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La Gibson è nei guai finanziari
La Gibson è nei guai finanziari
di [user #116] - pubblicato il

La scadenza per il pagamento dei debiti contratti da Gibson è prossima. Si parla di default. Secondo gli analisti il colosso della chitarra potrebbe uscirne con le ossa rotte.
"Gibson Brands, Inc. today announced that the company made a $16.6 million coupon payment to holders of its $375 million, 8.875% senior secured notes due 2018". Con questo breve comunicato del 2 febbraio 2018, Businesswire fa riferimento allo stato finanziario di Gibson Brands, proprietario tra gli altri di marchi come Epiphone, Dobro, Baldwin, Tascam, Cakewalk, naturalmente, Gibson Guitars. Quello che appare un aggiornamento di routine sembra però essere quasi un epitaffio per l'azienda proprietaria dello storico marchio, come spiega un allarmante articolo su Nashvillepost.

"La situazione finanziaria del produttore di strumenti di Nashville, che fattura più di un miliardo di dollari l'anno" spiega Nashvillepost "è tutt'altro che normale". Pare che Gibson debba far freonte a un debito di 375 milioni di dollari, con ulteriori 145 milioni di aggravio qualora non dovesse onorarlo entro il prossimo 23 luglio. Una condizione finanziaria non più sostenibile. 

La Gibson è nei guai finanziari
In foto, chitarre nello stabilimento Gibson durante l'allagamento del 2010.

"Che siano i debitori o gli obbligazionisti, alla fine qualcuno prenderà il controllo di quest'azienda. Era annunciato da tempo" spiega Reshmi Basu di Debtwire, specialisti in analisi di mercato. Secondo Basu, la scarsa trasparenza dimostrata dall'azienda in alcune occasioni avrebbe portato gli investitori a perdere fiducia nel brand. La situazione non è stata migliorata dall'accordo con lo studio azionario GSO Capital Partners per ricevere un prestito d'emergenza da 130 milioni di dollari.

Nel 2016, Moody's Corporation aveva già retrocesso Gibson alla classe di credito CAA2, che indica un "titolo dalla solidità scarsa con alta probabilità di insolvenza in un contesto sfavorevole". Ora Kevin Cassidy, Senior Credit Officer per Moody's, spiega che l'attuale CEO Gibson Henry Juszkiewicz ha essenzialmente tre opzioni: lui e il suo team potrebbero rinegoziare il loro debito, anche se a condizioni pesantemente svantaggiose. Potrebbe essere persuaso a cedere parte delle sue quote di proprioetà in cambio di copertura per il debito. Oppure potrebbe dichiarare bancarotta, con le immaginabili conseguenze.

Nessuno fa mistero che Gibson abbia compiuto una serie di passi sbagliati negli ultimi anni, acquisizioni temerarie, scelte progettuali insensate, a cui si è aggiunta  la gestione assertiva, ma ben poco illuminata, del suo padre padrone. Nei prossimi giorni il quadro dovrebbe farsi più chiaro, quindi potremo farci un'idea più precisa sulla sorte di una delle più importanti aziende del settore.
gibson musica e lavoro
Link utili
L'annuncio su Businesswire
L'analisi su Nashville Post
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di Pietro utente non più registrato
commento del 15/02/2018 ore 22:09:16
"scelte progettuali insensate"
Su questo non ci piove!
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di Lisboa [user #47337]
commento del 15/02/2018 ore 22:37:46
Da quello che si legge, il debito è pari ad un terzo del fatturato annuo. Oggettivamente non una situazione così grave nè inconsueta: se si fanno utili, si ha uno stato patrimoniale decente, e la possibilitá di accedere al rifinanziamento del debito stesso a condizioni accettabili per coprire i covenants, si va avanti per anni e anni. Sembra però che questi abbiano fatto Un pò troppe minc..ate. Male che vada entrerá un fondo, fará un pò di pulizia, e sfilerá via l'azienda ai vecchi padroni.
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di lbaccarini [user #14303]
commento del 15/02/2018 ore 22:59:06
Anche il CFO che se ne va dopo meno di un anno non è un gran segnale. Da quello che ho letto, prevalentemende su Glassdoor.com, Henry non è proprio l’uomo più facile con cui lavorare e la vox populi ha certamente un fondo di verità. Il mercato degli strumenti probabilmente non aiuta (ma non ho i dati), la loro politica prezzi in generale non è sempre stata super anche se ad abbassare i prezzi finanziariamente o aumenti di tanto i volumi o tagli i costi (e noi chitarristi li ammazziamo) o sei morto.
Sicuramente l’azienda non scompare, ci sono tanti di quei fondi nel mondo che hanno fiumi di soldi per rilevare un’azienda così, sperando che poi facciano roba di qualità.
Detto tutto ciò io ho tante Gibson e sono tutte davvero belle per cui proprio un lavoro orrendo per me non è stato fatto.
Rispondi
di MuddyWaters [user #47880]
commento del 15/02/2018 ore 23:11:08
Magari cambiassero i piani alti e Gibson tornasse ad un po' di splendore.
Rispondi
di coldshot [user #15902]
commento del 15/02/2018 ore 23:14:35
Roba da non credere.....
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 16/02/2018 ore 00:55:22
Heritage? Chitarre da CS, handmade e costosissime? Pare però impossibile pensare che il fascino del logo Gibson non durerà. Vi saranno investitori - spero anche superstars che devono la loro image a chitarre Gibson.
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di Sykk [user #21196]
commento del 16/02/2018 ore 07:11:22
Sono i brand che devono le loro vendite alle superstar che imbracciano i loro strumenti, non il contrario.
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di Orange70 [user #37435]
commento del 16/02/2018 ore 07:24:33
a parte il rapporto qualità/prezzo della produzione degli ultimi anni (chitarre da tremila euro con tastiera in richlite, e adesso pure le acustiche con quella tastiera, andate a vedere il sito) ci sono ottimi negozi di chitarre che non hanno Gibson. perchè?

Forse perchè se vogliono tenere Gibson devono garantire ordini da decine di migliaia di euro ogni anno, e poi devono prendersi in negozio quello che decide la Gibson (mandolini compresi), senza contare che ogni tanto ti arrivavano in negozio gadget che non avevi ordinato (sempre per migliaia di euro).

