di Pietro Paolo Falco [user #17844] - pubblicato il 07 febbraio 2018 ore 07:30
Metà multifx, metà switching-system per inserire comuni pedali nei preset, la MS-3 è in punto d'incontro tra analogico e digitale. L'abbiamo testata per voi.
Inutile negarlo: in pochi anni il digitale ha fatto enormi passi avanti, ma ci sono ancora alcuni circuiti "tradizionali" di cui non si riesce a fare a meno. Che sia un prezioso Memory Man d'annata, un raro Klon Centaur o il canale distorto del proprio valvolare, molti chitarristi rinunciano alla praticità dei moderni sistemi multieffetto per preservare un preciso suono di cui sono perdutamente innamorati. È a loro che si rivolge Boss con la MS-3, la prima pedaliera multieffetto di casa capace di integrare anche le funzioni di un piccolo sistema switching professionale per creare dei setup ibridi in cui simulazioni e algoritmi convivono con gli stompbox classici.
Compatta e solida nel suo contenitore in metallo, la MS-3 non intende sostituire i rig convenzionali, bensì li integra con effetti pratici e versatili uniti a un sistema di controllo completo ed efficace. Non prevede simulazioni di amplificatori, ma si concentra su modulazioni, ambienti e overdrive per consentire ai musicisti di generare suoni elaborati con tutta la flessibilità del digitale e senza rinunciare ai propri stompbox preferiti.
In ogni patch è possibile mettere in fila un massimo di sei effetti per volta tra le simulazioni più apprezzate del catalogo Boss, ai quali si possono aggiungere fino a tre loop "fisici" composti da veri pedali collegati ai rispettivi send e return messi in fila sul dorso dello chassis nero. La disposizione degli effetti è a discrezione del musicista: l'unico vincolo è l'ordine sequenziale dei tre loop che devono necessariamente essere uno dietro l'altro.
Disegnata per rappresentare il cuore di una pedalboard trasportabile ma completa al tempo stesso, la MS-3 include un accordatore, un noise gate, parametri Master per equalizzatore generale e uscite stereo, prese per switch aggiuntivi e pedali d'espressione. A questi si aggiungono le caratteristiche proprie degli switching system come la possibilità agire sui singoli loop ed effetti con la modalità Manual, commutare le uscite verso diversi amplificatori o cambiare canale dell'ampli di pari passo con le patch.
La pedaliera può gestire anche messaggi MIDI in uscita, diventando un centro di comando per setup più ampi e complessi, contando sempre su una certa immediatezza d'uso.
L'interfaccia utente è una sfida vinta per i progettisti Boss. La quantità di funzioni necessarie per la programmazione dei suoni, delle patch, dei loop e delle funzioni MIDI rende necessario ottimizzare al massimo i controlli a disposizione per rispettare le dimensioni contenute del tutto. La MS-3 è gestita attraverso i piccoli pulsanti sul pannello anteriore e tre manopole in cima i cui ruoli cambiano e vengono richiamati di volta in volta alla base del display. A seconda della schermata, fanno sia da potenziometri convenzionali sia da cursori di navigazione.
Per orientarsi potrebbe essere necessario qualche minuto ma, una volta presa la mano, si riesce a esplorare tutte le opzioni disponibili senza particolari difficoltà.
È comunque disponibile anche una presa USB per modificare le patch con maggiore praticità attraverso il software su Mac e PC, col quale caricare e scambiare anche nuovi suoni nelle librerie online.
L'arrivo della MS-3 ha fatto clamore per la possibilità di utilizzare overdrive tradizionali insieme ad algoritmi Boss dal valore riconosciuto come modulazioni e delay, ma va detto che anche le saturazioni fornite dal processore digitale sfoggiano una certa cura.
I suoni appaiono reattivi, brillanti, dettagliati negli acuti quanto sulle frequenze più basse e, in generale, dall'impronta decisamente hi-fi e moderna, in pieno stile Boss.
Costruirci intorno il proprio rig può essere una buona idea per chiunque abbia bisogno di una moltitudine di suoni, effetti a bizzeffe o regolazioni differenti per ogni brano, ma non vuole né portarsi dietro una pedalboard mastodontica né rinunciare alle punte di diamante del proprio suono, che siano esse un overdrive a pedale, una modulazione specifica o la distorsione dell'amplificatore.
Arricchita da una qualità strutturale e sonora di tutto rispetto in relazione al costo più che concorrenziale, la Boss MS-3 dimostra di non essere un semplice compromesso, ma una soluzione furba che incontrerà di sicuro i favori di una buona fetta di pubblico.
La scheda tecnica completa della MS-3 è sul sito ufficiale a questo link, mentre in questo articolo potete leggere la presentazione di Accordo della multieffetto-switching Boss al suo arrivo sul mercato.