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Frank Gambale:
Frank Gambale: "Se non lo coinvolgi, il pubblico si spegne"
di [user #17844] - pubblicato il

Comunicare col pubblico è un aspetto importante del mestiere di musicista. Saper suonare non basta per tenere viva l'attenzione della gente in sala, Frank Gambale lo sa e ci racconta il suo pensiero a riguardo.
Lo scorso 12 settembre Frank Gambale ha suonato a Casagiove, una cittadina vicino Caserta, accompagnato dall'amico Ciro Manna per un tour organizzato da DV Mark.
In passato, avevo già assistito a delle sue clinic e dimostrazioni, ma non lo avevo mai sentito in un concerto convenzionale. In quelle occasioni, il suo carattere aperto e accomodante era palese, ma davo per scontato fosse una conseguenza dell'ambiente più "intimo" che connota le scuole di musica e i negozi, dove hai a che fare con una piccola classe di appassionati che pende dalle tue labbra. Quando ho visto che quel modo di fare era trasposto, anzi amplificato sul palco, sono rimasto piuttosto colpito.

Frank Gambale: "Se non lo coinvolgi, il pubblico si spegne"

Gambale è un mostro sacro della scuola fusion sulla chitarra e si affianca a una categoria di chitarristi che vengono spesso visti come impegnativi, talvolta associati a caratteri introversi e fin troppo concentrati sul proprio strumento per offrire "uno show" oltre a dell'ottima musica. Con sommo piacere, invece, ho trovato un chitarrista che gioca con la band, scambia sguardi e sorrisi, racconta al pubblico la nascita e il significato delle sue canzoni. Tra un battuta e una considerazione fuori dai denti sugli animali di plastica del Cracking Art che hanno invaso la sala del concerto e mezza Italia da qualche tempo, Frank si è rivelato un intrattenitore provetto.

Frank Gambale: "Se non lo coinvolgi, il pubblico si spegne"

I miei ricordi sono volati subito a un Allan Holdsworth chino sul manico che a fine serata nega il bis perché non soddisfatto della propria esibizione, o allo sguardo di un Eric Johnson che non si alza mai dalle sue scarpe neanche quando si avvicina al microfono. Quando, al mattino seguente, ho incontrato Frank Gambale per una breve intervista, è stato questo il prima tema che ho voluto affrontare.



Non si deve mai dimenticare che, oltre a essere artisti e tecnici della chitarra, siamo tutti anche degli intrattenitori e che la musica è, di fatto, una forma di comunicazione pura. È nostro dovere tenere viva l'attenzione del pubblico, far sì che si ricordi di noi e abbia voglia di tornare ad ascoltarci o, perché no, di ascoltare un collega alla ricerca di un'esperienza simile.
È bello vedere come un chitarrista dello spessore di Frank Gambale riesca a essere alla mano, come tutti i grandi, ma anche che dopo trent'anni di attività prova ancora del sincero entusiasmo nel salire sul palco a condividere col pubblico le proprie emozioni, pronto a riceverne altrettante da esso.

