Volendo specificare a priori che non erano nè la chitarra, spesso sostituita dai fiati quale il sassofono ed il flauto traverso, nè il contrabbasso ( che comunque non mancava mai ), il vero strumento da Night Club, un po' limitato avendo solo tre ottave, o se preferite 37 note, era il Vibrafono, strumento classificato nelle percussioni ma dotato di blocchetti metallici sonori disposti secondo i tasti di un pianoforte, con le note in prima fila ed i diesis in seconda, realizzato in diverse estensioni ( la più usata era appunto la succitata di poco più di tre ottave, cioè 37 blocchetti metallici, con un DO in più, vedi foto allegate ). Essi comunque sono dotati tutti di tubi metallici in cui vi è, ed in ognuno, una ventolina messa in rotazione da un motorino elettrico, da cui il suo nome per il suono "vibrato" generato dalla rotazione di quest'ultime. Non potendomene permettere uno per il costo elevato, intorno ai € 5000 se non di più, ho invece optato per il fratello minore, il "Metallofono", che è privo dei tubi con ventoline, più trasportabile, ma il mio è sempre prodotto dalla ditta al TOP, la Musser; e non è un giocattolo da regalare ai bambini a Natale, ha 30 blocchetti e le note che ne escono sono quelle del fratello maggiore, ma in caso di serate più impegnative lo sostituisco con il mio piano elettrico, quest'ultimo invece al vertice della professionalità, un Fender Rhodes 88 Mark I° del 1966, identico a quello usato da Ray Charles nel film "The Blues Brothers", e lì non ci sono santi che tengano con il suo suono da "Gran Carillon" :
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