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Manutenzione on-the-road: corso rapido di sopravvivenza sul palco
Manutenzione on-the-road: corso rapido di sopravvivenza sul palco
di [user #116] - pubblicato il

Quando si affrontano molti live, viaggi e usura fanno sì che piccoli guasti alla strumentazione siano sempre dietro l'angolo. Francesco De Nigris, turnista e costruttore di effetti, ci spiega come farsi trovare preparati davanti agli imprevisti più insidiosi.
Il concerto si avvicina. Preso il supporto per la chitarra? Presa la tracolla? Sicuro di non dimenticare niente?
Un chitarrista on-the-road deve essere pronto ad affrontare qualsiasi imprevisto legato alla strumentazione. Soprattutto quando c'è di mezzo l'elettronica, cavetti, valvole e pedali, è importante sapere come individuare subito un guasto ed effettuare degli interventi tempestivi per portare a termine il set prima di rivolgersi al tecnico di fiducia.
Francesco De Nigris è un chitarrista professionista, ma anche un nome affermato nel mondo dell'elettronica per chitarra elettrica. È il fondatore di NGR Pedals, e nel suo flight case ci sono sempre corde di riserva e un saldatore.
A lui abbiamo voluto chiedere dei consigli su come affrontare al meglio i guasti più comuni in cui si può incappare quando si è impegnati in lunghe serie di live.
Da qui, cediamo la parola a Francesco.

Manutenzione on-the-road: corso rapido di sopravvivenza sul palco

Quante volte vi è capitato durante un concerto (nel caso peggiore) o durante un sound check di ritrovarvi con l’ampli morto o gracchiante, con una corda rotta o con i pedali funzionanti a intermittenza? Questo articolo vuole proprio dare qualche indicazione su come ovviare a questi inconvenienti o comunque a farsi trovare preparati per un intervento dell’ultimo minuto.

La prima cosa che dovete procurarvi è una cassetta da elettricista, facilmente reperibile in una ferramenta. Sarà la custode della vostra salvezza.
Vediamo con cosa riempirla.
Non possono ovviamente mancare pinze sottili, cacciaviti a stella e piatti di varie dimensioni, chiavi varie (da 10 a 14), così come delle forbici da elettricista, del nastro isolante e un saldatore con relativo stagno. Non sempre (anzi quasi mai) nei locali o nelle sale prove sono disponibili attrezzi degni di questo nome: potrebbe risultare quantomai difficoltoso aprire un pedale senza cacciavite. Dopodiché, in ordine sparso: valvole, cavi di segnale di varia lunghezza, spray pulisci-contatti a secco, cavi di alimentazione dei pedali, batterie da 9V, plettri e fusibili.

Manutenzione on-the-road: corso rapido di sopravvivenza sul palco

L'amplificatore
Mi raccomando: non aprite e non mettete mai le mani dentro al circuito di un amplificatore a valvole! Possono essere presenti voltaggi molto alti (fino a 500V) anche da spento!
Tutti i suggerimenti seguenti sono relativi a interventi da farsi con ampli chiuso.


Se avete un ampli a valvole, è buona norma portare con svoi almeno una valvola di riserva per ogni tipo presente nel vostro ampli. Più in particolare, le valvole dello stadio di preamplificazione (quelle più piccole, le sigle più comuni sono 12AX7, 12AT7, 12AY7, 12AU7) possono essere sostituite con valvole aventi la stessa sigla senza nessun problema o regolazione. Se l’ampli fa rumori strani o non suona, c’è una buona possibilità che qualche valvola del pre abbia esalato il suo ultimo respiro. Individuate la possibile responsabile del malfunzionamento cercando una valvola spenta o picchiettandoci sopra delicatamente con una penna o un piccolo cacciavite, è probabile che ne troverete una che trasmette strani rumori sino allo speaker. Se una valvola ha invece il vetro incrinato ve ne accorgerete perché la punta apparirà biancastra. Spegnete l’ampli, toglietela (occhio alla temperatura, le valvole scottano) e sostituitela con una che sapete per certo essere funzionante. Può capitare anche che la valvola rotta sembri a prima vista a posto ma in realtà non stia funzionando assolutamente. Quindi è buona norma sostituirle una alla volta con valvole analoghe e funzionanti per individuare la fonte dell’eventuale problema. Già che ci siete, date anche una pulita agli zoccoli spruzzando un po’ di spray pulisci-contatti (basta uno spruzzo molto breve) e reinserendo più volte la valvola nel suo alloggiamento facendo attenzione a non piegare i piedini.

