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Quanto conta il cabinet se microfoni il cono così da vicino?
Quanto conta il cabinet se microfoni il cono così da vicino?
di [user #17844] - pubblicato il

Il suono dell'ampli a casa è frutto di rifrazioni, dentro e soprattutto fuori dal cabinet, che un microfono appiccicato alla membrana come nei live non può captare. Quindi: ha senso comprare una cassa costosa a parità di cono con una più economica? Abbiamo provato le differenze sul campo.
Ritengo l'insieme cassa-altoparlante un anello d'importanza cruciale nella definizione del suono di una chitarra elettrica. Tutto l'alnico, i transistor e le valvole che possiamo mettere insieme con spese e fatica passano inevitabilmente per un diffusore prima di arrivare all'orecchio, una scatola di legno che vibra insieme a un cono e, a seconda di come diffonde le proprie vibrazioni nell'ambiente circostante, ci dice se è lei "quella giusta".
Di altoparlanti ne esistono a centinaia, di cabinet pure, e si potrebbe passare una vita intera a provare tutte le combinazioni alla ricerca della nuance perfetta senza riuscire ad ascoltarle tutte. In maniera simile alla cassa di risonanza di uno strumento acustico, il cabinet dà voce alla chitarra amplificata, fa risuonare il cono e sarebbe lecito immaginare che una cassa ben studiata possa essere l'ago della bilancia tra un suono cattivo e uno buono, o tra uno buono e uno ottimo. Quando si collega un amplificatore a due altoparlanti diversi, le differenze saltano subito all'orecchio, e capita lo stesso anche quando si monta il medesimo altoparlante su casse diverse e le si sente vibrare nell'ambiente, con i bassi che fanno tremare il pavimento e la "pancia" che rimbalza sul fondo del palco per tornare da lì al pubblico con una voce propria. Ma cosa resta di queste peculiarità quando ci si trova sul palco con un microfono appiccicato alla membrana dell'altoparlante, senza possibilità alcuna di captare le vibrazioni omnidirezionali che ci fanno preferire un cabinet in multistrato di betulla, o magari in massello, a un vile truciolato o altri materiali meno "acustici"? Me lo sono chiesto spesso, e alla fine ho provato a darmi una risposta.

Quanto conta il cabinet se microfoni il cono così da vicino?

Quando ci si trova a sfogliare i cataloghi dei grandi marchi, è facile incappare in casse per chitarra apparentemente equivalenti, talvolta con i medesimi coni, ma vendute a prezzi molto diversi. Di solito, basta una prova in negozio per comprendere la motivazione di quel gap, ma sui palchi che prevedono microfonazioni, mixer e PA, l'influenza dell'ambiente sul suono che forniamo al fonico è limitata, e quel classico Shure piazzato davanti al cono difficilmente potrà catturare il vento che ci scuote i pantaloni a ogni powerchord e quei medi sapientemente arrotondati da un mobile in buon legno.
Nel tentativo di farmi un'opinione a riguardo, ho voluto fare un esperimento sul campo per capire cosa effettivamente un cabinet può dare al suono in una situazione live.

Ho ricreato in studio due situazioni contrapposte, estreme, per ottenere differenze sonore più marcate possibili e tentare di giustificare (o meno) la ricerca di un buon cabinet quando il suo scopo è di essere microfonato da vicino su un palco.

Ho recuperato una vecchia cassa Hughes & Kettner, un ammasso di truciolato con un cono Celestion Rockdriver Junior che ha sempre fatto il suo lavoro, pur senza particolari meriti. È un cabinet closed back economico, originariamente un amplificatore combo, quindi probabilmente anche le sue misure prestano più attenzioni al circuito che doveva contenere piuttosto che il litraggio richiesto dall'altoparlante. In poche parole, è una cassa "sbagliata", che dovrebbe in qualche maniera rovinare il suono vero del cono.
Ho registrato qualche nota con lei e poi ho tirato via l'altoparlante. Non l'ho montato su un'altra cassa: le variabili in gioco sarebbero state troppe. Ho preferito invece registrarlo così, senza alcun cabinet. In questo modo avrei avuto il suono puro dell'altoparlante, e qualunque differenza timbrica ottenuta avrebbe stabilito il punto massimo entro il quale altre casse potevano modificare a loro volta il suono. Anche se, vedremo, non è del tutto corretto.



