"Gibson Brands, Inc. today announced that the company made a $16.6 million coupon payment to holders of its $375 million, 8.875% senior secured notes due 2018". Con , Businesswire fa riferimento allo stato finanziario di Gibson Brands, proprietario tra gli altri di marchi come Epiphone, Dobro, Baldwin, Tascam, Cakewalk, naturalmente, Gibson Guitars. Quello che appare un aggiornamento di routine sembra però essere quasi un epitaffio per l'azienda proprietaria dello storico marchio, come spiega .
"La situazione finanziaria del produttore di strumenti di Nashville, che fattura più di un miliardo di dollari l'anno" spiega Nashvillepost "è tutt'altro che normale". Pare che Gibson debba far freonte a un debito di 375 milioni di dollari, con ulteriori 145 milioni di aggravio qualora non dovesse onorarlo entro il prossimo 23 luglio. Una condizione finanziaria non più sostenibile.

In foto, chitarre nello stabilimento Gibson durante l'allagamento del 2010.
"Che siano i debitori o gli obbligazionisti, alla fine qualcuno prenderà il controllo di quest'azienda. Era annunciato da tempo" spiega Reshmi Basu di Debtwire, specialisti in analisi di mercato. Secondo Basu, la scarsa trasparenza dimostrata dall'azienda in alcune occasioni avrebbe portato gli investitori a perdere fiducia nel brand. La situazione non è stata migliorata dall'accordo con lo studio azionario GSO Capital Partners per ricevere un prestito d'emergenza da 130 milioni di dollari.
Nel 2016, Moody's Corporation aveva già retrocesso Gibson alla classe di credito CAA2, che indica un "titolo dalla solidità scarsa con alta probabilità di insolvenza in un contesto sfavorevole". Ora Kevin Cassidy, Senior Credit Officer per Moody's, spiega che l'attuale CEO Gibson Henry Juszkiewicz ha essenzialmente tre opzioni: lui e il suo team potrebbero rinegoziare il loro debito, anche se a condizioni pesantemente svantaggiose. Potrebbe essere persuaso a cedere parte delle sue quote di proprioetà in cambio di copertura per il debito. Oppure potrebbe dichiarare bancarotta, con le immaginabili conseguenze.
Nessuno fa mistero che Gibson abbia compiuto una serie di passi sbagliati negli ultimi anni, acquisizioni temerarie, scelte progettuali insensate, a cui si è aggiunta la gestione assertiva, ma ben poco illuminata, del suo padre padrone. Nei prossimi giorni il quadro dovrebbe farsi più chiaro, quindi potremo farci un'idea più precisa sulla sorte di una delle più importanti aziende del settore. |