Per quello che riguarda le finali (6L6, 6V6, EL34, EL84, 6550 tra le più comuni) invece il discorso è diverso: in alcuni ampli  queste possono essere sostituite senza effettuare regolazioni interne, mentre in altri ciò non è possibile. Il mio consiglio è comprare un quartetto selezionato di valvole finali anche se avete un ampli che ne utilizza solo due: in questo modo, una volta fatta installare una coppia da un tecnico competente, potrete sostituirne una o entrambe senza preoccuparvi di regolazioni del bias: l’ampli potrà ripartire esattamente come l’avevate lasciato. Analogamente, se avete un ampli con quattro finali, comprate un sestetto! Se invece il vostro ampli ha una sola valvola finale è quasi sempre possibile sostituirla senza dover regolare nulla, basta un ricambio qualsiasi, purché la sigla sia la stessa.
Ricordate sempre che le valvole si usurano, in alcuni ampli (per esempio il Blues Junior o il Pro Junior) anche molto rapidamente! Se avete le stesse valvole da più di tre-quattro anni cambiatele, prima di trovarvi a fronteggiare possibili danni (anche costosi) al vostro ampli. Dopo che avete sostituito le finali potrete portare a termine il concerto o le prove, ma ricordate di rivolgervi a un tecnico subito dopo perché le valvole che avete dovuto sostituire potrebbero essersi rotte a causa di un malfunzionamento dell’ampli stesso, il che alla lunga vi farà saltare anche quelle nuove che avete appena installato.

Manutenzione on-the-road: corso rapido di sopravvivenza sul palco

Se l’ampli non si accende o si spegne mentre state suonando, staccate la spina dalla corrente e controllate i fusibili sul retro dell’ampli: se ne è saltato uno ve ne accorgerete perché l’interno del vetrino che contiene il filamento sarà macchiato o annerito (testatene comunque sempre la continuità con un multimetro controllando con le due sonde che la resistenza tra i due capi sia 0 Ohm, dato che a volte non appaiono danneggiati ma in realtà sono rotti). Sostituitelo solo ed esclusivamente con uno di uguale valore e provate a riaccendere l’ampli (ricordate, i fusibili presenti in un ampli a valvole sono praticamente sempre di tipo ritardato, li riconoscete perché presentano una T vicino al valore in Ampere e il loro valore è riportato sempre sul portafusibile presente sul retro dell’ampli). Se una volta sostituito salta di nuovo, avete un problema di alimentazione: o è andata la rettificatrice (se il vostro ampli ne ha una: in genere è una valvola situata dalla parte degli switch di accensione e le sigle più comuni sono 5U4GB, GZ34, EZ81) o è andato il raddrizzatore a diodi. Nel primo caso basta sostituirla (anche per questa non c’è bisogno di nessuna regolazione), nel secondo caso dovete rivolgervi a un tecnico. Se il fusibile continua a saltare anche dopo che avete cambiato la rettificatrice, dovrete rivolgervi a un tecnico.

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I pedali
Se sentite un ronzio fuori dal normale, la prima cosa da fare è individuare l’origine del problema: staccate il cavo dell’ingresso dell’ampli, se il rumore cessa il problema dipende dalla chitarra o dai pedali, altrimenti il problema risiede nell’ampli o nella corrente a disposizione nel locale o nella sala prove in cui si sta suonando (capita anche questo e non c’è nulla da fare).
Se il suono va e viene, è probabile che qualche cavo sia difettoso. Per prima cosa attaccate la chitarra direttamente all’ampli e scuotete un po’ i connettori del cavo chitarra-ampli. Se è tutto ok riattaccate il cavo alla pedaliera e scuotete i connettori di tutti i cavi in pedaliera. Può capitare che qualche connettore femmina dei pedali si sia allentato, basterà fermarlo nuovamente con una delle chiavi che avete nella valigetta, in genere una da 12 fa al caso vostro. Se invece individuate un cavo difettoso cambiatelo senza pensarci e segnatelo come difettoso con un pezzo di nastro isolante. Vi consiglio di evitare i cavetti in plastica colorata sigillati: sono economici ma di pessima qualità, sia in termini di durevolezza sia di fedeltà sonora. Magari avete una splendida chitarra e la mortificate con cavi dozzinali: è un po’ come comprare una bella macchina e risparmiare sugli pneumatici.
Se i vostri pedali hanno sempre funzionato senza problemi e nel locale “X” ronzano, è possibile che la colpa sia di uno solo di essi. In genere basta individuarlo staccando le alimentazioni una per una o eliminando dalla catena un pedale alla volta sino a che il rumore non scompare. Una volta trovato il colpevole, per quel concerto alimentatelo a batteria e il problema è risolto. Altrimenti è probabile che la corrente del locale sia troppo sporca.
Se un pedale non ne vuole sapere di funzionare, è probabile che un cavo all’interno del pedale stesso si sia rotto. In genere questo accade in prossimità di un punto di saldatura. Aprendo il pedale potreste essere fortunati e individuarlo subito con una semplice ispezione visiva. In questo caso basta risaldarlo in posizione e siete a posto, altrimenti dovete portarlo da un tecnico.
Fate sempre attenzione al tipo di alimentazione che state usando: spessissimo mi capita che dei clienti mi portino pedali secondo loro rotti quando invece l’unico problema sta nella scelta sbagliata della loro alimentazione! La maggior parte dei pedali funziona con la classica presa tipo “Boss”, quindi 9V in continua con terra negativa. Alcuni pedali però hanno bisogno di diverso tipo di alimentazione: alcuni richiedono un maggiore voltaggio, altri richiedono una tensione alternata, altri hanno la terra positiva e così via. Leggete sempre sul pedale il tipo di alimentazione richiesto e rispettate valore e polarità!

