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Zed Menhir: piccoli costruttori crescono
Zed Menhir: piccoli costruttori crescono
di [user #16167] - pubblicato il

Il Menhir è un distorsore cattivo, con una punta di fuzz. È stato progettato da un accordiano che ha deciso di fare il grande passo e diventare artigiano assieme a un gruppo di amici e colleghi dando vita a Zed & Venarossa, un laboratorio dalle grandi potenzialità.
Di pedali in redazione ne passano molti, così come chitarre e amplificatori. Con alcuni, però, capita di avere un legame particolare, come nel caso del Menhir. Di questo pedale, infatti, nella pedaliera ho un prototipo che Riccardo Zoletto aka Zed, mise in cantiere quando ero alla disperata ricerca di una distorsione cicciona e cattiva (anche troppo alla fine) e lui sempre pronto a buttarsi in qualche nuovo progetto. 

Il Menhir è il risultato di quelle due o tre idee buttate lì da me e dell’abilità di Riccardo, che si è unita a quella di Giorgio Salmoiraghi per creare un prodotto pronto per il mercato degli effetti made in Italy. 

Non bisogna lasciarsi fregare dai colori fluo, il carattere dello Zed non è quello bizzarro e sgargiante di un glam rocker con scaldamuscoli e capelli cotonati, o meglio non è solo quello. 

Zed Menhir: piccoli costruttori crescono

Con i quattro controlli a disposizione si può spaziare tra sonorità completamente diverse (ma scordatevi clean e crunch). Nello specifico si può intervenire su gain, volume, alti e bassi, tutti controlli molto semplici che non hanno bisogno di presentazioni, quindi passiamo oltre e accendiamolo dritto nella Marshall già calda in sala di ripresa. 

Mettendo il guadagno a zero già la distorsione è pesante, e molto anche. Lasciamo l’equalizzazione in flat ma si nota già una lieve tendenza a enfatizzare le medie, in grado di aumentare anche la presence. I quattro coni sono già messi duramente alla prova e non siamo arrivati nemmeno a metà della corsa del gain. Ci spingiamo oltre le ore dodici, abbassando un po’ il volume (pena fischi e lazzi in ogni dove) e il sound si fa granitico. Con l’aumentare della distorsione aumenta anche quella punta di fuzz che caratterizza il Menhir. Le basse si fanno più grosse e iniziano un po’ a rotolarsi addosso l’una sull’altra, senza però impastare eccessivamente il nostro sound. 

Come molti distorsori estremi anche questo Zed soffre un po’ della rumorosità (soprattutto quando si arriva oltre la metà della corsa del gain), ma il tutto è gestibile e in casi estremi cancellabile con un noise gate. 




La cosa che più ci ha convinto del Menhir è la possibilità di sgranare accordi anche complessi senza che questi diventino un immenso impasto di suoni indistinguibili. Il tutto condito da un carattere deciso e personale. La pacca e la durezza nel palm muting sono da distorsore di razza, ma allo stesso tempo sa mettere in campo una buona dinamica (anche se trattandosi di un distorsore hi-gain soffre un po’ di rumorosità molesta). È un progetto nuovo, di una nuova realtà e non possiamo fare altro che consigliarvi di dare un ascolto alla demo e augurare a Zed & Venarossa buona fortuna. 
 
effetti e processori menhir zed
Link utili
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di Floyd [user #143]
commento del 30/09/2016 ore 11:56:17
primo! :-)
gain esagerato, tende ad impastare abbastanza. mi piace solo il suono con il single al ponte. la timbrica non è male, ma io diminuirei un pò il range di gain del pedale per metterlo più a fuoco.
La prova è troppo veloce, andavano sperimentate meglio diverse regolazioni di guadagno e soprattutto di equalizzazione. saluti
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di Faus74 utente non più registrato
commento del 30/09/2016 ore 18:43:58
E magari provarlo anche con una chitarra un pelino più "rock".
Non è una critica negativa, ci mancherebbe.
Sicuramente dai video di YouTube non si può capire bene com'è la pasta del pedale, andrebbe provato ed ascoltato di persona.
Nel video di Michele si esaltano i bassi, i quello di Zed gli alti.
vai al link
Comunque complimenti per l'ottimo lavoro.
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di francesco72 [user #31226]
commento del 30/09/2016 ore 19:57:50
Mi spiace, ma la prova è del tutto estranea al contenuto dell'articolo: già se è un distorsore "da metal e oltre" provarlo con un single coil ha poco significato dato che l'archetipo della chitarra metal è humbacker al ponte; inoltre si conferma che Quaini è un ottimo musicista, un grande chitarrista, ma assolutamente non un metallaro. Magari sparare qualche ritmica in palm mute fitto fitto tipo l'intro di disposable heroes sarebbe stato più attinente della psichedelia che si mangia il primo minuto di prova. Inoltre non sarebbe stato male attaccarlo ad una sette corde. Comunque, almeno dalla prova, mi pare un fuzz più che un distorsore. Ho ascoltato anche la prova di Zed, che è un pochino più in tema (almeno accenna Iron man e gli Slayer), ma anche lì si sente più l'impasto da fuzz che la graniticità o il taglio del distorsore; ha ragione Faus74: qui sono esaltati i bassi, là gli alti. Insomma ci vorrebbe una prova più in carattere e ad ampio spettro per capire veramente come suona.
Ciao
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di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 01/10/2016 ore 14:17:55
Ciao ragazzi, forse quel "oltre" è stato interpretato in una direzione sbagliata. Non stiamo parlando di un distorsore ultra-definito da nu metal o djent, bensì - come spiegato nell'articolo - di un distorsore con un carattere anche un po' fuzzoso, rombante. Noi l'abbiamo trovato particolarmente azzeccato per metal vecchia scuola o, quando il gain cresce, da stoner rock o noise puro, direzione in cui mi sembra che Michele se la sia cavata alla grande con gli esempi finali del clip.
Naturalmente a breve ci saranno anche test per il pubblico dei metallari in senso stretto: come si dice in questi casi, stiamo lavorando per voi! ;)
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di francesco72 [user #31226]
commento del 03/10/2016 ore 09:01:14
Grazie per la precisazione. Attendo.
Ciao
Rispondi
di summerandsun [user #22475]
commento del 01/10/2016 ore 19:03:45
Se lo avessi avuto quando suonavo lo stoner!!!!
Rispondi
di Floyd [user #143]
commento del 03/10/2016 ore 10:19:36
Nel video di Zed, linkato da Faus74, si sente l'estremo opposto, troppi alti, suono troppo tagliente. entrambi i video non otterranno di certo un effetto promozionale sul marchio o sul pedale in questione. vale lo stesso discorso fatto prima.
Rispondi
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