di redazione [user #116] - pubblicato il 10 luglio 2016 ore 08:00
Esistono dei passaggi che ogni bluesman appassionato di slide e accordature aperte dovrebbe imparare, che solo quando si indossa un bottleneck e si accorda in Open G arrivano alle dita e alle orecchie. Ecco qualche spunto su cui lavorare per un fraseggio genuino da uomo del Delta.
Il suono della chitarra slide esercita un fascino particolare su qualunque amante del blues, ma le meccaniche legate alla nuova tecnica possono intimidire alcuni, a cominciare dall'uso di un'accordatura diversa: la diffusissima Open G. In questo articolo vi abbiamo invitato a provarla e a sperimentare liberamente sfruttando le nuove geometrie che ci si trova sotto le dita. Avere un bottleneck che porta a ragionare più per barrè che per diteggiature può essere un limite, ma il fatto di avere virtualmente un solo dito che si sposta su e giù per la tastiera toccando un tasto alla volta su più corde può portare ad approfondire in maniera spontanea alcuni movimenti melodici e armonici che, in situazioni diverse, sarebbero passati inosservati.
Scommettiamo che, nel frattempo, avete preso già confidenza con la base dell'Open G e padroneggiate qualche trucchetto interessante che non avreste mai pensato di ottenere con l'accordatura standard. Riprendiamo il discorso da qui e, insieme ad Ariberto Osio, affrontiamo alcune tra le prassi esecutive tipiche del blues in accordatura aperta.
Il cromatismo è il pane quotidiano del bluesman, soprattutto quando gli si mette sul dito un bottleneck e quando gli si accorda la chitarra in modo da avere accordi interi trasportabili su e giù per la tastiera usando solo quel tubicino.
In particolare quando si ha a che fare con gli accordi di dominante e con le sonorità del blues, spostarsi un semitono su o giù genera delle tensioni piacevoli all'orecchio. Si tratta, di fatto, di sostituzioni equivalenti all'uso di dominanti secondarie o di accordi diminuiti, ma anche senza scomodare nozioni armoniche si può godere di quelle particolari variazioni sul tema semplicemente esplorando ciò che la tastiera offre sotto il bottleneck, uscendo e rientrando dai tre accordi base del giro blues.
Ariberto lo propone con alcuni lick tipici del linguaggio blues in slide, sfruttando la sensazione di tensione e relax che si crea quando ci si sposta cromaticamente da un accordo all'altro o si "esce" di tonalità per poi rientrarvi.
Una buona idea è anche procedere per terze minori, creando proprio quell'impressione di movimento e tensione che si ha quando si tirano in ballo gli accordi diminuiti in sostituzione a quelli di dominante. Lo stratagemma è diffuso nel jazz, un po' meno nel blues, ma è capace di generare delle sonorità interessanti e per niente banali, ottime per preparare un lancio o per accrescere la dissonanza prima di raggiungere la nota target prefissata.
Ultimo avvertimento: attenzione al damping. Anche se l'accordatura aperta può sembrare una specie di rete di sicurezza per suonare sempre in tonalità, non è detto che ci si possa permettere di eseguire fraseggi più sporchi. A volte, far sentire altre note che risuonano in background può essere una scelta azzeccata, mentre altre occasioni potrebbero richiedere una precisione chirurgica e un'esecuzione pulita, soprattutto se ci si trova in un mix più nutrito dove, si sa, è meglio piazzare qualche nota al punto giusto piuttosto che infarcirlo di altri suoni superflui.