VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE
Tre mesi con Helix LT
Tre mesi con Helix LT
di [user #13] - pubblicato il

La Helix LT racchiude i migliori suoni Line 6 in un formato compatto e più accessibile della prima Helix. Simulazioni HD di ampli ed effetti sono tutte lì.
Helix Floor, al momento del lancio, è stata presentata come una rivoluzione nel mondo del modeling e, più in generale, del modo di intendere effetti e amplificatori per chitarra e basso. L’oggetto ha subito suscitato il mio interesse ma il prezzo e la grande varietà di opzioni (molte delle quali sarebbero state superflue per me) mi hanno spinto ad aspettare.
L'attesa non è stata vana. Helix LT sembrava fatta a posta per le mie esigenze. Complice una repentina riduzione dello street price, tre mesi fa circa è entrata a far parte del mio studio.

Tre mesi con Helix LT

Modulazioni e ritardi di Line 6 mi sono sempre piaciuti. Gli overdrive che prediligo sono un clone del Tubescreamer realizzato da Jam Pedals (il Tube Dreamer) e un Fulltone OCD versione 1.4. Lo screamer è caratterizzato dall’avere due livelli di gain selezionabili. Il primo è quasi un dirty boost in stile Klon Centaur, l’altro – più marcato – ricorda molto da vicino l’originale a cui si ispira. L’OCD mi piace per la sua capacità di avere suoni con buon sustain che mantengono intelligibilità anche ad alti guadagni e per la dinamica molto simile a quella di un finale imballato. I due loop della Helix LT sembravano candidati ufficiali per realizzare un sistema ricco di funzionalità, versatile e senza tutti i problemi (peso in primis) che si portano dietro le pedaliere assemblate con looper-switcher e pedali singoli.
Consideravo la possibilità di simulare ampli e casse quasi un bonus che non sapevo come avrebbe contribuito al mio suono.

Tre mesi con Helix LT

Il primo test che ho fatto è stato confrontare i modelli dei miei pedali con gli equivalenti hardware. Dopo un po’ di prove (in studio e in sala) ho trovato il modello di OCD di Line 6 equivalente in modo sorprendente all’originale. Stessa dinamica, stesso timbro (forse solo un po’ più acuto ma basta abbassare il Tone), stessa capacità di rimanere limpido anche con tanto gain. Nella versione digitale c’è, in più, l’opzione di emulare un’altra versione famosa dell’OCD (la 1.2 se non ricordo male). Per riprodurre i due timbri del Jam ho utilizzato i modelli di Klon e TS808. Anche qui, con poche regolazioni, si arriva allo stesso suono e la stessa risposta al tocco. Al termine del test, quindi, mi sono trovato – non senza sorpresa – a eliminare anche gli overdrive hardware dalla pedalboard che oggi è fatta del solo Helix LT. Leggera, comoda, alimentata senza power pack (ha, finalmente, un alimentatore switching interno) e facile da integrare in un vecchio flight case che avevo in garage.

Tre mesi con Helix LT

In quel periodo stavamo registrando il nostro nuovo album (Cashmir by NTFC Band). Le chitarre passavano per un ampli Koch Studio Tone su cassa Blackstar Artisan 2x12 ripresa con uno Shure 57 e un Microtech Gefell M940. Entrambi i microfoni, prima di arrivare alla scheda audio, passavano per i preamp Neve 1073LB.
Ho deciso di provare le simulazioni della Helix e, senza guardare ai modelli di riferimento reali, mi sono messo a cercare suoni che potessero andare bene per le atmosfere dei brani e per il mio modo di suonare. Scorrendo i preset ho scoperto che alcuni (al contrario di come si fa di solito) erano scarni e senza troppi effetti. Sembravano fatti apposta per far ascoltare e provare le potenzialità delle singole emulazioni di ampli. Le scelte sono molte e io mi sono trovato subito bene con il modello del Fender Twin per i puliti, quello di un Marshall moderno per i lead e, per i power chords, con la simulazione del Mesa Rectifier. Questi suoni mi sono piaciuti subito e non è stato necessario fare modifiche sostanziali. Col passare del tempo ho trovato che alcuni parametri chiave (Sag e Bias ma anche quelli relativi allo speaker e al microfono) sono fondamentali per adattare la resa della singola simulazione alla propria idea/aspettativa. Lavorando su questi parametri anche gli altri amplificatori simulati mi hanno dato belle soddisfazioni.
Il risultato è stato che, nell’album, si trovano sia suoni fatti con ampli, cassa, microfono e preamp, sia suoni realizzati con la sola Helix LT direttamente nella scheda audio.
Di seguito tre video esemplificativi. Il primo ("I miei pensieri migliori") è stato realizzato esclusivamente con Helix inserendo un chorus nei Twin dei suoni puliti e un delay nel lead dell’assolo finale (fatto con modello Marshall). Le chitarre sono una Gibson SGJ per clean e lead e una Gibson LP Junior per i power chord.



