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Perché l'Hotone Xtomp è un'ottima idea
Perché l'Hotone Xtomp è un'ottima idea
di [user #17844] - pubblicato il

L'Xtomp è un pedale programmabile in cui memorizzare via Bluetooth effetti scelti in una libreria progettata da Hotone. È solido, compatto, stereofonico e può rappresentare una categoria di stompbox tutta nuova. Ecco perché è una buona trovata ed ecco come suona.
Prodotti come l'Xtomp mettono sempre i chitarristi sulla difensiva. Parlare di digitale è ancora un tabù per qualcuno, e pensare di infilare in pedaliera qualcosa di più simile a un mini-computer che a un effetto per chitarra fa nascere molti dubbi. Il pedale Hotone è un processore digitale in formato stompbox capace di trasformarsi in ognuno degli effetti di una lunga serie progettata dalla casa. Tutto ciò che serve è uno smartphone con la relativa app e, grazie alla connessione Bluetooth, si può far diventare l'Xtomp qualunque cosa, da overdrive a delay, passando per autowah, octaver e bitcrusher o combinazioni di questi.
Quando sono venuto a conoscenza del pedale, mi sono ripromesso di provarlo alla prima occasione per fugare ogni perplessità, e così è stato.

Perché l'Hotone Xtomp è un'ottima idea

L'istinto vorrebbe paragonare l'Xtomp a un multieffetto in miniatura, e la prima domanda è: "perché acquistare un pedale singolo quando il mercato trabocca di sistemi in grado di simulare catene intere all'istante?".
Sembra lecito, ma se ci si ferma a ragionarci sopra, ci si rende conto che sarebbe come chiedersi perché comprare uno smartphone di ultima generazione anziché assemblare un PC allo stesso prezzo: pur assimilabili alla medesima categoria, sono due prodotti completamente diversi.
L'Xtomp concentra un processore sul solo scopo di far lavorare un algoritmo alla volta, o al massimo due quando si sceglie una combinazione di effetti preimpostata. L'assenza di patch, simulazioni simultanee di intere catene, menu e quant'altro permette, almeno in linea teorica, di ottenere prestazioni migliori a parità di CPU e costi. A questo si aggiunge la praticità di avere sotto i piedi un oggetto del tutto simile a un normale pedale singolo.

La struttura in metallo dà una sensazione di gran solidità, con sei manopole dall'escursione "densa" e regolare. Lo chassis sottile e lo switch bello grosso rendono il pedale comodo da schiacciare, e il sistema di LED colorati assicura una buona visibilità in qualunque condizione. Dei piccoli anelli luminosi circondano i potenziometri attivi per la simulazione in uso al momento e uno più grosso si accende intorno al pulsante quando viene azionato l'effetto.

Qualunque impostazione funzionale avviene tramite smartphone. L'applicazione, rapida e intuitiva, fa caricare nuovi effetti nel pedale in pochi secondi e permette di configurare lo switch a relè come true bypass o con un buffer analogico, essenziale per consentire l'attivazione dei trail negli effetti d'ambiente, cioè la caratteristica coda di delay e riverberi che continua a esaurirsi in maniera naturale alla disattivazione dell'effetto.

Un plauso va proprio al buffer, davvero trasparente. In un primo momento, un dettaglio legato proprio a lui mi aveva tradito: stavo provando la simulazione di delay analogico e, quando l'ho attivato, ho notato che il segnale della chitarra si scuriva sensibilmente. Avevo erroneamente attribuito questa caratteristica a una scarsa qualità dei circuiti. In realtà, lo stesso non avviene con altre simulazioni, dove il suono viene restituito puro e intatto all'uscita.
Ciò che Hotone ha fatto è stato imitare tutto, davvero tutto, quello che accade in alcuni dei più famosi analog delay in circolazione, compresa la leggera perdita di alte frequenze sul segnale dry. Gli effetti ispirati a modelli reali sono curati nel dettaglio, con punti di forza e limiti.

Perché l'Hotone Xtomp è un'ottima idea

In generale, il livello delle simulazioni è buono. Overdrive e distorsori rispondono bene al tocco, quelli meno spinti si puliscono adeguatamente con un roll-off dalla chitarra e quelli più aggressivi conservano sempre un certo corpo. Servirebbe un confronto diretto con i modelli di riferimento per saggiare davvero la fedeltà degli algoritmi, ma bisogna ammettere che lo spirito dei pedali originali c'è tutto e, in ogni caso, si lasciano suonare come si deve.
Le modulazioni ricalcano i grandi classici con una certa fedeltà e gli effetti d'ambiente risultano profondi e versatili. Anche l'autowah, comandato da un LFO per regolarne la velocità, mostra una certa trasparenza e può essere impostato facilmente per ottenere un suono più che credibile e decisamente riconoscibile. Un po' meno riuscito sembra invece l'octaver che, per quanto sia potente nella gestione delle polifonie e del tutto esente da glitch, può far notare un po' di lentezza nel tracking durante i passaggi più intensi ritmicamente.
Trovare in lista anche delle simulazioni di cabinet e amplificatori è stata una sorpresa gradita e un bel regalo per chi vorrebbe fare a meno di un amplificatore fisico sul palco o registrare in casa senza ricorrere a microfoni e alti volumi. La scelta è ancora limitata, ma sono già buone le premesse accennate da preset come la cassa blackface, caratterizzata da un pizzico di compressione sugli acuti e bassi più presenti, o l'aggressiva e articolata JCM800.

