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Oggi pensiamo molto al segnale audio e ci siamo dimenticati del suono
Oggi pensiamo molto al segnale audio e ci siamo dimenticati del suono
| advertorial di [user #3672] - pubblicato il

Il suono è una forma di energia che riusciamo a percepire molto bene. Il suono nella nostra vita quotidiana si propaga nell’aria e quando ascoltiamo o suoniamo in uno spazio chiuso viene completamente modificato dall’acustica della stanza per le infinite riflessioni e le risonanze che si creano al suo interno.
Tutto dipende dalla forma della stanza, dalle sue dimensioni, da che materiali compongono le pareti, il soffitto e il pavimento, ma anche dalla posizione dell’impianto audio rispetto alle sue caratteristiche tecniche.
Per controllare la qualità del nostro suono dobbiamo quindi tornare ai principi fisici di base. E' poco saggio ragionare troppo sul segnale elettrico (cambiare i cavi, i monitor o inserire plug-in eccezionali sull’impianto d’ascolto), bisogna pensare anche al suono che dalle casse/monitor deve arrivare alle nostre orecchie con la migliore qualità.

Se abbiamo una chitarra o uno strumento musicale che è scordato lo accorderemo, funzionerà sicuramente meglio che pensare di aggiustarne il suono dopo elettronicamente. E’ inutile cambiare la chitarra con una che costa tre volte se poi non accordiamo neanche quella.

L’idea di Tuneyourstudio.com è quella di considerare la stanza come quell’enorme strumento musicale che effettivamente è. Quando ascoltiamo la musica nella nostra sala, o suoniamo in sala prove, effettivamente stiamo suonando dentro la cassa di un enorme strumento musicale che ha bisogno di essere accordato anche lui per dar il meglio alla nostra esperienza musicale. Negli anni 2000 è meglio farlo con strumenti scientifici adeguati e non per tentativi o giocando con software gratuiti.

I nostri ingegneri, grazie a una esperienza di 15 anni e ad analisi avanzate (alcune presentate da noi in esclusiva ad AES) vi permettono di ottenere il meglio, tagliato su misura del vostro spazio per la musica, delle vostre esigenze e del vostro budget. Avrete una consulenza tecnica allo stato dell’arte che di fatto vi permetterà di accordare la stanza rispetto al vostro impianto audio e ottenere il massimo in fase di ascolto, di produzione e di registrazione.

Studieremo le risonanze, le riflessioni, la risposta temporale e in frequenza, l’andamento statistico e deterministico del vostro spazio musicale per migliorare il trattamento acustico che c’è, togliendo o aggiungendo quello che ci vuole per avere il meglio.

Quali vantaggi?
  • Risparmierete molti soldi su spese indirizzate nella direzione sbagliata (nuove apparecchiature o kit acustici pensati in generale e mai su misura)
  • Conoscerete i dettagli tecnici e scientifici della vostra situazione
  • Migliorerete la vostra consapevolezza del vostro suono e riuscirete a dargli più qualità
  • Sentirete la differenza dopo l’intervento, con una sana dose di soddisfazione in più

