VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE
Eko S300V con un poco di zucchero
Eko S300V con un poco di zucchero
di [user #26119] - pubblicato il

Anche una chitarra elettrica entry level può salire su un palco di tutto rispetto se le si dà un'occasione e le si riservano le giuste attenzioni. La S300V è la Eko pensata per chi inizia, ma del sano fai-da-te può farne un muletto più che dignitoso con una spesa ridicola.
Tutto comincia circa una mese fa: mi chiama una amica, cantante di liscio piuttosto famosa. Devo sostituire per la stagione primavera estate il suo chitarrista. Penso: "Ok, è lavoro. Ok, anni fa da ragazzino ho cominciato nelle balere. Ok, ho il mutuo da pagare. Si può fare".
Arriva la prima serata. Mi porto una Stratocaster normalissima standard che più non si può. Primi anni '90, funziona bene. Amplificatore Fender Hot Rod Deluxe con qualche annetto sul groppone. Compressore. Tubescreamer. Tutto qui. E mi diverto pure! Ci faccio pure Santana che mi piace tanto.
Arrivo a casa e sorge il problemone: comincio a pensare che la Stratocaster è sul furgone in mezzo a mille altre borse, fightcase, americane, luci e altri ammennicoli, prende botte per 100Km, poi sul palco tutti passano di fretta e lei è lì indifesa. Non va bene: mi serve una chitarra economica!

Partenza con moglie al seguito per il solito negozio. Pensavo di armarmi e comprare una di quelle Squier da 300 euro. E in effetti ne avevo già adocchiata una, ma in un angolo vedo le Eko buttare lì un po' a caso, di tutti i colori, e mi dico: "Vabbè, dai, che sarà mai?". Totale: 119 euro e una Eko S300V nera è mia. Presa senza provarla e quasi senza guardarla. Mia moglie mi dice che mi durerà tre giorni. Vedremo.

Eko S300V con un poco di zucchero

Arrivo a casa e la guardo. Il manico acero - più tastiera che assomiglia a palissandro - è montato storto. Smonto tutto. E smonto pure il resto. Con la chitarra a pezzetti sul tavolo posso esprimere i giudizi.

Manico: verniciato con un chilo di vernice trasparente spessissima al limite del legale colore stained giallino piacevole. Di acero pari a quello delle Squier. Ben lucidato. La decal è incollata male.
Tastiera: probabilmente palissandro di infima qualità con 22 tasti mal posati e mal rifiniti. Ho dovuto lavorare di carta vetrata sui bordi e finire con lana d'acciaio perché i tasti uscivano e tagliavano ed erano immensamente zigrinati. Quasi tre quarti d'ora di fregamenti ma ora sono accettabili.
Body: nero verniciato male. Si vedono le ombre. Credo sia in tiglio in almeno tre pezzi. Ma guardando dallo scasso del ponte si vede un qualcosa che sembra una giunta. Deve essere incollato pure in senso longitudinale, tipo multistrato di un paio di strati. Gli scassi sono verniciati con vernice conduttiva grigio scuro. Ne aggiungo un po' a pennello.
Pickup: mascherina "mint" con tre single coil di provenienza orientale non marchiati. Selettore solito economico, come pure i potenziometri, piccoli ma ne ho visti di peggio. Attacco cinque centimetri di cavo schermato a una massa sul pot del volume, lo saldo a una rondella di ferro e quando rimonto il tutto la avvito al fondo dello scasso.
Ponte: di una lega sconosciuta e una forma strana. Sei viti. Sellette dalla forma strana pure loro. Buttato. Trovato in casa un ponte Schaller d'acciao con almeno 15 anni di vita. Dai che ci va. Monto quello!
Meccaniche: stesso discorso del ponte. Ballano nella loro sede e quando tenti di girarle vanno a scatti. Palesemente storte e probabilmente con ingranaggio rovinato. Sostituite con un set di Gotoh vecchiotte e usatissime che avevo in casa e che con trapano e buona volontà si sono adattate. Molto meglio.
Gettato il pezzo di plastica che sta tra la piastrina e il body (ma perché lo mettono?).
Aspetto una notte per via della vernice che voglio ben asciutta. Rimonto il tutto. Rifaccio bene le saldature delle masse, specialmente quella sul tendimolle, attaccata per un pelo. Metto le Ernie Ball .010 e con la lima per unghie sistemo il capotasto in vera pastica che ha le sedi un po' approssimative.
Pronto per la serata dopo due giorni!

Eko S300V con un poco di zucchero

Suonare suona. Pesa 3,5 Kg. L'intonazione generale è buona, non precisissima sugli ultimissimi tasti, ma accettabile. Comoda ma strana: il raggio di curvatura della tastiera è ameno di 12" e il profilo del manico e in pieno soft C.
Il timbro generale è di natura Stratocaster, ma senza articolazione e ricchezza armonica di una Fender. Dinamica esistente in tracce, come il sodio nell'acqua minerale. Non vale la pena fare paragoni, perché costa meno di un decimo del modello a cui si ispira. Ma in mezzo al mix della band e le sequenze che stanno sotto ci può anche stare, tenendo sempre conto del prezzo, ovviamente!

In definitiva è una chitarra super economica fatta in super economia e assemblata male, praticamente insuonabile quando esce dal negozio se si hanno pretese più professionali, ma che con un po' di olio di gomito (tanto olio di gomito) diventa accettabile se non si hanno grosse velleità ma si è in condizione di non voler utilizzare chitarre di maggior valore.
chitarre elettriche eko gli articoli dei lettori s300v
Link utili
Sito Eko
Nascondi commenti     83
Loggati per commentare

di blues65 utente non più registrato
commento del 02/05/2017 ore 08:16:17
A me anni fa sono arrivate in negozio con leva vibrato con attacco più grosso del foro di avvitamento... Una delle peggiori "chitarre" mai provate... in tutti i sensi!!! Non la vorrei nemmeno come muletto ma se a te sta bene va benissimo. :)
Rispondi
di aleck [user #22654]
commento del 02/05/2017 ore 08:36:13
Il motivo (uno dei tanti, per la verità) per cui non ho simpatia per EKO in questo momento è che, a parità di prezzo, è sempre un passo indietro rispetto alla concorrenza. Una Harley Benton ST-62 costa uguale ma fori dalla scatola ci si può già divertire. A un anno necessità di una controllatina al set-up nella stragrande maggioranza dei casi, ma è più che accettabile.
Rispondi
di Quick utente non più registrato
commento del 02/05/2017 ore 09:11:22
Buongiorno a tutti! Di solito non sono uno da chitarre economiche, ma in questo caso, per l'uso che ne devo fare è già ottima così! Aggiungo due aggiornamenti:
- assieme alla chitarra c'è in dotazione leva (giusta!) e due brugole. E pure una busta di cartoncino con all'interno un altro cartoncino che è la garanzia e riporta le spunte sul controllo di varie cose e la firma dell'operaio che le ha eseguite. Mi piacerebbe conoscere questo signore o signora Yo o Yu.
- per qualche motivo costruttivo i pickup sparano parecchio. Fanno saturare l'ampli prima del solito. Non che ne esca un timbro particolarmente apprezzabile, ma è così.
Rispondi
di MetalPaul utente non più registrato
commento del 02/05/2017 ore 14:38:49
"Gettato il pezzo di plastica che sta tra la piastrina e il body (ma perché lo mettono?)."

