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Keeley ingabbia i suoni di Gilmour in un solo effetto multiplo
Keeley ingabbia i suoni di Gilmour in un solo effetto multiplo
di [user #116] - pubblicato il

Il Dark Side è un multieffetto a due switch e sei circuiti tra analogici e digitali mirati a replicare le sonorità più distintive dei Pink Floyd. Dal muff alle modulazioni fino all'immancabile echo, Keeley lancia la sfida definitiva a tutti i fan di David Gilmour.
David Gilmour ha catalizzato l'attenzione di generazioni intere di chitarristi non solo grazie a uno stile unico, ma anche a un sound ben riconoscibile e davvero duro da replicare. Oltre all'ovvio contributo delle sue mani, il suono del solista dei Pink Floyd proviene dall'unione attenta di elementi di livello assoluto quali chitarre inimitabili, amplificatori ricercati e, vero cuore delle sue composizioni, una nutrita pedalboard. Specialista proprio in questo, Robert Keeley ha deciso di studiare la sezione effetti di David per estrarla dal suo rig e compattarla in una versione portatile e pratica sotto forma di un effetto a pedale multiplo, un mini-multieffetto che miscela saturazioni analogiche con ritardi e modulazioni tra le migliori in catalogo.

L'ultimo arrivato dai laboratori Keeley Electronics si chiama Dark Side e mette in catena, in un unico chassis, un fuzz analogico seguito da un potente DSP a 24 bit che gestisce gli effetti delay, rotary, uni-vibe, phase e flange.
Con due switch d'attivazione, il pedale può far lavorare fino a due pedali insieme, attivando il fuzz con quello destro e scegliendo sul momento quale modulazione assegnare al sinistro.

Keeley ingabbia i suoni di Gilmour in un solo effetto multiplo

Il fuzz incluso nel Dark Side è una revisione del classico muff in stile anni '70. Prevede controlli di Fuzz, Filter e Level più un selettore che ne modella la curva tra Flat, Scoop e Full. Cattivo, definito e ricco di sustain, è in grado di generare distorsioni cupe e compresse quanto di sfoderare suoni taglienti e armonici quando i toni sono più aperti.

Dal momento che il Keeley non è un multieffetto convenzionale, ma più l'unione di alcuni stompbox singoli sintetizzati in un solo contenitore e con parte della componentistica in comune a tenere il prezzo più basso rispetto a quello necessario per l'intera gamma timbrica offerta, il comparto modulazioni è soggetto ad alcuni limiti: non si possono tenere attivi tutti gli effetti insieme, e un piccolo selettore fa scegliere che tipo di modulazione tenere pronta all'uso per l'attivazione a pedale con il relativo switch.
È possibile passare dalla modalità che comprende Flange e Rotary insieme a una che racchiude Phase e Uni-Vibe, più una terza dedicata al delay. Questo simula un echo multi head a 12 testine complete di filtri per modellarne al meglio la voce, regolazione per il tempo di ritardo e controllo di feedback.
Quando sono selezionate le altre modulazioni, le manopole cambiano ruolo. Blend regola la miscelazione dei due effetti che ogni posizione comprende, Depth e Rate dosano invece l'ampiezza e la velocità delle oscillazioni generate. Resta, in tutte le modalità, un controllo Level per il volume complessivo delle modulazioni e la possibilità di gestire via pedale d'espressione esterno i parametri assegnati.

Qualora gli effetti previsti non fossero sufficienti e si volesse integrarli con degli stompbox aggiuntivi posti tra fuzz e modulazioni, Keeley ha previsto anche un jack TRS per l'Insert di altri dispositivi in catena.



