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Parallaxe PX-SOLAR16FRC: il nero che va con tutto
Parallaxe PX-SOLAR16FRC: il nero che va con tutto
di [user #16167] - pubblicato il

La Solar16 è una chitarra dall'aspetto tanto truce ma dal sound versatile, come il chitarrista di cui porta la firma: Ola Englund. Il tutto condito è con due humbucker Duncan Solar, un ponte Floyd Rose double locking e 24 tasti. Abbiamo passato alcuni momenti con lei ed ecco il risultato.
Con la sua scala da 25,5" e il radius ultrapiatto, la PX-Solar si presenta come una macchina da shred. Le linee taglienti e il nero non mitigano certo la prima impressione. Il Floyd Rose con blocca corde in tinta tolgono ogni ombra di dubbio.

Il body, tutto sommato leggero, è realizzato in alder e coperto da una vernice scura che copre anche tutto il manico a 24 tasti, incollato al corpo con un un ampio scasso adatto a raggiungerne la fine senza problemi. L’ebano nerissimo della tastiera è interrotto solo dallo stemma di Ola Englund al dodicesimo tasto, il virtuoso svedese che ha progettato la Solar assieme ai tecnici americani.

Come si intuisce dal nome, l'elettronica è affidata a Duncan. In particolare i due humbucker sono proprio i Solar, signature come lo strumento, connessi tra loro tramite un tono, un volume e uno switch a cinque posizioni.

Parallaxe PX-SOLAR16FRC: il nero che va con tutto

La finitura satinata dona una piacevole sensazione quando si imbraccia la Parallaxe. Il peso contenuto e il perfetto bilanciamento poi, la rendono una macchina pressoché perfetta. Il manico sottile, ma studiato sulle manone di Ola, lascia una buona quantità di legno sotto le dita. I tasti jumbo, uniti al radius, fanno sì che suonare non sia mai una fatica, anche quando si va il più veloce possibile.

Apriamo il volume e cominciamo con il pickup al ponte, che più ci stuzzica. L'output è generoso, ma è sempre gestibile e non si fatica a restare su un clean corposo, solo leggermente sporcato da un po' di crunch.

Nonostante l’indole metallara, anche quando in catena si mette un bell’overdrive, la PX non si tira indietro e lascia scaturire dalla 4x12 un crunch cremoso e carico di basse, per niente freddo o impersonale.

Quando si spinge sulla distorsione, il carattere della sei-corde si fa ancora più incisivo. Con le medie belle presenti che spingono e si fanno forza (sia al manico sia al ponte), tirare fuori un sound moderno e potente non è certo difficile. Lo si può bene apprezzare nel video di Englund per la presentazione ufficiale della sua signature.



Quello che ci ha lasciato davvero sorpresi, però, è l’ottima versatilità che ha dimostrato nella nostra prova. Con il selettore a cinque posizioni e gli humbucker sempre gestibili, ha saputo dare il meglio tanto sui clean quanto sui distorti più vintage. Non abbiamo rinunciato anche a farle fare un giro su un bel fuzz, con il quale ha dimostrato subito di andare a nozze.