Hanno fatto la politica del "il nostro marchio è talmente forte che decidiamo noi il mercato" (sia come politica di distribuzione che come prezzi e materiali) e negozi e chitarristi a quei prezzi si sono rivolti altrove (PRS tanto per non fare nomi, che fa chitarre di legno e che non suonano certo peggio).

Dovevano fare chitarre e quelle che sapevano fare, hanno voluto fare il "brand" (tra poco forse avrebbero tentato di fare anche smartphone) e adesso hanno problemi. Ma sono problemi che sono anni che si sapeva che sarebbero arrivati. Pagano le loro politiche. Non mi metto certo a lutto. A questo punto il fallimento con l'acquisto del marchio da parte di qualcuno che non ha idee di megalomania in testa non mi dispiace.
Rispondi
di garp57 [user #997]
commento del 16/02/2018 ore 10:38:53
Esatto! Non avrei saputo scriverlo meglio. Ho un amico che si è quasi rovinato per fare un centro Gibson. Si sono inventati una politica commerciale assolutamente assurda!
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di Mariano C [user #45976]
commento del 16/02/2018 ore 11:19:40
condivido la tua posizione, ma sulle tastiere in richlite sono in disaccordo: si tratta di un materiale dalla ottima resa, ecologico, e che viene adottato anche da altri marchi per prodotti di alta fascia che suonano veramente bene, come Taylor o Godin. Tra l'altro è un materiale più costoso da lavorare dell'ebano
Rispondi
di Orange70 [user #37435]
commento del 16/02/2018 ore 11:23:08
sulla qualità del materiale non discuto. ognuno ha le sue orecchie (e i suoi polpastrelli). Però lo montano di serie sulle Hagstrom da €.400,00. Lo monta anche la Martin sulle chitarre di fascia più bassa. Sul fatto che sia più costoso da lavorare dell'ebano, pensandoci, posso crederci perchè è molto più duro in quanto sitentico (probabilmente). però non lo vedo come materiale di pregio. é un ripiego dall'ebano. e va pure bene. Però non puoi pretendere che uno che è disposto a spendere tremila euro su una chitarra non possa storcere il naso e guardare altrove (mercato dell'usato compreso, se proprio vuole Gibson).
Rispondi
di Brutusback800 [user #34016]
commento del 16/02/2018 ore 15:07:58
"Però lo montano di serie sulle Hagstrom da €.400,00. Lo monta anche la Martin sulle chitarre di fascia più bassa. " Scusami, ma pure il palissandro lo usano su chitarra da 500 euro e da 5.000, ma che discorso è?
Rispondi
di Orange70 [user #37435]
commento del 16/02/2018 ore 16:04:35
la richlite è un materiale sintetico con un bell'unico produttore. www.richlite.com. quello che montano sulle chitarre economiche è lo stesso delle Gibson da tremila euro. Di palissandro ce ne sono di varie origine e pregio. più o meno figurato, più o meno selezionato. Se la richlite lo mettono sulle chitarre da quattrocento euro tanto costoso non deve essere, e nemmeno poi così costoso da lavorare. Non mi risulta che ci siano liutai che fanno a cazzotti per procurarsi scorte di richlite.
Rispondi
di Mariano C [user #45976]
commento del 16/02/2018 ore 16:54:38
anche l'ebano all'ingrosso non è che sia poi così costoso. La tastiera in richlite delle chitarre economiche non è l'unico fattore che le rende economiche: la tastiera è appoggiata su un manico che è unita a un corpo che ospita un'elettronica. Seguendo questa logica, ovvero che un pezzo economico rende la chitarra inferiore (tra l'altro considerando solo il prezzo e non la qualità del materiale, che nel caso della richlite, è ottimo) dovrei accettare di mettere sulle mie chitarre da più di 1500 euro solo corde da almeno 60/70 euro alla muta, altrimenti "hanno le stesse corde di una chitarra da 400 euro". Hai ragione che di ebano e palissandro ce ne sono di diversi tipi, infatti il palissandro della mia Godin Montreal lo trovo migliore di quello della mia Gibson 335 (che costa 900 euro in più), allo stesso tempo ho potuto provare per due settimane una Godin Montreal Premiere Supreme (top di gamma della serie Montreal, superiore a quella che ho io) con tastiera in richlite ed era stupenda la tastiera: perfetta, senza zone sorde, uniforme, attacco decay e sustain molto simili a tutte le tastiere in ebano che mi sono capitate sottomano. Ovviamente ognuno giudica i vari fattori come preferisce, ma una chitarra pregiata è pregiata perchè l'insieme lo è, non perchè si usa un legno piuttosto che un'altro in una zona del progetto
Rispondi
di Orange70 [user #37435]
commento del 16/02/2018 ore 17:20:40
si, ma il punto è che la richlite non è un legno.
cerco di chiarirmi, premettendo che ho chitarre con Tastiera in richlite (martin). E che ognuno ha i suoi gusti. ho già detto "ognuno ha le sue orecchie e i suoi polpastrelli" (c'è chi sente il contatto con la richlite come con la moquette. a me non dispiace al tatto).
Se io vado da un liutaio e mi ordino una chitarra ci faccio mettere top in acero fiammato, manico in acero fiammato, corpo in mogano, meccaniche autobloccanti e di certo non gli dico fammi una tastiera in richlite. Perchè? perchè non lo vedo come un materiale di alta liuteria, suonerà pure bene ma mi sembra del tutto fuori luogo. Se mi compro una chitarra da tremila euro faccio lo stesso ragionamento. Potrei anche prendere una gibson con tastiera in richlite un domani ma dovrebbe suonare da lasciarmi con la mascella spalancata. A livello di politica aziendale l'uso del richlite che è un materiale che fa storcere il naso ai chitarristi (che sono tradizionalisti per natura) su chitarre da migliaia di euro è una scelta come minimo rischiosa. Insomma qui si parlava della Gibson che va male e del perchè. L'uso del richlite (indipendentemente dalla bontà del materiale) è uno di questi. Sui siti che trattano usato cominciano a sottolineare che le Les Paul Custom che ti stanno vendendo sono di "vero" legno.
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di sand1975 [user #46451]
commento del 19/02/2018 ore 07:47:29
Riassumo: se la richilite la metti su una chitarra moderna ci sta. Su un les paul no. È una scelta ‘filologica’ sbagliata. Tanto per dirne una, ci gioco le palle ma credo che un signor Paul Reed Smith non metterebbe mai una tastiera in rachilite su una sua chitarra! Forse lo potrebbe fare come sperimentazione su un modello secondario o koreano, certamente non su un modello ‘core’ come un prs custom 24 ad esempio
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 16/02/2018 ore 12:13:35
Bravo,questo è un fattore che influisce parecchio sulla commercializzazione del prodotto,oltre alle sballate politiche di espansione in settori già affollati,dovranno "dimagrire" un pò.
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di Gasto [user #47138]
commento del 16/02/2018 ore 09:16:38
...io non sono mai riuscito a capire il catalogo, troppa roba...forse bisognerebbe partire da li: sfoltire tutti i modelli che non hanno senso, e tenere quelli che fanno fare fatturato...e sopratutto margine.
Rispondi
di Orange70 [user #37435]
commento del 16/02/2018 ore 10:10:53
esatto, ogni anno un catalogo stravolto. con l'unica costante di un aumento del prezzo di centinaia di dollari. una confusione pazzesca.
Rispondi
di oscaraxl [user #39824]
commento del 16/02/2018 ore 09:22:43