A trovargli un difetto, familiarizzare con il ruolo delle manopole potrebbe non essere facile. L'Xtomp segnala quali potenziometri sono attivi per quella simulazione, ma è impossibile conoscerne il ruolo se non si ha a portata di mano la paginetta illustrativa nella app, e questo può disorientare. Tuttavia, non ci vengono in mente modi più efficaci in cui Hotone avrebbe potuto gestire la cosa.



Ci sono molti motivi per cui sarebbe una buona idea avere un prodotto come l'Xtomp in pedaliera.
Lo street price piazzato intorno ai 250 euro lo allinea a un singolo overdrive boutique o alla maggior parte dei riverberi e delay industriali di buon livello, e ne fa un oggetto più che accessibile per ciò che offre.
Ci si potrebbe chiedere perché mai simulare un TS9 anziché acquistarne uno per meno della metà del prezzo. Il motivo è presto detto: se si vuole solo quel preciso overdrive, si può tranquillamente scegliere il pedale Ibanez, mentre ne potranno trarre giovamento tutti quei chitarristi impegnati in più situazioni musicali diverse tra loro, per le quali si trovano ad assemblare pedaliere particolarmente complesse o più pedalboard da usare nei singoli contesti. Uno o due Hotone ai piedi, magari cablati in modo da essere destinati rispettivamente alle saturazioni e alle modulazioni/ambienti, basteranno per avere a portata di mano configurazioni molto diverse senza dover investire in altra strumentazione.

Un oggetto del genere, inoltre, aiuta anche a ridurre il cosiddetto "tip tap" su pedaliere affollate: avere due pedali, nella categoria Combo, attivabili simultaneamente senza dover ricorrere a un looper è un bel risparmio di energie e farà la felicità di chi richiede toni elaborati per un assolo, ma non solo.

Un oggetto come l'Xtomp è anche una soluzione perfetta per inserire in pedaliera quegli stompbox un po' meno convenzionali, che si è sempre in dubbio se comprare o meno perché li si userebbe su un brano o due in tutto. Neanche a farlo a posta, sono spesso anche tra i più costosi, e sostituirli con un solo simulatore da riprogrammare al volo quando arriva il suo momento può essere una buona trovata.

Perché l'Hotone Xtomp è un'ottima idea

Lo chassis, un po' anonimo e forse troppo moderno per i gusti dei chitarristi, può intimidire, e anche l'idea che un solo processore possa coprire tanti ruoli è relativamente nuova per il pubblico. Basta soffermarsi un attimo, però, per rendersi conto che in circolazione esistono già oggetti nati sullo stesso filone, anche se in piccolo e sottovoce: esistono linee intere di effetti davvero molto simili tra loro, parzialmente programmabili che però, grazie a un'intelligente scelta di etichette e grafiche, sono stati ampiamente accettati dalla stragrande maggioranza dei musicisti. Non facciamo nomi, ma probabilmente la vostra mente sarà già volata in Danimarca.

L'Xtomp è un vero jolly da pedaliera, ha catturato la nostra attenzione e promette ancora un certo margine di crescita. La libreria dei suoni è in continua espansione, il firmware è in costante aggiornamento e, qualora Hotone dovesse pensare di mettere un editor a disposizione degli utenti, ci troveremmo davanti a un vero game changer per l'effettistica digitale.

