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Cesareo sul Kemper:
Cesareo sul Kemper: "Pappa pronta ma non impari a cucinare"
di [user #116] - pubblicato il

E'un momento di grande popolarità di apparecchiature digitali che permettono ai chitarristi di suonare in diretta e di lasciare l'amplificatore in sala prove. Così, stiamo chiedendo a tanti giganti della chitarra elettrica italiana cosa ne pensano di questo trend. Per capire se è una semplice moda, quali sono i vantaggi e gli svantaggi e, soprattutto, se può essere d'aiuto o meno per i musicisti meno esperti, ancora alla ricerca del loro suono. La parola al nostro amico Cesareo, immensa sei corde di Elio & Le Storie Tese.

"Durante quest’estate ho fatto parecchi concerti e chiacchierando con backliner e tecnici mi hanno raccontato che oramai, su tanti palchi, vedi sempre più chitarristi andare in diretta solo con la pedaliera o, appunto, con il Kemper. Niente più amplificatori insomma. Ti dirò: lo trovo un po’ triste.
Ovviamente è una considerazione che non è rivolta a tanti stimati colleghi. Penso a Chicco Gussoni, Luca Colombo professionisti che si trovano a suonare in situazioni come San Remo. Lì ci sono  produttori che per ogni canzone si aspettano suoni totalmente diversi.  In quei casi, macchine come il Kemper sono una preziosa necessità.
Penso però ai musicisti più giovani, ai chitarristi che si affidano a queste macchine senza un’adeguata formazione.
Il paragone più facile che mi viene in mente per chiarirti la mia perplessità è Youtube. Lì, se vuoi imparare a suonare c’è tutto ed è indubbiamente utile. Ma se ti affacci a questa offerta didattica impreparato, senza capacità critica, senza le basi necessarie può essere addirittura deleterio. Rischi di imparare cose a pappagallo, senza conoscerne la genesi e così non ti servono: non hai le basi per capire come utilizzarle a dovere. Puoi imparare una cosa incredibile, suonare come Steve Vai ma se non ti è chiara la tonalità del brano su cui inserirla, il contesto stilistico in cui potrebbe funzionare, come modificarla, allora è tutto inutile.

Cesareo sul Kemper: "Pappa pronta ma non impari a cucinare"

Soprattutto perché, ripetendo meccanicamente cose imparate a memoria e in maniera asettica, si azzera la possibilità di avere una propria voce, una propria personalità. E la stessa cosa vale per il Kemper: ti fornisce la pappa pronta senza aver capito come si arriva a cucinarla. Perché il punto non è che il suono sia bello o brutto. Il problema è che utilizzi un suono che non è il tuo, che non arriva da una tua ricerca, dalla sperimentazione, da un percorso fatto anche di errori. Il Kemper offre accesso a tutti a una banca di suoni sconfinata, uno più bello dell’altro.
Il fatto però, è che un suono non è bello in senso assoluto: deve funzionare nel contesto in cui è calato. E allora cosa succede se un giorno un fonico dovesse dire a un giovane chitarrista con il Kemper: “Il suono è stupendo però non esce nel mix, non buca”. Probabilmente sarebbe un guaio, perché se non hai fatto la gavetta con ampli e pedalini, non saprai dove mettere le mani. E’ lì che vedi chi ha esperienza e chi nel tempo ha lavorato al suo suono, smanettando su Eq e settaggi. Lì vedi chi effettivamente possiede un suono suo, del quale è consapevole e del quale ha il pieno controllo.
Proprio per questo, io nei live ho sempre privilegiato la semplicità. In studio è diverso, lì devi portarti qualunque chitarra, ampli, effetto perché devi essere sempre nella condizione di avere sotto mano ogni suono possibile. Ma dal vivo, voglio una situazione che mi permetta di avere accesso in tempo reale, a ogni parametro del mio suono. Per questo non ho mai avuto frigoriferi. Gli unici rack che ho posseduto sono un G Major, un accordatore e un noise gate…"

cesareo ibanez lezioni
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di team72filo [user #20000]
commento del 31/08/2016 ore 17:47:31
BOOOM!
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di sundayplayer [user #13160]
commento del 31/08/2016 ore 17:50:03
...il discorso è giusto, ma perchè dobbiamo assumere che uno si compri il Kemper, ci suoni dal vivo e non lo sappia usare...? Se uno è una pippa anche con ampli e pedali non ci riesce mica a fare il suono...
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di 5maggio2001 [user #36501]
commento del 01/09/2016 ore 09:12:09
d'accordissimo con te, sti vecchietti se non capiscono di computer e tecnologia che studino, inoltre è molto più facile lavorare sul suono di questi strumenti digitali da casa che sul suono dell'ampli con il master a chiodo........
non tutti dopo il lavoro hanno una sala prove a casa per divertirsi
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di thrantir [user #9338]
commento del 02/09/2016 ore 08:33:18
Non è quella l'obiezione: Cesareo ha detto che col kemper, probabilmente, si riesce ad ottenere subito un suono accettabile se non bello, il problema è che, trovandolo già pronto, non si capisce perchè è bello (sarà il gain dell'od? Sarà la depth del chorus? Sarà l'aver messo il compressore dopo il distorsore?) e, non sapendo perchè, non si è in grado di modificarlo per adattarlo di volta in volta alle diverse esigenze... Il discorso si potrebbe allargare per tante cose oltre alla musica: la tecnologia ha spianato la strada in tantissimi campi (e io sono un fanatico della tecnologia eh ;-) ) e questo, se da una parte ha reso molto più accessibili tante cose, dall'altro ha portato a una tremenda omologazione
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di 5maggio2001 [user #36501]
commento del 02/09/2016 ore 10:03:58
Non è che uno che si ritrova un suono sul kempre non lo modifichi, ci puo' lavorare comunque sopra e non hai tutti quei problemi dati da cavi, alimentatori, disturbi che sono tipici dei vecchi sistemi.