a parte le scelte progettuali dove ci sta qualche "innovazione" che pesa è il prezzo. L'utilizzatore medio deve fare tanti sacrifici per acquistarne una che non sia la classica versione studio. Da qui nascono i milioni di copie (tralasciando la qualità, che in alcuni casi è discreta). Inoltre la versione low cost del gruppo, Epiphone tanto low non è... siamo arrivati a prezzi troppo alti.
Inoltre c'è la presunzione dei grandi marchi che oggi non paga più, basta vedere come va il mercato un pò in tutti i settori.
Rispondi
di telecrok [user #37231]
commento del 16/02/2018 ore 09:53:42
No, no, mi spiace ma se vogliono avere un futuro devono resettare tutto, mollare gli altri marchi, ridimensionarsi e tornare ad essere quello che erano, una fabbrica di chitarre ottime e amplificatori.
Solo roba buona o almeno sopra la media.
Il gigantismo, la cupidigia di amministratori avidi e azionisti altrettanto affamati in cerca di dividendi sempre e comunque esageratamente sovradimensionati e appetitosi sta mandando in rovina un sacco di aziende storiche con brand consolidati e di alta qualità.
Non dico "te l'avevo detto", ma è nell'aria da troppo tempo, prima o poi il foruncolo scoppia.
Tornino a fare quello che sanno fare bene, mettendo come primo traguardo il ritorno alla qualità che nonostante qualcuno si ostini a dire che non è vero, hanno oramai perso da tempo.
Un freno al fenomeno Custom Shop garantendo che quello che esce sia veramente C.S. con valore intrinseco e reale, niente orpelli e abbellimenti per andare a caccia di spendaccioni illusi.
Prodotti "sempre" sopra la media con l'obbiettivo di far ricredere gli scettici.
Quantitativi credibili per un brand che costruisce strumenti affidabili e precisi con materiali ottimi, curati nei dettagli, tutti curati e non solo i modelli di punta.
Insomma devono riguadagnarsi la fiducia del pubblico, un pubblico che una volta comprava Gibson ad occhi chiusi.
Rispondi
di MuddyWaters [user #47880]
commento del 16/02/2018 ore 10:13:54
La cosa positiva è che sembra che finalmente siano rimasti in pochi i fanatici che ciecamente chiamano "chitarra" le mazze di scopa che la Gib ha sfornato negli ultimi anni.
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 16/02/2018 ore 12:15:03
La cosa positiva è che sul web ognuno può dire la sua,anche castronate come questa,quindi se vuoi venire a provare le mie due Gibson ti renderai conto che hai scritto una cazzata immane ;-)
Rispondi
di MuddyWaters [user #47880]
commento del 16/02/2018 ore 12:18:37
Ovviamente i "fanatici", anche se pochi, ci saranno sempre. Ti ringrazio tanto ma di Gibson ne ho suonate, provate e avute tante. So benissimo di cosa parlo.
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 16/02/2018 ore 12:23:34
No non lo sai purtroppo,ripeto vieni e prova le mie oppure prendi in mano i "manici di scopa" Fender,magari ti ravvedi.
Rispondi
di MuddyWaters [user #47880]
commento del 16/02/2018 ore 12:27:11
Ed inevitabilmente si riesuma la solita faida "FENDER VS GIBSON". Nessuno ha detto che le Fender siano meglio. Qui si sta parlando di Gibson. Il discorso "Fender" è molto molto diverso.
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 16/02/2018 ore 12:29:25
No nessuna faida,si sta parlando di manici e tu hai detto una minchiata,fattene una ragione.L'invito è sempre valido ti faccio anche il caffè.
Rispondi
di MuddyWaters [user #47880]
commento del 16/02/2018 ore 12:47:07
No ho detto una minchiata. Se avessi mai suonato una Gibson dei primi anni 90 capiresti cosa voglio dire. Per gli standard di un'azienda di quel calibro e con quei prezzi gli strumenti che stanno facendo adesso fanno ridere. Con questo non voglio dire che siano alla pari di strumenti da 100 euro. Ma sono lontanissimi dalla qualità che vale tutti i soldi che si fanno pagare. Tantopiù che i prezzi sono lievitati. Non sto spalando merda sulla Gibson. Io adoro le Gibson. Ho suonato Gib che mi hanno fatto sbavare. Ma è l'eccezione. La normalità sono chitarre che suonano tutte mediamente bene, hanno molto difetti ed alcuni molto grossolani. Comunque mo basta co sto discorso che se n'è parlato e straparlato in eterno e sinceramente ha un po' rotto le balle. Siamo tutti felici che siate soddisfatti delle Gibson di ora. Personalmente non lo sono e penso che con tutti i soldi che costano dovrebbero offrire molto di più.
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 16/02/2018 ore 18:18:26
"Se avessi mai suonato una Gibson dei primi anni 90 capiresti cosa voglio dire"
Ecco così abbiamo toccato il fondo,ciao :-)
Rispondi
di MuddyWaters [user #47880]
commento del 16/02/2018 ore 18:21:00
Va bene. Hai ragione tu. Scusami se ho detto tutte quelle cazzate di cui sopra.
Rispondi
di sand1975 [user #46451]
commento del 19/02/2018 ore 07:55:02
Lascia perdere... è normale che chi ha speso oltre 5000 euro cerchi di difendere il proprio acquisto. Personalmente non capisco come, se uno va in negozio, può provare a volte decine di les paul. E alla fine decida di comprarne una (o due) nuova e pagarla pure di più...
Mai comprato chitarre nuove in vita mia e men che meno mi rivolgerei a Fender o Gibson per comprarne una visto il buon parco circolante (se là si Sa scegliere)
Rispondi
di aleck [user #22654]
commento del 16/02/2018 ore 12:27:52
Comunque se le definisci "manici di scopa" ha ragione Pietro, non sai di che parli. Io andai in negozio convinto di uscirne con una Fender ma, a parità di prezzo, ne uscii con una Gibson che è tutt'ora con me ed è una gran chitarra... Senza che io sia un fanatico del marchio (se volessi una Les Paul "standard", ad esempio, sceglierei una Heritage).
Rispondi
di vanhandren [user #25556]
commento del 16/02/2018 ore 12:29:52
Concordo al 100%...
Rispondi
di Orange70 [user #37435]
commento del 16/02/2018 ore 12:37:54
esatto. Ma se uno non ci vuole proprio il nome Gibson sulla paletta si trova sempre qualcosa di valido in alternativa. Mi dite che una Gibson 335 è sicuramente meglio di una Yamaha SA2200? o che sull'acustico Martin, Taylor non siano ottime alternative (se proprio uno vuole una americana), altrimenti Maton, Cole Clark, Larrivè........ ? E una PRS SC americana sfigura rispetto ad una Les Paul?
Rispondi
di aleck [user #22654]
commento del 16/02/2018 ore 12:41:14
No affatto :-) L'importante è non uscirsene con "Gibson manico di scopa". Onestamente offre anche sulla fascia bassa una qualità più che accettabile, anzi straordinaria rispetto alla concorrenza quando si viene, ad esempio, alla quaitá della parte elettronica. Ci sono valide alternative, soprattutto in fascia alta e altissima, ma Gibson, al netto delle scelte scellerate fatte negli anni, resta uno standard :-)
Rispondi
di MuddyWaters [user #47880]
commento del 16/02/2018 ore 12:39:25
Si, vabbè... "manici di scopa" sempre relativamente al prezzo. Non è che ora sono alla pari di chitarre cinesi da 100 euro eh. :D
Rispondi
di aleck [user #22654]
commento del 16/02/2018 ore 12:45:41
Beh, la mia è una chitarra della fascia economica Gibson (750 euro nuova, all'epoca) e surclassava per liuteria e elettronica qualsiasi altro contendente. Stessa cosa dicasi per la serie Tribute nella stessa fascia.