Mentre leggete queste righe, l'Xtomp si appresta a rimpinguare i magazzini italiani grazie alla distribuzione a cura di Gold Music. Prima di provarlo, fate un giro sul sito che Hotone gli ha dedicato a questo link.
effetti e processori hotone xtomp
Link utili
Sito ufficiale Xtomp
La presentazione dell'Xtomp
Sito del distributore Gold Music
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di Baconevio [user #41610]
commento del 16/06/2016 ore 08:08:0
credo di ricordare che digitech abbia fatto una cosa del genere qualche anno fa...tra le cose più invendute della storia. teoricamente l'idea è pure buona, ma non va oltre un giochino per i fan della tecnologia, secondo me.
Rispondi
di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 16/06/2016 ore 08:32:00
Quoto. Una limitatissima multieffetto superprezzata. Altrove per 150 euro circa si trovano multieffetto capacissime e decentissime.
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 16/06/2016 ore 09:01:33
Sì, il DigiTech iStomp: quattro manopole, connessione con cavo, simulazioni a pagamento. È citato nel video.
Invece secondo me un oggetto del genere può tornare utile proprio con chi con la musica ci lavora. Anche solo la possibilità di usarlo, per esempio, a inizio set come octaver, a metà come autowah e alla fine come flanger è una cosa che mi avrebbe risparmiato una certa spesuccia qualche anno fa, in una situazione in cui veramente usavo dei pedali in un solo brano...
Rispondi
di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 16/06/2016 ore 09:33:01
Bisogna anche pensare che in effetti però dentro ci sta poco più di un Arduino e che c'è la Zoom G3 che ti permette di fare questo ed altro per un prezzo decisamente più basso eh. Cioè, piuttosto che il limitatissimo Hotone, ti fai una G3 ed oltre a quello che fai con questo, all'occorrenza, ci fai tanto altro... Non è un'apparecchio molto sensato, suvvia...
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di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 16/06/2016 ore 09:46:4
Non credo si possano paragonare i due sistemi: non è detto che abbiano lo stesso hardware (non credo, considerando anche caratteristiche accessorie come bluetooth, buffer analogico ecc) e, anche se così fosse, è lecito pensare che l'Xtomp possa suonare meglio a parità di hardware in quanto la potenza di calcolo non è dispersa in un'intera catena di suono, menu, display eccetera.
Se l'hardware è diverso, poi, credo che il confronto sia ancora meno adeguato, altrimenti sarebbe come dire che la G3 è inutile perché a 30 euro puoi comprare usata una vecchia Zoom 505 che (solo in teoria e con una qualità di gran lunga inferiore) fa le stesse cose (io ero più figo, avevo la 707).
Rispondi
di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 16/06/2016 ore 09:52:35
Ma la 505 è di qualità infima. La G3 invece è accettabilissima e decentissima. Si sta parlando di un apparecchietto limitatissimo che costa oltre 200 euro. Dubito fortemente che Hotone riesca a fare qualcosa che suoni in maniera stupefacente, ma anche ammesso che... comunque il gioco non vale la candela, dai... Due effetti in croce con il bluetooth e un buffer analogico = 200 e passa euro. Con 180 euro (circa, mi pare) ti fai un bell'apparecchio che ti sopporta fino a 6 effetti, looper, una infinità di scelte, uscita DI... insomma un signor apparecchio e i suoni, in linea di massima, sono ottimi. Poi puoi dire alla pedaliera se la stai collegando nell'ingresso principale, nel loop effetti, nel mixer e se il tuo amp è un combo o una testata/cassa. Sono questa feature per me è impagabile.
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 16/06/2016 ore 10:06:36
Esatto, la 505 suona per un certo livello, la G3 per un altro. E l'Xtomp per un altro ancora. Non puoi paragonarli, sarebbe come dire "comprare uno smartphone da 500 euro è inutile, perché allo stesso prezzo ti assembli un PC che ha lo schermo più grande, una tastiera e ci puoi installare Linux". Sono prodotti completamente diversi, e secondo la tua logica non avrebbe senso comprare nessun altro pedale digitale in commercio, perché ci sarà sempre una G3 che farà quello più altre cose, e a prezzo più basso. E quindi via tutti i TC Electronic, gli Strymon... che in fondo sono sempre dei processori digitali, ma ancora più limitati dell'Xtomp perché non ti permettono neanche di scegliere il tipo di effetto. No?
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di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 16/06/2016 ore 10:15:27
No, non sono d'accordo. Un cellulare è un cellulare, un computer è un computer. Due multieffetto digitali sono la stessa cosa. :D
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di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 16/06/2016 ore 10:22:30
Ma questo non è un multieffetto digitale. È un effetto digitale, con in più la possibilità di essere riprogrammato.
Lo sai meglio di me: forse anni fa aveva senso parlare di un circuito digitale che fa da riverbero e un altro diverso che fa da delay, ma oggi praticamente tutti i pedali digitali hanno al loro interno né più né meno che un minicomputer, solo che viene impostato di fabbrica per un singolo compito e dotato di un'interfaccia apposita.
Perché mai un circuito da 250 euro programmato per fare il delay e lo stesso circuito programmato per fare il riverbero con altri 250 euro sono socialmente accettati, e invece non va più bene se il produttore ti vende quel circuito da 250 euro e ti offre la possibilità di scegliere da te se deve fare il delay o il riverbero?
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di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 16/06/2016 ore 10:27:15
Aspett... tu stai allargando il concetto. Concettualmente ci può stare, hai ragione. Ma resta il fatto che il gioco non vale la candela a livello economico perchè costa troppo e fa poche cose rispetto ad altre apparecchiature che fanno il doppio delle cose e costano molto meno più o meno allo stesso livello qualitativo. Comunque alla fin dei conti è una multieffetto sulla quale puoi impostare massimo due effetti.
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di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 16/06/2016 ore 10:37:17
... oppure è un pedale singolo in cui puoi far andare decine di effetti :p dipende da che lato lo guardi.
Non puoi paragonarlo a prodotti "che fanno il doppio delle cose e costano molto meno", perché a questo punto non avrebbe più senso nessun pedale che costi un solo euro in più di una G3!
Quanto al livello qualitativo, non ho una G3 sotto mano come termine da paragone, ma trovo l'hardware dell'Xtomp tranquillamente paragonabile a quello di altri pedali digitali sulla stessa fascia di prezzo. Se quelli piacciono (e alcuni mi piacciono davvero tanto, vedi il Source Audio Nemesis), non vedo perché bocciare questo a prescindere.
Rispondi
di mz2250 utente non più registrato
commento del 16/06/2016 ore 13:56:49
Mmm io sono pro Linea M della line 6 , alla fine hai tutte le modellazioni del dl4 mm4 ecc ecc ,milmprimo si paga ancora un occhio usato rispetto agli anni che ha e con un m5 hai gli stesis preset , non è BT ma è midi...m9 preferito alla g3
Rispondi
di mrnippo [user #31138]
commento del 16/06/2016 ore 11:48:59
capisco entrambi i punti di vista, però, proprio in virtù del prezzo, posso usare una G3 e dedicare tutta la potenza di calcolo ad 1 solo effetto, senza simulare un' intera catena. in questo modo faccio la stessa cosa che faccio con questo xstomp, spendendo molto meno e avendo come contro unicamente un peso ed ingombro maggiore. però se poi mi serve un accordatore, un looper ecc ecc ecc...li trovo già pronti nella G3 senza dover smanettare tra app ecc...
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 16/06/2016 ore 12:04:27
Non credo funzioni così: ogni algoritmo progettato da una casa richiede una precisa potenza di calcolo e memoria a seconda della sua complessità, che non varia in base a quanti se ne caricano insieme. Per lo stesso motivo, però, a parità di potenza, un dispositivo che deve caricare un solo algoritmo alla volta può permettersi di svilupparne di più potenti.
In pratica, supponiamo che G3 e Xtomp abbiamo lo stesso hardware e quindi entrambi 100 punti di potenza a disposizione (inventiamo cifre e unità di misure :D ). Il G3 deve poterne caricare di più insieme, quindi i singoli effetti saranno progettati per occupare circa 15 punti l'uno, chi più chi meno a seconda della complessità. L'Xtomp invece può usare tutti e 100 i punti in un solo algoritmo, perché non deve preoccuparsi di farne girare di più insieme. Se poi, per esempio, un tremolo gli è costato 30 punti e un overdrive 60 punti, può permettersi di caricarne più insieme. Da qui i preset Combo.