Manutenzione on-the-road: corso rapido di sopravvivenza sul palco

Mi raccomando di usare sempre alimentatori di qualità.
Gli alimentatori di tipo switching sono piccoli, economici e leggeri, ma possono essere origine di rumori inaspettati. Per quello che riguarda l’assorbimento di corrente dei pedali, considerate che una pedaliera composta di semplici efetti analogici (di fatto la maggior parte di quelli esistenti) può tranquillamente essere alimentata da un unico alimentatore da qualche centinaio di millivolt: per farvi un esempio, un mio Pink Spot assorbe circa 4 milliAmpere, il che significa che con un One Spot da 1 Ampere ne potete alimentare teoricamente 250!
Diverso è il caso in cui usiate pedali digitali (vedi Strymon, Line6 o simili): questi contengono dei piccoli microprocessori che hanno bisogno di un ben maggiore apporto di corrente e sono, infatti, sempre dotati del loro alimentatore dedicato.

Cercate di cablare la vostra pedaliera in modo tale da dover staccare e riattaccare il minor numero possibile di cavi: se un cavo non si muove mai, le possibilità che dia problemi sono ridotte al minimo.
Infine, ricordatevi prima di cominciare il concerto di lasciare sempre a portata di mano una muta di corde: nel caso se ne rompa qualcuna non dovrete andare a rovistare dentro zaini o borse, ma potrete essere rapidi nel cambiarla.

Manutenzione on-the-road: corso rapido di sopravvivenza sul palco

Spero di avervi fornito una buona dose di utili informazioni per correre ai ripari in caso di problemi. Se avete qualche dubbio o domanda non esitate a contattarmi.
Saluti a tutti
Francesco De Nigris
info@ngr-pedals.com
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Link utili
Sito NGR Pedals
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di fraz666 [user #43257]
commento del 06/04/2017 ore 08:50:16
articolo ben fatto ed esauriente, che pero' mi fa venir voglia di comprare il Kemper...

Alcuni consigli in particolare sono oro (attrezzi e ricambi sempre con sè, cablaggio pedaliera) ma io sono ancora ad un livello in cui se si rompe un pedale lo si toglie e se si rompe la testata si chiede un prestito di emergenza agli altri gruppi della serata (non mi è mai capitato di chiederla, ma di prestarla sì). La dura vita del line check.
E se si rompe una corda durante il live via di muletto, cosa che almeno aiuta a sfogare un pò di GAS perchè certo ti compri la Squier come muletto però poi quando la devi usare serve il pickup giusto...
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 06/04/2017 ore 11:35:02
Il Kemper da un lato semplifica la vita, dall'altro, se si rompe col piffero che lo ripari... indipercui per stare sereno dovresti portartene in giro sempre almeno due. :)
Rispondi
di fraz666 [user #43257]
commento del 06/04/2017 ore 11:39:31
sì l'idea come per la chitarra è portarsi il muletto, ma per "cause di forza maggiore" non prenderò neanche il primo :D
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di screamyoudaddy [user #37308]
commento del 06/04/2017 ore 10:17:34
Ciao Francesco, grazie per le info che condivido in pieno.
Per i pedali e alimentazioni, costruendone anch'io, non ho problemi di sorta. Sono stradaccordo sul fatto che in una pedaliera ben fornita ma anche piccola serva un power supply fatto come si deve, con canali separati realmente, in modo da evitare ronzii vari. Spendiamo tanto per chitarre, ampli ed effetti e poi elemosiniamo su cavi e alimentatori? Ma non scherziamo! xD
Per piccole situazioni lo spot e il daisy chain possono andare bene, ma teniamo sempre d'occhio pedali tip positive, di solito Fuzz al germanio, che consiglio di alimentare con un canale dedicato, ma anche alcuni effetti 9V DC tip negative che però richiedono 100 o 200mA, come molti Electro Harmonix; se infatti si supera il consumo, magari nel caso si usino diversi pedali con lo stesso alimentatore o canale di un power supply, il pedale potrebbe non accendersi o accendersi ma fare strani rumori o funzionare male.
Volevo invece chiederti se con un pó di WD40 o uno svitol per capirci spruzzato sui contatti delle socket delle 4 valvole finali del mio ampli risolvo uno stupido problemino. Ho poche competenze in merito, per questo chiedo a te. In pratica acceso l'ampli, dopo poco che tolgo lo standby, ho un pó di rumore che risolvo scuotendo la prima coppia di valvole del finale (ovviamente non a mano nuda). L'altra coppia non dá mai problemi. Le valvole non sono microfoniche. Visto che è solo questo il problema, basta un pó di lubrificazione? O magari sono le socket che non stringono più molto bene i pin delle valvole?
Grazie in anticipo ;)