Andando in fascia alta sicuramente ci sono alternative altrettanto valide e spesso anche più esclusive... Ma la Gibson resta uno standard. La qualità non è mai stata meno che consistente e, comunque, sono strumenti che lavorano bene.

Diciamo che non è più una vetta solitaria e inarrivabile e non è più neanche la più alta delle vette... Ma da qui a manico di scopa ce ne passa visto che comunque son strumenti dignitosi e ben collocati nella loro fascia, salvo qualche serie un po' chic :-)
Rispondi
di Orange70 [user #37435]
commento del 16/02/2018 ore 13:05:32
ma infatti, La Les Paul, la Strato, la Tele sono modelli di riferimento per l'elettrica. adesso ci sono molti marchi che fanno cose egregie sia con modelli chiaramente ispirati alla tradizione sia con modelli nuovi. Gibson e Fender non sono più sole. La Gibson ha fatto una certa politica di vendita e di produzione (vedi il mio post sopra) che ha dato i risultati che oggi leggiamo. Suonano bene ma (forse) non suonano necessariamente meglio e sicuramente non sono le uniche a suonare. é il mercato bellezza
Rispondi
di vanhandren [user #25556]
commento del 16/02/2018 ore 12:28:3
Hehehe..che sono pochi lo sai solo tu? Va bene sono pochi e Gibson fa cagar...! hahah. Adesso siamo tutti felici!!!
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 16/02/2018 ore 12:30:50
Questo qui è fuori dal mondo purtroppo,e ha parlato di "fanatismi"...paura! :-)
Rispondi
di vanhandren [user #25556]
commento del 16/02/2018 ore 12:47:01
Ahahah..sei sempre così simpatico? La discussione per me finisce qui, essendo accampata sul " io ho ragione per forza". Ciaoooo
Rispondi
di go00742 [user #875]
commento del 16/02/2018 ore 10:24:04
Vendano qualche marchio ...ne hanno tanti, magari kramer finisce in mani serie !
Rispondi
di Aktarus [user #5855]
commento del 16/02/2018 ore 10:31:47
E' innegabile che la chitarra sta vivendo un periodo di crisi (o forse semplicemente di trasformazione e transizione ) non ci sono più chitarristi famosi. Dei gruppi usciti da 20 anni a questa parte in quanti si ricordano chi è il chitarrista? il tastierista e il DJ sono diventati il fulcro del gruppo.....La chitarra dovrà ritagliarsi un nuovo spazio più moderno e credo meno legato al vintage. In questo scenario ci vedo poco un marchio come Gibson così legato ad un immaginario molto anni 60.
Ci provano a modernizzare, ma chi cerca un modello moderno per musica moderna, non viene in mente una Gibson.
Il mercato e la moda musicale è ciclica. Ora lo vedo molto simile agli anni 80.molto digitalizzata e tecnologica. Gibson non è mai riuscita a ritagliarsi uno spazio significativo in questo scenario