Procedendo col ragionamento, per caricare insieme cinque o sei effetti da 70-80 punti l'uno, c'è bisogno di un hardware molto più potente, da almeno 500 punti. E qui si capisce perché esistano aggeggi come il Line 6 Helix da 1400 euro :D
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di mrnippo [user #31138]
commento del 16/06/2016 ore 12:11:54
può essere...non sono un esperto e vado a sensazioni...però avendo la G3 posso dire che ci sono dei limiti: posso mettere in catena fino a 6 effetti..ma dipende di quale tipo: se ho già una simulazione di ampli ed altri 2/3 effetti, se provo a mettere in catena un altro ampli la G3 lo impedisce perchè la capacità di calcolo non è sufficiente...
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di JFP73 utente non più registrato
commento del 16/06/2016 ore 13:58:48
I multieffetti di oggi non li conosco ma ai tempi avevo il glorioso zoom 9002 e i suoi banchi se non selezionati non utilizzavano risorse.
Era una macchina sicuramente più semplice
Rispondi
di mrsegu [user #14205]
commento del 16/06/2016 ore 10:06:21
Dipende con quale qualità audio. Come processori, freq. Campionaebto, convertitori sto stomp (molto bello da vedere) punta più verso strymon/eventide o zoom/ line 6.
Cinese a 250 cucuzze dvrebbbe pubntare più verso la prima coppia.
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 16/06/2016 ore 10:15:30
Purtroppo pare che le specifiche tecniche non siano state rese pubbliche (una volta erano un vanto per i produttori, ora pare vogliano coprirle sempre con un velo di mistero), ma sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla resa generale del prodotto. Forse con Strymon ed Eventide si punta troppo in alto, ma la direzione è sicuramente quella: l'Xtomp a mio parere si può riassumere come un bel pedale da 250 euro, allineato alla sua fascia di prezzo, e che in più può decidere quale effetto essere.
Sono sicuro che, se un produttore piazzasse dieci belle decal su dieci Xtomp con dieci simulazioni diverse in memoria, togliesse loro la possibilità di essere programmati e li piazzasse sul mercato come dieci prodotti diversi (un delay, un riverbero...), molti chitarristi sarebbero ben felici di acquistarli senza tante disquisizioni sulla potenza di calcolo :D
Rispondi
di SysOper [user #10963]
commento del 16/06/2016 ore 19:27:07
Infatti la questione è appunto il non vederlo come "la versione monofunzionale di un multieffetto", ma come quella polifunzionale di uno stompbox, e in questo senso il suo destinatario di riferimento potrebbe essere proprio il chitarrista di orientamento più tradizionale, che avrà la possibilità di completare la sua pedaliera analogica con uno o due pedali Hotone, da convertire di volta in volta nell'effetto "mancante" per ogni particolare situazione. Sempre che sia disposto a mettersi in pedaliera qualcosa di digitale e programmabile...
Rispondi
di satch76 [user #19713]
commento del 16/06/2016 ore 20:30:34
Già, sollevi una bella questione...

