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Fender Stratocaster FSR '60 Japan
Fender Stratocaster FSR '60 Japan
di [user #26543] - pubblicato il

Un caldo burst e lo sfarzoso hardware dorato confezionano una Special Run giapponese con un fascino unico. Bastano poche modifiche per darle gran carattere.
Oggi, dopo circa cinque mesi dall'acquisto, mi sento ispirato e voglio raccontarvi la mia esperienza con una Fender Stratocaster Classic '60 appartenente alla serie Fender Special Run giapponese del 2016. Ve la faccio più facile, è questa in foto: elegante e un po' tamarra allo stesso tempo, fa molto SRV grazie a tutto l'hardware dorato.

Fender Stratocaster FSR '60 Japan

Apprezzamenti estetici a parte, vediamo di analizzare in maniera, per quanto mi sia possibile, dettagliata lo strumento.

Costruzione
Questo esemplare ricalca gli standard delle Stratocaster degli anni '60, quindi troviamo un bel body in ontano in due pezzi (il sunburst permette di vedere un po' l'attaccatura, che non è male a livello estetico) e un manico C shape verniciato con una finitura lucida "vintage" giallognola, molto bella esteticamente e che personalmente preferisco al satinato, anche come feeling. La tastiera conta 21 fret di tipo vintage in un bellissimo palissandro con radius 7.25". Da questo punto di vista, nulla da dire se non "solida".
Il manico è molto comodo e la tastiera, seppur non adatta a grandi virtuosismi (anche perché non ne sono capace), mi permette di eseguire anche bending moderati senza problemi. Il capotasto è il solito montato sugli strumenti di questa fascia. Non so se lo cambierò, vedremo.

Hardware
Oltre a essere dorato, comprende meccaniche Gotoh (non marchiate) stile Kluson, in assoluto le mie preferite per tipologia. In tre live, di cui due da quasi due ore, con un uso non eccessivo della leva (faccio rock blues) mi si è scordato solo una volta il Si di qualche decimo. Il ponte credo sia un generico Fender Vintage Style a sei fori e selette vintage con stampigliatura "FENDER", che funziona bene. Nulla da dire tranne, che dovrò valutare se cambiare il blocco inerziale, sottile e in qualche lega tipo zamak.

Elettronica
Qui arriva la delusione: potenziometri piccoli, ma che più piccoli non credo di averne mai visti, e nemmeno marchiati. Lo switch è di quelli con l'involucro in plasticaccia bianca con un circuito stampato dentro, orribile a guardarsi e di pessima fattura, dato che dopo un mese scarso si è rotto. I pickup a livello sonoro non erano malvagi, molto Strat, però sentivo che erano poco dinamici. Sotto il battipenna ho scoperto poi dei single coil ceramici di qualità dubbia.

Upgrade
Dopo la grande delusione del "sottoscocca" mi sono, ovviamente, appellato al vostro immenso sapere e ho effettuato i seguenti upgrade: potenziometri CTS e switch DiMarzio. Che ve lo dico a fare? Grazie ai potenziometri riesco finalmente a gestire in maniera più accurata volume e toni (il secondo tono l'ho spostato al pickup al ponte).
Per quanto riguarda i pickup, il mitico Aleck mi ha consigliato di rivolgermi ad Alberto di Dreamsongs Pickups. Aleck, se stai leggendo voglio dirti una cosa sola: grazie!
Una volta contattato Alberto Arcangeli ho trovato subito disponibilità, professionalità e correttezza. Insieme abbiamo optato per un set di Hot 46, un set dal sound abbastanza grosso senza essere però muddy e lievemente più hot dei single coil tipici Strat, in AlNiCo V. Riesco a spaziare bene da sonorità blues pulite all'hard rock stile AC/DC (con gli ovvi limiti, non essendo pickup a doppia bobina). Sul sito sono descritti come P90-ish, diciamo ni: "single coil più grossi" mi piace di più.

Fender Stratocaster FSR '60 Japan

Conti alla mano, ecco la spesa totale.
La chitarra costava 869 euro presso un noto negozio milanese. Aggiungiamo 30 euro per potenziometri e switch e 130 euro per il set di pickup.
La spesa totale arriva a ben 1030 euro, praticamente quanto un'American Special, lo so. Però sono soddisfattissimo, ho trovato la mia chitarra con la giusta configurazione di pickup, manico e tastiera.
Paragonandola alla mia vecchia Classic '50 messicana, ho notato una qualità a livello di liuteria e hardware assolutamente migliore. La messicana montava potenziometri Alpha e i suoi pickup non erano ceramici, ma ugualmente un po' anonimi.

Lo rifarei? Assolutamente sì, e consiglio decisamente Dreamsongs Pickup per equipaggiare i vostri strumenti. Contattate Alberto Arcangeli e troverete estrema disponibilità, professionalità e qualità. I pickup sono costruiti appositamente per voi, infatti ci vorranno 3-4 settimane per riceverli, ma vi assicuro che la resa è assolutamente a livello di pickup del rango dei FAT '50 (che montavo sulla messicana sopracitata), per un prezzo assolutamente onesto. Sicuramente mi rivolgerò nuovamente a lui in futuro.
Sarà lo strumento che mi porterò nella tomba? Salvo imprevisti o perdita del senno, direi di sì.

Ora è arrivato il momento di pensare a una sorellina, magari una Telecaster. Sono curioso di sentire la vostra opinione, se anche voi avreste fatto quello che ho fatto io o no.
chitarre elettriche fender fsr 60 gli articoli dei lettori stratocaster
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