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Fender Mustang GT 100: prova su strada
Fender Mustang GT 100: prova su strada
di [user #26119] - pubblicato il

Gli ampli Mustang offrono simulazioni dei valvolari più famosi ed effetti di ogni tipo a prezzi accessibili e con wattaggio da live. Ecco come lavorano.
Da venerdì 11 agosto sono possessore di un amplificatore Fender Mustang GT 100, comprato in un famoso negozio milanese "fortunato" per 354 euro e accompagnato dalla relativa pedaliera Fender MGT-4, comprata cinque giorni dopo a Rho per 75 euro, perché il negozio precedente ne era sprovvisto. Ho deciso di comprare questo amplificatore per suonare nelle balere e nelle discoteche dove si suona musica da ballo. I requisiti fondamentali che cercavo erano:
a) un amplificatore compatto e non troppo costoso
b) che avesse un'uscita di linea che mi permettesse di non microfonarlo
c) che avesse una dotazione di effetti sufficiente a farmi uscire di casa senza una pedaliera, insomma che bastasse a sé stesso.

Fender Mustang GT 100: prova su strada

A corredo dell'amplificatore viene consegnata una Quickstart Guide (ovvero un riassunto, nel mio caso in spagnolo), la garanzia Fender e un foglio che mi informa su eventuali rischi da shock elettrico, poi una scatola che contiene il cavo di alimentazione. Tutto qui. Dal sito Fender è possibile scaricare il manuale completo in almeno otto lingue, ma non italiano.
Da segnalare che Fender alcuni anni fa, con la vecchia serie di amplificatori Mustang, "regalava" con l'amplificatore la possibilità di scaricare almeno un paio di software per registrare con il computer. Ora non è più così.
Da quando l'amplificatore è con me l'ho usato per almeno quattro ore ogni giorno, live, in studio, a casa testando tutte le funzioni a fondo.

Esteticamente è un parallelepipedo di 52cm per 45, profondo poco più di 20, sorprendentemente leggero (poco meno di 10 kg) e si presenta col design tipico dei Fender moderni che accomuna questa serie a quella dei nuovi ampli per acustica. È rivestito in tolex nero non troppo spesso su pannelli sicuramente di multistrato di circa 1,5 cm. Presenta un pannello controlli in plastica dove sono alloggiate le manopole, piuttosto esposte a eventuali urti per come sono collocate, un display LCD a colori e una maniglia per il trasporto in plastica incassata sulla parte superiore. L'impressione è quella di un amplificatore moderno e costruito in parziale economia, vista la grande profusione di parti plastiche in bella vista.

Fender Mustang GT 100: prova su strada

Tra i collegamenti, il Mustang GT 100 presenta ovviamente una presa jack da 6,3mm per inserirci la chitarra, un'uscita per le cuffie e un ingresso Aux per inserire eventuali dispositivi audio, come telefoni o lettori MP3. Sul retro troviamo una presa USB per attaccarci un computer, due connettori XLR e un send/return stereo. Manca un'uscita per attaccare una cassa passiva aggiuntiva. Si può ovviare usando una delle due uscite XLR per portare segnale a una cassa attiva o a un finale più cassa, nel caso avessimo bisogno di maggiore potenza.

Appena acceso, l'amplificatore è operativo nel giro di qualche secondo, giusto il tempo di accendere lo schermo e caricare i preset. 
L'impressione che si ha in generale, scorrendo i vari preset, è che siano stati ideati per mostrare le possibilità della macchina. Il sapore "finto" di alcuni suoni è un po' troppo evidente. Non che mi aspettassi miracoli, in realtà, ma sicuramente si può fare meglio.
L'utilizzo in generale è simile a quello di una qualsiasi pedaliera mutieffetto, ogni controllo rotativo è programmabile e può svolgere funzioni diverse in base alla patch. La programmazione non è troppo macchinosa e le opzioni offerte sono quelle di una pedaliera o un multieffetto di livello medio-basso. 
Dedicando alla programmazione un po' di tempo e di orecchio si riescono a raggiungere dei suoni decenti ma l'impressione, come sul 99% delle macchine di questo tipo, è che al suono in qualche modo ci si arriva, però la dinamica e il calore di un amplificatore valvolare non può essere riprodotta da nessun algoritmo.