In effetti da questo punto di vista potrebbe essere interessante, ma a questo punto rilancio con l'iStomp!

Costa mooooolto meno e lo smartphone-tablet, comunque necessari anche per l'Xtomp, diventano il motore, oltre che il controller.

Il tutto con un formato 'tradizionale' del pedalino. ;-)
Rispondi
di JFP73 utente non più registrato
commento del 16/06/2016 ore 08:33:16
È un attrezzo che non mi ispira per niente.
Non è uno stompbox, non è una pedaliera e non è né intuitivo né facile da gestire (figuriamoci se mi voglio rincoglionire col cellulare per suonare un overdrive)
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 16/06/2016 ore 09:05:49
Ciao, esatto: non è uno stompbox e non è una pedaliera, bensì una categoria diversa, ma ti assicuro che non è affatto difficile da gestire. Come puoi vedere in video, bastano due tap per riprogrammarlo. È più o meno il tempo che si impiegherebbe a selezionare una patch su un multieffetto (non serve rincoglionirsi) ed è sicuramente meno del tempo necessario a tirare via un pedale dalla catena e metterne un altro al suo posto.
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 16/06/2016 ore 09:17:35
è una cosa "da chitarristi"… un oggetto del genere ha sicuramente la potenza di calcolo necessaria per emulare quattro, sei o più effetti simultaneamente. Ma siccome considerano i chitarristi come dei trogloditi dell'elettronica e, in genere, poco intelligenti, hanno arguito che era meglio mettere due effetti al massimo, per non complicare la vita ai compratori :-)
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 16/06/2016 ore 09:29:49
Forse, o forse hanno preferito concentrare la potenza di calcolo su un solo effetto alla volta, due al massimo quando l'impegno lo permette.
Ritenere che un pedale da 250 euro abbia lo stesso hardware e resa sonora di una multieffetto da 250 euro è un errore in partenza. Più feature richiedono più potenza a parità di qualità, e il prezzo lievita di conseguenza. È più probabile che questo pedale da 250 euro suoni come una multieffetto da mille euro perché, dovendo gestire una singola task alla volta, non richiede la stessa potenza di calcolo, ma può garantire una qualità al livello. Per dire, uno Strymon da 400 euro non costerebbe 400 euro se fosse impostato come un multieffetto (e ne ha tutte le capacità), ma sforerebbe di molto i mille euro se volesse reggere la stessa qualità. E questo spiegherebbe ampiamente perché hanno preferito fare l'Xtomp in formato singolo invece che come multieffetto :D
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 16/06/2016 ore 09:39:02
non mi convinci.. oggi un computer tirato fuori dal cassonetto ha la potenza necessaria per far suonare decine di effetti virtuali alla volta BENE come se ne suonasse uno per volta e, in più, gestire un sacco di altre cose .. Per cui o questo multi effetto ha dentro un Commodore 64, oppure anche affermare che suona bene perchè impegna la sua potenza di calcolo solo per due effetti alla volta è una trovata pubblicitaria..

poi, se piace (e a me non dispiace) uno se lo compra lo stesso, ma consapevole delle bischerate dette per pubblicizzarlo ;-)
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 16/06/2016 ore 09:57:09
Credo sia una visione un po' semplicistica: sono anni che si dice "siamo arrivati a un punto in cui il digitale è del tutto indistinguibile dall'analogico" eppure la differenza tra sistemi più o meno sviluppati si nota eccome. Se bastasse davvero un computeraccio a gestire tutto e bene, cosa differenzierebbe una Zoom G3 (170€) da una Line 6 Helix (1400€)? E sfido a dire che è una bischerata pubblicitaria e che in realtà suonano uguali!
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 16/06/2016 ore 12:58:21
se la si nota, la differenza, non la si nota certo per la capacità di calcolo dell'apparecchio .. tanto per fare un esempio, i plug ins waves, considerati da tutti il top dell'effettistica virtuale, vanno su computer "comuni" all'incirca dalla fine degli anni 90. Il peggior computer che puoi acquistare oggi, ti carica con tranquillità una DAW (Cubase, Logic, Live ecc. ecc.) e decine di istanze di tali plug in..
Per cui rimango fermo sul mio parere, il suono mi piace e l'apparecchio mi attrae, ma, come succede SEMPRE la pubblicità non è la realtà, è una bugia detta per vendere .. :-)
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 16/06/2016 ore 13:05:11
Oddio, stando a quanto vedo dal sito Waves, solo per far girare un plugin tape echo occorre almeno un Intel i3 con 4gb di ram libera e un sistema operativo a 64 bit... Avercelo un computer così negli anni '90 :D
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 16/06/2016 ore 13:49:33
:-)