Il secondo è un blues ("Singol blues") nel quale la chitarra ritmica è fatta con Helix (Twin + Klon) suonando una Godin Kingpin. Anche gli assolo suonati da me sono con Helix (Marshall) collegato a una Gibson SG61 Reissue con il volume a 6 (pickup al ponte). Alessandro Sbrolli, l’altro chitarrista del gruppo, ha suonato la sua Shur in un Vox NT50 e cassa Rivera 2x12. I microfoni, in questo caso, erano uno Shure 57 e un Rode a condensatore (diaframma largo) che andavano direttamente in una Motu 8Pre.



L’ultimo pezzo ("La sposa"), dal sapore un po’ latin, vede la Helix impegnata solo nella parte ritmica (emulazione di Twin con Gibson SGJ). Gli assolo, sia il mio sia quello di Alessandro, sono suonati con gli ampli reali su descritti.



Rimane l’ultimo test, quello della rivoluzione totale, ovvero collegare direttamente la Helix al PA ed ascoltare il risultato sui monitor.
Le prime prove sono incoraggianti. Il suono è bello e dinamico e, al contrario dei precedenti modelli Line 6, si fa sentire anche con la band. Credo che siano due gli ostacoli principali da superare. Il primo è che, inevitabilmente, il suono che esce dal PA è diverso da quello che si è trovato in studio. C’è la possibilità di inserire un parametrico a valle delle emulazioni per adattare la risposta, ma questo richiede tempo durante il sound check. Il secondo ostacolo è, direi, psicoacustico. L’emulazione riproduce il suono a valle del microfono. Un ampli vero lo sentiamo (e ne restiamo affascinati) dal suo altoparlante. Il piacere di sentire un finale a valvole ben sollecitato è grande, difficile rinunciare. Non considero un’opzione praticabile (almeno per me) l’utilizzo di Helix con una cassa attiva dedicata (tipo Red Sound o la nuovissima Jad&Freer) perché ingombri e difficoltà di trasporto sono analoghi alla soluzione Helix+Ampli a valvole (volendo con il collegamento a 4 fili che devo ancora provare).
Come certamente saprete, questa è una strada ormai battuta da molti. Kemper, Fractal, Headrush sono insieme a Line6 nel lato high end ma anche Zoom, Boss, Nux e Mooer sono sul pezzo. Credo che in un futuro prossimo molte cose cambieranno in questo campo e poi, secondo me... il digitale non si sente.
effetti e processori gli articoli dei lettori helix lt line 6
Nascondi commenti     63
Loggati per commentare

di Pietro utente non più registrato
commento del 29/10/2017 ore 12:47:43
Bell'articolo ;-)
Rispondi
di Emiliano Girolami [user #13]
commento del 29/10/2017 ore 16:14:50
Grazie! :-)
Rispondi
di coldshot [user #15902]
commento del 29/10/2017 ore 13:22:39
Compimenti, davvero un bell'articolo e ben spiegato.

Anticipo i commenti dei talebani delle valvole.

Si ok ma il calore delle valvole non si può emulare.
Lo trovo freddo e impersonale.
Niente mi farà rinunciare ai miei pedali analogici.
Il feeling che ti danno due el 34 con la roba digitale non l'avrai mai.
I dischi dei miei idoli sono tutti stati registrati collegati ad una plexi.
Non male ma secondo me manca un pò di dinamica.
Ecc ecc......................

Rispondi
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 29/10/2017 ore 13:51:0
Il 99% di quelli che parlano male del digitale è perchè non lo sa usare. Io non ho uno di questi cosi semplicemente per il fatto che costavano ancora troppo e nel conto non ci metto solo la Pedalboard ma anche la cassa dalla quale sentirsi perchè se suoni dal vivo ci vuole anche quella. Fatti i dovuto conti io con un combo Laney lC 50 e il Nova System ho speso poco più della sola pedaliera LT che a quei tempi non c'era. Tutto qui.
Rispondi
di coldshot [user #15902]
commento del 29/10/2017 ore 14:08:4
...Il 99% di quelli che parlano male del digitale è perchè non lo sa usare----
Sono d'accordo e non hanno neanche pazienza di imparare.

Il nova system che ho avuto per due volte è un ottomo multieffetto, è molto essenziale nei suoni rispetto ad altri ma di grande qualità.