Probabilmente la vera omologazione sta nel volere il suono di una les paul di 50 anni fa e un ampli di 50 anni fa, invece di buttarsi sul nuovo.
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di thrantir [user #9338]
commento del 02/09/2016 ore 10:17:39
Certo che si può fare anche col Kemper, anzi, questi dispositivi digitali ti permettono di avere infinite possibilità in più, mettendoti a dispozione tantissimi elementi modificabili, il problema è che mediamente chi si trova già la pappa pronta soffre di un'inerzia micidiale nel fare altri tentativi, penso sia questo il rischio che sottolinea il Civas... poi ci sarà sempre chi non si ferma al risultato già pronto ma vuole andare oltre e capire tutto il processo, però bisogna onestamente ammettere che questi strumenti molto sofisticati inducono facilmente alla "poltronite" ;-)
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di 5maggio2001 [user #36501]
commento del 02/09/2016 ore 17:00:50
io preferisco suonare e studiare cose nuove sullo strumento piuttosto che perdere ore a creare dei suoni che poi non dipendono da te ma dal posto in cui suoni, quindi credo che più che impoltronirsi sui componenti, si guadagna tempo per la musica.
Inoltre lavorare su questi oggetti non è facile, forse c'è da studiare ancora di più che sull'analogico, basta vedere quanti bottoni ci sono su un kemper e quanti su un pedale :)
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di Aquarius utente non più registrato
commento del 02/09/2016 ore 10:34:10
Concordo con l'obiezione, il discorso però questo punto si allargherebbe di molto. E' lo specchio dei nostri tempi: la tecnologia aiuta si, e molto, ma viene usata male ed in più dà la falsa sensazione di essere all'avanguardia perchè, per esempio, si possiede l'ultimo Iphone, tutto a portata di dita e poi magari non si è in grado di scrivere quattro righe in un italiano corretto.. In questo senso è vero il discorso della "pappa pronta", ma rimane il fatto che, in generale, ciò è dovuto a quest'epoca di superficialità, della voglia di apparire a tutti costi, della ricerca del "tutto pronto e subito", senza considerare la sostanza. Purtroppo è più una questione culturale che di macchine od apparecchiature...
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di thrantir [user #9338]
commento del 02/09/2016 ore 10:43:42
Concordo che il discorso si possa allargare a tantissimi aspetti della nostra vita, non sono così sicuro che l'avanzamento tecnologico si possa bollare solo come conseguenza e non come causa, probabilmente è un circolo vizioso difficile da spezzare, anche perchè il creare macchine che ci semplifichino la vita è, a sua volta, una sfida avvincente e spesso molto creativa... In fondo immagino che l'approfittarsi delle cose facili sia un istinto insopprimibile, quindi deve essere la testa a farci capire che è importante anche faticare, ogni tanto, e credo che questo sia il senso dell'articolo, uno sprone non a denigrare la tecnologia, ma a non spegnere il cervello...
Rispondi
di mi_diverto utente non più registrato
commento del 31/08/2016 ore 18:21:01
Si stava meglio quando si stava peggio...
;-)
Solo a me sembra che la diatriba tra analogico e digitale sia montata ad hoc per farci litigare ?
Un musicista potrà suonare con ampli piuttosto che con un' astronave senza scatenare polemiche ?
Uso il valvolare a volte... e a volte il pod HD 500X, sono eretico ?
Rispondi
di team72filo [user #20000]
commento del 31/08/2016 ore 18:56:43
Vade retro...SaNtana!
Rispondi
di Aquarius utente non più registrato
commento del 31/08/2016 ore 20:41:14
"Mi_diverto: Solo a me sembra che la diatriba tra analogico e digitale sia montata ad hoc per farci litigare ?" Ma no dai, è che è un argomento che suscita interesse e giustamente se ne parla... diciamo che per parafrasare un antico proverbio: " tira più un pelo di digitale che una coppia di buoi"
Rispondi
di ViQ [user #40842]
commento del 31/08/2016 ore 18:26:2
Bho, io mi concentro sul risultato e su quello che suona Cesareo. Che bello!
Rispondi
di Lupin77 [user #41354]
commento del 31/08/2016 ore 18:52:13
Il discorso di Cesareo nella sua essenza è chiaro e non fa una piega per carità. In un certo senso il paragone tra analogico e digitale si può proiettare un po' in tutti i campi della vita delle persone. Negli anni '80 non esistevano automobili con controllo di stabilità o ABS. Poi quando sono usciti i primi modelli dotati di queste tecnologie i puristi ti hanno gridato allo scandalo perché se compravi una macchina con queste tecnologie automaticamente non eri in grado di guidare e non avevi la giusta sensibilità o passione per la guida. Poi queste opzioni digitali sono diventate la norma e nessuno più mette in discussione la loro utilità e sicurezza anche nelle auto ipersportive. Per utilizzare un altro paragone si sa che 30 anni fa esistevano solo le macchine fotografiche a pellicola. Quando è uscito il formato digitale si diceva che non fosse in grado di catturare la stessa profondità della pellicola e oggi invece abbiamo tutti un cellulare o macchine fotografiche in grado di scattare ottime foto in digitale. La pellicola è rimasta appannaggio di pochi super appassionati di fotografia. La tecnologia avanza così come le nuove generazioni che sicuramente hanno un rapporto con la tecnologia più spontaneo per certi versi di quanto non lo fosse per le generazioni che hanno visto nascere queste tecnologie e che hanno dovuto in qualche modo accettarle e farle proprie nelle loro vite. Anche nella musica il digitale si sta facendo largo e penso che sia un bene avere sia l'opzione del caro vecchio amplificatore valvolare o transistor e la possibilità di ricercare il proprio suono anche in apparecchiature all'apparenza "digitalmente perfette"... passatemi il termine.
Più che altro io cercherei di concentrarmi sul fare della buona musica a prescindere che sia espressione di un apparecchio analogico o digitale.
Finché in Italia il motto delle nuove generazioni sarà "... in ciabatte a comandare"... non mi pongo nemmeno il problema fra la scelta di analogico digitale ma fra intelligenza musicale e influenzamento giovanile di massa.
Speriamo bene nel futuro.
Rispondi
di MojoKingBee [user #39456]
commento del 31/08/2016 ore 19:03:25
bravissimo
Rispondi
di MojoKingBee [user #39456]
commento del 31/08/2016 ore 19:08:07
ma uno con un kemper, una pedaliera, un ipad, non può farsi un suono suo? solo quello degli altri può fare?
e il percorso fatto di ampli e pedalini non è replicabile con il digitale?
sarà sicuramente diverso, ma non mi è chiaro perché uno che usa i pedalini in formato digitale non dovrebbe essere in grado di modificare il suono alla bisogna

sono sicuramente 2 paradigmi diversi, siamo abituati a pensare che l'analogico è più bello del digitale, ma forse non sarà sempre così, e forse ad alcuni (me compreso) le cose vengono meglio col digitale
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 31/08/2016 ore 19:19:42
Mi pare un'osservazione corretta in generale, sbagliato il riferimento a solo Kemper et similia.
Innanzitutto non mi sembra credibile che un ragazzino alle prime armi spenda un migliaio di euro, ma anche se ciò può accadere non credo che sia la macchina che fa la differenza, bensì la testa. Volendo copiare un sound lo si poteva fare anche prima dell'era digitale ed anche coi pedalini, basta digitare su google "sound like..." che subito spunta il dinamico duo di Undertones il quale ti spiega come rifare il suono di quasi chiunque "without busting a bank": usano dei normalissimi stompboxes e ci prendono pure.
Inoltre dalla mia misera esperienza live ne ho visti a carrettate impegnati ad alzare a manetta il volume del marshallone senza capire che, per farsi sentire, sarebbe stato più utile lavorare di eq e parlo delle care vecchie testate valvolari, mica del teletrasporto.
Insomma, pappa cotta o meno, continuo a pensare che ognuno (dal più bravo al più scarso) dei chitarristi voglia raggiungere un suono per se' soddisfacentee che più o meno tutti coloro che hanno un minimo di esperienza con una band sanno benissimo che la pappa cotta non esiste perchè hanno passato ore, in casa, in sala e sui palchetti della festa dell'unità o della birra e della porchetta a smanettare con i pomelli. I più giovani si faranno; basta una serata in cui parti stracarico e poi non senti niente di quello che suoni e non sentono nulla i tuoi amici, che qualche interrogativo te lo poni.
Ciao
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 31/08/2016 ore 19:20:38
in effetti piacerebbe anche a me che il digitale fosse un mezzo ulteriore, uno stile a se stante, piuttosto che l'imitazione del "tradizionale".. ovvero, io, sul computer, lo uso così. Non passo la chitarra negli amplificatori virtuali da chitarra, ma negli effetti che voglio io. Però capisco che la maggioranza preferisca la pappa precotta
Rispondi
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 31/08/2016 ore 23:41:30
Io non so bene come funziona il kemper ma con helix non è così .
Espande di molto le mie possibilità creative.
In un pezzo che ho messo un paio di settimane fa avevo trovato un suono simile a un didgeridoo.
Posso fare delle cose complicate che nella realtà troppo costose o troppo complessi da realizzare.
Ho un sacco di effetti con cui giocare sperimentare collegare in serie in parallelo.
Tutti gli effetti possibili per la chitarra.
Io non so se il kemper sia così sviluppato dal punto di vista effetti e routing, il kemper punta tutto sulla capacità di clonare gli amplificatori e credo sia un approccio diverso e meno creativo.
Ad esempio non so se sul kemper si può creare un preset per fare l'organo con la chitarra su helix sì.
Basta avere fantasia e ti diverti a fare tutti suoni questa terra compreso synth ring modulator auto filter
Puoi mettere 32 blocchi in un preset dei quali 1 è l'amplificatore il resto effetti, se vuoi puoi mettere 31 delay così per sfizio (per assurdo).



Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 01/09/2016 ore 10:01:
quello che dici, seppur apprezzabile, non cambia il mio parere.. si tratta comunque di qualcosa che consiste nell'imitare, seppur in modo flessibilissimo, l'approccio "normale" all'effettistica e amplificazione "da chitarra" ...

Io non è che propongo chissà quale rivoluzione, dico solo che una chitarra connessa in diretta, potrebbe anche essere trattata come una chitarra connessa in diretta trovandoci un suono che piace, senza voler disperatamente imitare la presenza di un ampli microfonato
Rispondi
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 01/09/2016 ore 11:54:50
basta che non metti il blocco amplificatore ed hai una chitarra diretta senza simulatore.
Ed hai a disposizione tutti gli effetti possibili che sono stati inventati per la chitarra.

non ti bastano? hai effetti tuoi? hai a disposizione 4 send e return per gli effetti.
Vuoi fare una jam session? non hai mixer? non c'è problema puoi collegare fino a 4 strumenti (usando i return) e c'è anche l'ingresso microfonico con la phantom per cantare.

Se poi hai una chitarra Variax (c'è un connettore specifico) puoi fare ancora più cose simulare SITAR ,banjo, acustiche, classiche, dodici corde, dobro chitarre elettriche di tutti i tipi (anche DANELECTRO) e nel frattempo avere il suono dei pick ups tradizionali e processarli maniera separata.
Ovviamtente Helix puo comandare la Variax cambiare l'accordatura al volo mentre suoni premendo un footswitch cambiare modello di chitarra, farla diventare baritona, ecc. ecc.
E tutto questo portandoti dietro una sola chitarra e Helix.
vai al link

Più di così cosa vuoi? un Lucano?

ecco cosa c'è dentro a helix.
vai al link

Creare suoni nuovi?
sta solo a te come lo vuoi usare il potenziale c'è ed è enorme.
Io non parlo del kemper perché non lo conosco ma di solito lo nominano perchè copia alla perfezione gli amplificatori e basta...e in quel caso hai ragione tu.