Visitate www.tuneyourstudio.com è un progetto dello studio Suonoevita, email a info@suonoevita.it.
Link utili
Tune Your Studio
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di ndrecchia [user #43094]
commento del 08/10/2016 ore 14:16:55
bah, ormai va tutto nel computer, gli strumenti ripresi sono sempre meno, e poi con un sofware si aggiusta sempre tutto. i soldi è meglio spenderli in monitor da studio professionali.
Rispondi
di leopardave [user #24680]
commento del 08/10/2016 ore 16:41:35
Premesso che sì, è un articolo a fine pubblicitario (ma ci sta perché Accordo continui ad esistere), l'articolo dice in maniera chiara che il trattamento acustico di una stanza non serve solo per migliore ripresa microfonica, ma anche soprattutto per il suono in ascolto. Non ha senso spendere migliaia di euro in monitor super se poi li metti in una stanza che non ha un buon suono, o non è stata trattata adeguatamente. È un aspetto che ci dimentichiamo spesso. Detto questo, non mi associo allo spot pubblicitario, che mi sembra rivolto ad esigenze da professionisti, ma volevo chiarire cosa c'è scritto.
Rispondi
di ndrecchia [user #43094]
commento del 09/10/2016 ore 10:31:30
se non lo sai esistono software di correzione ambientale molto precisi ed efficaci che consentono di settare in modo adeguato i monitor per avere un ascolto ottimale anche in stanze non configurate perfettamente.
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di leoguitar626 [user #23964]
commento del 09/10/2016 ore 18:37:51
Certo che esistono questi software, ma ti posso garantire che hanno tantissimi problemi. La cosa terribile di questi software è che vengono calibrati prendendo in considerazione un solo punto d'ascolto ( o pochi più ). Questo significa che se sposti leggermente la testa dal punto d'ascolto calibrato mandi tutto quanto a puttane. Un trattamento acustico di una stanza invece crea un ambiente molto più equilibrato per l'ascolto. Il range di prezzo è diverso ( inutile dire il falso ), ma il risultato offerto da un trattamento simile è tutt'altra cosa rispetto ai Plugin correttivi.
Se cerchi su internet tutti i grandi ingegneri audio concordano sul fatto che dei monitor da millesima euro non valgono nulla se la stanza di ascolto non è trattata decentemente. A quel punto conviene prendere delle case "entry level" come le famose Yamaha hs che sono progettate per stanze non trattate.
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di wrugg25 [user #31282]
commento del 08/10/2016 ore 14:32:51
...Ma che è, uno spot pubblicitario?
Rispondi
di luvi [user #3191]
commento del 08/10/2016 ore 19:38:07
Direi proprio di sì, ma è scritto a chiare lettere: sezione "spazio business"! :-)
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di Denis Buratto [user #16167]
commento del 09/10/2016 ore 23:04:4
sagace! :-D
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di ndrecchia [user #43094]
commento del 09/10/2016 ore 10:45:42
Ciò che ha fatto peggiorare clamorosamente la qualità della musica degli ultimi 20 anni, è stato che ogni musicista ha pensato di poter fare da solo tutto. ecco che chitarristi sono diventati improvvisamente batteristi, programmatori, produttori, tecnici del suono, tastieristi. Il computer è diventato una macchina infernale che ha fatto pensare ad ognuno di poter fare da solo tutto. ed invece le cose non stanno così. meglio fare una sola cosa bene che farne 10 benino o male. un home studio deve restare un luogo dove mettere a punto idee, ma la produzione deve tornare ad essere fatta lì dove ci sono produttori e tecnici del suono che fanno solo quello. Ormai ognuno ha tutto per portare a termine un progetto musicale finito: strumenti, effetti, amplificatori, computer, software, schede audio, batterie elettroniche, monitor, microfoni. Tutto sempre migliore, tutto sempre più al livello di audiofili, ma la musica che fine ha fatto? Meglio mettersi a lavorare col proprio strumento, meglio realizzare qualche demo con un'acustica non perfetta ma che dia l'idea di quello che si vuole ottenere e poi in studio assieme a dei professionisti si va a realizzare il progetto vero e proprio. Concentratevi su quello che sapete fare e affidatevi a uno studio quando volete registrare. Ascoltatevi i demo degli anni '70 degli album che sono entrati nella storia della musica. acusticamente facevano schifo, ma c'era grande musica dietro. concentratevi sulla musica, sulle idee, la perfezione acustica la devono tirare fuori i professionisti quando andate in uno studio. a casa lavorate sullo strumento.
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di luvi [user #3191]
commento del 09/10/2016 ore 11:26:48
Bellissima osservazione! :-)
Potersi installare un software sul pc è cosa ben diversa dall'acquisire una professionalità, così come poter guardare un tutorial su YT non mette certo in mano un mestiere.
In questi anni, invece, le professionalità hanno perso valore e sono fortemente danneggiate dall'illusoria immagine di autosufficienza che software e ridondanza di informazioni sul web (per di più dall'autorevolezza tutta da verificare) paiono dare a riguardo.
Cosicché invece di poter gioire per la maggior disponibilità di contenuti e di più efficaci strumenti di lavoro, finiamo col dover fare il bilancio dei danni causati dall'abuso (o perlomeno dall'uso improprio) dei nuovi mezzi a disposizione.
Grafici, fotografi, tecnici del suono, arrangiatori, liutai, progettisti elettronici e chi più ne ha più ne metta, diventano tali dalla sera alla mattina trasformando il "DIY" da sano hobby a deleterio background per un generale impoverimento culturale e professionale.
Dilettanti allo sbaraglio e seri professionisti vengono a trovarsi sovrapposti in uno scenario confuso, monodimensionale, appiattito, che porta inevitabilmente ad un ribasso della qualità e soprattutto della capacità di percezione della stessa...
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 09/10/2016 ore 11:54:15
------> chi più ne ha più ne metta,
ceramisti, modellisti, idraulici, falegnami, tappezzieri e falegnami :-)
Io comprendo benissimo quello che dici e sono anche del tutto d'accordo ma non farei certo cambio col "prima" .
La mole di informazioni (e svago...)messa a disposizione ora ad ognuno di noi è nemmeno paragonabile a quella messa a disposizione di un re del secolo scorso.
Per tanti danni che possa fare internet il cambio è sempre a suo favore.
Come al solito..tocca sopportare e saper scremare imbecillità ed incompetenza..ma non ci eri già abituato ? :-)
Rispondi
di luvi [user #3191]
commento del 09/10/2016 ore 20:23:08
Onestamente ci ero abituato, ma meno di adesso...

