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Yamaha NS-10: i primi nearfield studio monitors
Yamaha NS-10: i primi nearfield studio monitors
di [user #45705] - pubblicato il

Se è mai esistito uno standard nel mondo del monitoring in studio di registrazione non possiamo non considerare le iconiche Yamaha NS-10, i classici nearfield monitors dai coni bianchi che abbiamo visto nelle fotografie degli studi storici di tutto il mondo.
La storia delle Yamaha NS-10

Le piccole Yamaha, nate nel 1978 come speakers da scaffale per Hi-Fi e progettate da Akira Nakamura per la casa dei tre diapason, sono degli speaker passivi a 2 vie closed box (cioè senza bass reflex). La risposta in frequenza non è molto estesa, in particolare sulle basse frequenze la risposta si ferma sui 60 Hz, mentre troviamo un picco abbastanza evidente intorno ai 2 kHz. Presto abbandonate dal mercato consumer cominciarono a diventare uno standard in studio di registrazione, soprattutto grazie a Bob Clearmountain (The Rolling Stones, David Bowie, Roxy Music tra gli altri, ma la lista è infinita) che cominciò ad usarle come riferimento, spostandosi da uno studio all'altro. E proprio per questo iniziarono a diventare popolari nel mondo dell'audio professionale: il mixing engineer poteva spostarsi tra gli studi di registrazione portandosi dietro degli speakers di riferimento facilmente trasportabili, in un epoca in cui i monitors occupavano 1/3 della parete dello studio, in modo da lavorare sempre con un sistema di riproduzione familiare. I primi modelli soffrivano di un problema di fase tra il tweeter e il woofer dovuto dal circuito di crossover e molti trovavano il suono stridentre in gamma alta, tant'è che cominciarono ad appiccicare vari tipi di carta o tessuto davanti al tweeter. Yamaha quindi modificò il crossover e il progetto del tweeter e posizionò la scritta in orizzontale (da qui in poi NS-10M Studio), vista l'ormai abitudine di sdraiare gli speakers sul meter bridge del mixer.

Yamaha NS-10: i primi nearfield studio monitors
Chris Lord-Alge con le sue Yamaha NS-10 

La produzione cessa nel 2001, perchè ufficialmente Yamaha non può più reperire il materiale dal quale è ricavato il cono del woofer, ma rimangono sempre usate e ricercate grazie anche a famosi mixing engeneers come Chris Lord-Alge (Green Day, Nickelback, Celine Dion) che continuano ad usarle, in modo moderno, accoppiandole con un subwoofer attivo per estenderne la risposta in frequenza in gamma bassa.

Come suonano le NS-10

O le odi, o le ami! Così si dice delle NS-10, ma è proprio nel suono la chiave del loro successo. L'enfatizzazione sulle medie permette di mettere a fuoco precisamente quella gamma di frequenze che sicuramente verrà riprodotta in qualsiasi impianto, dalla radiolina mono casalinga all'impianto Hi-Fi di lusso.
Questa caratteristica però è un'arma a doppio taglio: molti trovano l'utilizzo prolungato stancante e affaticante per le orecchie. Per questo non fanno per tutti.

Yamaha NS-10: i primi nearfield studio monitors
La risposta in frequenza delle Yamaha NS-10

Non hanno un piacevole o bel suono ma è risaputo che "se il mix suona bene sulle NS-10, suona bene dappertutto!". In realtà è molto difficile controllare la gamma bassa che, mentre anni fa non era riprodotta da tutti gli impianti, oggi è presente anche negli impiantini per computer più economici, venduti quasi sempre assieme ad un piccolo sub. Per questo motivo molti oggi le usano accoppiate ad un subwoofer. Anche in gamma altissima mancano delle informazioni, ma questa è una pecca minore visto che solo gli impianti più belli e costosi possono riprodurre correttamente questa gamma.
Le Yamaha NS-10 rappresentavano e rappresentano tuttora l'impianto medio del pubblico ed essendo presenti in praticamente tutti i più utilizzati studi di registrazione del mondo, sono presto diventate uno standard sicuro per tutti i mixing engineers, che potevano spostarsi da uno studio all'altro avendo sempre un riferimento conosciuto.
 