La PX-SOLAR16FRC si è dimostrata uno strumento di ottimo livello. Riesce a essere a suo agio tanto nel metal moderno quanto in ogni altro genere, anche se l’aspetto la relegherebbe solo ai suoni più duri e potenti. Distribuita in Italia da Master Music, viene offerta a un prezzo suggerito di 1300 euro circa con gig bag inclusa.
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di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 21/06/2016 ore 14:12:02
Bellissima, mi piace un sacco!
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di phunkabbestia [user #42918]
commento del 21/06/2016 ore 17:43:11
...ammettiamolo, la prova di Quaini lascia molto a desiderare!
Rispondi
di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 21/06/2016 ore 17:55:58
uagliù, non mi toccate a Quaini che è uno spasso. :D
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di francesco72 [user #31226]
commento del 22/06/2016 ore 11:42:24
Ciao, solitamente non mi fanno andare in visibilio le prove di Quaini su strumenti da metal (siano essi chitarre, pedali o ampli) perchè comunque la sua è un'impostazione da rockettaro, non oltre. Qui, invece, proprio tale differenza potrebbe permettere di apprezzare la versatilità della chitarra che, siamo sinceri, dal video di Englund è chiara come il brodo di fagioli.
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di phunkabbestia [user #42918]
commento del 22/06/2016 ore 17:13:17
Cioè quella di Quaini sarebbe una prova finalizzata a far disprezzare la chitarra..? Di versatilità non ce n'è e non me la sarei nemmeno aspettata, basta sentire come suona nella prova ufficiale!
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 22/06/2016 ore 18:48:44
Hai letto un altro commento? Ho scritto che l'impostazione di Quaini, più soft di quella di Englund, ci permette di capire come suona la chitarra anche fuori dall'ambito musicale dell'endorser. Se per te non suona bene ok, ma cosa c'entra il far disprezzare la chitarra?
Rispondi
di axlrov [user #32222]
commento del 22/06/2016 ore 02:35:08
Ma!? sempre questo discorso della versatilità. tutte le chitarre elettriche sono versatile, dal momento che il segnale viene elaborato come vogliamo e possiamo farle suonare come un flauto, un organo, una motosega, chitarra classica, acustica etc.. dipende tutto quale effetto li diamo e impostazione del ampli e si può suonare qualsiasi stile con qualunque chitarra,tutte!! la vera unica differenza la fa la leva vibrato, ad esempio una les paul senza bigsby o una telecaster senza leva è più limitata,anche sè si riesce a fare più o meno lo stesso effetto con la manopola del volume.
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di francesco72 [user #31226]
commento del 22/06/2016 ore 09:43:10
In realtà non è proprio come scrivi: è vero che gli effetti contano, ma ti garantisco (perchè le possiedo) che una stratocaster america standard suona nettamente differente da una Ibanez ict 700 ed entrambe non suonano come una telecaster; come pure una les paul suona diversamente da una satriani che a sua volta non ha lo stesos timbro e cattiveria di una steve vai e nota che ho citato solo tre marchi. Tra l'altro, sempre in tema di versatilità, non puoi paragonare chitarre con filtri passa alti o passa bassi o con la possibilità di invertire la fase dei p.u. oppure col booster interno a chitarre che queste cose non hanno.
Hai voglia a dare della saturazione ad un custom shop fat 50, non arriverà mai alla potenza di un Dimarzio D activatorX, però sarà molto meglio gestibile.
Ciao
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di Runner [user #18481]
commento del 22/06/2016 ore 16:44:33
io credo che il discorso "versatilità" che axlrov intende sia diverso da "differenza di suono" di cui tu parli (e che spinge i citarristi ad avere tante chitarre, anche se credo poi ci sia il fattore GAS che incide in questo): è chiaro che ogni chitarra suona i modo diverso, volendo anche 2 chitarre identico modello, perché i legni saran sempre differenti.
Suonare ogni genere di musica con una chitarra, questa è versatlità e, credo, per le chitarre elettriche sia sempre vero.
Piuttosto mi piacerebbe, prima o poi, trovare una recensione di una chitarra in cui si dica che suona male, ancora non ne ho trovate.
(P.S. io di chitarre ne ho 1... e mi basta - o me la faccio bastare - per tutto!)
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 22/06/2016 ore 17:56:59
