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Muore Dan Smith, l'uomo della ripresa Fender dopo CBS
Muore Dan Smith, l'uomo della ripresa Fender dopo CBS
di [user #3] - pubblicato il

A soli settant'anni ci lascia Dan Smith, l'uomo a cui viene associato il più importante momento di rinascita della Fender, gli anni 1982-1984 dopo l'acquisizione dell'azienda californiana da parte di CBS nel 1965.
All'epoca responsabile marketing di Yamaha, Dan riceve a inizio 1981 un'offerta di quelle a cui non si può dire di no da parte di un management che vede le vendite precipitare per un mix micidiale di scarsa qualità e miopia commerciale. Il fallimento è un'ipotesi ad alte probabilità.

A Smith bastano poche settimane al posto di comando per ribaltare un'azienda sull'orlo del fallimento. Profondo conoscitore del mercato, ha chiarissime in testa le aspettative di qualità e rispetto della tradizione, quelle aspettative deluse da CBS che hanno portato alla nascita del mito delle Fende pre-CBS e al crollo di credibilità dell'azienda di Fullerton, CA.

Muore Dan Smith, l'uomo della ripresa Fender dopo CBS

La sua prima mossa è quella di ridurre la produzione (peraltro in gran parte invenduta) da 250-300 chitarre al giorno a poche decine, per ripristinare i tempi necessari a costruire strumenti di qualità. Poi si mette a studiare una linea totalmente nuova, che abbia le proprie fondamenta negli strumenti classici. Il "suo" primo catalogo vede la luce a fine 1981, è probabilmente il più bello della storia Fender, e introduce una gamma di strumenti totalmente rinnovata (particolare curioso: al momento di andare in stampa i nuovi strumenti non sono disponibili, quindi quelli fotografati sono in realtà prodotti in Giappone e sono molto più coerenti con gli originali rispetto alla produzione USA).

Muore Dan Smith, l'uomo della ripresa Fender dopo CBS

La grande sorpresa della collezione 1982 è la linea Vintage, basata su tre chitarre e tre bassi ispirati ai classici degli anni '50 e '60: Telecaster '52, Stratocaster '57 e '62, Precision Bass '57 e '62, Jazz Bass '62. Tutti disponibili in sunburst e in una serie dei custom color più amati (Fiesta Red, Candy Apple Red, Lake Placid Blue, Black, Vintage White), gli strumenti serie Vintage rilanciano il vecchio "spaghetti logo", gli attacchi del manico a quattro viti anche per Stratocaster e Jazz Bass, le palette piccole e l'hardware in stile vintage. Non sono repliche esatte, per ammissione della stessa Fender, ma sono ben fatti, belli da vedere e piacevoli da suonare, che consentono a tutti di appendersi al collo con 600 dollari una chitarra che è facile scambiare per una vintage vera che vale dieci volte tanto.

La seconda sorpresa è la serie Standard, con Telecaster, Stratocaster, Precision e Jazz Bass dotati di hardware contemporaneo, attacco per i manici a quattro viti anche per Stratocaster e Jazz Bass, contour dei body più accentuati. La Stratocaster è il modello che subisce il maggior numero di migliorie, con un'elegante paletta piccola, ma di forma modificata rispetto alle linee pre-CBS e smussature del corpo anche più sinuose delle pre-CBS. Questa Stratocaster ha una costanza di produzione altalenante, gli esemplari di chiara derivazione anni '70 sono rifiniti in modo grossolano, altri hanno qualità eccellente. La Stratocaster Standard toccherà dopo pochi anni l'immaginario dei collezionisti, che le appioppano il nomignolo "Smith Stratocaster" e la includono nei loro sogni, affascinati dalle curve morbide e soprattutto dalla strepitosa gamma di colori custom metallizzati, sfumati, trasparenti. Oggi i colori più rari arrivano a 4-5mila dollari di valutazione.

Muore Dan Smith, l'uomo della ripresa Fender dopo CBS

Sullo stesso catalogo ci sono varianti di lusso dei diversi strumenti, con hardware placcato oro 18 carati, una The Strat in noce meravigliosa (e pesantissima), le economiche Lead e una serie di amplificatori con pannello "blackface" come nell'epoca pre-CBS.

Ma Dan Smith è un pragmatico e sa che per rilanciare l'azienda deve innovare da un lato e proporre strumenti entry-level dall'altro. Nel 1983 Fender introduce la serie Elite attiva come top di gamma, con ponti orribili senza il caratteristico jack a 45 gradi: durerà meno di un anno. La serie Standard viene massacrata da modifiche finalizzate a ridurre i costi (Smith vuole chitarre made in USA da vendere a meno di 500 dollari), ma riesce a vendere abbastanza bene per il prezzo. Queste chitarre dell'era Smith sono a volte definite impropriamente "Smith" come le 1982, ma in realtà sono di ben altra pasta.

Muore Dan Smith, l'uomo della ripresa Fender dopo CBS

Il vero vincitore dell'operazione è comunque l'abile Dan Smith: grazie al suo drastico cambio di rotta, Fender si salva dal disastro: anche se il giudizio sugli strumenti 1983 da parte dei gourmet delle sei corde è negativo, la tendenza al ribasso delle vendite si trasforma in crescita. Grazie a questo ossigeno Fender sopravvive quanto basta per consentire alla cordata organizzata da Bill Schultz di sfilare la proprietà dalle grinfie incompetenti di CBS, gettando le basi per un rilancio che nel giro di pochi anni ne farà il più importante gruppo del settore.

Ma questa è un'altra storia. È realistico pensare che senza Dan Smith oggi forse Fender non esisterebbe, un'eventualità che può far accapponare la pelle anche ai meno fenderisti tra gli appassionati di chitarre e bassi. Quindi mandiamogli un saluto rispettoso e auguriamogli il buon viaggio verso le Grandi Praterie Celesti di chi ama la musica.
dan smith fender
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Le Fender Fullerton '82-'84
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