Chi compra una cosa come Helix di solito lo fa anche perchè vuole fare altro oltre a suonare con il gruppo, è un oggetto molto più completo, se uno lo compra per suonare i rolling stones o roba simile in sala prove con gli amici è sprecato, nel senso che si può spendere molto meno ed avere comunque un ottimo risultato.
Se si usa come ha spiegato Girolami è un ottima scelta, dipende dalle esigenze, sempre.
Rispondi
di Emiliano Girolami [user #13]
commento del 29/10/2017 ore 16:15:16
He, he...
Rispondi
di gian.luca [user #45451]
commento del 02/11/2017 ore 07:53:29
Parlo per me, il problema è la pigrizia, o forse il poco interesse ad approfondire l'utilizzo di questi aggeggi.... e non sono uno di quelli con poca confidenza con la tecnologia, tutt'altro.
ho fatto lo switch da analogico a digitale, ma son tornato indietro. Derogo giusto per l'h9 con le modulazioni, mi piace che ci posso fare.
Chi lavora con la musica deve necessariamente approcciare con considerazioni di carattere opportunistico, chi lo fa per hobby se ne può fregare e scegliere in base alle proprie orecchie o alle proprie preferenze a tutto tondo.
Il digitale l'ho provato, suona anche maledettamente bene per molti timbri, ma per me è molto poco immediato, più difficile da regolare, più complicato ottenere il suono che si cerca, più palloso da programmare e in generale da usare.
Si può dire senza guerre di religione che 4 pedali con 3 manopole ciascuno e un buon ampli possono suonare maledettamente bene ed essere incredibilmente immediati? Questo non toglie nulla alla qualità del digitale, che finalmente è all'altezza, e alla sua flessibilità e incredibile varietà che offre. Ma a volte, per qualcuno, questa enorme varietà di possibilità è proprio il limite.
Rispondi
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 29/10/2017 ore 13:29:08
Ottimo articolo. Quando il Nova system mi molla sicuramente prenderò una cosa del genere. A me suonare nel PA non schifa per niente. Ho sentito di recente una pedaliera L6 amplifi e non mi è sembrata affatto male. Anni luce avanti al mio XT Live che non ho mai digerito neanche con massiccie dosi di alka seltzer.
Una domanda al Sig. Girolamo: L'hai provata nell'ampli dritta nell'input come se faceva 'na vorta?
Rispondi
di Emiliano Girolami [user #13]
commento del 29/10/2017 ore 16:21:30
Eccomi, va bene anche solo Emiliano :-) come ho scritto, quando la collego all'ingresso dell'ampli, uso solo la sezione effetti escludendo pre/finale/cassa. Appena ho l'occasione provo con il sistema a quattro fili che consente sia di usare i pre della Helix che integrare quello della mia testata (una Koch Studiotone)
Rispondi
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 29/10/2017 ore 17:32:55
SI ma la domanda era: Suona bene o no? Fai che io ho il Nova System, lo uso nel canale clean dell'ampli e mi basta e avanza. Le distorsioni dell' Helix sono comparabili a quelle del nova che sono analogiche?
Rispondi
di Emiliano Girolami [user #13]
commento del 29/10/2017 ore 18:06:57
Se ti basta il Nova System tieni quello :-) Prima di Helix ho usato per anni (credo 10) un Nova System (che ho ancora). Drive e Dist del Nova sono ottimi. Il Dist è molto simile al RAT. Sugli effetti digitali di TC credo ci sia molto poco da dire. Le distorsioni di Helix son assolutamente comparabili a quelle del Nova e non è difficile ottenere le stesse sonorità. Prima di decidere però, prova direttamente!
Rispondi
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 29/10/2017 ore 21:42:46
Grazie della risposta. Non è che voglio cambiare, il Nova mi basta e avanza.
Rispondi
di LuigiFalconio85 [user #42411]
commento del 29/10/2017 ore 13:59:41
Io ho da 2 mesi la Line 6 HD 500 X la cosa migliore che abbia mai comprato
Rispondi
di Quick utente non più registrato
commento del 29/10/2017 ore 14:12:50
Suono col digitale da quasi 15 anni. Avute e provate tutte le pedaliera Boss dalla gt8 all'ultima gt100 più varie Zoom. Suonato in ampli valvolari, ampli a transistor e a modelli fisici. E anche in diretta nel p.a., pure con artisti piuttosto quotati e in situazioni professionali. Mai avuto problemi né di suono né di altro genere. Mi accodo al commento di cui sopra. Chi parla male del digitale è perché non lo sa usare.
Rispondi
di UserDevil [user #47434]
commento del 29/10/2017 ore 15:24:36
mi interessava l'helix per via dei 4 fx loop programmabili, ma sul manuale vedo non hanno il controllo di pan,se io volessi mettere un reverbero stereo, posso usare due dei 4 loop e panpottarli a dx e sx per avere la giusta apertura stereofonica? o va bene solo per pedalini mono?
Rispondi
di Emiliano Girolami [user #13]
commento del 29/10/2017 ore 16:23:23
I loop sono mono ma, credo, tu possa inserirli in un rig stereo (uno per ogni canale) e usare il tuo riverbero esterno mantenendo la corretta immagine stereo. Non ho mai provato però perché i riverberi interni mi piacciono molto.
Rispondi
di g_pao65 [user #22524]
commento del 29/10/2017 ore 17:29:28
Bell'articolo! Complimenti per la scelta dei suoni e per le canzoni. Un saluto anche a Stefano ed agli altri NTFC. g
Rispondi
di Emiliano Girolami [user #13]
commento del 29/10/2017 ore 18:08:0
Ciao Gabriele, riferisco e saluto. Grazie!
Rispondi
di Ghira [user #19856]
commento del 29/10/2017 ore 18:49:05
