Da Zorg il compressore pieno di manopole che puoi costruirti da solo
di redazione [user #116] - pubblicato il 23 dicembre 2016 ore 11:30
L'Oppressor è lo stompbox Zorg Effects progettato per rompere gli schemi dei classici compressori ad alta fedeltà. Il circuito ottico ha una modalità ad alto guadagno per introdurre una vera saturazione a base di JFET, offre una montagna di parametri regolabili ed è disponibile anche in kit.
La ricerca del compressore meno invasivo e più trasparente per il segnale originale è un'ossessione in studio quanto dal vivo per molti musicisti e tecnici del suono, ma a volte capita di voler segnare un taglio netto cercando un tono che sia più caratteristico, colorato, caldo e organico, volutamente arricchito rispetto a quello fornito a monte. È il caso di Zorg Effects che, con il nuovo Oppressor, ha messo insieme uno stompbox compatto e zeppo di controlli per donare a chitarristi e bassisti una compressione variegata, abbondante e impreziosita da una dose di gain sufficiente a sfociare in un crunch dal sapore tutto valvolare.
L'Oppressor non è un compressore per chi cerca la trasparenza a tutti i costi e vuole regolazioni semplici. È ideale però per chi vuole divertirsi a scoprire i risvolti meno scontati del circuito ottico, grazie a una varietà di regolazioni approfondite e, per certi versi, originali. Il tutto è comunque reso mediamente intuitivo grazie alla scelta di regolare Attack e Release mediante semplici switch.
Le manopole si limitano a Gain, Comp e Vol. La prima regola il segnale in ingresso nel circuito di compressione. È studiata per introdurre una leggera distorsione a livelli più alti, in modo da colorare il suono e renderlo più organico in una maniera simile a quanto farebbe un amplificatore spinto oltre la soglia di breakup.
Vol, nella maniera più classica, gestisce livello d'uscita. Più elaborato è invece il lavoro del Comp, potenziometro destinato alla regolazione della quantità di compressione e che agisce direttamente sul segnale in uscita. Vale a dire che il suo ruolo è strettamente collegato a quello del Gain. Alzando il guadagno, anche la compressione aumenterà, e potrebbe essere necessario abbassare un po' il potenziometro Comp per prevenire la generazione di artefatti sonori spiacevoli quando le condizioni d'uso diventano estreme.
Il pedale è pensato per chitarra e basso, ma il crunch trova senza dubbio la sua collocazione migliore insieme a una sei-corde.
Maggior flessibilità per ciò che riguarda la saturazione ottenibile e il livello di colorazione del suono è dovuta allo switch Bad, che consente di selezionare tra le modalità hi gain e low gain. La prima è studiata per sporcare il suono volontariamente, mentre la seconda è pensata per ottenere un più classico compressore pulito e trasparente.
Infine, i selettori A e R dosano i tempi di Attack e Release.
A sta per per Attack, decide la velocità con cui il circuito comincia a comprimere le note dal loro inizio e può essere scelta tra Fast, Medium e Slow.
Anche per R, o Release, ci sono tre step e gestiscono il tempo con cui il compressore "molla la presa" sulla nota accompagnandone il naturale decadimento.
L'azione del compressore è sottolineata da un secondo LED accanto a quello di stato, che si illumina dinamicamente con l'entrata in funzione del circuito.
Un secondo video promosso dal sito ufficiale mostra l'Oppressor anche al lavoro con un basso elettrico.
Il pedale francese è distribuito unicamente attraverso il sito Zorg Effects. È possibile acquistarlo a questo link al costo di 180 euro, ma sullo stesso sito sono disponibili anche dei kit per costruirlo da sé a una frazione del prezzo, a partire dai 13 euro del solo circuito stampato per arrivare ai 90 necessari per il kit comprensivo di PCB, componenti e chassis.