(grazie per la bella chiacchierata)
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 16/06/2016 ore 14:17:3
Scambi così sono sempre un piacere :)
Rispondi
di lazydaniel [user #28418]
commento del 17/06/2016 ore 09:03:23
Confermo quello che dici: per fare girare decentemente GarageBand sul mio macmini non vecchissimo con 8GB di RAM ho dovuto installare un SSD. Altro esempio: tempo fa stavo pensando di acquistare uno Zoom B3 e leggendo nel manuale ho trovato che certe combinazioni di effetti non potevano essere utilizzate perché non vi era sufficiente capacità di calcolo, eppure al tempo era appena uscito. Uno dei limiti su computer è che c'è costantemente questo "traino" tra HW nuovo e SW nuovo per cui uno deve sempre comprare un prodotto nuovo in più e spesso incontra comunque problemi di compatibilità o prestazioni. Limitazioni della potenza di calcolo si trovano anche su alcuni sistemi con componenti digitali. Sapere da prima che ciò non succederà su un dispositivo che stiamo per acquistare non è male :-)
Rispondi
di Deadwing utente non più registrato
commento del 16/06/2016 ore 09:24:22
sicuramente il bluetooth da una marcia in piu al prodotto rispetto ai suoi predecessori in termini di flessibilità. dal punto di vista di un chitarraio trovo che:
a livello costruttivo mi pare ottimo; a livello sonoro non mi è sembrato eccezionale, ma lo vedo comunque sopra la media; il pricing mi sembra più che onesto in fin dei conti.
quello che manca forse è proprio quella forza che serve a superare le mille riserve che i chitarristi hanno.
ad esempio, per me troppa scelta nell'effettistica rovina l'esperienza dell'utente. è il motivo che alla fine mi ha sempre fatto preferire i pedalini alle multieffetto (più tempo a suonare e meno a smanopolare).
Rispondi
di aghiasophia utente non più registrato
commento del 16/06/2016 ore 09:26:4
Credo che il succo del discorso sia tutto in questa affermazione "l'xtomp è un vero jolly da pedaliera" che sintetizza di fatto il diverso approccio riservato dal musicista a questo supporto. Sarebbe interessante un confronto con la serie MS della zoom per capire quanto e se il Blutooth incida positivamente e constatare una qualità superiore da parte dell'hotone.
Rispondi
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 16/06/2016 ore 11:02:40
A me non dispiace come idea. Ha un suo perchè, soprattutto per chi suona in diverse situazioni.
Scusate, ma la G3 l'avete sentita bene? Ce l'aveva un chitarrista che suonava con me e l'ho smanettata un po'. E' il solito pastone digitalconfusionario. Se uno si accontenta va bene, ma i bei suoni sono un altra cosa.
Rispondi
di MojoKingBee [user #39456]
commento del 16/06/2016 ore 12:33:38
bello, però il fatto che senza il telefono ci fai poco lo trovo un bel problema.
così come quando si fa musica col pc conviene avere un pc dedicato a quel lavoro e nient'altro (mai aggiornare i driver, per esempio), per stare dalla parte dei bottoni dovrai poi avere un telefono da usare solo per quello scopo. e la lira si impenna
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 16/06/2016 ore 12:47:29
Il telefono serve solo per mandare l'impulso al momento di memorizzare un nuovo preset, puoi continuare a usarlo normalmente per il resto ;)
Rispondi
di MojoKingBee [user #39456]
commento del 16/06/2016 ore 13:57:42
chiaro, ma immagino che per un uso più o meno professionale si voglia avere il telefono (o altro dispositivo) che non si incarti proprio sul più bello (penso al live, dove da quanto ho capito l'uso dello smartòfono è essenziale), né che nel mentre mi arrivi una chiamata della vo***one, o qualche tipo di notifica, o chissà cos'altro.

quello del telefono lo vedo come un limite, non un plus.

sono più orientato verso il paradigma KISS ("keep it simple, stupid"), ché meno punti di failure potenziali ci sono meglio è.

per dire, lo zoom ms-100Bt lo popoli col furbofonino, (forse lo spippoli pure, non saprei) ma poi è stand alone e ha un display chiaro. analoga cosa per gli ampliFI della line 6 (sempre a quanto ne so, mai testati)

poi forse non ho capito bene come funzionano questi strumenti e mi sto solo fasciando la testa senza essermela rotta.
allora mi butto su un grande classico: costa troppo.
(e quell'uva non mi piace)
(invece questo xtomp mi piace)

in ogni caso, as usu, bell'articolo, grazie!
Rispondi
di satch76 [user #19713]
commento del 16/06/2016 ore 14:37:50
Considera che il dispositivo da usare come controller potrebbe essere anche un semplice tablet Android, e se ne trovano ormai a poche decine di euro (usati). ;-)

Il problema delle notifiche e/o telefonate si risolve con la modalità aereo, che nei live è obbligatoria! :-D
Rispondi
di MojoKingBee [user #39456]
commento del 16/06/2016 ore 16:51:46
in modalità aereo funzia il blutù?
Rispondi
di satch76 [user #19713]
commento del 16/06/2016 ore 16:59:18
Si, basta attivarlo. ;-)
Rispondi
di satch76 [user #19713]
commento del 16/06/2016 ore 14:34:28
L'idea in se é interessante, nulla da dire, ma mi sorgono dei dubbi per quanto riguarda il rapporto costo/benefici per un uso live.