Ottimo articolo. Che confermo avendo da 6 mesi la Helix Floor. La differenza che molti avvertono è come giustamente dice l'articolo psicoacustica e percepita fondamentalmente da chi suona. Second me diminuisce molto se si tiene conto che come nell'amplificatore reale anche ascoltando la Helix influisce il volume sonoro perchè le nostre orecchie non sono lineari in frequenza a volumi differenti: le curve di Fletcher Munson o anche detto loudness. (vai al link)
Rispondi
di team72filo [user #20000]
commento del 29/10/2017 ore 19:21:30
Grazie Emiliano per il bell'articolo,ho avuto per un anno l'helix floor poi rivenduto per acquistare un LT più adatto alle mie esigenze,posso fin d'ora confermarti il fatto che con i 4 cavi l'helix suona davvero bene,con una trasparenza pressochè assoluta.
Esiste un gruppo facebook Helix italia al quale se volessi iscriverti sono sicuro potresti dare un ottimo ed apprezzato contributo...pensaci.
Rispondi
di Emiliano Girolami [user #13]
commento del 29/10/2017 ore 19:44:53
Grazie a te. Ho cercato il gruppo su FB già qualche tempo fa ma non riesco a trovarlo. Se riesci mandami il link (anche con un msg su FB) così chiedo l'iscrizione. A presto!
Rispondi
di Ghira [user #19856]
commento del 29/10/2017 ore 19:54:51
vai al link
Rispondi
di Emiliano Girolami [user #13]
commento del 29/10/2017 ore 22:58:22
fatto
Rispondi
di aghiasophia utente non più registrato
commento del 30/10/2017 ore 11:19:41
L'ottimo post mi dà una conferma ulteriore di ciò che penso rispetto al digitale di fascia alta: soluzione che rasenta la perfezione soprattutto per chi è impegnato su più progetti e ha necessità di poter contare su una tavolozza di suoni molto ampia.
Negli ultimi due anni, per le situazioni live, tra pre a pedale e od/dist avrò speso quanto una LT, se non addirittura lo stesso ammontare con il quale mi sarei potuto accaparrare la versione Floor, ma molto probabilmente, a quest'ora, mi sarei ritrovato a sfruttare male tutto il potenziale di una macchina del genere, concentrandomi sul settaggio di fino di una sola emulazione di ampli e un paio di overdrive. E non parlo - da un punto di vista 'filosofico' - da integralista né delle valvole, né dell'analogico.
Rispondi
di SysOper [user #10963]
commento del 30/10/2017 ore 12:17:19
Ma se quello era l'obiettivo, non sarebbe stato sfruttato male... quando si parla di digitale si tende sempre a "confondere" il numero di suoni che si dovrà utilizzare, con le possibilità che lo strumento mette a disposizione, come se poi si debba per forza programmare ed utilizzare decine di preset differenti per giustificare la scelta di un dispositivo di questo tipo. Io posso avere bisogno di tre o quattro suoni in tutto, ma scegliere comunque il digitale perché mi consente di ottenerli scegliendo tra decine di amplificatori e centinaia di effetti diversi, e - una volta ottenuti - di poterli richiamare istantaneamente e senza dibattermi tra combinazioni di switch o peggio regolazioni "al volo".
Rispondi
di aghiasophia utente non più registrato
commento del 30/10/2017 ore 12:44:52
"Io posso avere bisogno di tre o quattro suoni in tutto, ma scegliere comunque il digitale perché mi consente di ottenerli scegliendo tra decine di amplificatori e centinaia di effetti diversi".
Ecco, io questo intendevo: non avevo bisogno di muovermi tra decine di amplificatori. Ne avevo già in testa uno e uno solo, precisamente. Così come per i pedali: due overdrive specifici. Stop.
Per modulazione e ambienti uso un multieffetti. Ma non era a questa tipologia di effetti che mi riferivo.
Ad ogni modo, non si tratta di confondere niente. Almeno - posso affermarlo con certezza - non per quanto mi riguarda.
Provo ad argomentare maggiormente: a me Kemper, Helix, Axe, etc. sembrano piccoli studi a portata di mano che ottimamente, combinando straordinarie qualità in termini di flessibilità, offrono al musicista la possibilità di fargli calzare in maniera perfetta qualsiasi contesto di genere, facilitandogli un casino la vita dal punto di vista materiale e organizzativo. Per non parlare delle possibilità di registrarsi.
La mia considerazione parte da questo tipo di valutazione, condivisibile o meno.
Rispondi
di MojoKingBee [user #39456]
commento del 30/10/2017 ore 15:43:41
bell'articolo!
Rispondi
di Emiliano Girolami [user #13]
commento del 01/11/2017 ore 01:20:02
:-)
Rispondi
di screamyoudaddy [user #37308]
commento del 30/10/2017 ore 16:55:10
Bell'articolo. Io preferisco ancora l'analogico, anche perché mi ritrovo al 99% in situazioni studio. Se era per situazioni live avrei valutato sicuramente sistemi digitali. La Helix è un gran bel prodotto completo, in quanto offre effetti, ampli, casse e microfoni, e pochi lo fanno con questa qualità. Tutto programmabile nei minimi dettagli e qui il digitale sta avanti.
Mi è piaciuto molto il video di Pieralini dove fa sentire la Helix da sola, assieme ad un ampli valvolare con e senza emulazioni. Ho preferito la parte dove la Helix è sfruttata solo per gli effetti, ma avere tutto in una custodia è davvero comodo per i live, magari in studio si mischia e si sperimenta. Le saturazioni mi sono sembrate veritiere e secondo me meglio della Nova, dove non mi hanno mai convinto (la usa un mio amico caro). Grazie ancora per aver condiviso la tua esperienza ;)
Rispondi
di Emiliano Girolami [user #13]
commento del 31/10/2017 ore 23:55:1
Grazie... anche se la Nova ha sempre un posto nel mio cuore (magari solo per ragioni storiche)
Rispondi
Loggati per commentare