Il Keeley Dark Side è stato mostrato per la prima volta quest'estate, al Summer Namm, e il suo arrivo sul mercato è previsto per l'autunno. Sarà acquistabile direttamente dal sito ufficiale a questo link, dove è possibile anche consultare una scheda tecnica dettagliata.
dark side david gilmour effetti e processori keeley
Link utili
Dark Side sul sito Keeley
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di leopardave [user #24680]
commento del 08/09/2016 ore 16:28:51
le modulazioni è una palla dover usarne una per volta. anche se c'è scritto Keeley non mi pare un'idea particolarmente geniale
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 08/09/2016 ore 17:21:04
molto interessante e, penso, usabile anche in contesti non pinkfloydiani..
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 08/09/2016 ore 17:58:3
Mah, io la penso al contrario: per me non solo si rivolge ad una nicchia di mercato, ma per quanto è limitato mi sa che ne venderanno pochi anche ai seguaci di Gilmour. In primo luogo le accoppiate delle modulazioni sono un vincolo parecchio stretto, inoltre ottieni due suoni due (distorto o clean + modulazioni), al massimo tre se si possono sommare distorto e clean alla stessa modulazione, ma quasi mai è possibile nei pezzi dei Floyd poichè ogni suono è ben connotato e frutto di un attento bilanciamento di più effetti. Inoltre, se non si vuole impazzire, si dovrà studiare una scaletta che eviti di smanettare tra ogni pezzo ed il successivo. Sinceramente per 300 dollari ritengo preferibile una buona (ottima se acquistata usata) pedaliera digitale.
A proposito mi viene una coda di commento all'articolo in cui Cesareo sosteneva che il digitale fornisce la pappa pronta a chi si accontenta di copiare i suoni famosi e che per farsi le ossa sono meglio i pedalini: meno male che è tutta colpa di kemper ed affini, se no chissà come fischierebbero le orecchie al povero Sig. Keeley... .
Ciao
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di Repsol [user #30201]
commento del 08/09/2016 ore 18:28:49
Al di la di volere emulare il suono di Gilmour, magari si potrebbe vederla diversamente, ovvero che con 300$ mi porto a casa cinque pedali di qualità, con il limite che ne posso usare due alla volta. Se mi piace il suono di quel fuzz e mi piacciono quelle modulazioni, anche se non ho una tribute band dei Floyd, potrebbe essere molto interessante, a livello economico, spazio, peso etc...
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di yasodanandana [user #699]
commento del 09/09/2016 ore 00:19:24
ottimo punto...
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di francesco72 [user #31226]
commento del 09/09/2016 ore 14:19:22
Perdonami, ma il tuo ragionamento è falsato dal fatto che dei 5 pedali ne puoi usare solo e sempre due insieme. Non discuto la qualità, ma la flessibilità, per cui ripeto: la gabola è che se nel medesimo pezzo devi suonare un intro con lo univibe, una ritmica crunch col flanger ed un assolo distorto col delay, sei fottuto e ti servono 3 di questi pedali per complessivi 900 euro.
Ciao
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di Repsol [user #30201]
commento del 10/09/2016 ore 00:53:37
Ok allora ti riporto la "mia" esperienza...suono prevalentemente Grateful Dead, qui a San Francisco...per ogni canzone uso al massimo una modulazione (Keeley Bubbletron) accoppiata ad un overdrive e qualche volta fuzz.
Nel mio caso andrebbe benissimo, perchè non ho bisogno di accoppiare modulazioni ne tantomeno di cambiarle durante una canzone. Per cui per me sono realmente 5 pedali...
Io credo di non essere l'unico ad avere questa semplice esigenza, per cui per quelli come me il prodotto potrebbe andare bene, il prezzo è buono e si risparmia peso e spazio.
Se uno ha bisogno di più modulazioni, cambi durante la canzone etc...meglio sicuramente altro.
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di Pietro utente non più registrato
commento del 08/09/2016 ore 18:12:5
Dare giudizi senza prima provarlo è abbastanza riduttivo e semplicistico,direi.
Rispondi
di stratomane [user #19654]
commento del 08/09/2016 ore 18:18:51
Non vedo l'ora di provarlo
Rispondi
di ciun [user #15167]
commento del 08/09/2016 ore 18:49:32
Il discorso del prezzo va comunque calato nell' ottica di "quanto mi serve" questo pedale.