Il limite maggiore è, a mio avviso, il fatto di dover usare un'interfaccia esterna per caricare i profili: non è proprio comodissimo durante un concerto, e lo dico con cognizione di causa perché uso ormai da tempo un iPad per suonare.

Proprio in quest'ottica ho ridotto al minimo le interazioni con il dispositivo durante i concerti, cercando di organizzare i preset in maniera "comoda", controllandoli poi con una pedaliera MIDI esterna.

Se si usa un telefono poi, ancora peggio: lo schermo ridotto non aiuta di certo, a prescindere da quanto sia efficace l'interfaccia.

A questo punto, dovendo dipendere comunque da un dispositivo mobile esterno, facendo 2 conti potrebbe convenire usare direttamente un iPad con un buon simulatore di effetti (Bias FX, Amplitube, ToneStack, etc.), che garantisce comunque una buona qualità sonora (ottima in certi casi) ed una flessibilità ben maggiore. ;-)

Detto questo, voglio un Xtomp IMMEDIATAMENTE!!!! ^_^
Rispondi
di marshall87 [user #12850]
commento del 16/06/2016 ore 17:38:46
E' un bell'oggetto, punta sulla semplicità e immediatezza e ognuno valuterà secondo le sue esigenze se lo ritiene un prodotto valido o meno.
Personalmente io dal digitale mi aspetto prima di tutto versatilità e comodità quindi il prodotto non soddisfa i mie bisogni, il bello del digitale è poter creare suoni complessi per poi richiamarli con un unico click.
Per quella cifra mi prendo piuttosto i pedali singoli che mi servono che ormai si trovano (dello stesso marchio tra l'altro) a cifre abbordabili. Hotone rischia di crearsi un conflitto di interessi interno....sono meglio le loro "riproduzioni" analogiche o quelle digitali ?
Poi un unico appunto sulla potenza di calcolo: vero che la macchina può sfruttare al 100% la sua potenza per simulare un unico effetto ma senza dati alla mano delle caratteristiche hardware si parla del nulla. Se fossi il progettista penserei "Bhe tanto devo simulare uno stomp per volta tanto vale mettere un hardware non troppo potente".
Personalmente ho trovato la pace con la nuova Zoom G5n: semplice da usare, relativamente economica, più versatile dell'Hotone e finalmente con una qualità di suono paragonabile ai pedali analogici (a livello di feeling) anche se un po' limitata a livello di DSP (ma messa in front all'ampli va benone).
Rispondi
di ndrecchia [user #43094]
commento del 16/06/2016 ore 18:02:26
Un ipad, una piccola scheda audio con ingresso tarato per la chitarra, BiasFX e si ottiene molta più flessibilità oltre ad avere un'interfaccia che rende la gestione dei pedali virtuali immediata come se si avesse a che fare con un setup reale.
Rispondi
di satch76 [user #19713]
commento del 16/06/2016 ore 18:05:37
Esattamente quello che sostengo anche io. ;-)

A conti fatti, con una spesa praticamente uguale si ha un sistema ben più completo e flessibile, oltre che altrettanto "teNNoloGGico". ^_^
Rispondi
di ndrecchia [user #43094]
commento del 16/06/2016 ore 18:59:4
Sicuramente. Può andare bene anche un ipad di vecchia generazione usato, tanto se bisogna gestire solo un'app può andare benissimo. Inoltre le app costano pochissimo, quindi si ha anche la possibilità di provare tante alternative con una manciata di effetti.
Rispondi
di satch76 [user #19713]
commento del 16/06/2016 ore 20:25:18
Con Bias FX non andrei sotto un iPad Air, altrimenti diventa difficile usare anche solo 3 effetti in contemporanea. ;-)

Si tratta comunque di una spesa anche inferiore a 250 euro.
Rispondi
di ndrecchia [user #43094]
commento del 17/06/2016 ore 13:09:26
Beh, un iPad Air è un iPad di vecchia generazione. Usato in buono stato costa intorno ai 200-250 €. Una scheda audio pensata per la chitarra, tipo irig 2, costa intorno ai 50 €, la versione base di Bias Fx al momento è scontata a 9,99 € (e con la versione base hai comunque tutti gli effetti che servono, poi se uno vuole la replica dell'effetto x o y può sempre prenderlo a parte).
Rispondi
di satch76 [user #19713]
commento del 17/06/2016 ore 14:33:14
Già, io considero di vecchia generazione gli iPad dal 4 in giù, altrimenti il mio Air si offende! ^_^