di Tubes [user #15838]
commento del 31/10/2017 ore 22:30:24
Ciao Emiliano e bentornato ! Belle considerazioni che fai sul digitale e concordo pienamente con te, perchè dici tutto quello che c'è da dire sulle enormi potenzialità di queste tecnologie . C'è spazio per tutti e due i mondi, senza preclusioni di sorta ; io sono passato a Kemper da un pò e mi trovo a meraviglia, ma è chiaro che le valvole non si dimenticano . Tuttavia come riconosci anche te, se alla fine sperimenti e ci lavori su, non ce la fai a riconoscere un lavoro registrato con i simulatori e i tuoi pezzi sopra lo dimostrano . A proposito, Singol Blues una gran figata ! Ciao
Rispondi
di Emiliano Girolami [user #13]
commento del 31/10/2017 ore 23:53:51
Ciao e... grazie! :-)
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 31/10/2017 ore 23:55:36
mi dispiace un pò che gira e rigira si tratti di imitare qualcosa che già esiste, ovvero l'amplificazione analogica per chitarra. Sarei più contento se un nuovo apparecchio portasse con se un nuovo suono ed approccio ...
Rispondi
di Emiliano Girolami [user #13]
commento del 01/11/2017 ore 01:22:02
Beh, non ho avuto molto tempo per provarle ma le possibilità offerte sono davvero tante. Magari in un prossimo post racconto delle opzioni di connessione ed elaborazione che offre la macchina
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 01/11/2017 ore 14:57:07
certo... possibilità notevoli, ma nell'ambito emulativo..
Rispondi
di Emiliano Girolami [user #13]
commento del 01/11/2017 ore 15:52:52
:-)
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 01/11/2017 ore 19:41:05
Beh è come dire che le auto di oggi ,"emulano" la Ford Model T :-)
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 01/11/2017 ore 22:06:52
sarà sicuramente come dire una cosa del genere, ma mi piacerebbe comunque che il digitale, in questo ambito, avesse portato novità a livello sonoro. Non imitazioni, seppur fedelissime, di ciò che esisteva prima.
Io, per esempio, nel mio piccolo faccio qualcosa di meno consueto, ovvero se devo andare in diretta, uso effetti generici non specifici da chitarra e modello il suono a gusto, non preoccupandomi di imitare fender o ampeg o vox ecc. ecc. :-)
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 01/11/2017 ore 22:15:40
Beh non è che si possa inventare chissachè ormai sui suoni,si può rimescolare qualcosa ma c'è poco da fare credo,quindi io la chiamo "innovazione" perchè se una macchinetta che pesa niente e mi occupa poco spazio,mi da tutto lo scibile dei suoni classici,effetto compresi...beh mi va più che bene,credo sia un grande passo avanti tecnico. :-)
Per avere questo in termini "analogici", dovresti spendere milioni e avere un magazzino pieno di roba.
Rispondi
di Emiliano Girolami [user #13]
commento del 01/11/2017 ore 23:19:42
Comunque, quando furono progettati i primi amplificatori a valvole e i pickup, l'obiettivo era riprodurre (o emulare, se volete) il suono della chitarra acustica a volume più alto. Questo per far sentire lo strumento nelle orchestre. Il design era rivolto alla minimizzazione della distorsione, tra l'altro. L'innovazione c'è stata grazie ai musicisti che hanno interpretato lo strumento a modo loro. Qui le possibilità sono molte anche se, rispetto a 50 anni fa, molte cose sono state dette. Non è facile ma la palla ce l'abbiamo noi (musicisti, intendo) che con soli 1000€ (+ o -) abbiamo a disposizione praticamente tutto.
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 01/11/2017 ore 23:26:25
Ma infatti,concordo in toto ,nelle Big Bands Jazz la chitarra non si sentiva,era affogata da tutto il resto :-) Perciò è tutta un'emulazione alla fine,ogni innovazione fa solo bene,poi io vengo dalle tastiere per cui per me innovare e sperimentare è pane quotidiano.
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 02/11/2017 ore 00:04:01
si.. le innovazioni sono state fatte, spesso inavvertitamente, estendendo il limite dell'uso consueto. Voglio suonare pulito, ma siccome l'ampli ad alto volume distorce, mi appassiono a questo strano suono distorto che è uscito fuori mio malgrado e al pulito non ci penso più...