Stefano
Rispondi
di NGR [user #41739]
commento del 06/04/2017 ore 14:08:29
Ciao Stefano, la cause che hai indicato per il tuo problema sono entrambi plausibili. Attenzione, però! Mai usare Svitol o WD40! Sono prodotti corrosivi che lasciano residui! Occore munirsi di uno spray puliscicontatti A SECCO. Questo prodotto ha il vantaggio di non lasciare alcun residuo. Per prima cosa prova a spruzzare poco liquido sugli zoccoli e a togliere ed infilare più volte la valvola delicatamente, il tutto ad ampli spento. Se il problema non viene risolto potrebbero essere gli zoccoli, che vanno se possibile ritensionati o sostituiti. Per quest'ultima oprazione ti consiglio di rivolgerti ad un tecnico perchè anche con ampli spento sugli zoccoli delle valvole possono essere presenti voltaggi potenzialmente letali!
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 06/04/2017 ore 11:54:1
Una buona idea è di pure portarsi plettri extra. Da aspirante principiante mi è capitato di perderne uno sul palco senza averne uno di ricambio... Il resto della serata ho dovuto suonare con le dita. A quei tempi ho pure perso un annello di fidanzamento - imperdonabile! Da allora, mai più annelli quando suono.
Dal vivo poi, batterie nuove da sempre per i pedali - non mi fido degli alimentatori...
Rispondi
di screamyoudaddy [user #37308]
commento del 06/04/2017 ore 12:22:09
Troppo te costa! xD compri un Masotti e stai tranquillo per la vita ;)
Rispondi
di screamyoudaddy [user #37308]
commento del 06/04/2017 ore 15:49:00
Grazie Francesco per la risposta!
Non ti preoccupare, quando maneggio l'ampli sto sempre molto attento, sia perché non voglio rischiare la vita mia che la sua, in quanto è il mio solo ed unico amore da una vita! :D
Rispondi
di gerlop [user #44005]
commento del 07/04/2017 ore 12:30:18
Sicuramente sono consigli utili per chi è a digiuno di nozioni basilari ma, al di là di queste, In pratica bisognerebbe portarsi dietro un tir soltanto per il materiale di scorta, senza contare che per certe tipologie di guasti (tralasciando quindi quelli più banali e facili da aggiustare) dovresti avere un bel po' di tempo per correre ai ripari. In quel caso che fai, dici al pubblico: "Scusate, smonto la pedaliera e cerco di trovare il guasto così dopo ricomincio a suonare"? Vorrei fare una precisazione. Non esiste la "terra negativa" e neanche la "terra positiva". E' errore comune confondere la presa di terra con il negativo. Sono due cose completamente diverse. La presa di terra serve per la sicurezza ed ha un apposito paletto di un metro/metro e mezzo ben piantato nel terreno e chiuso in un pozzetto, collegato alle carcasse metalliche degli apparecchi elettrici col classico cavo gliallo/verde. Se malauguratamente l'alimentazione venisse a contatto con questa, si scaricherebbe appunto a terra anziché rimanerci sopra, a rischio per chi la toccasse...il positivo e il negativo, invece, sono i due poli dell'alimentazione in corrente continua, che indicano convenzionalmente il verso dello spostamento degli elettroni e, ripeto, nulla hanno a che vedere con la presa di terra. Anche la corrente alternata ha il suo positivo e negativo, costantemente variabili nel tempo...Per il resto, comunque, trovo che l'articolo possa in qualche modo essere abbastanza utile.
Ciao.
Rispondi
di rush [user #6012]
commento del 08/04/2017 ore 16:38:41
ok consigli utili grazie ma non ho posto per un'officina,spesso mi porto dietro anche il pod line6 "fagiolo".se qualcosa dovesse andare storto suono con quello nell'impianto.
Rispondi
di simonec78 utente non più registrato
commento del 08/04/2017 ore 22:19:4
Dovreste mettere l'avviso, "queste immagini potrebbero turbare chitarristi particolarmente sensibili". E mi riferisco alla foto del TubeScreamer disintegrato.

Rispondi
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