Io avrei potuto comprarmi un Kemper, economicamente potevo permettermelo ed esiteva prima di Helix.
Non l'ho mai fatto, non mi ha mai suscitato interesse, per diversi motivi.
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 01/09/2016 ore 13:49:03
==Più di così cosa vuoi? ===

l'ho già detto.. se vado a connettere la chitarra in diretta in uno studio tradizionale professionale, trovo un mixer con un eq, non l'imitazione del pannello di un ampli e la simulazione di speaker. Se voglio un compressore, un riverbero, un flanger ecc. ecc. trovo un compressore, un riverbero, un flanger, non un compressore/riverbero/flanger da chitarra...

se voglio registrare in diretta, quindi, non sono per niente interessato all'apparecchio "apposito da chitarra", helix, kemper o zoom che sia, la troverei una grossa limitazione e uno scimmiottamento..

fra l'altro ho un illustrissimo predecessore: Les Paul, il quale fece la LP recording per registrare in diretta sganciandosi proprio dai modi consueti di amplificare la chitarra considerandola quindi uno strumento come gli altri, come un sax, come un piano, non qualcosa che ha obbligatorio bisogno di tutta una serie di accessori "tipici" se no non suona ;-)
Rispondi
di xstrings utente non più registrato
commento del 01/09/2016 ore 15:06:01
Scusate se mi intrometto però Pearly secondo me il paragone tra Kemper ed Helix è sbagliato.
Sono due cose differenti, è come paragonare una moto da cross ed una da strada; ok sono sempre mezzi a due ruote ma il loro utilizzo è diverso.
L'Helix ricorda più il concetto di pedaliera dove posso anche creare mille suoni " alternativi" come dici tu mentre chi acquista il kemper ha semplicemente bisogno di avere tante timbriche di suono clean o drive differenti tant'è che chi usa il kemper spesso utilizza pedali a parte per gli effetti di ambiente e modulazione.
Diciamo che chi acquista il kemper generalmente non ha bisogno nè di simulazioni di organi, citar o cose simili, normalmente sono persone che prediligono i suoni "tradizionali" o almeno io la vedo così.
Rispondi
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 01/09/2016 ore 15:15:41
Infatti Yaso criticava questo aspetto, cioè che il digitale serva solo ad imitare la realtà ma non a creare suoni nuovi, e io stavo spiegando che il Kemper è orientato in quel senso ed Helix è diverso.

Per riassiumere lui critica proprio la visione tipo Kemper:
Replica fedelissima della realtà ma non creativa, l'uso di tutta la potenza del digitale per replicare qualcosa di esitente nei minimi particolari invece di creare suoni nuovi.

Io non ho comprato Kemper perchè non mi piace a cominciare dall'aspetto a tostapane.
Secondo me è perfetto per un turnista che non vuole portare in tournée i suoi costosi ampificatori che ha usato nel disco e vuole avere gli stessi identici suoni, tipo Varini, Colombo ecc.
Io che sono un amatore non ho questo bisogno.
Rispondi
di xstrings utente non più registrato
commento del 01/09/2016 ore 15:36:04
ah ok! ho letto un po' di corsa .. heh heh .. comunque il discorso di Yaso non ha senso perché lui ragiona secondo le sue esigenze personali.
Visto che a me non interessano minimamente i suoni " nuovi" posso dire che l'Helix sia una cosa inutile? direi di no!
Rispondi
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 01/09/2016 ore 17:36:52
Sono prodotti diversi per persone con gusti diversi ed esigenze diverse.
Non sono giocattoli, sono attrezzature di livello professionale dal costo importante.
Possono piacere o non piacere.
Riguardo e alle possibilità creative...ma quando mai mi sarei comprato 3 delay per usarli come fa Steve Lukather? Devo dire che viene un bel suono differente che usare il reverb.
Ora posso sbizzarrirmi a fare qualsiasi cosa mi viene in mente.
Le posssibilità sono innumerevoli posso mettere 32 blocchi effetto in una sola patch.
Oppure fare cose semplici e fare un preset da zero in 3 minuti e iniziare a suonare.
E ci sono possibiltà di ugrade dipende da quelli della Line 6.
Cmq non ho venduto il mio amplificatore a valvole Rivera.
Rispondi
di xstrings utente non più registrato
commento del 01/09/2016 ore 18:24:38
Per le modulazioni nessuno ti impedisce di usare il digitale ottenendo così mille sfaccettature pur mantenendo il suono dell'ampli come base, il vero problema è che utilizzare unità digitali oppure tante unità analogiche nel send return di un ampli ne comporta un deterioramento del suono.
Ecco perché oggi si predilige l'uso dei pedali e delle modulazioni tutte in diretta nel canale clean di un ampli, invece chi come me sfrutta la distorsione naturale valvolare tende ad usare poca roba.
Io pur avendo ampli e chitarra di alto livello utilizzo un semplice zoom ms70cdr in pedaliera pur rendendomi conto che avere eventide piuttosto che strymon o altro sarebbe un'altra cosa ma tanto alla fine quando si suona dal vivo nessuno me compreso sente realmente la differenza.