Perdonami, ma è proprio la capacità di fornire sonorità diverse che da' la versatilità e in gran parte questo dipende dall'elettronica. Suonare generi molto diversi con la stessa chitarra è un'utopia: non puoi pensare di fare del jazz con un D activator X ne' potrai fare del nu metal con una telecaster. Certo se fai del blues o dell'hard rock te la puoi cavare un po' con tutto, se hai orecchio e sensibilità, ma è l'inverso di fare ogni genere con una sola chitarra. D'altra parte non serve molto per avere la controprova: sfogli il catalogo Di Marzio o quello Seymour Duncan e guardi le caratteristiche dei microfoni: se un p.u. ha poca uscita farai fatica a tirargli nel collo ed avere un distorto pesante; se ha degli acuti potenti e pochi bassi, non potrai cavarne un suono tondo ed avvolgente o percussivo. Va da se' che una chitarra che monti certi p.u. avrà una certa gamma di suoni, ma non tutti. Se poi ci metti anche il discorso dei legni e delle meccaniche il discorso diventa ancor più vasto.
Ciao
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 22/06/2016 ore 19:15:00
La pensavo così anche io, e ancora mi piacerebbe pensarlo dato il numero di chitarre e ampli che ho. E mi sforzeró di non pensare a quello che ti sto scrivendo...
Da tempo sto utilizzando un Fractal Axe XL+...
Bene, imposti un suono nu metal (Bogner Extasy a connone e bla bla bla) e ci puoi attaccare la Strato '69 ed è un suono credibilissimo. Imposto il preset di Benson, quindi molto jazzy, ci attacco la Suhr con gli Aldrich e il suono è fantastico, pulito, caldo.
Purtroppo temo che questi aggeggi digitali tendano a uniformare le caratteristiche delle varie chitarre...la cosa incredibile è che il suono che ne esce è fenomenale, difficilissimo da trovare con un ampli tradizionale.
Rispondi
di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 22/06/2016 ore 10:05:21
Io ho un parco chitarre di circa 20 pezzi. Cosa ne dovrei dedurre dall'affermazione "tutte le chitarre elettriche sono versatili", secondo te? :D
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 22/06/2016 ore 11:33:10
Io mi fermo a 17 ma ne deduco che non siamo tanto furbi: bastava fermarsi alla prima (per me la Fender America Standard) e darci sotto di pedalini. ;D
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di RedRaven [user #20706]
commento del 22/06/2016 ore 21:23:26
Io dal basso delle mie 7 sono d'accordo: si può suonare quasi tutto con quasi ogni chitarra. ammettiamolo. Poi per divertimento, gusto, passione ci riempiamo la casa, ma la Les paul era nata per il jazz, e ci si fanno i Led Zeppelin. La Tele e la strato erano per il country ed è arrivato Hendrix.
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di francesco72 [user #31226]
commento del 22/06/2016 ore 11:47:12
Dopo la presentazione di questa chitarra mi sono fatto un giro per i listini che non esaminavo da qualche tempo e devo dire che il ferro mi pare un po' sopravvalutato, se ci si limita al genere di Ola Englund. Sinceramente, ripeto per fare quel genere, con metà di quanto è indicato nell'articolo si acquista una signora chitarra scegliendo tra Jackson, Ibanez, Schecter, Esp/Ltd, Dean ed altri. D'altra parte se uno, invece, ha generi diversi di riferimento può essere un buono strumento anche come rapporto qualità prezzo.
Rispondi
di axlrov [user #32222]
commento del 23/06/2016 ore 00:20:31
Ma chi l'ha detto non si piò fare metal con una telecaster, c'è il chitarrista di Marylin Mason usa delle telecaster, Gretsch che fanno Metal e punk,Ted Nugent usa una chitarra Jazz per fare heavy rock e suaona da dio .poi è solo una questione di look, è chiaro che si addice di più un modello Kramer o ibanez per fare metal, ma lo pui benissimo fare con una da Jazz.
Poi è una questione di feeling se suoni Jazz con una chitarra dal look jazz ti sentirai più a tuo aggio suonare jazz e quindi tenderai a suonare meglio Jazz.
Io ad esempio ho 6 chitarre, e psicologicamente mi trovo meglio a suonare rockabilly con la mia semihollow body con tv jones,ma quando voglio suono rockabilly lo stesso e benissimo con la mia les paul o la stato , per suonare i gun's roses preferisco la les paul, ma è solo perchè ha il look, ma viene benissino con la hollow e altre, che poi aparte slash , izzy usa telecaster e quel che li capita per mano,dai mettiti a suonare jazz la tua chitarra hevy metal con dimarzio, amplificatore pulito pickup manico un po di riverb toni un po chiusi e vedi come suoni bennissimo jazz, prendi una ovation acustica elettrificata con distorsore e vedi come suoni metal (non tanto chitarra solista ma accompagnamento) e les jeux son fait.
La vera versatilità sta nel chitarrista e non nel tuo rig
Poi la versatilità come la intende qualcuno, dovremmo dire che nessuna chitarra è versatile a questo punto, dal momento che nessuna chitarra suonera come una strato(al di fuori di una starto),nessuna suonera come una telecaster etc..quindi di che versatilità si parla??
Rispondi
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