È ufficiale: Fender manda il palissandro in pensione
di Pietro Paolo Falco [user #17844] - pubblicato il 20 maggio 2017 ore 07:30
L'inserimento del palissandro comune nelle liste di specie protette dal CITES mette i bastoni tra le ruote anche ai colossi. Da Fender arriva la conferma che il palissandro sparirà da parte del catalogo e cederà il passo a nuovi legni più sostenibili, ma le alternative sono di tutto rispetto.
Quando, lo scorso 2 gennaio, sono entrate in vigore le nuove norme per la raccolta e il commercio del palissandro, qualcuno ha creduto in un fuoco di paglia, ma la faccenda si è fatta sempre più seria.
Una nebbia burocratica ha rallentato la produzione in tutto il mondo e le frontiere hanno visto interi carichi bloccati per settimane. Il fermo durato un mese della produzione cinese ha inferto un duro colpo a una fetta importante del mercato, e non sono da meno le conseguenze per le aziende che producono in occidente. Si è già parlato della ricerca di materiali alternativi per aggirare le limitazioni alla radice, e ora arriva la conferma ufficiale da parte di Fender: dal catalogo spariranno numerosi modelli con parti in palissandro, in favore di nuovi legni ecologicamente meno "impegnativi".
La prima ad affrontare quello che può apparire come uno stravolgimento epocale nella tradizione della liuteria elettrica americana è la produzione messicana. Tutte le chitarre fabbricate nello stabilimento di Ensenada sostituiranno il palissandro col pau ferro.
Per estetica e suono, il pau ferro risulta molto simile al palissandro (tanto da essere chiamato anche Bolivian Rosewood, cioè palissandro boliviano), con venature lisce e solide unite a una sfumatura di colore che può passare da un marrone scuro a uno molto chiaro, quasi dorato.
Usato ampiamente in liuteria da diverso tempo, il legno è già noto ai fan del marchio per le tastiere delle Stratocaster signature di Stevie Ray Vaughan. Più che un ripiego, quindi, si tratta di una valida alternativa per conservare look e sound dei modelli classici senza cadere nella rete di limiti e obblighi burocratici del palissandro.
Anche la produzione americana vede dei profondi cambiamenti. La serie Elite di Fender mette da parte il palissandro, e al suo posto adotta un altrettanto classico ebano.
L'ebano non ha bisogno di presentazioni. Brillante e profondo al tempo stesso, è resistente nella struttura e bello da vedere, ed è stato per lungo tempo un'esclusiva degli strumenti di fascia alta. In liuteria, la preferenza è sempre caduta sui tagli dal colore più scuro e uniforme, ma le indicazioni sulla sostenibilità del legno consigliano di utilizzare anche le tavole esteticamente meno ricercate. È possibile infatti trovarne anche di più chiaro e con striature più o meno fitte, senza che qualità e timbro ne risentano.
Il mercato degli strumenti a corda sta cambiando rapidamente. Le indicazioni del CITES si stanno rivelando più influenti di quanto ci si aspettasse fino a qualche mese fa e anche i maggiori marchi corrono ai ripari.
Le alternative non mancano e la qualità degli strumenti non è a rischio ma, se siete fan del palissandro a tutti i costi, farete meglio a stare in allerta: il caso di Fender potrebbe essere solo il primo di un effetto domino destinato a rendere il rosewood sempre più marginale nella produzione su larga scala.