La chiacchierata con Frank è andata avanti ancora un po' toccando i temi più disparati, dal lavoro come musicista nei giorni nostri alle considerazioni sulla strumentazione e il suono. Per adesso godetevi la pillola di benvenuto, ma tenete gli occhi puntati su queste pagine!
frank gambale interviste
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di phunkabbestia [user #42918]
commento del 17/09/2016 ore 07:55:56
Bel tema, belle domande e grande persona!))
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di phunkabbestia [user #42918]
commento del 23/09/2016 ore 05:46:08
...e a proposito di quegli alieni che sono contrari al coinvolgimento del pubblico, ecco qua un saggio dai più grandi maestri nel genere: vai al link
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di Rothko61 [user #32606]
commento del 17/09/2016 ore 08:42:59
"Ma chi è 'sto Gambale?" è la triste domanda che mi ha fatto un "collega" pochi giorni fa... :-(
Rispondi
di Iconoclast76 [user #43596]
commento del 17/09/2016 ore 08:59:4
Mostro sacro della fusion, hai detto bene, secondo me è forse il chitarrista tecnicamente piu dotato del pianeta anche superiore a un govan
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di aghiasophia utente non più registrato
commento del 17/09/2016 ore 09:22:
Un grandissimi, ma non è il mio genere. Rispetto per tutto e tutti concettualmente eticamente e filosoficamente, però, a sentir parlare del "musicista intrattenitore" mi viene l'orticaria.
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di dariothery [user #12896]
commento del 19/09/2016 ore 11:50:18
effettivamente, l'ho visto live, e la sua musica è tutto tranne che coinvolgente (prima che vi arrabbiate: sono gusti personali)
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di bios [user #37733]
commento del 17/09/2016 ore 11:40:12
Se c'è una cosa che odio è quando i musicisti richiamano il pubblico a battere le mani o a cantare o qualunque altra cosa, mi ricordano gli assistenti di studio che invitano il pubblico (che viene pagato) ad applaudire durante gli show televisivi. Mi dicono cosa devo fare tutto il giorno a lavoro, in famiglia, nella società in generale, me lo devono dire anche ad un concerto? Coinvolgimi con la musica è la mia reazione sarà libera e spontanea. Uno dei motivi per cui mi piace la musica è proprio il suo potere liberatorio.
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 17/09/2016 ore 11:46:59
Hai fatto un esempio perfetto: proprio al concerto di Gambale, a un certo punto il pubblico ha attaccato a battere le mani a tempo, ma in maniera del tutto spontanea! L'ho sentito fare alle feste di piazza, quando fanno tarantelle e tammorre, ma non l'avevo mai sentito fare in un concerto fusion!
Le persone in sala hanno vissuto tutta la serata in un'interazione continua con la band, al punto da cominciare a sentirsi parte dello show e decidere di parteciparvi attivamente. E i sorrisi che arrivavano dal palco in risposta penso dicano tutto dell'atmosfera che si crea in una situazione simile!
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di phunkabbestia [user #42918]
commento del 19/09/2016 ore 10:27:10
...a prescindere dalla qualità dell'artista e dello show, l'artista sarà libero di comunicare col pubblico come gli pare o ...deve chiederti il permesso?
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di maxventu [user #4785]
commento del 17/09/2016 ore 12:27:49
Frank è un Genio ed è anche una grandissima persona. Dal punto di vista tecnico l'accostamento ad Allan Holdsworth è l'unico possibile. La generazione dei Govan etc. deve molto a Gambale, anzi forse se non ci fosse Gambale, lo stesso Govan (ed altri: Greg Howe etc) non suonerebbe come suona. Come intrattenitore, ricordo alcuni anni fa una serata al Blue Note di Milano , nella quale Frank per tutta la sera ha scambiato battute tra un brano e l'altro col pubblico, in perfetto italiano!
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di aleck [user #22654]
commento del 17/09/2016 ore 12:34:04
Grandissimo Gambale, parla di una cosa molto importante che, purtroppo, vedo sempre più scemare dal vivo. Ci si concentra sull'offrire musica ben suonata e ci si dimentica completamente di offrire uno spettacolo degno di questo nome. Un grande maestro del "fare spettacolo" è l'immenso Buddy Guy, non ci si annoia mai con uno così sul palco! Uno che invece il pubblico non solo lo coinvolge, ma lo suona, letteralmente, è Bobby McFerrin: il pubblico è parte dello spettacolo.
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di Repsol [user #30201]
commento del 17/09/2016 ore 16:01:29
C'è anche da dire che non tutti possono avere la personalità di Gambale e non ci si puó fare nulla, ma non è una loro colpa, sono musicisti non cabarettisti. Eric Johnson è una persona moooolto timida, non ha nelle sue "corde" il dibattito col pubblico. Ricordo un concerto di Lou Reed dove non ha detto mezza parola e lo sguardo era fisso nel vuoto.
Benvengano i musicisti che ti fanno divertire durante lo show, con intrattenimenti vari, o che ti rendono partecipe allo show stesso, dipende molto da carattere e personalità..
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di Guycho [user #2802]
commento del 17/09/2016 ore 16:30:31
il commento del "battiamo le mani" mi sembra superficiale. Esistono tantissimi modi di coinvolgere il pubblico, e sempre nuovi ne arriveranno. Ogni artista ha il suo modo, che ovviamente è complementare del genere e del messaggio musicale che propone.

I Gipsy King punteranno a far danzare il pubblico, i Green Day a pogare da matti, Kate Perry a distrarti con coreografie e balletti sexy e gli Elii a fare cabaret. D'altra parte persino i Pink Floyd, che non hanno mai avuto carisma personale, si sono dovuti affidare a scenografie di grande effetto.