Per oggetti di questo tipo la qualità é fuori discussione e già quello va considerato, poi se ricalcano quella che é la nostra idea di suono ed esigenze di utilizzo allora il prezzo elevato verrà visto come più digeribile.
Io ho recentemente acquistato un pedale Gurus, per quasi 400 euro. Qualche anno fa non avrei mai pensato di poter "buttare via" tutti quei soldi, quindi sono andato alla ricerca di compromessi economici.
Ora che sto scoprendo tutte le cose che posso fare con quello strumento mi rendo conto che il prezzo pagato é più che ragionevole, senza contare che il suono che ho trovato é un sogno che si realizza.
Rispondi
di lullo [user #9871]
commento del 08/09/2016 ore 20:23:31
Mah non entro nel merito della bontào meno del pedale oggetto della prova, ma quella che suona male é la strato.
Senza sustain, spenta.
Da noi in Baviera si dice " accupputa".......
Lo notate anche voi?
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di esseneto [user #12492]
commento del 09/09/2016 ore 09:13:11
In Baviera da noi invece si dice " accupata"......Scherzi a parte da quanto ho potuto ascoltare dal video mi sembra veramente ottimo !
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di Lupin77 [user #41354]
commento del 09/09/2016 ore 11:23:10
40 anni più tardi (alla faccia del digitale puro) siamo ancora qui a cercare sistemi, pedali e ogni diavoleria possibile per imitare i suoni di Hendrix, Gilmour, Van Halen, Ray Vaughan ecc...Francamente non se ne può più. Ci sta che se uno sia un chitarrista alle prime armi voglia iniziare la sua avventura musicale con un suono di riferimento per carità...ma vedere produttori come Keeley infilarsi nel campo del "proviamo a far suonare un pedale come..." proprio non mi piace. È proprio vero che innovare è diventata cosa per pochi. Certamente il tempo ha dimostrato che si possono migliorare gradi classici come i Tubescreamer ma tante volte ho l'impressione che si sia rimasti fermi agli anni 60'/70' come suono di riferimento. Sottolineo che non parlo di qualità sonora perché in quel campo ci sono molte eccellenze anche se frutto di progetti non originali. Ad ogni modo vedrete che anche questo pedale (certamente di qualità) troverà un suo spazio nel set up di qualche chitarrista che suona in una delle "rarissime'' e assolutamente innovative (???) Pink Floyd tribute band.
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di maxventu [user #4785]
commento del 09/09/2016 ore 16:38:29
non l'ho provato e non ho neppure potuto ascoltare le demo, quindi non mi esprimo sul risultato. La qualità dei pedali Keeley non si discute. L'idea di accorpare due effetti in un solo pedale è buona se pur non nuova. E' chiaro che qui siamo di fronte a due effetti molto diversi, che in genere vengono posizionati in due segmenti diversi del loop segnale/effetti (il fuzz tra chitarra e pre, il delay nel loop) quindi non so come questo possa influire sul risultato finale e non so neppure se il jack insert possa ovviare in qualche misura a tale limite di progettazione.
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 09/09/2016 ore 17:12:1
Adoro Gilmour e i Pink Floyd, ma questa mania ossessiva della gente di voler sente replicare il suo suono con questo o quel pedale, questo o quell' ampli o addirittura col digitale non la capirò mai!!
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di Grossoman [user #42524]
commento del 09/09/2016 ore 19:28:08
Il richiamo a Gilmour e ai Pink Floyd mi sembra più che altro una trovata pubblicitaria.
Diciamo che la Keeley ha e ha avuto in catalogo tanti pedali che racchiudono ciascuno più effetti.
Inoltre ho notato che la Keeley sforna in continuazione nuovi pedali e, quasi con la stessa velocità, ne mette altri fuori produzione.
Se questo pedale non avrà successo, come tanti altri Keeley, farà in fretta a sparire dal mercato.

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di Toyotso [user #22571]
commento del 29/03/2017 ore 10:55:41
Da fan di Gilmour ritengo che il pedale sia molto limitato, e onestamente i suoni non mi fanno nemmeno impazzire, così come ritengo fortemente limitativa la possibilità di non poter combinare insieme più di 2 effetti...Relativamente al prezzo, non lo ritengo caro, specie in relazione alla qualità produttiva Keeley che è alta.
Detto questo, non mi risulta difficile immaginare che se commerciassero le batterie 9V di Gilmour ne venderebbero a bizzeffe, quindi secondo me comunque il pedale venderà.
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