Lungi però da me demonizzare Internet che resta preziosissima, ci mancherebbe!

Come al solito la questione in gioco é l'uso che si fa del mezzo e la mia critica riguarda le conseguenze di tale uso, non il mezzo in quanto tale... ;-)
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di fraz666 [user #43257]
commento del 10/10/2016 ore 10:25:35
tutto giustissimo, ma non mi sembra che c'entri qualcosa con l'articolo.
qui si parla di migliorare l'ascolto, che sia di se stessi, di un'attrezzatura da 'studio' o di un semplice impianti hi-fi: ed è sacrosanto dire che l'ambiente sia importantissimo.
questo è un annuncio pubblicitario ed ovviamente sostiene che il suo prodotto a pagamento è più valido di quelli gratuiti, ai posteri l'ardua sentenza.
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di ndrecchia [user #43094]
commento del 09/10/2016 ore 10:53:12
Esperienza: sui teatri lirici (dove l'ascolto dovrebbe essere perfetto) ci sono diatribe che vanno avanti da decenni sulle implementezioni da sviluppare per migliorare l'ascolto. Ogni volta che viene fatto qualche intervento, vengono fuori polemiche, denunce, controdenunce e guerre che non finiscono più. E parliamo di luoghi nati e pensati per avere un'acustica ottimale, studiati, musirati e analizzati con apparecchiature costosissime. Concentratevi sulla musica, migliorate la qualità della vostra musica. È quella la cosa che manca davvero nel mondo.
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di Claes [user #29011]
commento del 09/10/2016 ore 17:53:12
Capito di nuovo in rubrica e aggiungo qualcosa sul sound di un teatro lirico. Il mix stereo e il 3D ottimale è stato un dibattito - tanto vale aggiungermi: 10-13 fila è considerata perfetta e alla giusta distanza dal palco per apprezzare il riverbero del teatro. Il sound va bene anche per le loggie, stranamente pur essendo più lontane, ma c'è molto riverbero - è un altro mix.
Lo stesso vale per il solito concerto Rock. Quella "13 fila" è il posto giusto da avere le orecchie per una prova prima di un concerto. È dove si ascolta tutto bilanciato nel stereo del mix di strumenti il palco e si fa qualche aggiustamento come al solito!
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di Claes [user #29011]
commento del 09/10/2016 ore 17:24:32
Ultimissime: un pavimento per stanza cubica ca. 6m per lato era da ridipingere - dunque exit mobili e acustica cambiata. Di molto! Un clap secco è metallico e limitato alle frequenze "metalliche" più inusabili e bassi totalmente eliminati. Ci vuole un segnale ad alto volume carico di alte frequenze altrimenti non si sente quasi nulla! Le basse sono totalmente eliminate. Orribile.
Risultato test clap: 5-6 delays ritmici con gate e nessun "effetto reverb" - stop instantaneo. Il BPM è da mitraglietta giusto accelerato di un pochettino! Non è un sound da chitarra. Non serve ridipingere un pavimento.
Domani si riparte mettendo a posto i mobili e l'acustica non ne risentirà.
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