L'esperimento ha fornito gli spunti per varie riflessioni.
Innanzitutto un cambiamento c'è. Però, va detto, non è radicale come quello che si può sentire con le proprie orecchie quando si suona un cono "nudo" appena rimosso dalla cassa.
Un altro aspetto che mi ha colpito è il modo in cui è cambiato il contenuto armonico del suono. L'ascolto "in diretta" suggeriva che l'assenza di cabinet ha reso il suono più improntato sui medio-alti, più diretto senza una cassa che facesse risuonare le frequenze più basse. Quello ripreso dal microfono, invece, dice l'opposto: senza un cabinet (per giunta closed back), non avviene la cancellazione di fase evidente sulle frequenze più basse che, rimbalzando all'interno della cassa, non arrivavano alla capsula. Il tono ne risulta quindi ingrossato, forse anche troppo, ma nulla a cui un'equalizzazione a valle non possa rimediare.
Da qui, si può immaginare che un cabinet non solo modifica il suono anche se è ripreso da un microfono vicinissimo al cono, ma che lo fa in una maniera diversa rispetto a quello che avvertiamo solitamente nell'ambiente. Insomma, una cassa ben studiata può essere effettivamente capace di modellare il tono di un altoparlante, tenendone a bada certi vizi o sopperendo a eventuali buchi di frequenze. In ultimo, non è detto che le differenze colte all'orecchio siano esattamente quelle che arrivano al mixer.
Tutto però, in definitiva, è compreso nei limiti delle solite, care, vecchie sfumature. Quanti euro possano valere quelle sfumature, a parità di cono, lo lascio decidere a voi.
amplificatori casse e altoparlanti il suono
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di swing [user #1906]
commento del 28/07/2016 ore 07:42:45
Però, niente male quella scarsissima cassa H&K ! :)
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 28/07/2016 ore 09:27:04
Sì, nel suo piccolo sa difendersi! Anche se per alcuni può suonare un po' troppo improntata sui medi e con bassi non sempre al massimo della definizione... però è stata compagna di mille avventure, non dovrei parlarne così :D
Rispondi
di distorto [user #28299]
commento del 29/07/2016 ore 21:30:52
Test interessante, però non mi convince del tutto, secondo me dovevi utilizzare un microfono direzionale, l'sm57 per intenderci, probabilmente le differenze si sentivano maggiormente, cmq bella prova. Ciao
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 01/08/2016 ore 09:57:28
Ciao, i diagrammi del 57 e del 58 (usato per il test) sono in realtà molto simili tra loro: vai al link
Rispondi
di pic [user #43191]
commento del 01/08/2016 ore 11:48:32
Sono anni che sostengo questo concetto in virtù del fatto che, in sala prove ci si confrontava a suon di 4x12 Bogner, 2x12 Dragon, 4x12 Mesa e così via e, a dire il vero, IN SALA PROVE, il suono prodotto da tali casse risultava di gran lunga più rotondo, più carico di frequenze "giuste" , con la "botta" giusta MA.... quando ci si trovava su un palco all'aperto, palco 10m. x 8m, io con cassa boogie 1x12 open back, il mio suono risultava bello quanto il loro se non, per certe sfumature su parti di solo, superiore. Quindi, il servizio di cui sopra per me è una conferma; ciò non toglie che, per il gusto di sentire nell'ambiente in cui si opera, il suono giusto secondo i propri criteri, si opti per cabinet 4x12 e via dicendo.
Rispondi
di pic [user #43191]
commento del 01/08/2016 ore 11:48:34
Sono anni che sostengo questo concetto in virtù del fatto che, in sala prove ci si confrontava a suon di 4x12 Bogner, 2x12 Dragon, 4x12 Mesa e così via e, a dire il vero, IN SALA PROVE, il suono prodotto da tali casse risultava di gran lunga più rotondo, più carico di frequenze "giuste" , con la "botta" giusta MA.... quando ci si trovava su un palco all'aperto, palco 10m. x 8m, io con cassa boogie 1x12 open back, il mio suono risultava bello quanto il loro se non, per certe sfumature su parti di solo, superiore. Quindi, il servizio di cui sopra per me è una conferma; ciò non toglie che, per il gusto di sentire nell'ambiente in cui si opera, il suono giusto secondo i propri criteri, si opti per cabinet 4x12 e via dicendo.