Rispondi
di Grossoman [user #42524]
commento del 31/08/2016 ore 19:46:21
Forse dico una cosa banalissima ... però i gusti e le esigenze sono così vari da persona a persona che non ha senso stabilire a priori che cosa è meglio e che cosa è peggio per tutti.
Ognuno decide secondo i propri gusti e le proprie esigenze che cosa è meglio per se stesso.
Le discussioni sono importanti per farci capire che cosa ogni prodotto ci può offrire di buono e di cattivo in rapporto ai nostri gusti. Ma non possono concludersi col sancire un "vincitore" valido per tutti.
Quindi possono ritenersi delle soluzioni valide sia l'uso di chitarre, amplificatori e pedali rigorosamente vintage, sia l'utilizzo di prodotti supertecnologici per la creazione di sonorità sempre nuove (per citare le soluzioni estreme).
Rispondi
di Aquarius utente non più registrato
commento del 31/08/2016 ore 20:29:35
Ma scusate, nella diatriba infinita tra digitale e tradizionale, uno dei vantaggi dell'ampli non era l'immediatezza nel "tirare" fuori i suoni in puro stile plug and play? Mentre una delle critiche più severe era il complesso smanettamento che richiedono i macchinari digitali? Poi Cesareo aggiunge "Proprio per questo, io nei live ho sempre privilegiato la semplicità.... dal vivo, voglio una situazione che mi permetta di avere accesso in tempo reale, a ogni parametro del mio suono." Mi sembra una contraddizione, ma magari ho frainteso il senso del discorso... Comunque, personalmente ed in veste amatoriale (distante quarantamila galassie dalla bravura e professionalità di Cesareo, intendiamoci), da quando uso il digitale, la mia crescita/consapevolezza/capacità di trattare, plasmare, regolare il suono è aumentata in maniera notevole... e ci mancherebbe altro: è da gennaio che smanetto, regolo, sposto, provo, una miriade di controlli e parametri... Ho spippolato di più in questi ultimi sette mesi che in trent'anni di amplificazione tradizionale :-))))))
Rispondi
di xstrings utente non più registrato
commento del 01/09/2016 ore 15:27:02
Sono d'accordo, le affermazioni di Cesareo mi hanno lasciato intendere la stessa cosa.
Io credo che la diatriba nasca in realtà da due fenomeni: il primo è dato dal fatto che in fondo in fondo i chitarristi vecchio stampo vedano il digitale come una scorciatoia per ottenere cose che loro hanno impiegato anni a tirar fuori da strumentazioni decisamente più scarne.
Il secondo motivo è che in generale il digitale ( nel senso più ampio del termine) è sempre stato visto dai tradizionalisti come lo strumento base per quei generi musicali che mettono sempre meno in evidenza il singolo musicista e che banalizzano tutto ciò che sta dietro un cantante usando dei tappeti musicali.
Giusto o sbagliato che sia credo che in fondo in fondo possa essere così, chi come me ama i suoni alla Gary Moore piuttosto che Knophler o Van Halen non apprezzerà mai il digitale.
Come ho scritto in un commento di un post su People ho sentito Luca Colombo live suonare con il Kemper un pezzo di Gary Moore e per quanto lui sia bravo mi spiace ma il Kemper dal vivo non renderà mai come un valvolare benché ci si avvicini.
Rispondi
di Aquarius utente non più registrato
commento del 01/09/2016 ore 16:43:10
Ho letto e ricordo perfettamente il tuo post perchè le motivazioni che ti hanno indotto a concludere con "digitale no grazie!", curiosamente, sono identiche alle mie ma con un finale diametralmente opposto, cioè "digitale, si grazie" :))))) Alla fin fine un apparecchio che sia a valvole, digitale o a carbonella per me non fa nessuna differenza, è uno strumento e basta, e non mi pongo nemmeno il problema di quanto si avvicini o emuli un dato suono, semplicemente riesco a tirare fuori suoni migliori, in termine di qualità generale (sempre secondo i miei gusti ovviamente), con la Helix piuttosto che con ampli tradizionali (che tra l'altro almeno un paio me li tengo ben stretti)... giustamente altri perseguono e raggiungono il medesimo obbiettivo con diverse tipologie di strumentazione.. Per me non c'è alcuna differenza sostanziale. Mi ha dato invece da pensare la tua battuta "è tutta una scusa per perdere tempo a farsi i suoni anziché suonare" E qui rientriamo in pieno topic dell'articolo: mica tanto "pappa pronta": il rischio di perdere di vista l'obbiettivo primario (che è suonare) dilungandosi con una miriade di possibilità, effetti, regolazioni, ecc. è concreto, quindi, sono arrivato al punto di avere un set-up digitale che nella sua configurazione (guarda caso) rispecchia ne più ne meno il mio precedente set valvolare e bella lì... altrimenti invece di emulare le gesta dei nostri amati beniamini a sei corde, va a finire che mi trasformo in Alan Parson...
Rispondi
di xstrings utente non più registrato
commento del 01/09/2016 ore 17:08:42
Guarda, la mia battuta nasce in realtà dal fatto che in passato ho usato il digitale per qualche anno e mi sono reso conto che perdevo troppo tempo a farmi i suoni anziché suonare ottenendo tra l'altro sonorità insoddisfacenti ( probabilmente per colpa mia che ho meno esperienza su strumentazioni di quel tipo ) però se ci fai caso Cesareo dice che sul palco lui preferisce ampli e/o pedali proprio perché ha un approccio più diretto sul suono per eventuali modifiche al volo quindi o si contraddice o la frase "pappa pronta" si riferisce ad altro che non ha specificato ...
Rispondi
di Aquarius utente non più registrato
commento del 01/09/2016 ore 17:42:20
Certo.. è quello che ho colto anch'io nella lettura dell'articolo; concordo poi sulla tua battuta, infatti come appunto specificavo, ha dei fondamenti concreti riguardo il rischio di perdersi in mille regolazioni con il digitale (e ne parli con cognizione di causa, data la tua esperienza).. ed è tornata utile (la battuta) per rientrare in tema all'articolo.
Rispondi
di stratomane [user #19654]
commento del 31/08/2016 ore 21:12:17
Fortissimi i sottotitoli durante il solo!! Ma perché non li togliete che tanto non ne azzeccano una. Per il resto sono d'accordo bisogna farsi le ossa prima con gli ampli veri!
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 31/08/2016 ore 21:15:09
Per quel che mi riguarda è molto semplice. A me il digitale non appassiona, in nessun campo. E sono un informatico, smanetto con i computer dai primi anni 80... sarà forse per quello che ne ho la nausea, non so...
Ad ogni modo, scatto fotografie a pellicola, ascolto vinili, ho un guzzi di 30 anni fa e ovviamente amo le valvole.
Sono le mie passioni, e mi piace trarne il massimo piacere possibile... e il digitale ha sì il grande vantaggio della praticità, dei tempo risparmiato e di altre cose, che a me non interessano... non sono un professionista, non devo farci soldi, e i vantaggi del digitale sono quasi sempre indirizzati in quel senso.
A me fanno godere le valvole che si scaldono e ruggiscono, amo sviluppare e stendere i miei negativi in bagno, pulire i miei vinili prima di metterli sul piatto e far rombare il mio bicilindrico guzzi...
Cosa suoni meglio non mi interessa... quando entro in un negozio di strumenti, il Kamper lo guardo di striscio ma se c'è un Marshall anni '60 mi commuovo....
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 01/09/2016 ore 14:33:17
Scusa ma cosa c'entra la Guzzi? Mica esistono le moto digitali, la tecnologia della tua motocicletta è sostanzialmente la stessa di qualunque motoveicolo tu acquisti adesso, cambiano solo materiali e le prestazioni. Al contrario nel passaggio tra analogico e digitale cambia l'approccio, non tanto la resa. Questo è il tipico intervento di principio che poco aiuta chi deve orientarsi.
Che poi i vantaggi del digitale siano destinati ai professionisti, mi lascia molto perplesso: a mio parere è più probabile che un professionista possa permettersi un paio di ampli old style ormai introvabili e pedali boutique o farseli fare su commissione. Al contrario, il digitale ha aperto un modo ad amatori squattrinati come me che con un Line 6 M9 di seconda mano (€ 250) hanno sottomano (piede) una miriade di effetti da studiare ed utilizzare. Poi la passione è altra cosa ed ognuno ha la propria, ma creare confusione non serve a nulla.
Ciao
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 01/09/2016 ore 16:17:23
Perchè ti focalizzi sul Guzzi? Era solo un esempio fra i tanti... e il senso era che non essendo un professionista, preferisco ciò che mi da più piacere... e il digitale per me è sempre freddo e impersonale e non mi suscita nessuna emozione. Ma gusto mio, sia chiaro.
Discorso diverso per un professionista che ci deve lavorare, e allora fa bene ad investire in uno strumento che gli permetta facilmente e velocemente di tirar fuori migliaia di suoni da quella macchinetta.