il problema è che l'emulazione digitale di un ampli non mi permette di usarla in modo "trasgressivo" come posso invece fare con l'ampli "vero". L'emulazione si limita a riprodurre l'uso normale o tradizionale dell'ampli e non quello che uscirebbe fuori dallo sfruttamento nuovo, indiscriminato e magari distruttivo dello stesso ..

anche per questo sono ancora convinto che il digitale "emulativo", quello con dentro i modelli del tale ampli o pedale, aiuteranno poco o niente a fare qualcosa di nuovo.. :-)
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 02/11/2017 ore 06:48:41
Credo che oggi le innovazioni siano un pò più complicate in quanto si cerca la bellezza del suono, la perfezione.
L’ hum di un pickup viene tolto in post-produzione, un over clipping viene subito stoppato, lo slide sulle corde non deve sentirsi cosí via.
Tutto questo un tempo era parte del “calore” di un brano, oggi sono considerate imperfezioni...
Le macchine digitali ti danno la possibilità di essere perfetto, forse tolgono un pò la possibilità di “sporcare” l’esecuzione, rendendola più fredda.
Uso spesso un Axe fx per registrare, adoro la qualità e la quantità di suoni che sono racchiusi in questa macchina, che obiettivamente lascia ancora qualcosa al caso...ma appena si inserisce il noise gate o si regolano accuratamente gli effetti, tutto diventa tremendamente perfetto :-)
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 02/11/2017 ore 07:12:38
Questa descrizione mi mette i brividi, e non per l'emozione.
Per me questa voglia di "perfezione" nel rock soprattutto è altamente deleteria e anche controindicata.
"Dipende da quello che suoni" dirai tu.
Vero.
Ma per il mio modo di intendere la musica, a che cosa serve dover imitare amplificatori e pedali che hanno fatto della distorsione e dalla risposta non hi-fi il loro pregio e il loro marchio di fabbrica, ad averli in forma digitale ultra pulita e Ultra fedele? Allora non ha senso, in questo senso appoggio il buon Yaso.
Al di là del fatto che su 100 persone che comprano questi apparecchi Vorrei vedere chi usa veramente tutte le possibilità di questa macchina e chi invece si rifà ai soliti due o tre suoni ..Ma questo è un altro discorso ed è altamente soggettivo.
Io non me ne farei niente ad esempio.
Comunque a me questa voglia di avere tutto sempre disponibile e in maniera ultracompatta nella musica suonata mi mette una gran tristezza.
Forse perché l'uso che ne farei io non è quello per cui la macchina è stata progettata.
Per i babbei che cominceranno magari a pensare oppure scrivere che sono vecchio e che ripropongo l'ennesima discussione analogico contro digitale, dirò che sono stato uno dei primi qui della mia città ad avere il primo POD della line6 e che uso tutt' ora effetti digitali.
Quindi state tranquilli.
:-)
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 02/11/2017 ore 12:37:2
di per se non ritengo un problema usare un apparecchio per fare una cosa sola invece che mille.. io quando ho avuto il Les Paul ho praticamente sempre usato il pick up al ponte :-)
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 02/11/2017 ore 15:57:51
Penso come il 90% della gente che suona con quella chitarra.:-) :-) :-) :-) :-)
Rispondi
di Emiliano Girolami [user #13]
commento del 03/11/2017 ore 11:59:25
Io faccio parte dell'altro 10% (anche se ho sostituito la LP con una PRS SC)
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 02/11/2017 ore 12:35:25
concordo certamente con te.. l'innovazione oggi si esprime nel fare in modo pulito e agevole ciò che prima era disagevole e sporco. Non è certamente una brutta cosa, ma mi piacerebbe anche altro.. :-)
Rispondi
di rockit [user #11557]
commento del 02/11/2017 ore 17:49:46
Interessante quello che dici, però a parte casi veramente "distruttivi" tipo cose portate al limite della rottura (da cui magari tiri fuori il brown sound con il marshall, quindi non indifferenti) comunque anche il digitale ha più o meno la flessibilità sonora dell'amplificatore standard, per cui quello che deriva da regolazioni "non standard" ma, diciamo, previste da progetto, dovrebbe essere possibile da ottenere.
Anzi, a volte siccome i controlli reagiscono in modo differente e portandoli agli estremi si ottengono suoni piuttosto diversi dall'originale emulato forse il digitale offre persino più possibilità di ottenere cose meno tradizionali. Soprattutto sugli emulatori vecchi esagerando coi controlli di tono si trovano suoni inusuali e spesso "sgraziati", per un uso standard, ma se quello che cerchi è un suono non standard magari vanno benissimo.
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 02/11/2017 ore 21:45:19
==forse il digitale offre persino più possibilità di ottenere cose meno tradizionali==
teoricamente si.. ma, in genere, il fabbricante intende emulare sia il suono che l'approccio..