Rispondi
di bluesfever [user #461]
commento del 16/02/2018 ore 10:36:34
Vi immaginate se Fender comprasse Gibson? stavolta l'ho sparata grossa :D
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 16/02/2018 ore 12:15:3
La vedo dura,anche Fender non naviga molto bene.
Rispondi
di bluesfever [user #461]
commento del 16/02/2018 ore 13:18:14
Allora se mi prendi così sul serio posso dire che Fender non è floridissima secondo Moody's, ma comunque è passata da B2 a B1 pagando nel 2016 i debiti verso la finanziaria Ebitda (la stessa finanziaria di GIbson) vai al link
Rispondi
di Orange70 [user #37435]
commento del 16/02/2018 ore 13:25:57
Infatti il catalogo di Fender è molto più "razionale" di quello Gibson. Non cambia modello ogni anno. é passato dalla Standard alla Professional, dalla American DeLuxe alla Elite, dalla American Vintage alla Original. Non sono tutte scelte sicuramente azzeccate, ci sarà sempre chi preferirà le vecchie serie. ma sono cambiamenti che si capiscono ed hanno una loro logica (non solo per giustificare l'eventuale aumento di prezzo). Alla Gibson c'è ogni anno il modello dell'anno nuovo per ogni singola serie (sempre in aumento costante). Qualcuno mi corregga, ma dal 2014 al 2016 non ci fu un aumento di circa mille dollari su ogni modello?
Rispondi
di aleck [user #22654]
commento del 16/02/2018 ore 15:08:40
Sono abbastanza sicuro che ti stia confondendo: nel 2016 Gibson praticò un livellamento dei prezzi al listino del 2014 dopo il fallimento di tutta la serie 2015... Tra l'altro il 2016 fu anche l'anno della razionalizzazione del catalogo con la divisione in due serie: di ogni modello fu proposta una versione Traditional (serie T) e una High Performance (serie HP). La serie T proseguiva il lavoro interrotto nel 2012 riproponendo strumenti in linea con la tradizione, la serie HP riprendeva parte delle innovazioni del 2015 estendendole a ogni modello in catalogo. Oltre a queste, facevano ritorno in catalogo le serie economiche Faded e Tribute, fedeli a quel che erano nel 2012 e senza le innovazioni poco apprezzate apportate negli anni seguenti.

Il 2016 è stato forse l'ultimo anno in cui ho seguito il catalogo Gibson, non so come siano andate le cose l'anno scorso e quest'anno, ma nel 2016 non c'è stato un aumento dei prezzi e il catalogo è stato normalizzato - a livello di proposta - alla produzione precedente.

In generale comunque sono d'accordo con te, il catalogo Gibson è SEMPRE molto confusionario e pieno di eccezioni ed esclusive. Le specifiche modificate anche radicalmente di anno in anno sono un'enorme cazzata (secondo me) e anche il sito è organizzato molto male e risulta di difficile navigazione (quando si riesce ad accedervi...). Tutto ciò senza nulla togliere agli strumenti, ovviamente, che tra alti e bassi hanno mantenuto generalmente un buon livello arricchendosi, anzi, nella fascia bassa.

PS. vai al link Questo è il grafico dei prezzi della Les Paul (in particolare son presi in esami i prezzi di "Les Paul" dal 1952 to 1963, "Les Paul Reissue" per il 1968 e il 1969, "Les Paul Deluxe" dal 1970 al 1975, "Les Paul Standard" dal 1976 al 2007, "Les Paul Traditional" dal 2008 al 2013 e, infine, di nuovo "Les Paul Standard" dal 2014 al 2016) negli anni, calcolando l'inflazione alla valuta corrente del 2016.

Come puoi vedere, ad oggi (dal 2016 in poi) il prezzo di una Les Paul è quasi doppio rispetto al prezzo degli anni '50, fondamentamentalmente uguale a quello che era delle Les Paul anni '70 e solo di poco superiore rispetto a quello di uno strumento della metà degli anni '90. La vera impennata c'è stata nel primo decennio dei 2000 con un picco assurdo tra 2014 e 2015, che spinse la Gibson sull'orlo del baratro costringendola a rivedere in toto la politica dei prezzi e l'organizzazione del catalogo a partire proprio dal 2016 ( vai al link ). :-)