Riuscire a coinvolgere e a mantenere viva l'attenzione solo con la musica, è prerogativa della musica classica e di altri pochi eletti.
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 17/09/2016 ore 17:35:05
È una lezione che vale ripetere. Dovete communicare col pubblico - parlare, spiegare il perché del vostro pezzo e... con un pezzo da "battere le mani", non esitare. Il pubblico è la ragione d'essere in palco. Trovatevi qualcosa da commentare + qualcosa di improvvisato al momento. Può essere pure "ah, siete venuti anche se era una pioggia da inondazione". Tutto questo è essenziale per una band. E concordo con Aleck... Buddy Guy. Tanto per divertirvi, ecco un link da risate assicurate! vai al link
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 17/09/2016 ore 19:12:34
Ho visto Buddy Guy due volte nel giro di due anni, la prima volta con la Experience Hendrix Tour dove ha solo suonato, senza fare cabaret. La seconda volta poche settimane fa prima del concerto di Jeff Beck, dove ha fatto tre note e parlato un'ora e mezza. Certo, e' divertente, ma se voglio ridere vado a vedere Zelig...
Con la Experience Hendrix Tour e' stato fantastico, indimenticabile....prima di Jeff Beck e' stato un po' banale e scontato. Probabilmente doveva compensare la scontrosita' di Jeff Beck :-)
Diciamo che quello che hai scritto mi trova d'accordo, ma nel mio caso ho preferito molto di piu' l'incomunicabilita' verbale di Jeff Beck e le emozioni che mi ha trasmesso la sua chitarra che le tre note e le 5 mila parole di Buddy Guy.
Rispondi
di coldshot [user #15902]
commento del 17/09/2016 ore 19:22:41
-----------ho preferito molto di piu' l'incomunicabilita' verbale di Jeff Beck e le emozioni che mi ha trasmesso la sua chitarra che le tre note e le 5 mila parole di Buddy Guy.-------

Amen
Rispondi
di Baconevio [user #41610]
commento del 17/09/2016 ore 18:09:26
però la domanda è d'obbligo: si suona per piacere (verbo) o si suona per piacere (sostantivo)? in altre parole: suono perchè ho bisogno di suonare, o suono perchè voglio il coinvolgimento e quindi l'approvazione del pubblico?
Rispondi
di Iconoclast76 [user #43596]
commento del 17/09/2016 ore 20:41:3
direi di rivolgere la domanda anche al pubblico, si ascolta per afferrare la bellezza di un brano o per fare caciara?
Perche nel primo caso poco me ne frega di fare il pajaccio e intrattenere non è uno spttacolo di cabaret sei venuto ad ascoltare la mia music a non dovresti annoiarti quindi in teoria perche dovrei sforzarmi di farti pogare e ballare?
La gente vuole ascoltare dal vivo la mia musica o vuole solo pogare ?
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 17/09/2016 ore 20:54:20
a-Ballare non è far caciara.
b-La musica il più delle volte è funzionale ad un qualcosa
ma tu ascolti solo Arvo Part a sto punto...
Rispondi
di wrugg25 [user #31282]
commento del 17/09/2016 ore 21:19:38
Arvo Part: due voci, ma che voci!
Rispondi
di Baconevio [user #41610]
commento del 18/09/2016 ore 08:52:41
i miei due più bei concerti (mudhoney e pearl jam) li ho vissuti in maniera molto diversa, dato i differenti contesti. con i mudhoney (coi quali riuscii a scambiare perfino due parole) sono stato a bordo palco tutto il tempo (anzi sulla balaustra a bordo palco), godendomi ogni dettaglio della musica e d quei miti del grunge rock che fu. nessun battito di mani, nessuno scodinzolamento verso il pubblico, niente di niente. solo il piacere della musica, solo il piacere di aver visto un pezzetto di storia.
con i pearl jam, a san siro, situazione ovviamente diversissima. ma anche in quel caso, nessuna concessione a richiami al pubblico o altro. solo qualche parola di vedder ogni tanto e poco più. io in lacrime su release. 60mila persone che cantano alive o jeremy. che mi frega di gambale (che per altro ho conosciuto da vicino ed è persona gentilissima), queste cose di coinvolgere il pubblico non le ho mai capite.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 18/09/2016 ore 19:09:48
Se stiamo parlando di noi artisti della domenica, e in questa definizione ci metto pure quelli bravi veramente, con quale pretesa si pensa di poter emozionare un pubblico, per la maggior parte disattento e impreparato, con la nostra sola musica?

Certe aspettative le possono avere solo i grandi, solo Artisti con la A maiuscola. E non dimentichiamo che persino gente come Mercury o Hendrix, che non erano tizi che te le mandavano a dire, sul palco dovevano fare il loro.