concordo su quello che dici sui vecchi emulatori
Rispondi
di Emiliano Girolami [user #13]
commento del 03/11/2017 ore 11:58:00
Tra i parametri di Helix negli ampli ci sono Sag, Bias e Bias X che sono proprio quelli sui quali si opera in analogico per cercare il brown sound. Io ho suonato anche con patch molto sporche (anche sull'album uno dei pezzi - Zingara - è molto psichedelico e cattivo). Se non ricordo male c'è anche un parametro Hum... direi che sulla sporcizia non ci possiamo lamentare. Credo però che per innovare dovremmo cercare altre strade e non la distorsione (che ormai non è proprio una novità).
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 02/11/2017 ore 07:34:00
Dopodiché, per ritornare in tema, Emiliano ne ha fatto veramente un buon uso e gli faccio i miei complimenti.
Rispondi
di Emiliano Girolami [user #13]
commento del 03/11/2017 ore 11:47:16
Che sono molto apprezzati, grazie!
Rispondi
di NICKY [user #46392]
commento del 02/11/2017 ore 11:20:48
Quest'estate avevo acquistato una DIGITECH RP1000 per affacciarmi timidamente al mondo digitale, dopo un paio di settimane di giochi e settaggi avevo creato suoni fantastici, perfettamente bilanciati, equalizzati e con la giusta miscela tra overdrive, ampli, effetti, delay.................... Cominciai a pensare addirittura di vendere la miriade di pedali analogici in mio possesso, finchè a settembre ricominciai le prove con il gruppo. Fu una delusione infinita, gli stessi suoni che tanto amavo in cuffia o suonati liberamente nell’ambiente domestico, una volta sparati a volumi elevati in sala prove perdevano di consistenza e credibilità, nonostante utilizzassi Marshall JCM800 e Vox AC30.
Stando alla mia esperienza (certamente con un prodotto scarso da € 300 / € 400) il digitale è ottimo per registrare, creare mix di effetti ed avere un setup preciso, ma se ci lanciamo in corsa tra un basso e una batteria la “PACCA” scordatevela!!!!!
Rispondi
di Emiliano Girolami [user #13]
commento del 03/11/2017 ore 11:53:45
Credo che la "pacca" sia il limite della fascia media dei prodotti digitali. Molti professionisti usano Kemper, Fractal, Helix su palchi anche grandi. Le prove che ho fatto io sono incoraggianti da questo punto di vista, devo ancora lavorare sui timbri ma lo strumento esce
Rispondi
di bulgi81 [user #45146]
commento del 03/11/2017 ore 10:25:08
Da anni sono passato al digitale. La storia del "complicato" e "poco immediato" si traduce semplicemente in pigrizia. Ormai i multieffetto hanno le stesse identiche manopoline e potenziometri dei singoli pedalini: sono tutto tranne che complicati. Secondo me la diatriba digitale vs analogico si riduce ad una semplice domanda: cosa vuoi suonare? Se vuoi avere il TUO suono, personalizzarlo fino a godere a pieno di quello che senti, allora ampli a valvole e pedalini più disparati è la soluzione. Poi però non lamentarti se per passare da Enter Sandman a Highway to Hell devi smanettare 10 minuti con ampli e pedalini. Il multieffetto ha 3 grossi vantaggi: 1) facilità di trasporto 2) suoni in cuffia senza svegliare la figlia di 4 anni che dorme nella stanza a fianco 3) puoi creare un setup per ogni artista/canzone che dovesse mai capitarti di suonare. Nel mio Digitech RP500 ho suoni per Slash, Angus, Sambora, Page, Blackmore, Wylde, Murray, Hammet, Tremonti, Petrucci, Yommi, Van Halen, Vai, Lukather, May, Perry, Gilmour, The Edge ecc..... Sfido chiunque ad accorgersi, ascoltando un sampler a riconoscere che il suono è digitale.
Rispondi
di Emiliano Girolami [user #13]
commento del 03/11/2017 ore 11:51:17
Anche io trovo che la complicazione sia quantomeno analoga a parità di prestazioni (mai provato a programmare le patch di un looper/switcher?). Sulla comodità e la rapidità di arrivare al risultato poi, non c'è paragone come per tutte le cose che si sono digitalizzate negli anni.
Rispondi
di Timmy [user #8779]
commento del 05/11/2017 ore 20:28:51