casse e altoparlanti ns-10 yamaha
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di swing [user #1906]
commento del 30/01/2017 ore 10:48:21
Un amico chitarrista ed audiofilo le ha, me le ha fatte ascoltare e devo dire che riproducono veramente bene, Lui stesso dice che se ne trova un altra coppia usata (ad un prezzo decente), la compra come casse "di scorta" per la sua postazione.
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 30/01/2017 ore 12:23:40
""L'enfatizzazione sulle medie permette di mettere a fuoco precisamente quella gamma di frequenze che sicuramente verrà riprodotta in qualsiasi impianto, dalla radiolina mono casalinga all'impianto Hi-Fi di lusso.
Questa caratteristica però è un'arma a doppio taglio: molti trovano l'utilizzo prolungato stancante e affaticante per le orecchie""

smette di essere stancante e diventa riposante se uno di questa caratteristica fa un uso corretto. Nel senso che tale enfatizzazione permette di poter lavorare efficientemente sul mix di un brano tenendo un volume moderato, in questo modo ci si stanca meno e più tardi rispetto all'uso di una cassa più lineare che tali frequenze non le mette in evidenza e che quindi, perchè siano ben udibili, necessità di essere spinta di più
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di yasodanandana [user #699]
commento del 30/01/2017 ore 12:26:16
in ogni caso.. bellissimo articolo, grazie :-)
Rispondi
di Andy Cappellato [user #45705]
commento del 30/01/2017 ore 17:28:10
Ciao Yasodanandana,
si, ottimo consiglio, la penso anche io come te.
E grazie per i complimenti ; )
Rispondi
di Virgilio [user #12857]
commento del 30/01/2017 ore 12:44:39
Le posseggo da tanti anni!!

Insostituibili!!
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di swing [user #1906]
commento del 30/01/2017 ore 15:05:17
C'è qualche marca o modello (yamaha) recente e quindi ancora sul mercato che riproduca le caratteristiche di questi monitor?
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di Andy Cappellato [user #45705]
commento del 30/01/2017 ore 17:44:26
Ciao Swing,
Yamaha ha da qualche anno lanciato la serie HS che cercano di riprodurre la filosofia lavorativa delle NS-10. Sono dei monitor più moderni, attivi e più pratici da utilizzare ma non hanno proprio lo stesso tipo di suono, secondo me.
Molti professionisti, come Michael Brauer (Coldplay, Dream Theater, Shakira, ecc.) e Ryan Hewitt (Red Hot Chili Peppers, Sum 41, The Lumineers, ecc.), ritengono le ProAc Studio SM100 una valida alternativa alle NS-10.
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di yasodanandana [user #699]
commento del 30/01/2017 ore 18:19:04
yamaha hs 5 o, usate, le hs50 .. sono un pò più soddisfacenti sui bassi ma l'approccio è lo stesso
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di damiano63it [user #14703]
commento del 03/02/2017 ore 10:45:3
- HS5, come reference monitor, Yashodanandana?...
- e di HS8, come reference monitor, cosa ne pensi? (dovrebbero ancora più flat, oltre ad avere un woofer da 8" e, quindi, ancora più "rispondenti" sui bassi)
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di yasodanandana [user #699]
commento del 03/02/2017 ore 17:28:52
per me le hs8 sono più vicine alla tipologia "mid field", ovvero dovrebbero stare un pelino distanti dall'ascoltatore con i problemi che, in uno studiolo casalingo, ne deriverebbero. O, in ogni caso, potrebbero essere le "casse grandi" in uno studiolo dove si lavora principalmente sulle hs5 tenute vicino e a volume moderato.
Le hs5 sono veri nearfield, bassi "giusti" e quell'accentuazione sui medi che rendeva facile lavorare sulle ns10 ...