Che cos'è questo pezzo di plastica di cui parla nell'articolo?
Rispondi
di Quick utente non più registrato
commento del 02/05/2017 ore 15:06:39
In alcune chitarre, di solito economiche, la placca di acciaio che fa da contrasto al manico, attraverso la quale sono avvitate le quattro viti, non poggia direttamente sul body. Tra l'acciaio e il body c'è una ulteriore guida di plastica spessa circa 2-3 mm. Secondo me non serve a nulla, anzi è controindicata. Quindi l'ho buttata.
Rispondi
di fraz666 [user #43257]
commento del 02/05/2017 ore 09:46:18
io proprio l'anno scorso ho preso una S300 usata su ebay (non ricordo la sigla esatta ma è quella HSS) e a differenza di quest'articolo non ho trovato difetti sostanziali: fortuna? forse era già stata settata dal precedente proprietario? (dalle condizioni in cui era non penso). Aggiungendo due pickup usati seri (o nuovi-economici-ma-buoni-tipo-Wilkinson) secondo me è diventata un muletto di tutto rispetto spendendo una cifra ridicola
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 02/05/2017 ore 10:29:34
Comprare una Eko è autolesionismo....e ci fate pure gli articoli sopra.
Rispondi
di Quick utente non più registrato
commento del 02/05/2017 ore 11:06:35
Ahahaha! Ma no daiii!
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 02/05/2017 ore 11:14:43
Ma si dai :-) Ti dico anche perchè,tu probabilmente sai dove mettere le mani,e avevi in casa l'hardware che hai sostituito,però ci hai perso tempo ed il risultato è comunque scarso (basta leggere l'articolo),un amico recentemente ha comprato da Thomann una Harley Benton,ha speso quanto te,la chitarra è arrivata ed era quasi perfetta come montaggi e setting (abbiamo solo cambiato le corde e abbassato un pelo l'action) ha tutto hardware Wilkinson,pickups compresi,suona bene e "si fa suonare bene",anche il nut era a posto ed i tasti erano nella norma (ho visto assai di peggio su molte Epi e Squier che costano 300€),ecco perchè ti dico che è autolesionismo,Eko ha la sede qui (ma fa tutto il resto e maluccio,in Cina) fa tre chitarre progettate da Fontanot che costano una fortuna,e tutte le altre sono robaccia.Però Varini è un bel traino indubbiamente!
Rispondi
di aleck [user #22654]
commento del 02/05/2017 ore 14:05:5
Mi chiedo anche io come sia possibile spendere ancora in queste ciofeche... Io non ne comprerei una per principio sapendo che a parità di prezzo qualcuno mi offre molto di più!
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 02/05/2017 ore 14:10:05
Come ho detto sopra,molti stanno ancora con le seghe mentali che Eko è "Italiana",e poi Varini ripeto,è un traino non indifferente! Il marketing a volte fa miracoli anche con le ciofeche.
Rispondi
di aleck [user #22654]
commento del 02/05/2017 ore 14:33:2
Come sai, la penso esattamente come te sul "fenomeno" Eko e sulla centralità dell'endorsement di Varini...
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 02/05/2017 ore 14:43:20
Lo so...lo so :-)
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 02/05/2017 ore 10:46:18
Sono felice che tu abbia trovato un buon equilibrio con due soldi, ma (anche per gli utenti meno "esperti") un paio di precisazioni vanno fatte.
Adesso è una chitarra decente. Ma hai montato un ponte Schaller e meccaniche Gotoh. Se al prezzo della chitarra aggiungi la spesa di ponte e meccaniche (che tu fortunatamente avevi a casa - e hai fatto bene a montarli) a quanto arrivi?

E il risultato è comunque una chitarra "senza articolazione e ricchezza armonica di una Fender" con "Dinamica esistente in tracce", senza un "timbro particolarmente accettabile".

Per ottenere ulteriori miglioramenti potresti cambiare i pick-up, andando a spendere in totale abbastanza, e (formalmente) rimane sempre una Eko.

'Nsomma... Tu sei stato lungimirante, avevi i "pezzi" per rimediare a quelli che hai scoperto essere dei difetti, ma non vorrei passasse l'idea che è una bella mossa comprare una chitarra da 119 euro e comprare ponte, pick up e meccaniche a parte.
Rispondi
di Quick utente non più registrato
commento del 02/05/2017 ore 11:28:56
Precisazione corretta e doverosa. Spendere soldi per modificare una eko sarebbe come comprarr una Panda e cercare di farla diventare una Ferrari! Io sapevo benissimo fin dove potevo arrivare. Non avrei mai sborsato un euro in più.
Rispondi
di rockit [user #11557]
commento del 02/05/2017 ore 10:49:18
Io ho preso una copia telecaster, usata per l'unico scopo possibile, ovvero ricavarci le sagome del body (con qualche correzione) e poi cannibalizzarla per fare degli esperimenti.
L'hardware è ai limiti di ogni decenza, l'elettronica idem.
Il manico purtroppo troppo flessibile perché la situazione possa migliorare con un cambio di hardware (che ha pure misure non standard e quindi anche volendo...). In compenso sulla mia i tasti erano posati e rifiniti molto bene, il profilo comodo e la verniciatura ben fatta.
Manico montato da cani, i fori nel body troppo stretti facevano fare presa alle viti, sballando pure l'angolo di innesto. Una volta allargati la chitarra è diventata quasi decorosa, sia come suonabilità che come timbro, bassi a parte.

Il body, se ti interessa: è legno, vero, l'ho sverniciato. Ma un legno orrido, leggerissimo e porosissimo. Viene poi avvolto da uno strato di fondo, credo bicomponente di qualsiasi tipo, duro come il marmo, che ha resistito in gran parte pure alla pistola termica. Sopra questo altri due strati di fondo e poi la vernice poliuretanica, spessissima e anche questa durissima. Con la pistola termica viene via, con la carta vetrata da 80 gli fai il solletico.
Praticamente un body che ha la vernice come elemento strutturale.

Diciamocela tutta: strumenti orridi, peggio delle peggiori Squier di una volta, con componenti talmente indegni che oggi non li monta più nessuno, ma se uno vuol divertirsi a smontare, rimontare, segare, scollare, saldare possono regalare un sacco di divertimento.