P.S.
Ad ogni modo il Kemper non mi pare proprio da chitarristi squattrinati... LOL.
Rispondi
di esseneto [user #12492]
commento del 02/09/2016 ore 10:50:37
Concordo con te , io suono da parecchio nei locali e una strumentazione digitale probabilmente mi sarebbe d'aiuto specie per quanto riguarda pesi e ingombri ma non riesco a fare a meno delle mie testate valvolari e relative casse sono il mio suono non saprei minimamente cosa farmene di apparecchi sonori che simulano quello che io uso da 30 anni . L'interazione tra valvole , altoparlanti , pick up , pedali e mani è un processo per me fondamentale nella creazione del propio suono che poi è il marchio di fabbrica di ogni musicista penso a uno come Jeff Beck che in questo senso è un caposcuola .
Rispondi
di team72filo [user #20000]
commento del 31/08/2016 ore 21:30:41
Io invece ho una Zafira di quasi 20 anni e mi fa cagare...
Rispondi
di kelino [user #5]
commento del 03/09/2016 ore 12:58:23
Ah ah ah ah!
Rispondi
di pierinotarantino [user #29514]
commento del 31/08/2016 ore 21:49:20
Digitale per sempre. Scusate, ma qualcuno ha inventato la telecaster, dopo hanno inventato il floyd rose, le camere tonali, i wiring nuovi senza saldature ecc... L'iPhone, internet e tante altre cose. Mio figlio di tre anni sa usare l'iPad (giusto o no)Perché fermarci sempre al solito discorso se meglio le valvole o il digitale? La tecnologia avanza. Ma sopratutto, ognuno ha i suoi gusti. A me piace il digitale.
Rispondi
di xstrings utente non più registrato
commento del 01/09/2016 ore 15:47:21
La tecnologia avanza ma digitale ed analogico coesistono da più di 30 anni e continueranno a farlo almeno finché i chitarristi non saranno tutti messi da parte e sostituiti insieme a bassisti e batteristi da un software per PC come in quelle porcherie che chiamano canzoni ascoltate oggi dai teen-ager.
Rispondi
di pierinotarantino [user #29514]
commento del 01/09/2016 ore 16:56:52
Hai ragione. Io ho solo scelto di usare il digitale. Ma lunga vita alle valvole. Alla fine il suono che cerchiamo è valvolare. Solo che oggi le tecnologie cercano di ricrearlo con dei software ecc...
Rispondi
di xstrings utente non più registrato
commento del 01/09/2016 ore 17:29:5
Se ti trovi bene hai fatto la scelta migliore, tanto alla fine ognuno di noi predilige le cose che piacciono a noi stessi e solo dopo viene quello che arriva al pubblico ;D
Io ho usato tanti anni fa il digitale, chiaramente nulla di qualitativamente paragonabile a kemper o 'Helix ma ho comunque capito che non faceva per me.
Io ho bisogno di un mezzo più diretto e semplice e sopratutto ho bisogno di pochi suoni ma buoni quindi a me d'avere 7.000 funzioni non importa nulla.
Ecco che il paragone digitale analogico per me non ha senso e poi se proprio vogliamo farlo ho già avuto chiara prova di dove può arrivare un aggeggio come il Kemper e dove può arrivare un ampli valvolare boutique, ho visto dal vivo professionisti usarli entrambe e ho tirato le mie somme ;)
Rispondi
di ndrecchia [user #43094]
commento del 31/08/2016 ore 21:57:35
ragionamento retorico e demagogico. chi arriva ad usare il Kemper viene da esperienze di strumentazione molto approfondite e ha bisogno di sintetizzare in una macchina tutto il suo parco macchine o configurazioni di suoni molto variegate e soprattutto vuole un grande e credibile suono senza dover portare strumentazioni pesantissime. Chi arriva ad usare il Kemper la pappa la sa cucinare e di strumentazioni ne ha provate tante. Probabilmente Cesareo non conosce bene lo strumento per non aver capito che non si tratta assolutamente di pappa preparata. poi tutti gli strumenti digitali del mondo si presentano con i preset alcune opportunità dello strumento, ma questo non significa che si lavori coi preset, anzi...
Rispondi
di ondaretro' [user #12415]
commento del 31/08/2016 ore 23:28:01
Premesso che uno fa quel che preferisce, condivido con voi il mio esempio.
Rappresento con la mia situazione una via intermedia della questione...
Ho un kemper powerhead (ammetto però di suonarlo con una 2x12 1936 Archimede e non nell'impianto come fanno in tantissimi)
Il suono dentro il mixer non mi ha mai entusiasmato per quella mancanza di pressione d'aria dietro la schiena a me tanto cara.
Questo aggeggio lo adoro e trovo che, dopo essere passato da un'infinità di ampli, effetti e pedalini analogici mi sento finalmente in pace (DUE ANNI SENZA GAS!!!!)
Questo Kemper attraverso una cassa forse non ti darà la fedeltà assoluta dell'ampli profilato ma ti da di per certo una qualità altissima dei suoni, il sustain, il corpo, la presenza, la flessibilità etc.
La dinamica è pazzesca e la credibilità del sistema quando tiri indietro la manopola del volume della chitarra è davvero notevole.
Ma come tutti i computer non funziona da solo! Serve un cervello acceso dietro che pompa e che dispone di un know how per poterci costruttivamente mettere sopra mani e orecchie.
Ho passato vent'anni ad impazzire con ampli che fischiavano, in alcuni casi combetti super valvolari mono direzionali, pedalini che si staccavano, alimentazioni dei locali che ronzavano, suoni belli a casa ed inudibili sui palchi, mostri di gain incapaci di generare un pulito degno di questo nome e testate vintage che infangavano una ritmica rock non appena portavi il gain oltre le 14.00
E tutto questo l'ho vissuto sulla mia pelle con i valvolari!
Capisco che Cesareo (che io amo) è un endorser Engl ma non sarà che forse dovremmo guardare in faccia la realtà e renderci conto che il mondo è cambiato? che stiamo inevitabilmente evolvendo? Ricordo dieci anni fa qui su accordo...persi nei parametri dei nostri pod et similia e tutti a parlare dei limiti del digitale e dell'irraggiungibile superiorità delle valvole...mi sa che ormai il rubicone lo abbiamo passato.
Rispondi
di briant [user #9800]
commento del 03/09/2016 ore 01:43:1
Bravissimo. Pienamente d'accordo
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 31/08/2016 ore 23:54:5
Uno si può fare tranquillamente le ossa anche con kemper et similia,basta che parta da ampli base ed impari a farsi il suono che vuole,il discorso di Cesareo al riguardo non calza proprio.
E' come dire che prima di usare un'automobile bisogna partire dalla ruota,poi il carretto,poi le macchine a vapore di De Dion Buton,e poi alla fine i motori a Ciclo Otto,dopodichè avremo guadagnato l'accesso alle auto moderne che purtroppo ormai sono digitali pure loro...mamma mia che arretratezza di pensiero.Concordo sul fatto che bisogna andare per gradi ovviamente,ma questo vale anche per le apparecchiature analogiche.
Rispondi
di alexus77 [user #3871]
commento del 01/09/2016 ore 08:21:22
Ecco perche' il Civas e' sempre uno dei miei idoli :)
Rispondi
di Rothko61 [user #32606]
commento del 01/09/2016 ore 08:48:00
In tutto il panorama dei prodotti digitali esistenti, Cesareo ha sbagliato a riferirsi proprio al Kemper, che è l'unica macchina con cui puoi profilarti un suono tuo, di un tuo vero ampli, dei tuoi veri effetti.
Contrariamente al Fractal e all'Helix, altrettanto validi, il Kemper può essere considerato un mondo aperto, dove ci metti quello che vuoi ed è tutt'altro che "pappa pronta".
Se non ricordo male, Massimo Varini (ma come lui molti altri) per il tour di Antonacci si è profilato il suo ampli valvolare ed i suoi effetti. I suoni ce li ha messi lui. Di pappa pronta non ne ha usata. Che poi sul mercato - a pagamento o free - ci siano centinaia di profili e di suoni già pronti all'uso, non è che un'opportunità in più.
Rispondi
di Lukie [user #44609]
commento del 01/09/2016 ore 08:49:06
Non faccio testo.... ma per me basta e avanza quante sfumature di suoni può tirar fuori un semplice tocco di chitarra e 4 manopole di un'ampli, figuriamoci pedalino vari e sto bagaglio di Kempler.
Io non so voi ma per me basta e avanza.
Poi vabbe', in questa discussione ci sono tanti professionisti che forse ormai sanno e suonano talmente tutto che hanno bisogno di nuovi stimoli......
Rispondi
di nanniatzeni [user #24809]
commento del 01/09/2016 ore 09:55:17
Comunque mi sembra che ci sia un atteggiamento sbagliato contro la modernità in generale.
Esulando da questo discorso:pochi giorni fa parlando con un'amica vantavo il mio kindle,dicendo che è un oggetto dal quale non mi separerò mai,e lei 'eh,ma vuoi mettere il libro vero,la carta!è tutta un'altra cosa dai!'.
Ma perchè????è una comodità avere mille libri tutti insieme nello spazio (e nel peso)di un quaderno,quali cacchio di vantaggi ha un libro cartaceo (che a momenti ti costa quanto un buon e-reader).
Stessa cosa per le pedaliere digitali,suonano benissimo,son leggere e costano meno di un buon ampli e ti danno la versatilità che serve.
Invece c'è sempre qualcuno che demonizza il moderno,allora,come avete detto,togliamo il servosterzo,l'aria condizionata,gli alzacristalli elettrici (vuoi mettere sollevarli a mano,tutta un'altra cosa!)
Rispondi
di fraz666 [user #43257]
commento del 01/09/2016 ore 10:10:46
stavolta non sono d'accordo col Civas.
il suono che buca il mix impari a farlo con l'esperienza live (o sala prove con la band), non con più o meno pedalini. anzi, con un Kemper o simili li hai già tutti subito e impari ad usarli sicuramente molto più velocemente di me che da sbarbo compravo un pedalino all'anno.
non confondiamo la comodità dei preset col non saper creare il suono, perché conosco decine di chitarristi che anche con l'analogico non hanno mai trovato il suono giusto (me compreso)
Rispondi
di elguitarron [user #8109]
commento del 01/09/2016 ore 11:07:28
Volevo dirlo io, ma mi hai anticipato... quindi aggiungo che non è tanto il supporto che ti rende più preparato sul suono, quanto l'approccio che hai. Certo, quando hai a disposizione un sacco di preset ottimi come sul Kemper, sei portato ad usare questi invece di rifarteli da capo e probabilmente una parte di chitarristi che lo possiede adopera un po' gli stessi profili, ma probabilmente questo approccio di prendere il suono fatto da altri ce l'avrebbero avuto anche con un ampli e i pedali, basta cercare su youtube..Poi, non lo considero una cosa negativa, se un suono fatto da un altro mi piace, lo uso e fine. L'importante è saperlo modificare quando c'è bisogno.
Rispondi
di BBSlow [user #41324]
commento del 01/09/2016 ore 10:38:04
"Il fatto però, è che un suono non è bello in senso assoluto: deve funzionare nel contesto in cui è calato".
Di tutto 'sto discorso, che per certi versi lascia il tempo che trova, mi sembra che questa sia l'affermazione più condivisibile.
Sul resto, i miei 2 cents: un professionista che va in tour ha bisogno di trecento suoni, perchè per uno show di 50 canzoni gli servono tutti, e tutti "così come nel disco". Ma per un chitarrista "normale", uno che suona col gruppo per i locali più o meno malfamati di Caracas ;) , la necessità di distinguere tra il tipo di distorsione usato da Keith Richards in Jumpin' Jack Flash e quello di Clapton in Cocaine non è esattamente vitale. E anche il pubblico, in genere (e non solo per l'acustica dei locali...) non ci fa molto caso, sente una chitarra "distorta" e va bene così. Che voglio dire? Che 'sta faccenda del "suono" viene -secondo me- decisamente esagerata. Santana avrà fatto 13.000 concerti in vita sua, pensiamo / pensate che il suono di Samba pa ti sia stato SEMPRE lo stesso? O che Elmore James (uno che ha creato l'archetipo del suono "blues elettrico") sia stato a litigare con l'ampli ogni volta per decidere se gli acuti andavano regolati alle 14.15 o alle 14.20? Francamente, non credo. Il fatto è che se un "pezzo" funziona musicalmente, se il suono "base" è azzeccato, non è importante, soprattutto dal vivo, stare lì a regolare dettagli infinitesimali; anche se è normale che il professionista ci tenga a riproporre quelle sfumature che sono il frutto di settimane di tentativi e ripensamenti.
Il digitale ha delle caratteristiche / comodità, l'analogico (quale?) altre. Quasi sempre è questione di abitudine. Ricordo che diversi anni fa quando montavo tutta la serie dei miei pedali (4, a volte 5) sul palco venivo guardato con commiserazione da giovanotti che usavano comodissimi aggeggi elettronici in plastica, e in due secondi avevano sistemato tutto. C'è sempre chi corre dietro al nuovo, chi si adatta e riesce a sfruttare al meglio il progresso, e chi preferisce la sicurezza del "conosciuto". Ma al "suono", per quello che ne penso io, non cambia un gran che. John Fogerty di suono ne ha uno, manco tanto elaborato, eppure eccolo lì, a far concerti da 40 anni...
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 01/09/2016 ore 20:39:48
"...sta faccenda del "suono" viene -secondo me- decisamente esagerata."