Rispondi
di pierinotarantino [user #29514]
commento del 28/07/2016 ore 09:03:29
Allora..... Dico la mia. Poi l'inferno: ho avuto svariati ampli. Closed Back, semi, Open ecc.... Solitamente la cassa chiusa dovrebbe (il video dice quasi il contrario) restituire i bassi, e questo è un fatto fisico. La cassa Open dovrebbe essere più ricca di alte frequenze. Almeno questo è quello che MI sembra. Tuttavia la domanda sul cab costoso....se prendi una mesa non paghi solo il cono o il marchio. Sinceramente paghi anche la costruzione, la progettazione dei volumi, le rifiniture e la scelta dei legni. Confrontate le casse, i pesi cambiano perché cambiano spesso i legni, e gli interni. Sec me non sempre vale la pena. Io l'ho costruita da me la cassa e gli ho infilato un V30 cinese. (Poi c'è la storia tra inglese e cinese)... La mia cassa Open rende sugli alti e così per avere una distorsione più grassa, l'ho fatta closed. Per me suona bene.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 28/07/2016 ore 09:27:21
Confermo, ascoltando il suono naturale, non la registrazione ripresa con microfono, la chiusa e aperta restituiscono quanto sopra.
Almeno, la mia autocostruita:
vai al link
si comporta in questo modo.
Io ho fatto in modo di poterla rendere sia Open che Closed.
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 28/07/2016 ore 09:44:03
Quanto detto nel video è un'osservazione su quanto si può anche sentire con le proprie orecchie, sempre nel video. Neanche io mi aspettavo un comportamento di quel tipo, ma ha senso se si considerano certi fattori: un cono vibra in entrambe le direzioni e una cassa aperta può sfruttare la stanza alle spalle (se c'è) come una grossa cassa di risonanza per le medio-basse e basse, cosa che non viene colta da un microfono piazzato sul cono (o, magari, se si suona all'aperto con molto spazio dietro l'ampli). Una cassa chiusa, invece, vibra principalmente al suo interno, disperde poco in giro e dà un suono più pieno all'orecchio, ma al microfono quel rimbombo non arriva, e invece arrivano le cancellazioni di quelle frequenze che sbattono contro il fondo della cassa e poi rimbalzano in avanti con fase invertita rispetto a quelle dirette.
In ogni caso, per questa sua natura "controllata", forse la cassa chiusa è quella che più permette di riconoscere il proprio suono quando microfonato, piazzandosi di fronte all'ampli prima e ascoltando le registrazioni dopo.
Rispondi
di pierinotarantino [user #29514]
commento del 28/07/2016 ore 10:00:31
Si. A parte la 'fisica' della cosa ..... La domanda era un'altra. Sec me vale la pena se si hanno i piccioli.... Altrimenti smanetta con l'ampli e un suono giusto lo si troverà anche con una cassa economica.
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di LandShark [user #44835]
commento del 29/07/2016 ore 11:38:0
Per esperienza i migliori risultati li ho ottenuti microfonando una open back sul fronte e sul retro. Ancora meglio aggiungendo un microfono d'ambiente. Solo in registrazione però. Il metodo non è applicabile dal vivo a meno di non usare una iso box. Così però si perde l'ambiente...
Rispondi
di superloco [user #24204]
commento del 01/08/2016 ore 08:28:08
verissimo. Le casse chiuse, anche i bass reflex sfruttano al meglio l'altoparlante ma microfonando così vicino (dal vivo) credo che le differenze siano poco percepibili.
In studio invece la cosa cambia. Non da ultimo il posizionamento del microno o dei microfoni e il tipo di microfono. Ad esempio dal mio punto di vista il ribbon è il migliore per questo tipo di ripresa.