Se si vuole suonare, invece, molto meglio, anche in casa Eko, le produzioni appena più costose.
Rispondi
di marshall87 [user #12850]
commento del 02/05/2017 ore 12:25:4
Le hai provate o viste le produzioni più costose ? Tipo le AIRE relic eccetera ? Ti sono sembrate valide ?
Rispondi
di Quick utente non più registrato
commento del 02/05/2017 ore 12:44:2
Viste così di sfuggita in negozio senza particolare attenzione. Non provate. Non so proprio come siano.
Rispondi
di rockit [user #11557]
commento del 02/05/2017 ore 16:43:16
Ciao, no, parlo sempre di fascia economica, tipo alcuni cloni les paul o altri modelli di cui non ricordo il nome.
Sempre modelli di scarso valore, ma almeno che valgono i soldi che costano, con meccaniche che non sono quelle da sei euro, hardware più affidabile e elettronica leggermente migliore.
Tutto in linea con qualsiasi squier, sia come fattura che come prezzi, forse anche leggermente inferiore su entrambi i fronti, ma almeno non è roba che ti si disfa in mano o fatta coi piedi come queste serie.
Rispondi
di JoeManganese [user #43736]
commento del 02/05/2017 ore 10:57:49
penso onestamente che passare da una strato ad una schifezza primo prezzo sia assurdo. sei in giro a suonare per lavoro e ti compri una roba economica senza nemmeno provarla?
Evidentemente ritieni che non valga la pena sprecare per quel lavoro e quella musica più di 150 euro di strumento, e se non piace chiese ne frega.
Rispondi
di Quick utente non più registrato
commento del 02/05/2017 ore 11:18:30
Più o meno hai centrato il mio pensiero: la chitarra è stata acquistata tenendo conto di tre fattori:
- rischio rotture alto per uso in condizioni mai ottimali e soprattutto trasporti frequenti in condizioni disastrose (pullmino anni '90 riempito di tutta l'attrezzatura dell'orchestra in cui chitarra e altri strumenti vengono stipati alla meno peggio e spesso devono fare centinaia di km per sera).
- in circa 60 canzoni per sera la chitarra al 99% accompagna con suono pulito mixato a altri cinque strumenti più base che contiene sequenze varie. Il tutto mandato attraverso un impianto p.a. non proprio raffinatissimo. La sensazione è che se anche usassi una Suhr da millemila euro la differenza percepita sarebbe quasi nulla.
- il lavoro in quanto tale è lavoro, ma in questo caso non retribuito con ingaggi stellari. Il rischio di rompere attrezzatura costosa potrebbe annullare un mese o più di retribuzione. Bisogna annullare questo fattore!
Rispondi
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 02/05/2017 ore 14:52:41
92 minuti di applausi....a parte la capacita' manuale per fare bene certi mestieri e mettere una ciofeca in condizione di suonare e fare il suo lavoro apprezzo molto la razionalita' dei ragionamenti espressi qui sopra: in pratica per quello che serve per fare il tuo lavoro e per quello che vale il tuo lavoro hai preso e settato l'attrezzo giusto al costo giusto.....se un domani deciderai che il tuo attrezzo e' buono per il camino ti ripiglierai l'hardware che hai montato e quindi alla fine ci avrai rimesso i 119euro per l'acquisto ed il tempo dedicato alla messa a punto....se dividi questo costo per le date fatte non potrai che sorridere per l'investimento fatto....adesso il prossimo step e' salvare il tuo hot rod dai rischi dai quali hai protetto la tua Strato: un POD nell'impianto e' la soluzione ideale
Rispondi
di Quick utente non più registrato
commento del 02/05/2017 ore 14:57:52
In realtà ci ho già pensato: pedaliera boss gt10 nell'impianto e via. Ma la situazione di monitoring non è ottimale: non sono abituato a sentirmi solo in spia in mezzo al resto. Quindi per il momento ampli e basta! :-)
Rispondi
di fraz666 [user #43257]
commento del 08/05/2017 ore 11:28:35
post da incorniciare!
Rispondi
di warburg [user #43590]
commento del 02/05/2017 ore 11:2
Ma non è inquietante mettere in commercio un aggeggio del genere?
Rispondi
di Quick utente non più registrato
commento del 02/05/2017 ore 11:36:5
Più che inquietante è il fatto che la chitarra in questione, dedicata credo ai principianti venga venduta in condizioni da non essere suonata. E tantomeno suonata da uno che dovrebbe imparare a suonare per assemblaggio approssimativo e difetti vari nelle finiture. Io un po' di esperienza nel suonare e nella liuteria ce l'ho e non ho grossi problemi. Se devo mettermi nei panni di chi si affaccia al mondo della chitarra senza grandi conoscenze pregresse mi vengono i brividi.
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 02/05/2017 ore 12:39:22
Beh, magari era uno strumento sfortunato. Ci saranno "esemplari" di quel modello che sono più suonabili e senza problemi alle meccaniche.
Non ne ho mai provate, quindi non mi esprimo sul livello generale di quella fascia della Eko, ma (come per le Fender) bisognerebbe provarne diverse e poi scegliere il "pezzo" che suona meglio.
Rispondi
di Quick utente non più registrato
commento del 02/05/2017 ore 12:52:32
Ma noooo, sono troppo pigro! :-)
Non provo nemmeno le chitarre serie, figuariamoci una da 100 euro.
In questo io sono l'antichitarrista. Mi smarono subito a mettermi in negozio a provare e riprovare qualcosa. Ho comprato almeno due decine di chitarre nella mia vita (so per certo che è un numero irrisorio rispetto allo standard dei chitarristi!). Ognuna l'ho comprata per un motivo preciso e non le ho mai provate più di un minuto. Giusto il tempo di sentire se tutto funziona, indipendentemente dal fatto che costassero migliaia di euro o poche centinaia. In fondo provare a fondo una chitarra in negozio è impossibile: non si ha la propria attrezzatura e praticamente mai le chitarr nuove sono settate come dovrebbero, o anche solo come ci piace. E l'ho riscontrato pure su strumenti da diverse migliaia di euro. Quindi in negozio provo giusto il selettore, i pot, e se il suono assomiglia a ciò che mi serve. Quando la chitarra sarà regolata bene cambierà quasi tutto...
Rispondi
di marshall87 [user #12850]
commento del 02/05/2017 ore 13:15:59
D'accordo con te....a volte la prima impressione su una chitarra è falsata dai setup di fabbrica. Basta solo che le corde siano un po' vecchiotte per trasmettere un feeling completamente fuorviante !
Comunque ritengo che almeno su carta i modelli Eko proposti (parlo non dei primi prezzi) siano molto interessanti.
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 02/05/2017 ore 13:27:11
Bene o male, sono come te: faccio un rapido test del manico e poi do un paio di colpi di pugnetto sul corpo per valutarne la risonanza. In questo modo ho trovato la mia #1 per risonanza... Epi SG Jnr a 133 Euro Made in Indonesia!
Rispondi
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 02/05/2017 ore 15:00:53
Concordo pienamente....a differenza di te io non suono per lavoro ma ho una gran passione per le chitarre, mi piace averne un po' e di svariati tipi e quando trovo una chitarra che mi interessa provo solo che sia a posto e che sia quello che sto cercando....poi me la regolo per le mie esigenze
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 02/05/2017 ore 16:50:27
E' chiaro che poi lo strumento va regolato "ad personam", ma se devi prendere una strato e il negozio ne ha 5 che fai, non le provi?
Comunque occhio, una prova approfondita potrebbe svelare qualche "magagna" che sfugge a prima vista...
Rispondi
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 02/05/2017 ore 19:06:31
io non compro mai strumenti nuovi quindi sara' molto difficile che mi trovi davanti 5 strato da confrontare, a me le chitarre piace farle girare, quando trovo uno strumento con il quale mi trovo veramente bene lo tengo, gli altri li rivendo
Rispondi
di rockit [user #11557]
commento del 02/05/2017 ore 16:49:39
Ciao, mi dispiace dirlo ma in questo caso la risposta è no.
Sì tratta di serie con la componentistica più economica che si possa immaginare, ad esempio le mefitiche meccaniche che sono quanto di peggio il mercato offra. Tanti anni fa le montavano tutti (ad esempio la mia Squier coreana) ma le altre case hanno fatto sparire questo tipo di componenti da molto tempo (ad esempio le squier cinesi di pochi anni dopo montavano di serie meccaniche molto migliori). Idem per i materiali del ponte.
Queste serie di Eko invece continuano a riproporre la componentistica peggiore in circolazione, non so se sia perché si tratta di fondi di magazzino (che però sono in commercio in quantità elevatissime) o per scelta del produttore.