PPS. Poi, ovviamente, che la crisi in Gibson ci sia è un dato di fatto e sicuramente la dirigenza ha colpe enormi. Semplicemente non credo che sia la presunta folle impennata dei prezzi ad aver causato questa situazione. Penso che le motivazioni siano più profonde e oserei dire "strutturali" :-)
Rispondi
di Orange70 [user #37435]
commento del 16/02/2018 ore 16:06:13
infatti mi ero confuso. capita a seguire i cataloghi Gibson :-)
Rispondi
di Orange70 [user #37435]
commento del 16/02/2018 ore 16:20:00
sono d'accordo che il prezzo è solo uno dei fattori. Anche la distribuzione e la politica di distribuzione ha avuto (secondo me) la sua incidenza. Se costringi un negozio a fare un ordine di cinquantamila euro e lo costringi a mettersi dentro quello che dici tu produttore all'inizio fai il botto di vendite, ma con il passare del tempo -visto che il negozio ogni anno deve farti sempre un bel numero di decine di migliaia di euro di acquisti di prodotti che dici tu- i negozi che si trovano materiale invenduto (che la Gibson ti impone non solo Les Paul e SG ma pure acustiche, mandolini e gadget) smettono di voler essere centro Gibson che non ne hanno alcuna convenienza e preferiscono investire su altri marchi (la solita PRS. infatti di solito i negozi che hanno Gibson hanno PRS ma non viceversa. facci caso)
Rispondi
di Dinamite bla [user #35249]
commento del 18/02/2018 ore 20:28:44
Effettivamente ho visto in negozio cose oscene tipo 335 blue nera o les paul colore latte macchiato.. E' assurdo imporre i prodotti da vendere, anche perchè quelli che realmente conoscono il mercato sono i negozianti, che hanno contatto direttissimo con il cliente e con ciò che si vende e che non si vende... non servono gli analisti che spiegano grafici.. ma il mercato degli strumenti è molto "on the street" e varia addirittura di città in città (in alcune c'è un circuito di jazzisti molto sviluppato, in altre quello metal, in altre quello blues) e di conseguenza cambia anche la domanda
Rispondi
di Orange70 [user #37435]
commento del 19/02/2018 ore 06:48:43
io più ci penso e più mi convinco che questi si erano messi in testa di essere la Apple del mondo degli strumenti musicali.
Rispondi
di Lisboa [user #47337]
commento del 16/02/2018 ore 14:42:15
Scusa, credo si stia facendo un pò di confusione: Ebitda non é una finanziaria, ma un valore, una cifra, che indica i guadagni di una azienda prima delle tasse, degli ammortamenti, etc. È una parametro fondamentale per misurare la reale performance di qualsiasi azienda, il suo stato di salute, e quindi darne anche una "pagella" in temini di rating. Vero, invece, come, scrivi, che Fender ha trovato le risorse per alleggerire l'indebitamento, meritando di conseguenza un giudizio migliore rispetto al precedente bilancio.
Rispondi
di bluesfever [user #461]
commento del 16/02/2018 ore 15:01:04
Sì ho inteso male, grazie per la precisazione!
Rispondi
di Lisboa [user #47337]
commento del 16/02/2018 ore 15:07:10
Resta il fatto che di questi il più sano c'ha la peste.... ; )
Rispondi
di bluesfever [user #461]
commento del 16/02/2018 ore 15:12:35
effettivamente, cercando un po' in rete, la situazione di Fender non è il massimo, anzi. Sempre meno peggio di Gibson, ma non ci vuole molto!
Rispondi
di Orange70 [user #37435]
commento del 16/02/2018 ore 16:10:1
e la Fender mi da l'impressione di cercare di risolvere la situazione in maniera più razionale
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 16/02/2018 ore 18:20:32
Stanno tutte e due messe maluccio.
Rispondi
di vanhandren [user #25556]
commento del 16/02/2018 ore 10:42:47
Questa notizia va in giro da un bel po'. Gibson è una multinazionale, e non più solo un brand di chitarre. Il fatturato proveniente dalle chitarre è solo di 1/4.Hanno acquisto molti altri marchi e sicuramente il debito deriverà da quello. Per il resto rimango sconcertato dalle palle che leggo riguardo la qualità Gibson degli ultimi anni. Io ne ho molte, vecchie e nuove. Differenze direi nulle. Poi se vogliamo parlare di prezzi, c è chi avvita un manico, gratta la vernice e spara 4000$ di custom shop. Questo perché sono legni selezionati, viti
ossidate, montaggio curato..bla bla. Hahahah..ma di che parliamo su.
Rispondi
di Orange70 [user #37435]
commento del 16/02/2018 ore 11:43:17
sul relic (che ad ogni stadio di maggior "consumo" aumenta il prezzo) sono d'accordo con te. Ma io faccio un altro discorso: 1) se come dici tu la qualità tra i modelli nuovi e quelli vecchi è la stessa, perchè i prezzi del nuovo ogni anno aumentano? 2) con questi aumenti non pensi che uno prima di prendersi una Gibson nuova non si ponga il dubbio se un bell'usato in buone condizioni non sia meglio (a prezzo onesto di usato); 3) se, io voglio spendere una cifra di quelle richieste per una Gibson nuova, ed entro in un negozio (che per le politiche di distribuzione che ho detto sopra) non ha Gibson, però se il negoziante -che è uno che sa fare il suo mestiere- mi mette in mano una PRS dello stesso prezzo non pensi che ci sia un grosso rischio che io mi porti a casa quella e la Gibson perda un cliente?
Rispondi
di vanhandren [user #25556]
commento del 16/02/2018 ore 12:23:31
Si sull ultimissimo aumento sono abbastanza in disaccordo. Direi surreale.
Rispondi
di Orange70 [user #37435]
commento del 16/02/2018 ore 12:29:02
guarda mi immagino la scena da film: alla Gibson uno dei capi si alza e dice "Ragazzi le vendite sono calate del 20% quest'anno, che si fa?" "si aumentano i prezzi del 20%". "e come la giustifichiamo? " "cambiamo colore alle chitarre per dire che quest'anno abbiamo fatto il massimo", "abbiamo usato tutti i colori dell'arcobaleno" "Vai di Fluo, che anche quest'anno portiamo a casa la pagnotta!!"
Rispondi
di sand1975 [user #46451]
commento del 19/02/2018 ore 08:01:06
Nono, ce l’ho io una grandissima idea! Facciamo una nuova Slash signature è una Epiphone Slash signature a prezzo pompato. Woah, genio, ovazione, cena con filetto di kobe come se piovesse è vacanza premio per tutti.
Rispondi
di Ghesboro [user #47283]
commento del 16/02/2018 ore 14:15:16
Quando si parla di qualità delle produzioni Gibson attuali salta sempre fuori qualcuno a lanciare un metaforico guanto di sfida dicendo "vieni a casa mia, ti faccio provare le mie e ne riparliamo ". Fate 'na cosa, siate meno egoisti e 'sti gioielli non comprateli, lasciateli nei negozi, così anche la gente normale ha modo di provarle queste perle di liuteria moderna, senza doversi fare un'opinione sbagliata provando modelli che di grandioso hanno solo il prezzo.
Rispondi
di Orange70 [user #37435]
commento del 16/02/2018 ore 16:30:18
non sono d'accordo. Andare a casa loro a provarle è molto più comodo. Ti siedi sul divano e non chiudono alle otto :-)))
Rispondi
di Ghesboro [user #47283]
commento del 16/02/2018 ore 16:48:03
Vero, ma il rischio di smarronamento con frasi del cazzo tipo "senti che pacca che ha, questi sono PAF da sbrego","ma quali manici Fender, questo è roba da uomini" e simili è elevatissimo.
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 16/02/2018 ore 18:26:54
Se ti riferisci a me con la frase virgolettata hai sbagliato bersaglio perchè l'invito alla prova "domiciliare" era rivolto al fatto dei manici,lui ha detto "manici di scopa" io gli dimostro che non è così,semplice,il resto di quello che hai scritto ha poco senso magari se me lo spieghi meglio ;-)
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 16/02/2018 ore 18:26:55
Se ti riferisci a me con la frase virgolettata hai sbagliato bersaglio perchè l'invito alla prova "domiciliare" era rivolto al fatto dei manici,lui ha detto "manici di scopa" io gli dimostro che non è così,semplice,il resto di quello che hai scritto ha poco senso magari se me lo spieghi meglio ;-)
Rispondi
di Ghesboro [user #47283]
commento del 16/02/2018 ore 18:47:17
Ah no tranquillo, era un discorso puramente generale, di personaggi che fanno sparate di quel tipo ce ne son tanti va tranquillo.
Il resto mi pare che di senso ne abbia più che abbastanza, neanche troppo difficile da cogliere ad essere onesti.
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 16/02/2018 ore 18:53:1
Beh perdonami ma io non l'ho colto :-) Ho una 335 ed una LP Con i P 90,il prezzo di entrambe a mio avviso è più che giustificato dalla qualità degli strumenti,però se mi spiegassi meglio quello che intendevi mi farebbe piacere,se ne hai voglia naturalmente.
Rispondi
di Ghesboro [user #47283]
commento del 16/02/2018 ore 19:12:07
In buona sostanza il discorso che ha fatto sopra telecrok non è sbagliato, in diversi si ostinano ad osannare ancora la qualità Gibson, ma è da qualche anno che le cose non vanno più bene su quel fronte; immagino che molti abbiano a casa la chitarra della vita, mi fa piacere per loro, ma io sono tutt'ora alla ricerca di una Les Paul che mi dia soddisfazioni di livello ad un prezzo accettabile( scendo a compromessi!), e troppo spesso provandole nei negozi mi sopraggiunge un senso di pesante "meh". Alune volte la problematica è anche pesante, tale che in virtù di una costruzione perlopiù CNC ti fa pensare "maaccomeccazzo", per esempio m'è capitato di beccare una Sig. Bonamassa con tastiera di un tantum più larga del manico. Come può accadere 'na roba cosi? Come ti accade una roba così? Oppure inlays storti, Mi cantino troppo vicino al bordo tastiera, binding dilaniati da non si sa che bestia strana che popola i music shops... Non so, non escludo escano da casa Gibson chitarre clamorose (la Joe Perry che ho provato da GuitarGuitar è tutt'ora la moganoide più bella che abbia mai imbracciato), ma si trova davvero tanta brutta roba in giro.
Ed è triste.
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 16/02/2018 ore 19:23:55
Beh sul controllo qualità sicuramente si pretende il massimo quando si spendono certe cifre,io in tutta onestà tra quelle che ho avuto prima di queste e quelle che ho provato,non ho trovato robe oscene come gli esempi capitati a te,magari ho avuto culo. Riguardo il CNC sulle solid body (ma anche per altre tipologie) è la norma da un pezzo,garantisce lavorazione accurata e tolleranze sicuramente minori di un lavoro manuale,e te lo dice uno che ha lavorato il legno per mezza vita :-) Su semiacustiche hollow,acustiche etc. ovviamente ci vuole la manina "buona",alla fine il CNC taglia i body dal grezzo,fa i buchi e gli scassi perfetti,tutto il resto lo fa l'uomo.
Rispondi
di Ghesboro [user #47283]
commento del 16/02/2018 ore 19:36:37
Ma magari si tratta anche rivolgersi ai negozi giusti, sono abbastanza persuaso che una Gibson "fallata" da Tomassone o da Centro Chitarre non la trovi neanche se entri nel negozio di notte e ti metti a picconarle a tradimento con un rompighiaccio, sono attività con una fama ed un prestigio legato al marchio, se arriva qualcosa di inadeguato lo mandano indietro il minuto stesso che lo vedono.