Lo dico da sempre. Seghe mentali che distolgono dal fare musica.
Rispondi
di ciun [user #15167]
commento del 01/09/2016 ore 11:37:17
Una posizione condivisibile che traspare anche da molti commenti é quella che sostiene che questi mezzi offrono delle opportunità in più, poi sta a ciascuno sfruttare il mezzo a disposizione con intelligenza o come un idiota.
Il punto é che considerata la facilità con cui si reperiscono anche ottimi "piatti pronti" forse l' unico vero difetto é che sono un incentivo alla poca sperimentazione da parte di chi ha poca voglia di dedicarsi a creare il proprio suono.
Rispondi
di MojoKingBee [user #39456]
commento del 01/09/2016 ore 12:59:30
non mi convince, a me pare che sia vero anche il contrario.
il digitale offre anche opportunita tali da incentivarti a scolpire ancora più in profondità il suono di quanto permetta un rig tradizionale, a sperimentare cose che magari manco sai che esistono ma te le ritrorvi sul tuo dispositivo.

non è mica chiaro il perché uno davanti all'ampli valvolare ha voglia di spippolare invece davanti a un emulatore no.

se hai voglia di dedicarti lo fai in entrambi i casi, se hai poca voglia idem.
Rispondi
di mrnippo [user #31138]
commento del 01/09/2016 ore 11:47:5
premesso che apprezzo molto Cesareo, devo dire che non condivido nulla di questo articolo. La mia personale opinione è diametralmente opposta: per poter utilizzare macchine come il kemper o helix ecc (e per utilizzare intendo sfruttarne le potenzialità, non limitarsi ad accenderlo e usare i preset) è necessario sapere come modellare un suono nel modo "tradizionale", attraverso smanettamenti con i controlli dell' ampli, dei vari pedalini che si vogliono aggiungere. Una volta che le idee sono chiare è possibile approcciare il Kemper di turno con cognizione di causa.
Rispondi
di slowmusic [user #44951]
commento del 01/09/2016 ore 12:11:2
Dell'articolo in questione condivido la parte che riguarda la necessità per i giovani di applicarsi con impegno nello studio della chitarra. You tube ed un buon maestro sono elementi utili alla crescita. Circa le nuove macchine emulatrici, devo dire che da quando ho il DV Multiamp, mi si è spalancato un mondo fino allora irraggiungibile. Grande dinamica, molti profili di amplificatori di classe (61) effetti a iosa e casse simulate. Con tutto questo armamentario creo il mio suono e lo salvo in modo semplice. Non vedo perchè dovrei rinunciare a tale possibilità in favore di una testata con cassa ed una miriade di effetti cavi alimentatori che richiedono sul piano delle conoscenze e delle prove un impegno pari al Multiamp o kemper.
Rispondi
di marcomo utente non più registrato
commento del 01/09/2016 ore 12:34:10
In tutta amicizia....credo che abbia detto un mare di str..... :-D
Rispondi
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 01/09/2016 ore 12:50:59
Mah, secondo me il discorso e' molto piu' semplice, io penso che al di la' delle tecnologie, della diatriba analogico vs. digitale la cosa importante e' il carattere della persona che usa le tecnologie stesse: se uno e' pigro metalmente, non ha voglia di sbattersi a cercare le varie possibilita' che la tecnologia a disposizione offre, se uno non ha voglia di ricercare mangera' sempre la pappa pronta che il pedale, il rack o il Kemper di turno gli offrira', se uno ha voglia di andare in profondita' e di conoscere quanto la tecnologia a disposizione e' in grado di offrire non si accontentera' mai della pappa pronta.
Rispondi
di JFP73 utente non più registrato
commento del 01/09/2016 ore 13:30:06
Io sono il peggior chitarrista di tutto accordo e sto bene con chitarra e ampli però c'è chi ha altre esigenze ed è felice usando certe macchine, io sono felice per loro.
Non c'è una,soluzione sola ma ognuno ha la sua e non mi sento di demonizzarne nessuna.
Mi spiace che Cesareo lo faccia, se hai bisogno di tanti suoni diversi o ti prendi sei ampli e trenta pedali o ti prendi un helix o simili
Rispondi
di nicolaw1 [user #5799]
commento del 01/09/2016 ore 15:40:34
Sarai anche il peggior chitarrista, ma con me sarebbe una lotta, comunque nel merito della discussione mi sembri il più saggio...
Rispondi
di JoeManganese [user #43736]
commento del 01/09/2016 ore 13:38:11
Penso che per modulazioni e riverberi che vadano oltre il tradizionale helix e Kemper lascino ampi margini ai pedali e ai rack. Basta provare un Neunaber stereo per capire . Il punto è a chi serve un Neunaber sul palco. Certo Helix su modulazioni e riverberi non penso stia tanto indietro visto chi lo produce. Kemper chi lo sa. Mica producono riverberi da decenni come la TC.
Rispondi
di alexmik [user #38140]
commento del 01/09/2016 ore 15:24:03
Pedalini, ampli, chitarre, Kemper, Helix e chi più ne ha più ne metta sono strumenti, che dovrebbero aiutare il musicista ad esprimersi al suo meglio.
In particolare, Kemper (di cui sono felice possessore dopo 20 anni di ampli a valvole e pedalini), così come credo Helix, è una macchina in grado di soddisfare ognuno in base alle proprie necessità, sensibilità musicale e capacità.
Credo che la redazione di Accordo possa offrire un servizio migliore ai propri utenti chiedendo opinioni ai giganti della chitarra italiana che utilizzano queste apparecchiature digitali.
Sarebbe decisamente più interessante capire quale percorso li ha portati ad abbracciare in parte o in toto queste tecnologie, quali difficoltà hanno incontrato e quale approccio mantengono nel cercare e definire il proprio suono.
Purtroppo, il contributo di Cesareo sembra essere un po’ campato per aria…
Mi sembra molto generico, tipo i vair” Bisogna far gavetta per aver successo, bisogna studiare tanto per suonare bene, ecc ecc.”
Ragazzi, stiamo parlando di strumenti per fare musica, riducendo tutto ai minimi termini è un po’ come l’eterno paragone Gibson Vs. Fender che affligge il chitarrista sin dalla notte dei tempi.
In conclusione –e non mi riferisco a Cesareo la cui preparazione musicale è invidiabile - trovo più disturbante e triste sentire un chitarrista con il suonone e niente da dire.
Rispondi
di MetalPaul utente non più registrato
commento del 01/09/2016 ore 16:07:0
Io dico solo una cosa: i tastieristi si portano sul palco pianoforte ed organo da chiesa, o suonano tutto con le tastiere DIGITALI? La seconda, direi. E nessuno gli ha mai detto qualcosa? No, direi. Cesareo ha ragione, ma fino a un certo punto. Come sempre, la verità sta nel mezzo (inteso come middle, ma anche come means, se mi passate gli anglismi)...
Ho sentito gente definire i sintetizzatori "strumenti finti" e le chitarre elettriche "strumenti veri". Ma dove? Solid body e pickup secondo voi rendono uno strumento "vero"? Per me, no. E lo dico da chitarrista elettrico. Stesso discorso per le batterie elettroniche: molti batteristi le snobbano, ma per come la vedo io sono la controparte batteristica della chitarra elettrica.

