Va pure detto che costano molto meno di una equivalente squier in termini relativi (100-120 euro contro i 200 della squier) ma in termini assoluti la differenza è talmente bassa che non vale la pena risparmiare così poco per prodotti tanto scadenti, a meno che non si voglia usarli per darsi al fai da te.
Rispondi
di rockit [user #11557]
commento del 02/05/2017 ore 16:58:18
Ora che guardo meglio le foto: pare che pure Eko abbia cambiato rotta, le meccaniche visibili nella foto dal retro sembrano delle sigillate di qualità più decorosa.
Il problema a questo punto credo stia proprio nella quantità di esemplari di vecchie serie che ancora affollano i negozi (ne ho visti parecchi in vendita nei negozi dove vado di solito), da cui è meglio stare lontani. La poca distinguibilità credo non aiuti molto...
Rispondi
di warburg [user #43590]
commento del 02/05/2017 ore 11:40:48
Sì volevo dire proprio questo... Non mi pare serio scendere sotto uno standard minimo di correttezza tecnica.
Rispondi
di JFP73 utente non più registrato
commento del 02/05/2017 ore 14:04:52
A me pare una follia. Se conti il tempo (che ha un valore) e il valore dei pezzi che hai aggiunto quanto è costata?
Tempo addietro ad un amico ho fatto prendere una yamahina da 200 euro che suonava molto meglio della eko
Rispondi
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 02/05/2017 ore 14:56:56
se ci pensi un domani che decide di buttarla magari la rivende a 50euro, i pezzi montati che aveva gia' in casa se li riprende....alla fine si parla di poche decine di euro e di qualche ora.....se divide il tutto per le date che usa la chitarra alla fine ne sara' valsa la pena.
Rispondi
di Quick utente non più registrato
commento del 02/05/2017 ore 14:54:4
Al di là di discussioni sul suona bene/male e italiano/cinese/malgascio...Spiegatemi questa cosa di Varini. Perché di lui so quasi nulla. Nel senso che non so proprio collocarlo: l'unico rapporto che ho avuto con lui è stato, anni fa, comprare "professione chitarrista" che spiegava qualcosa sugli arrangiamenti ecc... Poi io cominciavo a bazzicare negli studi e per me erano cose un po' scontate. Di più non so. In ogni caso massimo rispetto per lui e per la sua carriera (che non ho seguito)Temo che le sue Eko, con quelle in commercio, abbiano in comune solo il nome, almeno spero! O no?
Rispondi
di MatteoTo [user #43243]
commento del 02/05/2017 ore 15:30:17
Ciao e complimenti per l'articolo di una razionalità assoluta. Qualche anno fa ho fatto l'orchestrale anche io (primo impiego serio) e con la liquidazione del precedente lavoro ho comprato (da ragazzetto sprovveduto) una Fender American Standard nuova di pacca e Boss Gt 10 (suonavo con gli ear monitor). Ebbene ho praticamente demolito la Fender dopo 6 mesi: nel bagagliaio del bus (un Setra che ogni tanto vacillava sulle salite alpine) era schiacciata e all'umido, ha subito ogni tipo di sbalzo termico, era perennemente sporca perché il souncheck si faceva dopo aver montato il palco o aver mangiato l'ennesima braciolata!!! Dulcis in fundo tromba d'aria a Vercelli e grandine a Carmagnola... Infatti avevo pensato di fare la stessa tua cosa, ma poi ho smesso perché umanamente non riuscivo più a reggere il ritmo (80 date tra giugno-luglio-agosto). Tornando al discorso hai fatto bene, e farei anche io così se tornassi a suonare in orchestra.
Rispondi
di Quick utente non più registrato
commento del 02/05/2017 ore 15:39:16
Solo chi ha provato a fare questo mestiere sa che significa ahaha! Io dopo quasi diciotto anni di professione a livelli altalenanti ma sicuramente non da rockstar mi ero un po' affrancato dal liscio. Torno a farlo con piacere , perché è lavoro e soprattutto perché in una orchestra di amici, ma memore di quanta attrezzatura ho distrutto nei primi tempi, corro ai ripari!
Rispondi
di nicolapax [user #27042]
commento del 09/05/2017 ore 15:46:36
Bah, cari colleghi questo articolo mi ha lasciato un po' perplesso. Alla soglia del mezzo secolo, faccio questo "mestiere" fin dalle scuole superiori; sono un musicista "classico" che non disdegna anche di suonare il lissssio (che qui da noi fra Imola e Riccione è una scuola di vita sotto molteplici punti di vista). Mi ci sono pagato l'università, il conservatorio, buona parte del mutuo, gli strumenti classici e gli altri, qualche vacanza e qualche sfizio: devo tantissimo alle orchestre da ballo. Non ho strumenti esoterici, una Suhr o una PRS o altre da oreficeria sarebbero assurde oltre che controindicate, ma HO GLI STESSI STRUMENTI da sempre e con quelli ci suono/lavoro. La vecchia Greco lawsuite, la vecchia strato frankenstein, la vecchia Godin multiac sono con me da decenni. L'ampli? Un JC 120 del 1982: ridete pure! Accortezze? Ovvio che si! Ottime custodie rigide e ben imbottite, un carrello con ruote e l'esperienza di più di 30 anni di lavoro, carico e scarico. Chi oramai ha pulmini disastrati dove "dietro" balla tutto? dai!!!
La tua scelta è personale e la rispetto ma a che pro? E poi anche se c'è un legame sentimentale, sono pur sempre STRUMENTI anche nel senso più materiale del termine, nati per essere usati, usati, usati, usati......
Rispondi
di Quick utente non più registrato
commento del 09/05/2017 ore 16:25:52
Amico Nicolapax, ti rispondo volentieri dal basso della mia esperienza: ho cominciato a suonare professionalmente a 19 anni. Per varie ragioni ho suonato in varie situazioni, e da quasi subito intrapreso la carriera di turnista in studio e ormai ho passato gli "anta" da un bel po'. Ho abbandonato il liscio per un po', ma mai del tutto, ed ora sono tornato a farlo in maniera intensiva. Chitarre di "oreficeria" ne ho un bel po'. Pure pezzi che alcuni vedono solo sulle riviste. Un po' per volta le recensirò tutto per chi vorrà leggere. Se operi tra Imola e Riccione è probabile che ci siamo incrociati: l'orchestra in cui lavoro è piuttosto conosciuta in queste zone. E... Sì, viaggia su un ducato di quelli furgonato e con ruote gemellate di 18 anni. Purtroppo con la crisi questo è ciò che ci si può permettere. Spero vivamente che il tuo ingaggio sia migliore del mio, perché il mio stipendio è paragonabile a quello di un impiegato. Le ragioni per cui ho scelto questa chitarra sono state ampiamente trattate nei post sopra e mi sembrano esaustive. Sono scelte mie. Nulla più. Nel caso volessi approfondire contattami pure in privato. Puoi guardare il mio contatto Facebook le foto delle mie chitarre e il setup che uso di solito. E la prima volta che siamo in Emilia (Sabato :-)) ci troviamo e ti offro volentieri da bere. Buona giornata a te!
Rispondi
di nicolapax [user #27042]
commento del 09/05/2017 ore 20:35:44
Grazie, amico!
Rispondi
di MatteoTo [user #43243]
commento del 02/05/2017 ore 18:24:59
Pur non amando molto il genere e' una gran bella scuola sia dal punto di vista musicale che umano... Nasce anche una sorta di "cameratismo" tra compagni d'armi. Cmq se mi ricapita farò come hai fatto tu. Anzi ho già in testa di modificare una Sg Eko con manico avvitato.
Rispondi
di warburg [user #43590]
commento del 02/05/2017 ore 21:16:26
Questo articolo mi ha fatto pensare ad una trasmissione TV che si guarda mia madre :)) Io la chiamo "Le mondine", ma non so esattamente come si chiami... forse canale 53 o 83, qualcosa del genere. In sostanza, ci sono tutti questi gruppi che rifanno alcune musiche tradizionali, alcuni canti popolari, tra Veneto e Emilia Romagna e giù di lì. In effetti, mi dicevo, ma guarda quel chitarrista, guarda quel bassista... non avevo riflettuto sul fatto che anche loro fanno un lavoro, e magari chissà compongono le loro cose, oppure no, ma comunque la "distanza" televisiva a volte ti inganna. Bella l'idea - questa sì popolare nel senso bello del termine - di fare un lavoro anche quando non se ne ha molta voglia.
Rispondi
di Quick utente non più registrato
commento del 02/05/2017 ore 22:58:4
Vero, a volte non se ne ha proprio voglia, ma le spese di casa e il mutuo sono sempre un buon incentivo! Scherzi a parte, il liscio e la musica da ballo possono rappresentare un lavoro onesto a vari livelli. E magari una via per accostarsi al professionismo. Conosco fior di musicisti che magari oggi suonano a Sanremo o stanno sui palchi affiancando artisti molto quotati che hanno cominciato col liscio nelle balere.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 02/05/2017 ore 21:56:17
"...Penso: "Ok, è lavoro."