Sul CNC sono d'accordo anche io, infatti per questo non mi spiego robe come una tastiera troppo larga rispetto al proprio manico :/
Rispondi
di Orange70 [user #37435]
commento del 16/02/2018 ore 23:46:15
E se il difetto è occulto? Uno compra una strato va per regolare l'action e scopre che il TRuss road è difettoso. Non è che il negozio importante controlla ogni manico ad uno ad uno. La roba difettosa capita a tutti
Rispondi
di Ghesboro [user #47283]
commento del 17/02/2018 ore 08:09:11
Il problema in questo caso non sono i difetti occulti, sono quelli palesi a un metro di distanza.
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 17/02/2018 ore 01:36:27
Infatti io in genere vado da Tomassone per le Gibson ;-)
Rispondi
di Ghesboro [user #47283]
commento del 17/02/2018 ore 08:09:40
Ah ecco, si spiega tutto :D
Rispondi
di pastrana [user #34418]
commento del 17/02/2018 ore 20:48:37
Io storicamente ero uno degli "irriducibbbili" di Gibson qui dentro. Non lo sono più. Personalmente di fregature non ne ho prese, perchè dopo quasi 25 anni le chitarre ho imparato a scegliermele, però provando spesso quelle che passano nei due negozi di riferimento qui nella mia città c'è davvero molto poco da star tranquilli. Una cosa che scrivevo spesso su queste pagine era che "una Gibson la puoi prendere ad occhi chiusi". Be'.. mai mi sognerei di dirlo ora, allo stato attuale. Quando cerco una chitarra cerco sempre quelle stesse caratteristiche che trovavo nelle Les Paul: scala corta, manico ciccione, pu humbuckers o p90, ponte fisso ecc... ma son tutte cose che non cerco più in maniera esclusiva da Gibson. Anzi, ne sto alla larga.
Settimana scorsa in negozio ho imbracciato una Les '52 VOS. 3500 euro di listino. Semplicemente scandalosa. Non la comprerei nemmeno se ne costasse 1000. Buona solo da appendere al muro.
Rispondi
di Ghesboro [user #47283]
commento del 17/02/2018 ore 22:49:32
Abbiamo un convertito! :D Cosa aveva la VOS di cosi orrido? E soprattutto, quali sono le alternative che hai trovato?
Rispondi
di aleck [user #22654]
commento del 17/02/2018 ore 23:34:05
Alternative ce ne sono tante e belle.

Le mie (sulle solid body):
- Yamaha Revstar
- Godin Core CT (specialmente P90)
- Heritage (se vi son piaciute le vecchie Gibson di Kalamazoo)
- Hamer (anche se non ho capito se esiste ancora, fatto sta che ho avuto modo di tenere in mano una Monaco Elite da sogno)

Poi ci sono altri marchi e/o liutai che personalmente non ho provato: si dice un gran bene delle Huber Orca, ad esempio.

Degne di nota le PRS S2, la che ho visto Starla pareva uno strumento di qualità consistente nonostante le finiture spartane.

PS. Ciò non toglie che comunque apprezzi le Gibson, soprattutto quelle completamente in mogano e senza troppi orpelli estetici. Comunque negli ultimi due anni non ne ho provate molte, le ultime sono state penso della serie 2016.
Rispondi
di Ghesboro [user #47283]
commento del 18/02/2018 ore 12:02:50
Le Heritage hanno avuto un periodo di particolare interesse nei forum qualche anno fa, ora pare tutto scemato, peccato perchè paiono essere chitarre di tutto rispetto. Hamer purtroppo non produce più, non quello che produceva un tempo almeno...ora la cosa più vicina alle vere Hamer la trovi nelle Shishkov (non Yuriy Shishkov eh).


