pare manchino le idee.
Vero che il Fender rimane attuale, ma accanto sono sorte altre sonorità e nuove idee, basti pensare all'high gain o alle rettificatrici. Dopodichè, nella sua basilarità, un monocanale che suoni bene e sia gestibile può già essere un punto d'arrivo.
Ciao
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di MM [user #34535]
commento del 09/05/2016 ore 14:08:57
Beh, è chiaro che qualche idea nuova è nata, anzi ben vengano, ma sono passati 60 anni dalla nascita del 5E3 ed è ancora un riferimento assoluto, assieme ai BlackFace. Il Marshall è ancora un riferimento.
Dal digitale credo possa nascere ben poco di nuovo, può solo essere "al servizio di" e clonare i suoni veri... e secondo me, i costruttori di amplifcatori lo sanno bene.
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 09/05/2016 ore 15:13:11
magari, provandolo, cambierò idea ma a me queste "operazioni" sanno un pò di "fuffa". Nel senso che, in definitiva, una registrazione in diretta credibile la si effettua semplicemente agendo con l'equalizzatore per smorzare quegli acuti che da un cono da chitarra non passano. Per cui tendo a non crederci troppo quando si parla di chissà quali procedimenti, studi o invenzioni.
Certamente può anche essere che siano state spese realmente tante energie nell'emulazione del tale o del tal altro ampli, ma conta, a mio parere, abbastanza poco. Basta che un fonico, o anche un home recorder un pelino scaltro ci sappiano un pò fare con l'eq e qualche distorsorino freeware per rendere inutile la spesa per l'emulatore figo .. :-)
Rispondi
di mehari [user #25169]
commento del 09/05/2016 ore 18:49:41
mah... io mi sento di dire che il suono di quella 335 in quell'ampli è una figata...
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 10/05/2016 ore 14:02:26
Ah per me anche quello con la Strato... però vedi qui sotto i punti di vista... :-))
Il mondo è vario, è il suo bello.
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 10/05/2016 ore 18:55:26
è una enorme figata e siamo d'accordo ma a 3.5 sei già praticamente distorto..distorsione figata ma vorrei vedere a 7 che succede...non me lo ricordavo così "ruggente" oppure mi sono twinizzato irrimediabilmente
Rispondi
di 5maggio2001 [user #36501]
commento del 10/05/2016 ore 11:39:15
quell'ampli per me è insuonabile, suona sempre sporco inusabile poi nei pezzi non blues
il problema è che finché guardavamo avanti a cose nuove, la musica è migliorata, ora che c'è la moda del vintage, la musica è ferma!
Rispondi
di luxvan [user #15458]
commento del 10/05/2016 ore 15:08:5
QUOTO!!!!
l'ampli ha per me qualcosa che non va... io non lo comprerei ne lo userei, se non per qualche specie di esperimento alla ricerca di suoni insoliti e dal sapore antico ;))
sul vintage sono perfettamente d'accordo con te!
Rispondi
di esseneto [user #12492]
commento del 11/05/2016 ore 09:51:00
Mannaggia ero appena guarito dalla gas da plexi comprandomene una ( perchè solo così si guarisce ) e ora con tutti sti articoli sul Fender Tweed Deluxe 5E3 ho approfondito l'argomento fino a provare qualche copia ben fatta rimanendone irrimediabilmente colpito.....è il suono di migliaglia di tracce di chitarra storiche che ho ascoltato nei dischi Rock e Blues su cui mi sono formato e anche stavolta non penso che l'aquisto di un plug-in scaricabile possa placare la mia sete....
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