E tu al lavoro ti presenti con quella?
Rispondi
Loggati per commentare

di Quick utente non più registrato
commento del 02/05/2017 ore 23:02:50
Ahahaha! Sì, proprio con quella. Per completezza pure il bassista non è da meno. L'ho visto con un basso Olp copia Stingray. Credo non lo facciano più, ma sono quasi sicuro che da nuovo non sia costato più di 350 euro. Avrà pensato le stesse cose che penso io!
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 04/05/2017 ore 07:51:54
A 350 si trovano cose già decenti, ma questa Eko mi sembra proprio una ciofeca.
Rispondi
di nicolapax [user #27042]
commento del 09/05/2017 ore 15:51:31
A proposito del post di Guicho
...Penso: "Ok, è lavoro."

E tu al lavoro ti presenti con quella?

HAI FATTO CENTRO!
È ESATTAMENTE IL MIO PENSIERO.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 10/05/2017 ore 07:47:44
Probabilmente a casa suona con una custom shop!
Rispondi
di Quick utente non più registrato
commento del 10/05/2017 ore 08:17:58
Non probabilmente: ho chiesto l'amicizia al signor Nicolapax su Facebook. Batsa guardare le mie foto. Custom Shop, John Cruz, Les Paul R9, PRS custom prima serie, PRS Dragon più altre chitarre. Ma se voglio usare una Eko nella balera non vedo dove stia il problema.
Rispondi
di slash.bonny [user #34391]
commento del 03/05/2017 ore 07:36:19
Ma comprare una Yamaha pacifica 112?? Sono dignitose sotto molti punti di vista e con un cambio pickup sarebbe stata perfetta per te
Rispondi
di Quick utente non più registrato
commento del 03/05/2017 ore 14:23:30
No! Tra comprare una Pacifica ed eventualmente cambiare pickup avrei speso già troppo in relazione al lavoro.
Rispondi
di esseneto [user #12492]
commento del 03/05/2017 ore 14:07:45
si potrebe risolvere il problema della permanenza dentro al furgone con una custodia rigida professionale che costerebbe quanto la copia stratocaster della eko....
Rispondi
di Quick utente non più registrato
commento del 03/05/2017 ore 14:32:36
Mah, non credo: tutte le chitarre che possiedo sono dotate di custodie rigide serie, ma è proprio l'usura media dello strumento in una orchestra che è almeno tre, quattro volte più del normale. Tenendo conto di sbalzi di temperatura e umidità continui, serate che durano almeno quattro ore due/tre volte la settimana, permanenza su palchi affollati con rischio cadute e botte continui, oltre ovviamente ai viaggi in cui le vibrazioni di un furgone moltiplicate per centinaia di km hanno la loro parte e col continuo rischio che qualcosa di molto pesante venga appoggiato sopra, o peggio cada sopra, credo che purtroppo non ci sia custodia che tenga.
Rispondi
di MatteoTo [user #43243]
commento del 03/05/2017 ore 15:50:37
... penso chi non prova non si renda conto! Con tutto il rispetto per chi non ha provato a suonare in orchestra di liscio per qualche mese/anno. Nel senso buono del termine. Chi comunque riesce a vivere di musica senza cadere nel calderone del l'uscio almeno una volta nella vita e' anche fortunato.
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 03/05/2017 ore 17:46:45
personalmente mi sarei divertito di più con una chitarretta un pò più "seria" .. :-)
il liscio? l'ho suonato, a periodi, fino ai 23 anni, mi sembra.. guadagnavo e, tutto sommato, mi divertivo pure. Su valzer, polka, mazurka dovevo avere un certo "rigore", ma sul resto, specialmente le canzoni sudamericane, facevo quello che volevo. E poi c'erano i momenti di "panico" quando un solista portava un brano inedito, senza dire nemmeno la tonalità ma solo il genere.. Grande scuola.. che mi ha fatto bene anche se al di fuori del liscio faccio e facevo tutt'altro, a quei tempi suonavo (vagamente) punk e new wave...

