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Revolution Guitar: da Pons le elettriche con body intercambiabili
Revolution Guitar: da Pons le elettriche con body intercambiabili
di [user #116] - pubblicato il

Il laboratorio spagnolo parte per il Namm con due modelli solid body e una sfilza di corpi di forme e colori diversi da montare in un lampo. Basta scegliere il manico preferito e i kit Pons Revolution penseranno al resto.
Si discute da sempre sull'importanza che il legno e la forma del body hanno per il suono di una chitarra elettrica. Nel caso delle Revolution Guitar, la questione potrebbe diventare davvero molto relativa.
Pons è il marchio dei liutai spagnoli David e Oscar Pons, già passati sotto i riflettori della stampa internazionale per le curiose Skateguitar e altri strumenti con body ricavati dai materiali meno convenzionali, come vecchie console da videogame.



All'alba del 2017, tornano alla carica con un progetto tutto nuovo. Se i loro vecchi disegni facevano già supporre che i due si sarebbero schierati volentieri dalla parte di chi sostiene che la cassa di una chitarra elettrica ha un ruolo marginale rispetto a elementi come manico, assemblaggio, hardware ed elettronica, con le Pons Revolution Guitar sembrano mettere definitivamente un punto alla questione.

Ci possono essere due motivi, essenzialmente, per i quali si desidera una nuova chitarra. Una piccola percentuale degli acquisti può essere motivata da reali necessità timbriche e lavorative, non c'è dubbio, ma è altrettanto certo che buona parte delle sei-corde che entrano ed escono dalle rastrelliere di un chitarrista lo fanno per lo più per questioni stilistiche ed estetiche.
A volte ci si affeziona a un preciso manico e a un suono ben definito, ma ci si trova a cambiare strumento di continuo per arricchire l'impatto visivo della band o anche solo per la voglia di "indossare un vestito nuovo". Per chi la pensa così, Pons ha ideato una chitarra modulare capace di diventare qualunque altra solid body sul mercato in un batter d'occhio, con costi irrisori e un assemblaggio alla portata di chiunque.



La Revolution Guitar non è niente più di quello che sembra. Pons offre due modelli base di manici con elettronica e controlli già collegati e ben fissati allo scheletro centrale, a cui il chitarrista può applicare una miriade di forme ispirate ai grandi classici del panorama elettrico.
Per il momento, non si sa molto sul progetto. I body sembrerebbero da assemblare a incastro, e pare che i due modelli differiscano da scelte immancabili come le configurazioni a doppio humbucker contrapposte a quelle con tre single coil. Non sappiamo se saranno previsti anche sistemi per la sostituzione on-the-fly dell'elettronica, se quelli mostrati in video sono gli unici shape previsti o quanto possa costare uno "scherzetto" del genere. Di certo c'è che Pons assicura prezzi contenuti, e che le chitarre in sé sembrano suonare niente male.



Bisognerà attendere il Namm 2017 per conoscere meglio i prodotti della gamma Revolution e, per quanto il nome ci sembri decisamente altisonante in relazione a quanto mostrato finora, non possiamo fare a meno di provare una certa simpatia per l'idea di Pons Guitars.

Revolution Guitar: da Pons le elettriche con body intercambiabili

Realizzare una chitarra elettrica che sia pronta da smontare, modificare e riassemblare ogni volta diversa, secondo l'estro del momento, è un sogno di molti liutai e appassionati di fai-da-te. In altri ci hanno già provato, ma non sempre i progetti sono andati a buon fine: è il caso di Evolution, che neanche un anno fa annunciava l'imminente arrivo della sua prima chitarra modulare, mentre oggi il suo sito ufficiale dirotta verso quello di un produttore di... finestrini per aeroplani!
Auguriamo al duo spagnolo una sorte più florida, e resteremo a guardare con curiosità in attesa di sviluppi dalla fiera di Los Angeles.
chitarre elettriche namm show 2017 pons revolution guitar
Link utili
Sito ufficiale Pons Guitars
La chitarra modulare Evolution
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