Proprio per questo motivo negli ultimi anni sono stati creati una serie di prodotti, denominati reflection filter che funzionano da "schermo": si montano generalmente sulla stessa asta dove è montato il microfono e cercano di coprirlo il più possibile dalle filessioni indirette, derivate dalle pareti dell'ambiente non trattato adeguatamente. Il reflection filter di Aston Microphones è l'ultimo arrivato e introduce una serie di miglioramenti rispetto alla concorrenza, che lo rendono un prodotto molto interessante.
Com'è fatto Halo
L' Aston Microphones Halo che ci è arrivato in prova è molto più grande di quello che ci aspettavamo, ma nonostante questo è molto leggero, grazie al materiale di cui è composto. Questa è la prima differenza di cui ci accorgiamo subito rispetto agli altri prodotti sul mercato, che agevola notevolmente il montaggio su una qualsiasi asta microfonica, senza paura che venga piegata o sbilanciata dal reflection filter.
Il materiale ottenuto da Aston Microphones per creare Halo è derivato al 70% da PET riciclato, combinato come un sandwich diviso in 3 strati, quello esterni uguali e quello interno con una minore densità in modo da lavorare sulle frequenza più basse. Lo scudo risulatante, oltre alla leggerezza di cui abbiamo già parlato, è molto rigido e impossibile da deformare, con un buon aspetto di robustezza e durabilità.
La seconda grande differenza con la concorrenza è che Halo protegge il microfono non solo dalle riflessioni posteriori e laterali, ma anche da quelle che arrivano dal soffitto e dal pavimento, grazie alla sua forma a guscio che avvolge il microfono.
Halo poi ha uno spessore diverso che va ad assottigliarsi verso i bordi, per arrivare a quasi 10 cm nella parte centrale. Il suo design interno ed esterno con increspature orizzontali cerca di direzionare le riflessioni, portandole lontano dalla capsula del microfono.
Il sistema di ancoraggio all'asta microfonica e di fissaggio del supporto del microfono è molto robusto, semplice da utilizzare e versatile allo stesso tempo.
Il colore viola e la forma lo rendono subito riconoscibile in ogni sitazione, ma se preferite la sobrietà, Aston Microphones ha appena creato una nuova versione denominata Halo Shadow completamente nera.
Tutte impressioni positive per il momento, non ci resta che provarlo!
Halo su strada!
Pe prima cosa abbiamo testato Halo per eseguire uno speakeraggio in un ambiente casalingo, dove le riflessioni della piccola stanza utilizzata risultavano molto evidenti nella registrazione. Montare Halo, come abbiamo già detto, è molto semplice e non abbiamo trovato nessuna difficolta neanche a fissare un Neumann U87 con il suo supporto elastico. Il sistema di ancoraggio è molto semplice, preciso e robusto, le viti hanno una buona presa e permettono di bloccare il supporto senza troppe manovre. Per far lavorare meglio Halo ci siamo accorti che è necessario montare il microfono più all'interno possibile dello scudo, in modo da farlo avvolgere quasi completamente. Le differenze si notano subito e sistemando una tenda dietro allo speaker, in modo da attenuare le riflessioni derivanti dalla parete posteriore, siamo riusciti ad ottenere un ottimo risultato, minimizzando il rientro della stanza.
Con una cantante in un ambiente similare ci è stato possibile conservare delle porzioni di tracce dei provini, altrimenti non utilizzabili nel mix finale.
L'ultima prova l'abbiamo fatto utilizzando Halo in una registrazione multitraccia di una band intera, posizionandolo davanti all'amplificatore per chitarra. Anche qui Halo si è rivelato utile nel proteggere dai rientri, soprattutto della batteria, anche se il posizionamento in questo caso non è stato dei più comodi visto la voluminosità dell'oggetto e il poco spazio a nostra disposizione. D'altronde posizionare qualsiasi altro tipo di protezione non sarebbe stato semplice in questa situazione.
Tiriamo le somme
Aston Microphones Halo è certamente uno dei prodotti migliori presenti oggi sul mercato per quanto riguarda i reflection filter, per il peso, la facilità d'uso, la robustezza e l'efficacia. In un ambiente già trattato acusticamente non è necessario utilizzarlo, a meno che non vogliate isolare degli strumenti molto vicini tra di loro. In tutte le altre situazioni invece, come la registrazione di una voce o di una chitarra acustica nel vostro Home Studio, è un'ottima soluzione per migliorare le vostre registrazioni e i risultati che potete ottenere senza dover intervenire pesantemente nella correzione acustica dell'ambiente. Combinato con qualche piccolo accorgimento, come un semplice pannello fonoassorbente alle spalle del cantante può fare sicuramente la differenza. Consigliato!
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