aggiungo : mille volte meglio che fare cover o tribute ...
Rispondi
di Quick utente non più registrato
commento del 03/05/2017 ore 18:17:57
Io nella mia vita ho suonato praticamente di tutto, Hard Rock da ragazzino, poi jazz nei casinò delle navi da crociera, mi sono divertito un mondo a suonare in una big band che ha girato mezzo mondo, poi è venuta l'era delle cover band a 360° dove nella festa della birra prima facevi Lenny Kravitz e dopo un quarto d'ora "Dammi tre parole"! Collaborato con cantautori più o meno famosi, sempre mille note e mille esperienze. Nel liscio ho avuto la fortuna di lavorare sempre con formazioni di ottimi professionisti (non con i furbetti del playback che infestano sempre più feste e locali). Ho conosciuto dei veri e propri virtuosi nel loro strumento e oltre a crescere musicalmente mi hanno lasciato tutti una eredità difficile da quantificare: ho imparato davvero che significa a fare questa professione, a gestirmi sia in maniera pratica che di testa come musicista. Poi io vengo da una zona in cui il liscio è proprio la musica tradizionale, quella che si ascolta ancora nei bar di paese e quella che ascoltano dalle radio e dai canali tv dedicati le donne quando fanno le faccende di casa. Forse è nel mio dna per questione di habitat!
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 03/05/2017 ore 17:53:18
mi hanno, qualche anno fa, regalato un basso EKO penso della stessa serie e categoria.. è una copia esteticamente fedele del Precision Bass.. e onestamente si comporta bene. Ho anche in studio un vero Precision Fender, ma l'EKO, sorprendentemente, non sfigura ...
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 03/05/2017 ore 18:20:3
Anch'io sono tra quelli partiti su una Eko! La mia era imprestata dai preti della chiesa SS Giovanni e Paolo a Venezia, in cambio di cantare a messa col coro e suonare all'oratorio. Fu creata una band di aspiranti principianti, The Blues Right Off, e abbiamo suonato pezzi con testo da censurare - tanto, nessuno capiva l'inglese! La chitarra era una semi di tipo jazz, 1 single al manico e la peggior imitazione mai vista di un colore sunburst. Il corpo era a una spalla mancante e le curve assolutamente non-sexy. Suono? Boh... A me bastava che fosse una elettrica! Ottima per imparare a suonare.
Magari l'avessi adesso! Se non altro come souvenir, dato che dovuto renderla ai preti quando mi sono "dimesso".
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 03/05/2017 ore 18:28:55
Non so a voi, ma a me questo articolo ha messo una gran tristezza.
:-(
Rispondi
di Quick utente non più registrato
commento del 03/05/2017 ore 18:51:24
Perché tristezza?! Su con la vita dai!
Rispondi
di DANIELE61da [user #28553]
commento del 03/05/2017 ore 19:26:14
Ciao raga, mi sembra che con sta' storia dell'Eko che fa' chitarre ciofeche si stia andando di vanga!!!😊 Sicuramente sono strumenti da poco, adatti ai ragazzini cin pochi soldi però.......se hai un po' di fortuna trovi dei buoni strumenti. Io ho acquistato per mio figlio anni fa' una VL480, replica della LP , suona anche troppo bene per il prezzo che l'ho pagata.
Rispondi
di kelino [user #5]
commento del 04/05/2017 ore 13:55:21
Anch'io ho usato chitarre economiche per lo stesso motivo.
Poi sono rinsavito.
Che direste ad un muratore che si presenta con paletta e secchiello da spiaggia?
Rispondi
di Quick utente non più registrato
commento del 04/05/2017 ore 14:22:2
Discorso un po' strano: riguardo al muratore credo che l'importante sia che il muro che costruisce sia solido. Riguardo al chitarrista posso parlare solo per quel che riguarda la mia esperienza: in studio a nessuno importa con che chitarre ti presenti, l'importante è suonare bene, non rompere le palle, non perdere tempo e ottenere alla svelta i suoni che ti vengono richiesti dalla committenza. Dal vivo vale più o meno lo stesso discorso con l'aggravante che nel 99% dei casi i timbri in generale sono molto meno curati (quindi le differenze tra strumenti "veri" e ciofeche vengano apprezzati). Gli unici a cui credo importi quale attrezzatura stai usando sono mediamente i chitarristi che vengono ad ascoltare che ti bollano come "Guitar God" se hai una PRS e come sfigato se hai una Strato senza aver nemmeno cambiato pickup!
Oh... Si scherza sull'ultimo punto eh! :-) :-) :-)
Rispondi
di kelino [user #5]
commento del 04/05/2017 ore 14:30:14
A volte l'immagine fa pesare la professionalità.
Rispondi
di Quick utente non più registrato
commento del 04/05/2017 ore 14:45:34
Affermazione inconfutabile. Ma volte vedendo Epiphone sui palchi di eventi di buon livello, chitarre asemblate alla meno peggio usate da turnisti di livello nazionale (mi ricordo la doppio manico del grandissimo e bravissimo Saverio Lanza, e pure la sua Strato...) e preamp samson in produzioni coi fiocchi mi danno da pensare. Non vorrei passasse il messaggio che l'attrezzatura fa metà musicista.
Rispondi
di poseidon [user #30697]
commento del 04/05/2017 ore 14:55:43
Non metto in dubbio che la chitarra in questione possa essere più che suonabile, specie se con qualche modifica.
La cosa che non capisco però è perchè prendersi un'altra chitarra, concettualmente dello stesso tipo di quella che già avevi, starla a modificare perdendoci comunque un po' di tempo e qualche monetina, quando appunto la chitarra tipo strato già ce l'hai.
Personalmente ho sempre trovato strano avere una chitarra, ma non suonarci per paura di rovinarla, e quindi poi doversene prendere un'altra.
Però questa è appunto una cosa mia... magari un giorno capirò i motivi che spingono a tenere la chitarra buona in panchina e far giocare l'altra.
Rispondi
di Quick utente non più registrato
commento del 04/05/2017 ore 15:02:33
I motivi stanno scritti sopra, ma riassumo qui al massimo: per questa situazione lavorativa, un eventuale danno allo strumento con conseguenti costi di riparazione o sostituzione dello stesso costituirebbe la perdita di almeno un mese di retribuzione. In un'ottica prettamente imprenditoriale è un rischio non affrontabile.
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 04/05/2017 ore 15:52:00
Quando recentemente Vettel ha tagliato il traguardo via radio ha detto "ragazzi grazie, questa macchina è fantastica da guidare".
Concettualmente quello che hai scritto è giustissimo e mi trova d'accordo su tutto. Manca solo un pó di poesia, ovvero che alla fine è sì un lavoro ma sarebbe bello farlo con uno strumento che ti da emozioni.
Ho capito perfettamente che è proprio questo il punto, ma è un peccato non poter dire alla band "ragazzi, questa chitarra è fantastica da suonare".
Perchè alla fine è si un lavoro...ma è pure la tua vita.
Rispondi
di Quick utente non più registrato
commento del 04/05/2017 ore 16:20:57