Per usarlo seriamente in concerto devi comunque metterci anche un controller MIDI, magari un iRig BlueBoard, e anche una DI fatta come si deve. ;-)
Rispondi
di fraz666 [user #43257]
commento del 17/06/2016 ore 09:57:41
a me sembra davvero un'ottima idea, come da titolo.
per me che ho poco spazio in pedaliera ed uso già l'ipad per fare qualche effetto si tratterebbe di una soluzione ideale come comodità
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 17/06/2016 ore 12:36:37
strada percorsa anche dalla neunaber con l'expanse collection....che ad un veloce confronto (non approfondito) mi sembra più attraente per il costo e per la presenza dell' xstomp.
E comunque penso che sarà una delle direttive su cui verrà impostata parte della produzione digitale da qui in poi...troppo comodo...
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 17/06/2016 ore 17:46:31
Premetto che l'oggetto non mi interessa e non capisco che mercato abbia di mira. Non certo l'amatore che usa tre o più pedali: per lo stesso prezzo potrà acquistare una pedlaiera coi controfiocchi ed avere maggiore praticità. D'altra parte un professionista ha realmente bisogno dell'Xtomp? Che veda io chi si rivolge al digitale va su macchine tipo Pod e simili.
Partendo dal presupposto di avere già una pedaliera soddisfacente a cui aggiungere un jolly, ritengo preferibile il Line 6 M5: qualità ottima e numerosi effetti (sfido a non trovare il suono che ci piace con quello che offre), in più ha il tap tempo. Inoltre il Line6 ha il colegamento midi. Sul prezzo poi non c'è confronto: usato l'M5 si trova a 80/90 euro e nuovo non costa più di 120, ossia la metà di Xtomp.
Infine, per quanto possa essere pratico, dubito che caricare l'algoritmo che ti serve sia più rapido e facile che passare da un effetto all'altro precaricati. Senza dimenticare che, se ho ben capito, ogni volta che si carica un algoritmo è come fosse la prima, ossia è da regolare, mentre nell'M5 il singolo effetto rimane impostato come lo avevi lasciato prima di passare ad un altro. Se è così c'è anche la gabola che ogni volta devi ricordarti com'era la regolazione adatta al tuo suono. Mi pare sincermante poco comodo, per 250 euro o ha una qualità spaziale o c'è di meglio, al momento.
Ciao
Ciao
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 17/06/2016 ore 18:33:44
Io credo non sia corretto fare il gioco dei paragoni.
Come detto anche da RozzoAristocratico, se partiamo dal presupposto di confrontare tutto alla G3 o all' M5 o ad altre apparecchiature simili, allora nulla avrà più senso.
Che senso ha comprare un bell'overdrive, un fantastico delay o un meraviglioso compressore?
Ci sarà sempre una G3 che costa meno e fa la stessa cosa. Ma perchè comprare un ampli allora? La G3 costa meno e fa la stessa cosa.
Credo che questo approccio non permette di valutare la bontà o meno di questo prodotto, perchè ci allontana dalla domanda principale che dovremo porci, ovvero, ci piace come suona?
È partendo da questo che si possono poi fare valutazioni relative a prezzo, peso, ingombri, comodità etc...
Rispondi
di ndrecchia [user #43094]
commento del 19/06/2016 ore 20:11:22
Il tuo ragionamento non mi sembra molto corretto. Se io voglio un ampli e non una G3 è perchè io voglio il suono originale. Idem per un effetto analogico. Se devo spendere 250 €, invece, per un effetto digitale che lavora con le formule matematiche è logico che venga paragonato con altre apparecchiature che lavorano in ambito virtuale. Simulazione per simulazione, mi vado a cercare quella che costa meno o quella che è più completa. Alla fine per avere un setup completo, ci vorrebbero almeno 4 hotone. Un solo pedale che costa 250 € ed è basato su algoritmi matematici, alla fine mi sa che costa troppo. senza considerare che senza iphone o un ipad il pedale non ha nessuna flessibilità, e se devi avere un iphone o un ipad mi sa che è più conveniente puntare direttamente ad un bias fx che costa adesso in offerta 9,99 €. hai un setup completo e una qualità davvero impressionante.
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 20/06/2016 ore 00:12:5
Praticamente qualunque pedale digitale in circolazione è una simulazione basata su algoritmi matematici. Diversi pedali Strymon sono basati su un processore SHARC, forse lo stesso per tutti, solo che al loro interno sono stati caricati algoritmi diversi (chi un riverbero come il Bluesky, chi un delay come El Capistan, chi tremolo e riverbero insieme come il Flint), quindi ti chiederei: una G3 o un iPad con Bias FX rendono ingiustificati anche loro?
Rispondi
di ndrecchia [user #43094]
commento del 20/06/2016 ore 02:24:20
La G3 no, perchè in molti casi (come per gli Strymon) la G3 non raggiunge una determinata qualità di alcuni pedali dedicati, ma un iPad con Biax Fx più qualche altro plugin (penso al chorus e al delay VirSyn e all'echopad di holderness media) sicuramente non fa sentire la mancanza di nessun altro pedale bsato su tecnologia digitale. se per usare un pedale devo stare a smanettare con un iphone o un ipad, tanto vale allora usare direttamente l'iphone o l'ipad anche come processore.
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