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Kenny Wayne Shepherd:
Kenny Wayne Shepherd: "E' il momento del blues. Basta musica usa e getta"
di [user #116] - pubblicato il

Incontriamo Kenny Wayne Shepherd a pochi giorni dalla sua data italiana, il 23 luglio al Carroponte di Sesto San Giovanni (MI) nell’ambito di Bloom in Blues. Ci siamo fatti raccontare "Lay It On Down", il suo nuovo disco in uscita, abbiamo parlato di blues e curiosato nella sua pedaliera.
E' vero che a sette anni hai incontrato e conosciuto Stevie Ray Vaughan?
Assolutamente. E ha letteralmente cambiato la vita.

Come lo incontrasti?
Mi padre era nel mondo della musica: lavorava alla radio e organizzava concerti. E quello di Stevie Ray era proprio un evento organizzato da lui. Quindi, non solo lo conobbi ma lo vidi pure suonare live. Fu una cosa sconvolgente.

Kenny Wayne Shepherd: "E' il momento del blues. Basta musica usa e getta"

Nel corso della tua carriera però, sono tantissimi i personaggi pazzeschi che hai incontrato...
Certo, ho fatto così tante esperienze incredibili che è difficile dire quale, realmente, più della altre abbia influenzato la mia vita e carriera artistica. Sono così riconoscente per quanto la vita mi ha offerto: voglio dire, sono stato in tour con i Rolling Stones con Bob Dylan e anche con i Van Halen...

Ma hai anche diviso il palco, suonando con alcuni dei tuoi eroi...
Certo. Eric Clapton, B.B. King, Buddy Guy …sono davvero fortunato.

In questo tour presenti il tuo nuovo disco in uscita, Lay It On Down. Cosa dobbiamo aspettarci?
Quando sono entrato in studio per incidere questo disco avevo le idee chiare:  volevo prendere la musica blues e spingerla in nuove direzioni, fare qualche cosa di nuovo e fresco. Il mio ultimo album era un disco di  blues tradizionale e così avevo voglia di cambiare, di offrire qualcosa di diverso da tutto quello che si sente in giro. Nel disco ci sono momenti molto potenti, altri più delicati. E ci puoi trovare influenze rock, r’n’b, addirittura un pizzico di country. Ma il denominatore comune resta, comunque, il blues.

Kenny Wayne Shepherd: "E' il momento del blues. Basta musica usa e getta"

Sembra davvero un buon momento per la musica blues...
Sì lo è. La musica va a cicli e questo è un periodo nel quale c’è molta attenzione per questo genere. Ci sono parecchi artisti  che sta facendo cose di grande qualità e - cosa ancora più importante -  tantissimi appassionati che li supportano. 

Credi ci sia una ragione?
Certo. La gente si è stancata della musica scadente, finta, usa e getta. Ha bisogno di ascoltare qualcosa di più concreto, reale. Sostanzioso. E così, naturalmente, tornano al blues, che è un genere in cui ci sono tutte queste qualità.

Del nuovo disco ho ascoltato il singolo "Baby Got Gone". E' un pezzo molto rock...
Sì, quel pezzo è molto, molto rock. Racconta una bella storia: quella di un uomo che si innamora di una ragazza che è uno spirito libero, indipendente. Una di quelle ragazze sempre in viaggio. E lui, benché sappia che lei non potrà mai essere sua completamente, non la ama per questo di meno, conquistato com'è dal suo spirito e dalla sua natura libera.



Dal punto di vista chitarristico, invece, c’è qualche brano del quale ti senti particolarmente orgoglioso?
Oh sì! C’è una canzone che si intitola "How Low Can You Go" e ha un retroscena buffo dietro, una storiella da chitarristi. Avevo per le mani un link di chitarra che era uno spasso da suonare: una cosa molto alla Roy Orbison. Bene, mi divertivo così tanto a suonarlo che ci ho scritto attorno una canzone solo per avere il pretesto per poterlo incidere e poi suonare live!

Con che chitarre ti vedremo sul palco del Carroponte?
Credo me ne porterò quattro. Sono tutte Fender Stratocaster, il mio modello Signature. Ce ne sono un paio sunburt, poi quella nera con le strisce argentate e, ovviamente, la mia bianca con il disegno della croce.

Kenny Wayne Shepherd: "E' il momento del blues. Basta musica usa e getta"

Prima parlavamo delle cose grandiose che ti sono capitate. Anche farsi disegnare una chitarra dalla Fender non è uno scherzo…
Guarda, per un chitarrista avere una chitarra a suo nome è un orgoglio pazzesco, una delle cose più belle che possano capitarti. E ti dirò: il mi modello oramai è uscito da un sacco di tempo, 2007, 2008 o 2010... non ricordo con precisione. Tanto che è arrivato il momento per iniziare a pensare una nuova chitarra signature, cosa che inizierò a fare a breve. L’idea mi gasa parecchio!

E invece cosa troveremo nella tua pedaliera?
Un accordatore della Boss, un delay Jam Pedals' Delay Llama e due pedali della Analog Man che sono  un Bi-chorus
e un overdrive King of Tone. Ho anche un altro overdrive però, il Jam Pedals' Tube Dreamer 88. Poi c’è un fuzz, un Tyco-Brahe Octavia e, infine, Dunlop Uni-Vibe che fa sia da modulazione che da vibrato.

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