Discorso interessante. Oddio, può darsi eh... Personalmente nella vita ho altri interessi completamente fuori dal campo musicale. La musica è sempre stato un lavoro e nulla più. All'inizio si è mossa come passione, poi la passione sicuramente non finisce, ma passa in secondo piano perché devi occuparti di mille altre cose piuttosto scollegate dal fatto fisico di suonare la chitara, esattamente come ogni professionista in ogni ambito. Da anni ormai non guardo la chitarra con un interesse maggiore rispetto a quello con cui un elettricista guarda un cacciavite. Poi, lavorando al 99% per gli altri non è che esprimo molto di quel che penso o sento io. Ovviamente poi non la penso esattamente come un operaio che sta a lavorare sul freddo acciaio, ma almeno nell'ambiente in cui mi muovo io o in cui mi sono mosso tempo addietro, salvo rare eccezioni (di solito i cantautori), si tratta di fare intrattenimento. Le pretese artistiche o poetiche sono piuttosto limitate.
Sì, forse ci metto la stessa poesia che ci mette un idraulico quando ripara un wc. Può essere visto com giusto o sbagliato, ma credo sia una cosa che accomuna gran parte delle professioni, probabilmente anche quelle definite "artistiche"
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 05/05/2017 ore 08:28:39
Sono visioni diverse....ne giuste, ne sbagliate.
Condividiamo lo stesso mondo ma lo facciamo in modo diverso. Vivo negli States, faccio un paio di date a settimana da qualche anno, non sono un professionista e il mio è un hobby...certamente le nostre situazioni sono molto diverse, io non faccio lunghi viaggi e le mie chitarre son sempre al sicuro.
Forse è per questo che riesco a "vivere" la mia chitarra. Ma come me anche tutti gli altri con cui suono, se qualcuno ha una nuova chitarra sale l'eccitazione per provarla, sentirla..è un evento. Insomma non è una professione e la viviamo tutti con gran passione.
Rispondi
di raffagiano [user #17108]
commento del 05/05/2017 ore 09:00:12
ma con 120€ non riuscivi a prenderti una flight case / custodia rigida per la Strato?
Rispondi
di Rubertin [user #46790]
commento del 05/05/2017 ore 10:36:04
Buongiorno,
sono un possessore....di Ben 5 EKO Guitars di cui una Storica :-) e ne vorrei ancora di Eko Guitars, mai avuto problemi con quelle in mio possesso...ho fatto serate e concerti..., registrazioni in studio ecc...(non solo io,che non sono nessuno, ma anche grandi CHITARRISTI che nelle sessioni continuano a Preferirle PROVANDOLE) e SUONANO BENE!
Il lavoro che c'è dietro, ma anche davanti, è notevole e anche senza sosta.
Seguendo il Marchio via internet basterebbe per capire quanto invece di denigrare un marchio Italiano che LAVORA, che è solo facile e non costruttivo e che queste siano solo esperienze soggettive dovute a persone che "forse" sono solo troppo pretenziose e che se hanno avuto problemi con altre chitarre e Marchi (per loro più importanti) erano solo da sistemare senza parlarne sui social o in articoli .... e per me il LAVORO che c'è di un gran Gruppo di LAVORO (e più che un azienda a me sembra una famiglia) Va solo Valorizzato.
Io sono FELICE di averne in possesso...e il futuro, speriamo, mi porti ad averne altre!
Suonano bene e le ho scelte e sostituite con quelle che avevo prima, di altri marchi.
Qualità e prezzo sono veramente da rispettare, la Eko lo FA!!
Rispondi
di Quick utente non più registrato
commento del 05/05/2017 ore 11:17:23
Non ho ben capito il discorso in generale, ma sono dell'idea che se uno è felice di quel che ha, buon per lui.
Poi io penso sempre che giustamente, aziende che lavorano e devono avere un profitto non ti regalano nulla. In tutti i campi: anche io sono molto soddisfatto della mia utilitaria da 12.000 euro, è fatta bene, mi porta dove voglio e vedo pure altra gente che l'ha comprata. Poi una Ferrari o una Rolls Royce hanno una qualità mille volte superiore e pure il prezzo è almeno venti volte in più.
Posseggo chitarre di marchi molto blasonati che costano 30 volte di più della Eko in questione. Sono soddisfatto di tutte e pure della Eko per il lavoro che deve fare. Ma resto dell'idea che nessuno ti regala nulla. E la qualità è sempre relativa al prezzo: nel 99% dei casi se pago una cosa 100 euro non è della stessa qualità di quella che ho pagato 3000.
Rispondi
di solaste [user #46792]
commento del 05/05/2017 ore 16:06:5
Condivido ogni sillaba Roberto!!! Un marchio tutto Italiano dall'idea all'esecuzione, poiché ultimamente ha fatto anche enormi sforzi per poter produrre il tutto in Italia...
Rispondi
di solaste [user #46792]
commento del 05/05/2017 ore 12:19:20
io ho una MIA acustica, una Varini signature e una MIA SA... non sono un professionista... ma mi scoppio circa 20/25 date nella mia zona ogni stagione e suonano da Dio !!!! Non le cambierei con nessun altra dato anche i prezzi a cui l'ho comprate!!! La Varini Signature è una regina che fa il mazzo a tante altre blasonate marche anche straniere e le altre due nella fascia media sono eccezionali e fanno il "mazzo" a tante altre che costano almeno il doppio di loro!!! Io consiglierei vivamente di provare la nuova produzione Eko... senza pre-concetti... potreste rimane davvero stupiti dal rapporto qualità prezzo !
Rispondi
di Rubertin [user #46790]
commento del 05/05/2017 ore 12:41:49
Ciao Stefano concordo pienamente:-)....La Eko Cerca sempre il Meglio e non si Ferma....Ora più di Allora!!!!
Rispondi
di Giov [user #33412]
commento del 05/05/2017 ore 13:42:50
Ciao a tutti!
Io sono un FELICISSIMO possessore di ben 10 Eko ... da quelle Vintage Made in Italy a quelle moderne .. e ne sono orgoglioso!!
Perché ho tra le mani lo sviluppo e la crescita di una grande azienda, che si è messa in gioco, cercando di trovare un ottimo rapporto qualità prezzo! ( per me ha centrato in pieno il dettaglio).
Tuttora nei live ( non faccio 4 date .. ma tra le 150 e 200 l'anno ) uso una Eko S300 Vintage è una Icon ... e non ho dovuto cambiarci nulla!
Solo le corde!
Inoltre ci sono marchi piu blasonati ( che non faccio nomi ) che costano 2000€ e che hanno svariati problemi! ( manico storto, sbavatura vernice ...) !! Quindi .......
Ciò non toglie che la musica sia sempre la miglior cura .. per tutto!
Buona Musica!
Rispondi
di alberto biraghi [user #3]
commento del 06/05/2017 ore 10:18:49
Uso un esempio diverso, le biciclette. Decathlon vende una bici da città basica a € 119 (pensa...). Per restare nel prezzo i compromessi sono molti: calotte del movimento in plastica, guarnitura in ferro, leve freno in plastica, coperture in plastica, telaio in alluminio con saldature non rifinite, eccetera. E' una bici con cui non puoi fare non dico il Ghisallo, ma neppure una passeggiata da 50 km perché avresti buone probabilità di tornare a piedi e comunque la certezza di fare una fatica del demonio.
Però questa bicicletta ha anche parecchi valori: non suscita l'interesse dei ladri e la lasci sotto la pioggia senza troppi scrupoli. Ma soprattutto il costo alla portata di tutti ne fa un portale d'accesso al mondo ciclico, perché consente di provare ad andare in bici anziché in auto con una spesa minima. Tra tanti che ci proveranno alcuni ci prenderanno gusto e continueranno, comprando bici migliori, togliendo auto dal traffico cittadino.