Rispondi
di BBSlow [user #41324]
commento del 01/09/2016 ore 16:32:54
Giustissimo, ma riguardo l'organo ti devo disilludere: le diatribe su "organo a canne" e "elettrofono" sono molto, molto più accese che quelle tra Les Paul e Strato, e a confronto le nostre paturnie di semplici chitarristi (per un organista, qualsiasi altro strumento è per musicisti "semplici") su digitale si/no sono roba da educande.
Anche lì la questione è la stessa, e un fondo di verità c'è: se hai mai suonato un organo a canne, ti rendi conto che le vibrazioni (e la conseguente resa sonora) sono un'altra cosa, e hai voglia a "profilare".
La differenza sta nel fatto che, per fortuna dei tastieristi, anche il più talebano degli organisti si rende conto che è impossibile portarsi sul palco un Serassi o un Tamburini, e quindi... :D
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 01/09/2016 ore 20:43:23
"se hai mai suonato un organo a canne,"

l'ho ascoltato e, in effetti, è una esperienza mistica
Rispondi
di mrnippo [user #31138]
commento del 02/09/2016 ore 12:12:56
da giovane ero un quasi-pianista ed ho avuto occasione di suonare un organo a canne di qualche secolo, ovviamente restaurato. Devo dire che suonarlo è stata un' esperienza che non dimenticherò mai..quando si faceva il pieno (inserendo tutti i registri insieme utilizzando un pedale di legno che muoveva un cinematismo che spostava tutti i singoli registri..roba fantastica!!) veniva fuori una botta pazzesca, roba da pelle d' oca...
tornando più in topic c'è da dire che nel caso dei tastieristi la scelta neanche si pone...un organo a canne (e le canne sono come minimo qualche centinaia) non si può spostare, cosi come un pianoforte che se va bene pesa almeno 300kg.
Ma anche portarsi in giro un hammond, magari corredato di pedaliera e leslie è impensabile.
Il chitarrista alla peggio si trova ad avere a che fare con ampli che pesano qualche decina di kg...
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 05/09/2016 ore 16:54:51
Organo a canne: ne ho suonato uno a Venezia non temperato... Subito mi viene da chiedere se Helix o Kemper ci riescono. Poi Hammond - fortissimo ma non trasportabile se non con 2 roadies ben muscolosi. Un keyboard da niente rende Hammond, Farfisa, Wurlizter e consente un sacco di suoni da synth e pure strumenti strani. Tutto questo piace a tastieristi. A loro il moderno e digitale piace eccome! Pure a me... Col digitale un sound fisso da Marshall crunch e al massimo un Muff e Wah da posizioni fisse tipo EQ dal vivo per riprodurre un sacco di suoni diversissimi usati per registrare. Col pre dal vivo un impiantino "clean & flat" senza modificare altro che un pochettino di EQ a seconda dell'acustica di dove si suona. Ho venduto Bassman e Super Reverb - non servivano.
Mi domando: come vanno i simulatori di ampli e casse usando un ampli personale piuttosto qualcosa da hi-fi?
Rispondi
di ndrecchia [user #43094]
commento del 01/09/2016 ore 19:57:33
premesso che gli inutili commenti dei "talebani dell'analogico" lasciano il tempo che trovano. il discorso non è cosa sia meglio (ovviamente i talebani sfruttano qualsiasi argomento per tirare acqua al proprio mulino") quanto il fatto che per Cesareo abbia detto che il Kemper rappresenti "una pappa fatta ma non impari a cucinare". Il ragionamento non è corretto. Il digitale ormai rappresenta una realtà con sonorità molto vicine a quelle analogiche. inoltre consente di accedere a setup che costerebbero decine di migliaia di euro, quindi anche uno alle prime armi può costruirsi il suo suono accedendo a simulazioni di apparecchiature non accessibili per un non professionista. Ultima cosa: il Kemper (o altre apparecchiature) è un'apparecchiatura complessa che ha bisogno di uno studio. per utilizzarlo bisogna ragionarci, studiare, bisogna conoscere effetti, apparecchiature analogiche. al kemper non ci arriva uno alle prime armi, ma uno che ha bene in testa ciò che vuole. il resto è solo talebanesimo e feticismo.
Rispondi
di Grossoman [user #42524]
commento del 01/09/2016 ore 21:27:55
Avendo fatto una esperienza inversa rispetto alla maggior parte di voi, cioè ho usato multieffetti per tantissimi anni (ovviamente tecnologicamente più datati degli attuali) e solo recentemente sono approdato ai pedali, (premesso comunque che tutto è soggettivo) vi dico che il peso della complessità nell'uso di queste macchine si avverte in misura sempre più crescente nel corso degli anni.
All'inizio si rimane incantati nell'avere a disposizione un'infinità di cose, col tempo ci si rende conto che ciò che ci piace si potrebbe ottenere semplicemente con uno o pochi ampli e un numero limitato di pedali. Allora si desidera sempre più avere un set up relativamente minimale, dove c'è tutto quello che ci piace (niente di superfluo) e si riescono a riprodurre velocemente tutti i suoni che ci piacciono.
Si capisce anche che la creazione sonora non è mai un qualcosa di definitivo, si sente sempre la voglia di modificare le regolazioni, di creare nuovi suoni. E si capisce quindi che a tal fine sono molto più pratiche delle manopoline da girare che delle serie di menù dalle quali bisogna entrare e uscire in continuazione.
Ovviamente questa è solamente la mia esperienza personale.
Rispondi
di giambu [user #4070]
commento del 02/09/2016 ore 06:07:04
Evidentemente chi crede che ci sia un parallelo con il mondo delle tastiere non è al corrente di quello che succede.
Io che mi interesso da più di 30 anni sia di chitarre che di sintetizzatori, seguendo un gruppo molto agguerrito e competente su Facebook, devo dire che li sta avvenendo un fenomeno opposto. È in atto un abbandono del software e del digitale a favore dell'analogico sia vintage che nuovo che è impressionante.
Le case produttrici più e meno famose si sono adeguate a questa ondata producendo una serie di nuove tastiere analogiche a prezzi competitive e facendo delle riedizioni di strumenti del passato. Roland, Yamaha e Korg si muovono in questa direzione ma anche altri produttori più recenti come Dave Smith che ha creato dei nuovi Prophet 5 e Oberheim OB8, per chi sa di che cosa parlo.
Quindi che nessuno mi parli di un futuro totalmente digitale...ne parleremo tra un po' di anni, quando tornerà la moda analogica. Si tratta di fenomeni che vanno e vengono. Era già successo negli anni anni '80 con i Roland e succede di nuovo ora. È una esigenza del mercato di produrre apparecchiature sempre nuove che vengo presentate e percepite nel momento come definitive. Questo potrà andare bene solo per alcuni e credere che lo siano veramente, e per tutti, mi sembra abbastanza ingenuo....sempre IMHO.
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 02/09/2016 ore 13:16:37
Concordo, avevo un'Arturia Key Lab 49 e registrare con quella era un po' strano: invece un semplicissimo Minibrute ha un suono molto più... "diretto". Anche il tipo di tasti ha il suo peso.
Ultimamente abbiamo registrato un Moog e il carattere "analog" si sentiva ancora di più, nell'attacco delle note, nella loro percussività. Inoltre editare il segnale di un analogico è persino piacevole, mentre odio farlo con un midi.