Rispondi
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 28/07/2016 ore 10:09:05
La storia celestino inglese o cinese è una caxxata da ingenui dato che i coni in Cina li fanno con la macchina che usavano in Inghilterra e non c'è nessun motivo al mondo per il quale il tecnico di un Paese dovrebbe essere meno bravo di quello che lavora in un altro, se l'azienda vuole mantenere gli stessi standard qualitativi.
Rispondi
di pierinotarantino [user #29514]
commento del 28/07/2016 ore 10:30:
Io su questo non ho dubbi. Macchina uguale o no i coni sono uguali ma dobbiamo creare un mito per poi spendere quattrini inutili. Ho letto robe incredibili sui coni celestini cinesi, umidità dell'aria, macchina tarata male....Adamo e Eva..... Cose turche.
Rispondi
di Zado utente non più registrato
commento del 28/07/2016 ore 13:42:34
In rltà, a quanto ho sentito io, cinesi e inglesi non suonano uguali. Generalmente, a rodaggio effettuato da ambedue le parti, i cinesi suonan meglio.
Rispondi
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 28/07/2016 ore 13:59:19
Questo non lo so, ma mi è capitato di parlare con chitarristi che lamentavano un suono duro con le casse che montavano coni cinesi nuovi rispetto a casse vecchie con coni inglesi...Ed io pensavo "ma che paragono è!?" per i motivi che ti lascio immaginare...
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 28/07/2016 ore 09:30:30
interessante.. viene voglia anche a me di costruirmi qualche "accrocco" con un cono tenuto fuori dalla cassa, e mi viene voglia di portarlo dal vivo .. Sarebbe anche un bel risparmio in termini di peso..

per quanto riguarda le casse di vario prezzo, ritengo che conti molto di più la posizione del microfono rispetto all'altoparlante. Magari la cassa costosa ha senso perchè particolarmente solida, mancante di vibrazioni, durevole ecc. ecc.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 28/07/2016 ore 10:09:36
Un mesetto fa, con un amico, abbiamo passato un paio d'ore da Marco Brunetti (gran professionista) a provare due tipi di ampli (SingleMan e PlexiMan) su tre tipologie di cabinet. Attenzione, strutturalmente i cabinet erano esattamente identici, 1x12 open back; cambiavano solo i coni.
Prova diretta, A-B-C .... ti posso assicurare, differenze notevolissime.
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 28/07/2016 ore 11:26:21
certo.. nell'ascolto diretto OVVIAMENTE il cabinet è determinante.. ma quì si stava parlando del suono risultante dalla microfonazione ravvicinata del cono ..
Rispondi
di rockit [user #11557]
commento del 29/07/2016 ore 09:54:4
Ovvio, in questo caso le differenze sono drammatiche sia microfonando che col close miking, se no le centinaia di coni in commercio non avrebbero senso. Pari cabinet, cono diverso e ti cambia dalla notte al giorno.
Discorso diverso se tieni lo stesso cono e cambi il cabinet, nel close miking perdi moltissime differenze che invece nell'ambiente senti benissimo, come giustamente evidenziato dall'articolo. Online penso che si trovino ancora i video di "I suoni della chitarra" di Varini che forniscono una miriade di esempi.
Rispondi
di ParanoidAndrea utente non più registrato
commento del 28/07/2016 ore 10:16:30
Nell'ambito del hi-fi, i diffusori open-baffle (anche detti "a dipolo") hanno una certa diffusione.
Il "caricamento" del diffusore non modifica solo la resa in ambiente, ma proprio il movimento della membrana dell'altoparlante, in quanto la resistenza meccanica che l'aria oppone al movimento di questa, è modificata appunto dal tipo di caricamento.
L'esperimento è comunque molto interessante.
Rispondi
di Chicco_Gurus_Amps [user #41095]
commento del 28/07/2016 ore 10:40:07
io aggiungerei al fuoco anche come è verniciata la cassa.. nitro o poli?! ai posteri l'ardua sentenza..
Rispondi
di pierinotarantino [user #29514]
commento del 28/07/2016 ore 11:00:43
Nooooooo questo è troppo. Io gli ho messo solo un impregnante.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 28/07/2016 ore 11:20:23
Ecco, propongo un blind test con materiali uguali, coni uguai, e vernice diversa.
