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Intervista a Greg Howe & Stu Hamm
Intervista a Greg Howe & Stu Hamm
di [user #116] - pubblicato il

Incontriamo Greg Howe e Stu Hamm alla vigilia del loro tour che da domani attraverserà l'Italia. Abbiamo curiosato nella loro strumentazione e sbirciato la scaletta degli show. Ricordato alcuni dei loro dischi più importanti e chiesto perché hanno deciso di suonare assieme. Le date della tournée saranno quattro: Pisa, Roma, Bologna (clinic) e San Donà (Ve). Ad arricchire gli show la presenza come special guest dei Dolcetti e il set del chitarrista acustico Jeff Aug.
Perché hai scelto Greg Howe per questo tour?
Stu Hamm: a dire il vero fu Greg a chiamarmi tempo addietro, per fare un tour con lui e Dennis Chambers.  Fu un’esperienza magnifica. Mi fa impazzire la maniera con cui Greg approccia la mia musica.
 
Greg, tu di Stu cosa apprezzi?
Greg Howe: adoro il playing molto melodico che non perde mai di vista, però, il ruolo di supporto che un bassista dovrebbe avere. Dal punto di vista polifonico poi, è uno dei migliori in circolazione.


 
Greg ma per te che sei uno che fa una marea di note, non t’incasina suonare con un bassista che ha un linguaggio così fitto e ricco?
Greg Howe: no, anzi. E’ più facile. Semmai m’ispira. Poi sai che mi piace di Stu? Che anche se spesso suona un sacco di note non rinuncia mai alla musicalità.
 
Come hai affinato questa capacità Stu?
Stu Hamm: durante la mia carriera ho visto il basso evolvere in maniera incredibile. Quando io ho iniziato a suonare, idealmente nessuno faceva slap, tapping, suonava accordi o armonici. Nessuno trattava il basso come uno strumento solista. Io però, ho iniziato a suonare il contrabbasso nelle Big Band leggendo le chart. Questo mi ha fatto acquisire una profonda consapevolezza dell’autentico e necessario ruolo di supporto a cui è destinato il basso. Viceversa, è un problema quando un bassista si cimenta con queste tecniche solistiche senza avere ben chiaro il suo ruolo fondamentale di supporto tra ritmo e armonia.
 
Oggi nel rock più moderno si usano chitarre a sette, otto, nove corde. Pare sempre meno lo spazio per il basso…
Stu Hamm: in ogni tipo e genere di musica, il ruolo del basso è, lo ripeto, uniformare e unire ritmo e armonia. I buoni bassisti continueranno a scrivere nuove linee di basso che funzioneranno su qualunque tipo e genere musicale.

Intervista a Greg Howe & Stu Hamm
 
Stu che repertorio presenterai?
Stu Hamm: scelgo il repertorio sulla base dei musicisti che decido di coinvolgere in tour nella mia band.
Dopo aver suonato on Greg Howe ho selezionato dei brani che credo possano davvero valorizzare il suo talento che è unico. Alla batteria c’è Zoltán Csörsz (Flower Kings, Karmakanic, Tangent). Lui ha un profondo background prog e fusion. Quindi, il materiale che suoneremo prevede moltissimo interplay tra i musicisti.
 
Ovviamente suonerai brani dal tuo ultimo disco, “The Book of lies”. Ce ne parli?
Stu Hamm: il disco è partito mettendo assieme alcune registrazioni live di pezzi eseguiti in tour con la Carl Verheyen Band di cui, appunto, ero il bassista.
L’idea era creare una suite di sette pezzi per basso elettrico solista, concepita per evidenziare le diverse tecniche che un bassista può utilizzare per rendere interessante una parte di basso.
 


Stu, un disco nel quale ho adorato il tuo playing era Flex-Able, vecchissimo debutto di Steve Vai, del 1984...
Stu Hamm: quelle registrazioni furono fatte con un vecchio registratore a bobina. Le possibilità di editing o di correggere un errore erano ridotte al minimo.  Era necessario suonare davvero bene, bisognava essere preparatissimi. Un’esecuzione perfetta era essenziale. 
Ora, con quello stesso team di musicisti, sempre capitanati da Steve Vai, siamo tornati in studio per incidere “Modern Primitives” ed è stato un vero piacere.

Greg, qui in Italia,  tre tuoi dischi hanno impressionato la comunità chitarristica: Introspection, Tilt (realizzato a quattro mani con Richie Kotzen) e High Definition. Ci racconti di ognuno qualcosa?
Greg Howe: ho inciso Introspection nel 1993. Allora pareva che la tecnica chitarristica fosse arrivata al massimo livello concepibile. Così, pensai di prendere un po’ di quell’enorme bagaglio tecnico e di calarlo in una musica con maggiori influenze jazz e funk per avere un suono più fresco. La stessa cosa, in parte, avvenne su Tilt con Richie. Musica tecnicamente molto complessa ma con arrangiamenti inusuali.
 
Intervista a Greg Howe & Stu Hamm

Su Tilt si respirava un’atmosfera più funky, blues, vintage…
Greg Howe: sì. E in quel disco è stato anche divertente creare un continuo rimbalzo stilistico tra me e Kotzen.
 
E High Definition?
Greg Howe: Quel disco ha una storia curiosa. Era un album che avevo prodotto per questo tastierista russo, Vitaly Kuprii. Era un lavoro di puro shred metal neoclassico, incentrato sul lavoro tastieristico di questo musicista. Io incisi anche le chitarre e il basso, sforzandomi di essere armonicamente più essenziale del solito e impegnandomi invece, a estremizzare il linguaggio tecnico. Il disco in Giappone vendette un casino! Così l’etichetta iniziò a martellarmi per fare un altro disco in quella direzione. Ma non era propriamente il mio tipo di musica. Così, è curioso che il mio disco che probabilmente ha venduto di più  è una lavoro così lontano dal mio stile.  Quello è il disco più complicato mai realizzato dal punto di vista del mio playing chitarristico.
 
Ragazzi, con che strumentazione salite sul palco?
Stu Hamm: mi sono portato dietro un prototipo di basso Warwick che sarà il mio modello signature. Sarà commercializzato nel 2017.Come ampli avrò la mia amata testata Hartke 5500 con due cabinet sempre della Hartke. Le corde sono le GHS Boomers e me ne monto un set nuovo ogni sera. Utilizzo un cavo molto costoso della Evidence Audio. Utilizzo una strumentazione che valorizzi e amplifichi il suono delle mie mani, il mio sound, non che lo crei.
 
Greg Howe: ho la mia chitarra Carvin e una pedaliera zeppa dei miei pedali preferiti.
Come ampli ho la DV Mark GH amp. E’ una testata da 250 watt e gli abbino una cassa 4x12 sempre della DV Mark. E’ una testata solid state, piccola e comoda con una custodia apposta per portasela comodamente appresso. 

Intervista a Greg Howe & Stu Hamm

Ecco le date complete del tour:

20 Ottobre – Pisa, Blitz Live Music Club
21  Ottobre – Roma, Planet Live Club
22  Ottobre – Bologna, Music Academy
23   Ottobre – San Donà (Ve), Revolver
greg howe interviste stu hamm
Link utili
Il sito di Stu Hamm
Il sito di Greg Howe

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