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Chitarre mitiche: la Fender Mustang di Kurt Cobain
Chitarre mitiche: la Fender Mustang di Kurt Cobain
di [user #3] - pubblicato il

Piccola, economica e incompresa, la Fender Mustang ha vissuto il suo periodo di maggior splendore solo due decenni dopo la sua nascita, quando la generazione del grunge l'ha eletta a sua icona. Tra i primi a sceglierla è stato Kurt Cobain, che proprio in questi giorni avrebbe compiuto 50 anni.
"They’re cheap and totally inefficient, and they sound like crap and are very small. They also don’t stay in tune, and when you want to raise the string action on the fretboard, you have to loosen all the strings and completely remove the bridge. You have to turn these little screws with your fingers and hope that you’ve estimated it right. If you screw up, you have to repeat the process over and over until you get it right. Whoever invented that guitar was a dork."

Kurt Cobain, anima dei Nirvana, cometa del rock alternativo americano dalla fine degli anni '80 fino al suicidio avvenuto il 5 aprile 1994, icona della X Generation, è stato elencato da Rolling Stone al 76esimo posto tra i migliori chitarristi di tutti i tempi. Ma quanto era dissacratore sulla musica e gli schemi dello show  biz, Kurt lo era altrettanto sugli strumenti musicali, con i quali aveva un rapporto conflittuale, alternando passioni smodate (non lasciava avvicinare nessuno alla sua Jaguar) al cinismo quasi di maniera con cui sceglieva strumenti di infimo ordine, incapaci di tenere l'accordatura o anche solo di emettere suoni decenti.

Questo non ha impedito a Kurt di scrivere e interpretare musica immortale, ma a noi oggi qui interessa quella che - secondo molti - è stata la sua chitarra più iconica, la Fender Mustang (Kurt preferiva le chitarre economiche perché - diceva - "me le posso permettere").

Chitarre mitiche: la Fender Mustang di Kurt Cobain

La sua descrizione della Mustang è estrema, provocatoria, così come lo è quella del suo inventore Leo Fender ("a dork", cioè un personaggio bizzarro che fa cose strane), ma il suo amore per la sei-corde a scala corta di casa Fender si intuisce sotto il sarcasmo con cui la descrive. Ovviamente la manomette, la trasforma senza pietà (ma con rispetto) in un attrezzo grunge. La prima rossa classe 1992 acquista il battipenna madreperlato bianco, un humbucker Duncan JB al ponte, ponte e meccaniche Gotoh. La seconda azzurra subirà un trattamento analogo e così le altre. Unica sopravvissuta (ma danneggiata) è la Blue Competiton originale del 1969, seriamente rovinata in una rissa dopo il gig al Trees Club di Dallas nel 1991, donata da Curtney Love a un amico di Kurt dopo la sua morte.

Chitarre mitiche: la Fender Mustang di Kurt Cobain

La Mustang non è tutto il male di cui parla Kurt Cobain. È una chitarra semplice, piccola, leggera, con una sua generosità. Nata nel 1964 per ridare vita alla linea di chitarre economiche, ha vissuto fino al 1990, uscendo dal catalogo proprio nel momento in cui il rock alternativo la consacrava come propria icona. Il suo corpo offset derivato da Jaguar e Jazzmaster sembrava un'astronave all'epoca in cui venne presentata.

Scala corta da 22,5 e 21 tasti o 24 pollici e 22 tasti, la Mustang aveva due pickup single coil e un sistema semplice e geniale di vibrato, con un ponte basculante appoggiato su perni conici e un attaccacorde incastrato in una piastra d'acciaio a celare tre molle ospitate da uno scasso del corpo. Il meccanismo è abbastanza intrigante, certo inadatto ai dive bomb, ma capace di funzionare onestamente usato con cortesia.

Il circuito elettrico con switch per invertire la fase consentiva di far mandare in parallelo i pickup in controfase, producendo quel caratteristico suono honk-honk che agli esponenti del rock alternativo piaceva molto, anche se alla fine non lo usavano mai.

Chitarre mitiche: la Fender Mustang di Kurt Cobain

Passata dai colori pastello dell'epoca surf a tutta una gamma di neri e marroni di fine carriera, la Mustang è stata per molti chitarristi la prima Fender, quella che poteva rientrare nel budget di un regalo di compleanno o promozione. Non ha mai brillato per sustain e livello d'uscita, ma il twang dei suoi single coil ha saputo ispirare varie generazioni di musicisti a caccia di suoni e look diversi. Perfetto laboratorio per il modding, ha indossato senza scomporsi single coil poderosi overwound o - dopo un intervento di chirurgia estetica per creare lo scasso sufficiente - gli humbucker violentissimi preferiti dal grunge più estremo.
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Intervista a Kurt Cobain sulle chitarre
Le chitarre di Kurt Cobain
Il vibrato della Mustang
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