Riguardo alle simulazioni di amplificatori, alcuni sono molto soddisfacenti, in particolare la emulazione del Twin del '65, bella. Altre sono scandalosamente lontano dall'originale a cui si ispirano, in particolare quelle del Vox AC 30 o quella del Marshall JCM 800.
Stesso discorso per gli stompbox emulati. Belli e ben riusciti alcuni e sui generis altri. In particolare il Tubescreamer è ottimo e Rat, DS1 eccetera sono orrendi! Buoni, ma senza strafare, gli effetti d'ambiente e le ripetizioni. Un po' piatto in generale il suono in uscita, forse anche a causa del cono Celestion Special Design, che sembra ispirato al G12 ma con una risposta stranamente lineare e che è risultato sorprendentemente efficiente anche per riprodurre alcuni brani da un lettore MP3. I cento watt garantiti dalla casa consentono un volume adatto a suonare sia in studio sia all'aperto con una band, pur con qualche grattgrattacapo: gli amplificatori valvolari a parità di wattaggio sviluppano un volume molto maggiore.

Fender Mustang GT 100: prova su strada

Il Mustang, però, è uno smart amp.
Fa uno strano effetto vedere, nel pannello comandi, le voci Wi-Fi e Bluetooth. 
Per prima cosa dobbiamo iscriverci al sito tone.fender.com e creare un account. Ci vogliono due minuti, poi possiamo pure spegnere il computer: non servirà più.
Il Wi-Fi funziona come per i cellulari, ci si collega inserendo la password e si è connessi. A questo punto possiamo scorrere, suonare e scaricare in autonomia patch di suoni create da artisti più o meno famosi o che fanno il verso al suono specifico di una canzone, o semplicemente create da un altro utente come noi che le ha postate sul sito Fender.
Col Wi-Fi possiamo anche aggiornare il firmware dell'ampli. Si fa partire la procedura e fa tutto lui. 
Col Bluetooth possiamo associare il nostro smartphone e usare l'amplificatore come una cassa Bluetooth. Simpatico per allenarsi: ho provato a riprodurre dallo smartphone una base musicale su YouTube attraverso l'amplificatore e suonarci sopra dopo aver creato un suono adatto. Divertente! E non ho nemmeno dovuto collegare lo smartphone col cavo!
Via Bluetooth possiamo anche far dialogare l'amplificatore con l'app Fender Tone. Questa ci consente di creare con pochi tocchi nuove patch, modificare quelle già memorizzate e gestire in generale vari parametri senza toccare l'amplificatore. Solo due appunti sull'applicazione: funziona, ma due volte ha dato piccoli problemi: una volta ha accusato ritardi nel funzionamento e una volta difficoltà a connettersi con l'amplificatore. Entrambe le volte è bastato chiudere l'app, chiudere il Bluetooth e cominciare il pairing da capo, ma l'impressione è che la versione per Android non sia proprio un mostro di stabilità.
Per ammissione della stessa Fender, ovvero come scritto sul sito, la versione Android ha funzionalità ridotte rispetto a quella per iOS. Ci stanno lavorando, e staremo a vedere.

Fender Mustang GT 100: prova su strada

Lo switch MGT-4 sblocca una funzione: un looper di 60 secondi. Usato solo per provare. Funziona, si possono fare due overdub e controllare il playback tutto con i piedi. Può essere utile senza dubbio. Io non lo userò. Strano il fatto che questa funzione sia accessibile solo collegando la pedaliera e quindi essendo obbligati a comprarla.
Riguardo all'implementazione USB proprio non ci siamo: la presa è di tipo micro USB, ovvero tipo quelle degli smartphone Samsung. E proprio un cavo Samsung è quello che ho usato per raggiungere il PC.
In una parola, troppa latenza, che rende la funzione inutilizzabile. E la natura della scheda audio interna consente solo di inviare audio e non di riceverlo, rendendo quindi impossibile il monitoring dall'amplificatore o dall'uscita cuffie. Strano, tenendo conto che prodotti nella stessa fascia di prezzo offrono opzioni molto più avanzate. Per registrare è meglio affidarsi a una scheda audio esterna ed eventualmente usufruire delle comode uscite XLR.

In conclusione, il Mustang GT 100 è un amplificatore non troppo costoso e con caratteristiche che lo rendono adatto a un uso amatoriale. Per le funzioni "smart" e accessorie, sembra che la strada sia stata aperta ma sia ancora lunga da percorrere. Altra nota a margine è il fatto che oggetti di questo tipo sono soggetti a un'evoluzione continua e che prevede l'impegno di sviluppatori che aggiornino software e altro, un sito sempre disponibile e impeccabile e un'assistenza mediamente più complicata che per altri modelli. Spero che in Fender non si stanchino presto.
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Link utili
Il sito del Fender Mustang
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