Per quanto riguarda le chitarre, ho passato più di vent'anni suonando amplificatori valvolari e credo che un Kemper sia molto comodo, dal vivo e in studio, se si sa cosa si cerca e come ottenerlo; il rischio è avere dodici suoni ottimi, ma non averne uno veramente personale.
Rispondi
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di thrantir [user #9338]
commento del 02/09/2016 ore 08:37:16
Mia personalissima opinione, dopo aver letto la metà delle discussioni generate dall'articolo (poi ho desistito): mi sembra che in generale il discorso non sia stato compreso...
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 02/09/2016 ore 09:57:19
Anche secondo me :-)
Rispondi
di fraz666 [user #43257]
commento del 05/09/2016 ore 12:49:03
e quale sarebbe?
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di Aquarius utente non più registrato
commento del 05/09/2016 ore 13:12:17
Potrebbe anche essere.... ma il titolo dell'articolo spinge in un'altra direzione, per cui i commenti mi sembrano pertinenti :))))
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di guitarhero81 [user #7159]
commento del 02/09/2016 ore 09:10:14
penso di capire a cosa si riferisce Cesareo e in parte ha ragione. Il discorso è improntato più verso le nuove generazioni. Generazioni che rispetto alla mia e ad altre più vecchie ha comprato venduto provato sperimentato di tutto di più però alla fine dopo tutte queste battaglie ha tirato fuori una propria identità e senso critico.
Il discorso kemper penso sia rivolto a chi lo compra senza aver mai usato un ampli vero o provato a microfonare o trovare il suo suono.
Effettivamente si trovano su youtube ragazzi bravissimi e tutti con lo stesso suono se non anche lo stesso modo di suonare, e io stesso penso di essere uno di questi privi di identità.
Purtroppo è così nell'era in cui tutti passano per uno stesso percorso e con gli stessi ascolti è difficile essere originali!
L'ampli è sicuramente il punto di partenza per l'identità sonora. io personalmente che uso il kemper dopo aver cambiato ampli pedali e rack ho trovato in quella macchina la comodità che volevo sia perchè ho più situazioni e sia perchè posso registrare di notte senza ampli.
Tuttavia volevo precisare che il discorso pappa pronta valeva anche per il pod e co...
Io credo che con queste macchine si possa imparare molto se ci si approccia nel modo giusto io con il pod ho imparato a fare i suoni e ad usare gli effetti che altrimenti per avere mi sarei dovuto comprare un sacco di rack per non parlare di capire anche la differenza tra un ampli brit e uno usa o di una 1x12 o una 4x12 seppure simulata.
ovvio non si può tornare indietro basterebbe capire in che epoca viviamo e per gli insegnanti cercare di indirizzare gli allievi ad un senso critico per il suono, d'altra parte abbiamo le nuove generazioni che non sanno trovare ad orecchio un brano perchè è più facile trovare la tab in internet.
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di ndrecchia [user #43094]
commento del 02/09/2016 ore 11:26:00
Potrei sapere CHI compra un Kemper senza prima aver fatto la solita trafila ampli, effetti, multieffetti, pedaliere, microfoni, ecc? Conoscete davvero qualche ragazzino di 15 anni che assieme alla prima chitarra si fa regalare un kemper?
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di kelino [user #5]
commento del 03/09/2016 ore 12:55:36
La diatriba digitale vs analogico va avanti dai tempi di Glen e del pod.
120-60-90, un metro e 80, culo da paura.
Una bionda e una mora.
Chi vorreste nel vostro letto?

(Per gay e donne, pensate alla versione maschile)
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di E! [user #6395]
commento del 03/09/2016 ore 15:57:49
I fantastici tempi del Trancio Di Culo "appiccicato" alla chitarra!
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di And96 [user #41601]
commento del 03/09/2016 ore 13:28:46
A mio modesto parere il Kemper, in quanto profilatore, ha molto più senso nelle mani di un professionista che ha già un suono suo, ha i suoi begli ampli ma vuole la praticità nei tour dunque profila il tutto, mentre per uno studente (per esplorare più possibilità e avere successivamente idee più chiare su che modello di ampli comprare) o un amatoriale (che non ha budget altissimi per amplificatori "reali" ma necessita di versatilià o per fare home recording di buona qualità, come si sta vedendo molto spesso su YouTube) è più sensato comprare un simulatore (dai Line 6/Zoom/Boss/Chipiùnehapiùnemetta al Fractal Ax-FX), però cancellando tutti i preset di fabbrica (o quasi) e creandosi i suoi. Ho visto alcuni video tutorial su come creare le catene di suono sull'AX-FX e probabilmente sono molto più difficili che con l'analogico, dunque facendo così la "pappa pronta" non esiste.
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di stevegtrfarinoli [user #30182]
commento del 03/09/2016 ore 15:15:16
Come sempre la verità sta nel mezzo.
E' VERO: per arrivare al Kemper sarebbe meglio farlo con una certa esperienza "reale" su ampli, pedali etc. Mi azzarderi a dire che sarebbe un passaggio OBBLIGATO, frutto di anni di pratica ed esperienza... Ho letto sproloqui su utilizzi e setup vari del K da far rabbrividire.
Se NON SAI come fare un setup vero tra pedali, ampli, effetti e cabinet, semplice o complicato che sia, dubito fortemente che si sappia poi ricreare sul K la stessa configurazione. E questo è facilmente appurabile, in alcuni casi.
NON E' VERO: il K, se lo vuoi usare veramente come si deve, non si accende pronti e via. Parlo per me, impegnando tempo in prove con vari abbinamenti (K in diretta, K in finale più cabinet etc...) e ore spese a provare i vari RIG...così come si fa con ampli e affini...
Non esiste un RIG che non abbia "manipolato", così come farei per un ampli. Quindi NO, non è assolutamente un prodotto servito ne tanto meno una "papa pronta", almeno non per un professionista ne per un nessuno che abbia in testa il proprio suono. Detto in parole povere. Se hai acquisito capacità nelle tue esperienze passate, saprai utilizzare il K per quello che è. Alla stregua di come potresti farlo con effetti, ampli reali...
Ovviamente ognuno potrà cmq avere un parere personale su questo argomento, ma la realtà dei fatti è questa...
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di fraz666 [user #43257]
commento del 05/09/2016 ore 12:48:17
e se non sai come fare un setup vero chi lo dice che sia più facile imparare con mille pedali 'veri' piuttosto che con un Kemper?
io alcuni effetti che non avevo mai posseduto ho imparato ad usarli con Guitar Rig poi li ho comprati
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di stevegtrfarinoli [user #30182]
commento del 05/09/2016 ore 13:47:40
...infatti non ho detto che sia più o meno facile, come poi leggere nel mio post.
Ma è palese che un attimino di pratica sulla strumentazione vera ci vorrebbe, almeno per le nozioni fondamentali, che cmq sono molte. Almeno per tastarne la fisicità del suono, arrivando a sapere cos'è la differenza tra un delay o un echo, tra un screamer e un overdrive etc etc etc...
Poi ben venga la sperimentazione, ma dato che solo pochi nascono geni, sarebbe giusto che tutti si facciano la propria costruttiva gavettina...
Conosco decine di kemperisti, e i suoni più "reali" arrivano da coloro che hanno lunghe esperienze "non virtuali" nel proprio bagaglio...
Un motivo ci sarà...
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di Grossoman [user #42524]
commento del 05/09/2016 ore 15:51:13
Anch'io ho conosciuto il mondo degli effetti grazie agli economici multieffetti.
Poi, quando ho capito quali sono gli effetti che mi piacciono veramente, mi è venuto il desiderio di mettere mano al portafogli e di comprarli su pedali. Sono di qualità migliore e, con le manopoline a portata di mano, mi viene voglia di cambiare le regolazioni in continuazione.
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di Gabbodeluxe84 [user #45124]
commento del 03/09/2016 ore 23:39:43
Caro Cesareo, suono solo in casa mia, amo starmene a suonare la sera i miei pezzi preferiti e perdermi a improvvisare su basi varie.
Posseggo un Fender '65 Princeton Reverb e svariati pedalini.. quanti soldi spesi. Quando attacco il mio Guitar Rig 5 mi sembra di volare, bello x carità il valvolare ma 9 volte su 10 il mio Mac soddisfa quantomeno in un solo click librerie di suoni sconfinate... appena ho i soldi da poter spendere pur non servendomi come a Luca Colombo me lo voglio comprare subito.
Poi diciamoci la verità ma chi è che si potrebbe permettere stanze di testate, rack e pedali alla Varini x intenderci (che tra l'altro usa il kemper)?
La possibilità di imparare sbagliando ti viene data pure dal digitale senza però dover spendere migliaia di euro..
Buona musica a tutti!
Rispondi
di Gabryga76 [user #44944]
commento del 07/03/2017 ore 18:46:40
premettendo che Cesareo è' un grandissimo chitarrista e lo stimo tantissimo,pero' il discorso che ha fatto denota una certa ignoranza,nel senso che probabilmente NON ha mai posseduto un kemper e quindi parla per sentito dire,oppure l' ha avuto ma non ha mai capito come si usa.( già il fatto che lo paragona ad un multieffetto/ pedaliera non ha compreso che è' un profilatore.).
la stessa cosa bisognerebbe chiederla a Varini,che sicuramente è' molto più preparato da questo punto di vista.
Buona musica a tutti,
Ciao
Rispondi
di bicioAL [user #34251]
commento del 03/08/2017 ore 02:49:09
Discorso di Cesareo impeccabile e saggio.Peraltro lo stesso chitarrista precisa come ci sia differenza fra la sala studio, dove infatti ammette e approva l'utilizzo di una vasta gamma di suoni, effetti, ecc. e la situazione live dove si evince il desiderio di padroneggiare il proprio suono, un suono costruito con anni di tentativi e studi, con semplicità e sicurezza.
In questo senso Cesareo dimostra di non essere un integralista né un ignorante ma una persona di buon senso che sa che un buon suono non si ottiene ruotando un potenziometro pigramente fino a sentire qualcosa che ti piace ma lavorando sul proprio gusto e sull'unica profilazione realmente valida: quella che il nostro orecchio fa ascoltando i suoni dei propri chitarristi preferiti e cercando di imitarli.
Ciao
Rispondi
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