Se sei un musicista che viene osannato dalle charts, che fa milioni di view su Youtube, o hai una storia di successi, ce la puoi anche fare: la gente sa già la tua canzone, viene lì per te, ha pagato, e incosciamente si sforza di apprezzare il concerto a priori: ti ascolta e canta insieme a te (come la tua esperienza coi Pearl). Ma chi mai, sconosciuto, presentandosi in una piazza con musica originale (parlare di cover non avrebbe neanche senso), riuscirebbe a smuovere gli animi "solo" con la potenza delle proprie note? Forse solo Mozart.
Rispondi
di Baconevio [user #41610]
commento del 19/09/2016 ore 22:06:58
il tuo commento è chiaro, e forse sono stato io poco chiaro: non ho interesse verso il fatto di far "muovere" il pubblico. a me interessa suonare...a me interessa sentire il palco che trema sotto i piedi perchè ho un volume mostruosamente alto, sentire la botta nella pancia...davvero, io sto là per me stesso. tutto il resto viene dopo...mi è capitato in occasione di qualche concerto un po' più grosso che dopo venissero a farmi i complimenti, a chiedermi cose sulla mia strumentazione o altro...io ero imbarazzato..sono solo uno che ha il volume a 11 e che non vuol ammaestrare le scimmie ad applaudire!
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 20/09/2016 ore 22:03:11
"...sono solo uno che ha il volume a 11 e che non vuol ammaestrare le scimmie ad applaudire!.."

In effetti non è molto chiaro. Se applaudo a chi suona sono una scimmia ammaestrata?
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 18/09/2016 ore 20:33:55
Io c'ero...a San Siro, condivido..
Rispondi
di Baconevio [user #41610]
commento del 19/09/2016 ore 22:08:55
dale per me fu un momento magico, inseguito per 22 anni.
davvero, quando attaccarono release quasi all'improvviso io scoppiai a piangere. mi ricordo mio cugino che mi mise la mano sulla spalla e cantammo insieme a squarciagola. e non ho mai visto eddie vedder ammaestrare le scimmie...solo la potenza di un inno. mi riviene da piangere.
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di dale [user #2255]
commento del 19/09/2016 ore 22:21:07
Visti 5 volte, sempre un'emozione speciale.
Eddie è troppo vero e onesto per prestarsi a pagliacciate varie, fa quello che si sente.
Passano gli anni ma resta un grande, e quella è stata una notte indimenticabile.
Rispondi
di fraz666 [user #43257]
commento del 22/09/2016 ore 14:36:02
ed invece anche Eddie si è dovuto sforzare agli inizi di carriera per imparare ad interagire col pubblico: dato che siete fan avrete visto Twenty.
perchè quando sei su un palco non ci sei solo tu con la tua musica, ci sei tu con la tua musica e tutto il pubblico.
fermo restando che i PJ ed il rock'n'roll on c'entrano assolutamente con Gambale, così come le scimmie ammaestrate non c'entrano niente con quello che ha detto Gambale.
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 22/09/2016 ore 16:52:51
Visto, rivisto e stravisto.

Bellissimo
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 18/09/2016 ore 19:05:54
Se suoni punk vuole pogare.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 18/09/2016 ore 19:04:37
io credo che se suoni soltanto per piacere tuo, nemmeno ci vai davanti ad un pubblico. Il piacere che cerchi suonando, è anche quello della condivisione. Come quando ascolti musica che ti piace ed avresti voglia di farla ascoltare a tutti, e se qualcuno ti dice che a lui invece non piace, ci resti pure un po' male :)
Rispondi
di maxventu [user #4785]
commento del 18/09/2016 ore 11:36:19
Ho letto i vari commenti, tutti giusti e condivisibili in quanto frutto di opinioni personali. L'articolo parla di Gambale che coinvolge il pubblico con la propria musica ed il proprio genere (jazz fusion strumentale imperniata su solismo virtuosistico). Coinvolgere il pubblico suonando tutta la sera questo genere è cosa ben diversa dagli altri esempi citati, Green Day, Pearl Jam etc.
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di Faus74 utente non più registrato
commento del 18/09/2016 ore 15:35:28
Ma se uno non conosce l'inglese può togliere l'audio? ;-)
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 18/09/2016 ore 16:02:21
Può anche attivare i sottotitoli in italiano (non ci facciamo mancare niente)!
Rispondi
di Faus74 utente non più registrato
commento del 18/09/2016 ore 16:05:06
Grazie mille, quando ho visto il video c'erano solo quelli in inglese.
Ottimo lavoro.
Rispondi
di Faus74 utente non più registrato
commento del 18/09/2016 ore 16:14:25
Personalmente sono d'accordo con lui quando dice che preferisce spiegare un minimo di storia del brano che si sta per suonare, chiaramente se parliamo di musica strumentale.
Lo trovo un modo per aumentare ancora di più l'emozione che si prova durante l'ascolto.
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 19/09/2016 ore 18:25:43
Specialmente per la musica strumentale è appunto una buona idea!
Rispondi
di gerlop [user #44005]
commento del 23/09/2016 ore 11:50:00
Gambale rimane uno dei migliori chitarristi in assoluto, a mio avviso. Provo a immaginare se avesse scelto di usare anche il tapping,che cosa sarebbe diventato...
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