ovviamente non mi scandalizzo se uno tiene vicine le hs8, però non è esattamente, a mio parere, il loro ruolo
Rispondi
di Giovanni Ghiazza [user #31]
commento del 30/01/2017 ore 16:52:46
Le comprai usate e le ho tutt'ora. Le uso solo per i, rari, momenti di home recording. Posso però confermare, come l'autore dell'ottimo articolo ha scritto, che "se il mix suona bene sulle NS-10, suona bene dappertutto!"
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di superloco [user #24204]
commento del 30/01/2017 ore 22:23:42
Proac senza dubbio
Rispondi
di miko [user #4422]
commento del 02/02/2017 ore 10:41:26
c'è da capire con che preamplificatore usarle però. Opinioni a riguardo?
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di yasodanandana [user #699]
commento del 03/02/2017 ore 17:31:44
se intendi usarle come veri nearfield, ovvero vicine e a volume moderato, una soluzione economica ma dal suono strabiliante sono gli amplificatori della famiglia T-AMP ..
vai al link
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di liviobellini [user #42202]
commento del 02/02/2017 ore 20:04:34
È una filosofia ormai in disuso, con le Yamaha HS8 si ha una risposta in frequenza molto più lineare permettendo di arrivare a mixare bene dalle 38 Hz fino alle 20 KHz. Certo, negli studi seri le NS10 stanno ancora ma non più come casse Main Mix, bensì solo per fare controlli post mixaggio, ormai oggi giorno si mixa con casse molto più lineari. Comunque si trovano usate a prezzi decenti ma il problema di queste casse è il pilotaggio che deve essere fatto con un amplificatore abbastanza potente (almeno 200 watt), pena si rischia di danneggiare il tweeter se si usa un amplificatore a basso wattaggio. Se si usano amplificatori a valvole le NS10 danno davvero il meglio ma ripeto che è una concezione ormai superata. Meglio le HS8 o le MSP7 sempre della Yamaha.
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 03/02/2017 ore 19:49:54
Eccovi vari commenti sui monitors (che poi sono alla base di come si fa registrazione e mix). Il primo che ho visto in studio è stato un monitor enorme (!) quanto perlomeno un frigo. Era nel 1970 per un mastering e 1972-73 a Milano. Neumann??? I tweeters era angolati un pò dappertutto e si intravvedevano attraverso la tela. Erano i Rolls-Royce della situazione ma probabilmente "troppo da riprese alla Deutsche Grammophon" per musica classica e sono presto stati soppiantati dai JBL 4430.
Questi sono perfetti per un sound USA da Rock e potete stare certi che una moltitudine di albums legendari sono stati registrati con quelli. Nel contempo erano anche apparsi i piccoli cubetti della Auratone che nearfield sono davvero e vanno bene per verifiche a basso volume - probabilmente adesso simile al sound PC / TV / in-ear plugs.
Col NS-10 si ha un sound più "neutro" e ben presto è piaciuto a fonici e produttori. Un problema però: tutta la band ti si assembla dietro le spalle e ci deve essere spazio a sufficienza per loro di stare in piedi oltre ad adagiarsi per ore nel set-up di sofa ancora più dietro!
Frequenze subsoniche a 40 Hz: per fortuna è stato inventato il lo-cut. Bisogna poi considerare il fattore hi-fi a casa con Loudness innescato. Come salvaguardia è ottimo avere monitors adeguati registrando singole piste e averle poi a posto per il mix. E per tenere le basse frequenze sotto controllo!
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di superloco [user #24204]
commento del 06/02/2017 ore 08:51:16
Tenendo conto che la maggior parte delle persone ascolta con lo smartphone in mp3 secondo me una radiolina da 50 euro per fare il mix sarebbe più che sufficiente. HAHAHAHAHAHAH
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di portnoy256 [user #47487]
commento del 03/12/2017 ore 18:59:17
beh, sembra una battuta ma in alcuni studi viene valutato seriamente anche questo (e si usano delle apparenti "vecchie casse scassatine" per simulare come, purtroppo, verrà poi riprodotto il master)
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di superloco [user #24204]
commento del 03/12/2017 ore 19:13:58
Io lo faccio per i miei video... Uso una radio .. da 4 soldi. Se si ascolta bene li.....allora ok
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di Andy Cappellato [user #45705]
commento del 04/12/2017 ore 10:06:19
Ciao superloco, si il concetto è proprio questo: avere un ascolto che rappresenta il sistema di riproduzione medio che si trova in giro. Ultimamente vanno tanto come riferimento i sistemi bluetooth portatili usati per amplificare il segnale degli smartphone, ce ne sono tantissimi in commercio e a prezzi più che abbordabili, basta controllare che abbiano un entrata a minijack in modo da connetterli alla scheda audio.
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di maxventu [user #4785]
commento del 12/06/2018 ore 01:02:08
Visto che parliamo di monitor studio nearfield e che abbiamo citato oltre alle NS10 anche le ProAc, allora per completezza non possiamo dimenticare le LS3/5A realizzate da vari costruttori per lo piu inglesi progettate su specifiche rigorose dalla BBC e tutt'ora in uso anche negli impianti di molti audiofili. Risposta sui bassi limitatissima, piccole e rognose da pilotare per gli ampli, ma totalmente affidabili in gamma media, velocissime dettagliate perfettamente in fase
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di Andy Cappellato [user #45705]
commento del 12/06/2018 ore 08:43:21
Ciao Maxventu, ottimo approfondimento! Aggiungerei che originariamente furono progettate per essere utilizzate nelle regie mobili della BBC.
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