Rispondi
di Pancollolio [user #27959]
commento del 29/07/2016 ore 13:31:46
Ma noooo, sono le angoliere che fanno tutta la differenza!!
Rispondi
di Chicco_Gurus_Amps [user #41095]
commento del 28/07/2016 ore 11:29:14
Una meraviglia che ho provato personalmente finora, l'ho testata quest'anno a Francoforte, di un tizio tedesco che fa casse di marmo con un sistema fighissimo di cambio coni veloce.. 5cm di marmo per pannello, una quintalata di 2x12".. con una plexi a cannone e un les paul dentro a una isobox con i V30... spettacolo. E vi dirò che non costava neanche tanto.. 700€.. come soluzione per lo studio, con 2-3 coppie di coni diversi è una figata. non ricordo il nome, ma se cercate un po' online probabilmente lo trovate...
Rispondi
di bluesfever [user #461]
commento del 28/07/2016 ore 11:45:36
Le ho provate e devo dire... incredibile!
Rispondi
di Aquarius utente non più registrato
commento del 28/07/2016 ore 13:46:01
Bella prova Interessante, a volte siamo supportati da convinzioni che diamo come logiche... avrei scommesso esattamente il contrario. Io, anche in sala tengo il microfono appiccicato, per via delle piccole dimensioni e dell'ambiente non trattato correttamente (acusticamente parlando) ed anche in linea di massima per tenere sotto controllo il volume. Non sarebbe così male provare la soluzione del cono senza cabinet: un suono più "ciccio" a livello di microfonazione e più scarno all'ascolto diretto.. mica male. Comunque restiamo sempre nell'ambito di differenze che poi possono essere corrette con una normale equalizzazione, come tra l'altro specificato nell'articolo. In ogni caso i suoni ascoltati mi piacciono tutti.
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 28/07/2016 ore 14:51:58
Dal vivo è in un certo senso il fonico che fa la differenza se non ne avete uno vostro. Di solito, viene piazzato un SM57 come ben sapete! Il sound sarà ragionevolmente "vostro", o almeno di un vostro cono e il livello di volume del vostro ampli influisce di parecchio. In studio, la situazione è differente... Una storia che avete di sicuro già sentita ma tanto vale ripeterla - "Beano" / Clapton:
Clappo arriva e chiede al fonico "dove mi vuoi piazzare con l'ampli?". Gli indica una posizione e ci piazza un condensatore (probabilmente un Neumann U87). Eric muove l'ampli il più lontanto possibile e alza il volume a 11 su un Marshall combo a 45W. Lo studio era enorme a sufficenza per una intera orchestra classica! Ora, la situazione è totalmente l'opposto... stanzette. Può capitare un SM57 ravvicinato e sul mixer ci si mette un pò di riverbero e magari un delay ultra-corto per fare da trigger al riverbero... e questo viene tarato nel missaggio e con l'aggiunta di altre cose da rack. Il vostro segnale di partenza può essere modificato a posteriori di molto! E questo già lo sanno gli utilizzatori di Helix, Kemper, ecc.
Casse di marmo: hanno una risonanza propria o sono "neutre"? Sono da riprendere con SM57 da vicino o U87 a distanza???
Rispondi
di FrankieBear [user #29169]
commento del 28/07/2016 ore 15:10:41
Articolo davvero molto interessante...già non erano poche le variabili (tipo di microfono, posizione del microfono ecc...) !
per quanto riguarda la scelta (cassa bella vs meno bella), anche ponendo un risultato sostanzialmente uguale in uscita dal mixer, preferisco una cassa bella (ma va? ;-) ) per un paio di motivi:
- la uso anche a casa..e lì la differenza si sente!
- la uso anche in locali piccoli senza microfonazione...idem come sopra.
poi ovviamente questa è una posizione personale.
P.S. considerando tutte le variabili di cui sopra (e aggiungendo il fonico, che può essere superbo quanto, talvolta, pessimo) io bellamente esco dalla red box integrata della mia amata (e tamarra) tubemeister!
certo che l'idea di recuperare un microfono per fare un po' di esperimenti (e di conoscenza!) con la microfonazione, tra questi video ed altri vecchi di Santacatterina, mi sta venendo!