Questa Eko è l'equivalente e dà quello che promette: la possibilità di suonare una chitarra elettrica che fa anche la sua scena. Non voglio fare il nostalgico, ma a 13 anni la chitarra elettrica non me la potevo permettere, la più economica era la Fender Mustang che costava 10 volte tanto (al valore di allora), quindi ho imparato a suonare su un banjo a sei corde artigianale veneto con action di quattro centimetri al settimo tasto.
Oggi un ragazzino se la fa regalare dalla nonna al compleanno e prova a suonarci, nonostante le idiosincrasie: il chitarrista scafato che legge ACCORDO le nota subito, ma per il bambino alle prime armi sono dettagli marginali. E se la possibilità di suonare gli scatenerà la passione, diventerà anche lui una molecola attiva della musica, come tutti noi.

Qui non siamo su Facebook o in un forum costruito con palate di terriccio virtuale: tutti noi che leggiamo e scriviamo su ACCORDO siamo parte di una comunità di musicisti che da un quarto di secolo (mannaggia!) rappresenta l'eccellenza nella cultura musicale e nella qualità della partecipazione. Sarebbe bello se i contributi ne tenessero sempre conto, nella libertà di opinione garantita a tutti, ma anche nel realismo di giudizio che è un fondamento di questa comunità, unica non solo in Italia. Quindi - un esempio su tutti - sarebbe bene evitare critiche gratuite come "Eko ha la sede qui (ma fa tutto il resto e maluccio,in Cina) fa tre chitarre progettate da Fontanot che costano una fortuna,e tutte le altre sono robaccia", una frase irriguardosa per il bravo Fontanot, Eko e ACCORDO, il cui spazio è a disposizione, ma per ospitare contenuti e opinioni sensati e motivati.
Rispondi
di Jumpy [user #1050]
commento del 08/05/2017 ore 23:13:57
Mi dispiace tanto che la qualità delle Eko sia così precipitata nel corso degli anni.
Nel 1989 ebbi una Eko SH 300 Master (16 anni, prima chitarra elettrica), replica economica della Charvel Jacskn soloist.
Tastiera in resina, segnatasti a dente di squalo, hardware anonimo, ma di tutto rispetto: ponte sospeso a 2 viti tipo Fender, pickup (anche a me "sparano" molto... credo anche per concezione dello strumento) meccaniche ancora ben stabili e progressive :).
Punti deboli: elettronica (nel corso degli anni credo di aver rifatto, un po' per volta, praticamente tutte le saldature :P) capotasto rifinito male.
Però... a distanza di quasi 30 anni, posso dire che per me resta uno strumento di tutto rispetto e con un rapporto qualità/prezzo eccezionale.

Probabilmente ti sarai sicuramente fatto due conti ed hai preferito migliorare una chitarra così scadente perchè già avevi materiale a portata di mano (ponte, meccaniche) e perchè sai i maltrattamenti che subirà però, forse forse, come convenienza complessiva, anch'io mi sarei orientato più su una Squier ;)
Rispondi
Altro da leggere
Manuale di sopravvivenza digitale
Theodore Standard: la Gibson perduta di Ted McCarty diventa realtà
Hotone Omni AC: quel plus per la chitarra acustica
American Series: la Soloist USA con due EMG in duplice versione
Charvel Pro-Mod DK24 HSH 2PT CM Mahogany Natural
La fenomenale chitarra a cinque corde di Jacob Collier
Articoli più letti
Seguici anche su:
Scrivono i lettori
Manuale di sopravvivenza digitale
Hotone Omni AC: quel plus per la chitarra acustica
Charvel Pro-Mod DK24 HSH 2PT CM Mahogany Natural
Pedaliere digitali con pedali analogici: perché no?!
Sonicake Matribox: non solo un giochino per chi inizia
Ambrosi-Amps: storia di un super-solid-state mai nato
Il sarcofago maledetto (e valvolare) di Dave Jones
Neural DSP Quad Cortex: troppo per quello che faccio?
Massa, sustain, tono e altri animali fantastici
Ho rifatto la Harley (Benton ST-57DG)




Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964