di redazione [user #116] - pubblicato il 31 ottobre 2017 ore 07:30
Accordare lo strumento è la prima cosa da fare quando si inizia a suonare, sia su un palco che in studio. Proprio in questa situazione possiamo dedicare a questo aspetto un’attenzione particolare come ci racconta Michele direttamente dalla sala di regia.
Per non sbagliare di accordatori Quaini in studio ne ha diversi, o almeno sbagliare di meno. Ecco quindi che dopo il classico Polytune Mini in pedaliera spuntano vicino alla Radial JD7 un Korg e un Peterson a rack, due macchine molto performanti e con diverse funzioni. Il Pitchblack Pro è un’unità rack che permette di scegliere tra la modalità standard e quella stroboscopica. Grazie ai numerosi led garantisce la massima precisione grazie al 3D Visual Meter Display.
Il Peterson è invece l’Enterprise degli accordatori. È un vero computer dotato di un doppio display LCD. Il primo che graficamente permette di accordare sempre o in modalità standard che stroboscopica, il secondo racchiude il menu. Qui si possono scegliere numerosi preset. Si può scegliere oltre al tipo di strumento anche l’accordatura aperta o con il capotasto. Questo modifica i parametri di ogni corda in modo da ottenere sempre il massimo del risultato.
Quando da accordare, invece, ci sono le acustiche, Michele si affida alle clip da paletta. Sempre TC Electronic e Peterson. Il primo, semplice e bello da vedere permette di accordare più corde contemporaneamente. Il Peterson, a costo di mangiare batterie che nemmeno una Prius sul passo dello Stelvio, racchiude tutte le funzioni del fratello maggiore a rack, con i dovuti distinguo dovuti al display decisamente più piccolo.
Ma lasciamo la parola a Michele che dall’OUT Side Studio ci racconta nei minimi dettagli l’uso che fa di questi aggeggi.