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Palissandro contro acero: senti davvero la differenza?
di [user #116] - pubblicato il

Tastiere in palissandro e in acero dividono il popolo dei chitarristi a metà, ma un sottile strato di legno diverso sotto le dita può davvero modificare il suono in maniera sensibile? Un esperimento in video prova a mettere un punto alla questione una volta per tutte.
Lo YouTuber e musicista Darrell Braun è solito provare a rispondere ai quesiti più curiosi dell'universo chitarristico con delle utili prove sul campo e confrontando davanti alla telecamera strumenti di concezione differente. In un recente appuntamento, ha provato a verificare l'assioma che vorrebbe le chitarre con tastiere in acero caratterizzate da un suono brillante e definito contro quello più caldo e articolato delle tastiere in palissandro. L'esito è tutto da studiare.

Siamo abituati ad associare suoni profondamente diversi alle chitarre con tastiere in palissandro e in acero. Dai musicisti ai costruttori, chi in maggiore chi in minore misura, tutti assicurano e giurano che quel sottile strato di legno che si frappone tra il manico e i fret è più che sufficiente per caratterizzare una chitarra e farla preferire a un'altra. Controbattere a quest'affermazione è impossibile o quantomeno molto difficile, in quanto l'unico modo per verificarla o sbugiardarla sarebbe alternare sullo stesso strumento un manico interamente in acero a uno in acero con tastiera in palissandro. Ebbene, è esattamente quello che ha fatto Darrell.
 
Palissandro contro acero: senti davvero la differenza?

L'autore dell'esperimento ha individuato un body già completo di elettronica che facesse da riferimento per la prova e riducesse le variabili al minimo. La scelta è caduta su una Telecaster Thinline.
A questo ha abbinato due manici identici per caratteristiche, entrambi Fender made in Mexico, differenti solo per il materiale della tastiera: uno è in un solo pezzo di acero, l'altro ha la tastiera incollata in palissandro.
I manici sono simili per fattura e livello costruttivo, provengono dalla stessa fabbrica e rappresentano l'unica variabile in ballo. Si può affermare che le differenze percepite nel suo video dipendono unicamente dal legno della tastiera, mentre le altre condizioni restano invariate.

Darrell ha impostato il tutto a metà tra un confronto diretto e un blind test. È stato divertente provare a riconoscere le sfumature dei due legni, e vi invitiamo a fare lo stesso con il suo video.
 

L'esito del test è decisamente interessante. Delle variazioni timbriche, magari sottili, ci sono. Tuttavia, non sono esattamente quelle che ci si potrebbe aspettare stando a quanto si sente in giro, e potrebbero mettere le combinazioni dei legni sotto una luce diversa.
Nel trarre le proprie conclusioni, non bisogna dimenticare che non tutti i manici con tastiere incollate sono uguali. C'è chi applica strati di palissandro più spessi, chi fa delle sottili impiallacciature, ed è lecito immaginare che gli effetti ottenuti siano ancora diversi.

Nell'insieme, bisogna comunque ammettere che non avviene quello stravolgimento timbrico di cui si discute da sempre, e probabilmente ci sono elementi costruttivi ben più rilevanti per il suono finale, a cominciare dai pickup per finire con hardware e tecniche di assemblaggio.
L'unica cosa saggia da fare, forse, è imbracciare qualunque strumento senza preconcetti, perché un suono più brillante potrebbe nascondersi anche nella finitura calda di una Strat in total black e, se è quello che l'occhio cerca, sarebbe un peccato privarsene per un "sentito dire".
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