Ciao a tutti. Avrei una domanda che probabilmente scatenerà una ridda di commenti diversi. Ma vorrei sapere un pensiero altrui con cui confrontarmi. Ho il Line 6 Pod HD300. Mi trovo benissimo con il digitale e pure con l'analogico. Ora il Pod mi sta dando problemi e vorrei sapere se, dovendo scegliere una soluzione di livello più alto, sarebbe meglio prendere l'Helix (entrambe le versioni) oppure il Kemper. Ho provato e sentito il Kemper. Ma sinceramente non saprei decidere. Grazie a chi vorrà darmi un consiglio.
Rispondi
di Emiliano Girolami [user #13]
commento del 06/11/2017 ore 10:50:0
Secondo me dare consigli su queste cose è difficile. Entrambe le soluzioni sono valide e dipende solo da te, dalle tue esigenze, dal tuo modo di suonare e dalle tue sensazioni scegliere l'uno o l'altro. Non ti rimane che provare direttamente e decidere. Ciao
Rispondi
di Timmy [user #8779]
commento del 06/11/2017 ore 13:06:18
Grazie mille per la risposta. Vedrò di provare entrambi e fugare il dubbio amletico 😊
Rispondi
di MTB70 [user #26791]
commento del 12/11/2017 ore 14:46:29
Io uso un sistema misto, anche se basato su pedali e valvolare integrati pero' con multi effetti digitali e midi. Non amo la parte digitale, ma la accetto e fa parte del sistema.
Quello che pero' vedo essere parecchio sottovalutato in questi post che esaltano le soluzioni all-in-one e' la questione del rischio: se baso tutto sulla Helix (o qualunque altra soluzione del genere), in cambio della praticita' c'e' anche da mettere in conto che se salta quell'aggeggio, per un qualsiasi motivo, saltano anche tutti i miei suoni...cosa che non succede altrettanto con un sistema tradizionale, perche' se mi salta un pedale o anche il delay a rack, perdo quella componente, ma il resto funziona lo stesso senza problemi. Se invece vado "leggero", e poi succede qualcosa e si rompe l'aggeggio digitale (cosa non impossibile anche sul piano software, oltre che hardware), cosa/come suono? E tolti i professionaisti, non vedo tanti che si possano portare dietro un secondo Kemper di backup - se il backup lo fai fare invece ad un sistema tradizionale, ti sei giocato la carta della portabilita'. Che ne pensate? E' solo una mia paranoia?
Rispondi
di Emiliano Girolami [user #13]
commento del 14/11/2017 ore 12:52:21
Il tema è importante e spesso sottovalutato. Ovviamente la soluzione migliore è avere due Helix ma non è realizzabile da tutti. Si possono però attuare soluzioni sub ottime che consentono comunque di portare a termine la serata. Io uso una Zoom G3x (che entra nella tasca della custodia), ha suoni ragionevoli, costa poco e non compromette la portabilità.
Rispondi
di tesoroboy [user #3666]
commento del 27/03/2020 ore 18:45:13
Diciamo che nel finale hai dato la risposta che tutti noi del club "della risposta sotto le dita e della botta nello stomaco" volevamo sentire. Il digitale è allo stato attuale un compromesso non il top del suono secondo il mio modo di vedere le strumentazioni moderne. Sempre imho. Saluti a tutti-
Rispondi
Altro da leggere
Manuale di sopravvivenza digitale
Hotone Omni AC: quel plus per la chitarra acustica
Catalyst CX: Line 6 raddoppia
Charvel Pro-Mod DK24 HSH 2PT CM Mahogany Natural
Pedaliere digitali con pedali analogici: perché no?!
POD Express: suoni Helix in uno stompbox
Articoli più letti
Seguici anche su:
Scrivono i lettori
Manuale di sopravvivenza digitale
Hotone Omni AC: quel plus per la chitarra acustica
Charvel Pro-Mod DK24 HSH 2PT CM Mahogany Natural
Pedaliere digitali con pedali analogici: perché no?!
Sonicake Matribox: non solo un giochino per chi inizia
Ambrosi-Amps: storia di un super-solid-state mai nato
Il sarcofago maledetto (e valvolare) di Dave Jones
Neural DSP Quad Cortex: troppo per quello che faccio?
Massa, sustain, tono e altri animali fantastici
Ho rifatto la Harley (Benton ST-57DG)




Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964