Rispondi
di aghiasophia utente non più registrato
commento del 28/07/2016 ore 17:22:45
"nulla a cui un'equalizzazione a valle non possa rimediare": VAN-GE-LO!!!
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 29/07/2016 ore 02:04:08
Se hai un cabinet economico quando le cose non andranno te la prenderai con lui. Meglio un cabinet buono e togliersi il pensiero. Anche perchè le variabili in gioco sono tantissime e questa del cabinet, in confronto a tutto il resto che incide sul suono, direi che è quasi trascurabile.
Rispondi
di esseneto [user #12492]
commento del 29/07/2016 ore 09:04:00
Io spesso quando suono in piccoli locali all'aperto non microfono la cassa ma poichè oltre a suonare canto il microfono ( solitamente SM 57 ) che uso per la voce amplifica anche la 2x12 dietro di me che utilizzo con le mie testate . In questo caso il suono che esce dall'impianto è frutto dell'interazione tra altoparlante/legno / dimensioni della cassa .
Rispondi
di Floyd [user #143]
commento del 29/07/2016 ore 09:30:37
E avete mai provato, dove possibile, a togliere invece la griglia frontale alla cassa? Io l'ho potuto fare su casse VHT1*12 e sulla Dino's 2*12, e anche in questo caso il suono si apre non poco. immagino che in un test come questo avrebbe fatto una maggiore differenza rispetto all'assenza della cassa.
Questi test sono sempre molto interessanti, un grazie all'autore.
Ciao
Rispondi
di fender64 [user #14522]
commento del 29/07/2016 ore 10:12:24
Approdato nella terra Dragoon (grazie a una siringata di euri regalati) ho trovato il mio suono e grazie alle sue caratteristiche tecnico-costruttive riesco a barcamenarmi in tutte le situazioni...
è si...a volte avere due soldi in più aiuta...ben spesi però devo dire...
Rispondi
di rickyfigoli [user #36535]
commento del 29/07/2016 ore 18:04:15
Sai che avevo la dragoon coi v30, sulla vecchia testata ok, poi ho preso la OD100 custom audio e non ne voleva sapere, spigolosa e con una punta brutta e inequalizzabile sul canale distorto. Ho preso la cassa custom audio sempre coi v30 e mi è cambiato il mondo. Chi ci capisce è bravo.
Rispondi
di gerlop [user #44005]
commento del 29/07/2016 ore 11:15:43
personalmente continuo a preferire un impianto 2+1 con subwoofer e simulatori di ampli...la scelta dei quali è soggettiva in base al proprio orecchio. si risparmia molto e si ottiene moltissima resa, provare per credere. nelle registrazioni, invece, continuo a preferire la presa diretta...l'articolo, comunque, è fatto bene, bravo all'amico aristocratico!
Rispondi
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di oscar1965 [user #19484]
commento del 29/07/2016 ore 22:22:26
Non sono un esperto, ma l'impedenza di un cono varia a seconda del tipo di cassa ( o relativa mancanza) a cui e' fissato. La frase corretta e completa dovrebbe essere: il diagramma della impedenza sulla gamma delle frequenze di un certo cono cambia a seconda del tipo di cassa.
Per es con cassa di un materiale potrebbe avere dei picchi a 600 Hz e a 1000 Hz, con un altro materiale o aperta potrebbe avere dei picchi a 700 Hz e 900 Hz, senza cassa potrebbe avere un picco a 500 Hz e uno a 1200 (sto inventando a caso). Chiedo conferma a qualcuno di Accordo che costruisce casse.
Rispondi
di Baden [user #39846]
commento del 31/07/2016 ore 23:46:14
Complimenti, bell'articolo e molto utile, io mi sono fatto un'idea precisa.
Rispondi
di Valerioraptor [user #43566]
commento del 05/08/2016 ore 08:37:21
Video interessante, manca però un confronto con una cassa "buona", mi verrebbe da pensare che un cabinet scarso peggiori la situazione... non creso che una Mesa o una Orange vengano progettate solo per essere usate senza microfono
PS: spero di non offendere iltuo compagno di avventure eheh
Rispondi
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