Le Huber sono pezzi d'arte, e costano come tali :D
Rispondi
di aleck [user #22654]
commento del 18/02/2018 ore 12:06:41
Comunque Heritage, seppure introvabile in Italia, pare essere in salute :-) una volta le aveva il mio negozio di fiducia ma saranno 10 anni che non le trattano più :-( Ottimi strumenti comunque, con tutti i pregi e i difetti delle Gibson quando si produceva tutto come fosse il custom shop.
Rispondi
di pastrana [user #34418]
commento del 18/02/2018 ore 09:08:50
Faccio prima a dirti cosa aveva di buono. Buono e credibile il relic e, così a occhio, direi i legni (era anche molto leggera). Ma per il resto...
Manico senza nemmeno un accenno di relief, con conseguente buzz un po' su tutta la tastiera; assetto ponte-trapezio molto sospetto (ponte quasi tutto giù e action alta, che fa pensare a un incollaggio body-manico scorretto); meccaniche montate storte, e in ultimo un qualche problema di messa a terra del circuito di origine ignota, tutto da indagare (ronzava anche sul canale clean dell'ampli..). Davvero insuonabile insomma.
Io ora sto suonando soprattutto una Yamaha Revstar 502, con pienissima soddisfazione di occhi e orecchie.
Rispondi
di Ghesboro [user #47283]
commento del 18/02/2018 ore 12:09:50
Insomma niente di buono, anche perchè se alcuni paiono rimediabili (wiring e meccaniche), il manico montato male può renderti davvero la vita un incubo,soprattutto se l'action è un argomento sentito per chi la porta a casa. SI parla benissimo delle Collings aggigiorno, sarei curioso di farci un giro.
Rispondi
di Mariano C [user #45976]
commento del 18/02/2018 ore 13:12:36
le Collings sono davvero "beyond perfect" come vengono definite. Costano ovviamente di conseguenza, difficile trovarne a meno di 3000 euro, le semiacustiche o le full hollow anche di più. Anche i modelli che sono sostanzialmente "copie" delle Gibson sono perfette e uniscono il meglio dei legni al meglio dell'elettronica e della lavorazione manuale; si possono considerare "le Gibson come dovrebbero essere se il progetto venisse realizzato senza alcun difetto". I loro modelli originali sebbene poco diffusi mi hanno sempre lasciato a bocca aperta, ho avuto modo di provare una 360 ltm ed è decisamente la miglior offset che mi sia mai capitata in mano
Rispondi
di Orange70 [user #37435]
commento del 16/02/2018 ore 16:55:53
non è il peggio. il peggio sono i racconti di quando nel 1975 usavano la cantina della nonna per suonare
Rispondi
di Oblio utente non più registrato
commento del 16/02/2018 ore 18:03:01
Quella foto e' una spada nel cuore ! :(
Io mi auguro che superi questo terribile momento , avevo sentito di acquisizioni da parte di Roland , potrebbero aiutare a risollevarsi . Comunque e' evidente che le politiche di questi ultimi anni abbiano inciso totalmente su questa disfatta , il marchio Gibson affonda le radici sulla tradizione e l'azienda avrebbe dovuto continuare sulla vecchia strada , perche' dopo quasi un secolo di vedere piu' o meno gli stessi modelli e finiture diventati ormai un cult , queste ultime sgargianti versioni sembrano inutili specchietti per allodole , nell'imbarazzante tentativo di sembrare innovativi e sotto sotto contenere i costi utilizzando materiali scadenti , si e' dati la zappata sui piedi a mio parere, cosi' si che anche gli aficionados del marchio comincino a guardare altrove
Si poteva ,per tener testa all'enorme concorrenza ahime', puntare ad allargare la fascia di utenza limando i prezzi anche sui modelli top ,senza perdere di prestigio e adesso la risalita e' ancora piu' erta se non si da' una vera svolta ...speriamo bene !!
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 16/02/2018 ore 18:55:34
Hanno fatto scelte tecniche e di marketing molto discutibili,ora è arrivato il conto!
Ma un marchio così non sparirà,vai tranquillo,basta cambiare la testa e con una gestione "intelligente" tornerà ad essere quello che merita ;-)
Rispondi
di alexus77 [user #3871]
commento del 16/02/2018 ore 23:58:13
Nulla di nuovo, problemi noti da anni, causati da un management senza un minimo di skills e di visione.

Per me l'unica soluzione e' una vendita dei marchi non "core", concessione della produzione standard "under license" ad altra ditta, con Gibson che resta di fatto solo una produzione Custom Shop. Questo in base a quello che vedo come risultati sul terreno, senza analizzare i conti.
Rispondi
di GiP$¥ Heart utente non più registrato
commento del 17/02/2018 ore 06:46:29
Non so se sia dirottamento tipico di Fender,ma la cosa è amorfa...
Rispondi
di TidalRace [user #16055]
commento del 17/02/2018 ore 10:43:04
Secondo me dovrebbero ripartire dai loro anni migliori proponendo poche varianti dei loro modelli, tipo Les Paul Standard, Les Paul Custom, Les Paul Studio, con poche varianti di finiture e pickup ben chiare. C'è da perderci la testa a sceglierle e magari si finisce per acquistare un altro marchio. Questa grande dispersione di varianti tutte incentrate su pochi modelli, probabilmente causerà un enorme lavoro organizzativo non più sostenibile anche perchè Gibson è solo uno dei tanti marchi in commercio e non più uno dei pochi da comprare. Occorre anche ricordare come solo in questo settore si valorizzi di più i prodotti con le caratteristiche degli anni '50 e '60 rispetto a tutto il resto venuto poi e che le norme riguardo l'uso di materie prime sempre più restrittive ha sicuramente fatto impennare i costi di produzione, a cui forse non tutte le aziende si adeguano per trarne il massimo profitto.
Rispondi
di screamyoudaddy [user #37308]
commento del 17/02/2018 ore 12:13:24
Sul discorso difetti non so se la qualità col tempo è peggiorata. Non sono "utente" Gibson ormai da tempo, preferisco Fender.
Posso però dire con certezza che alcuni grossi negozi molto spesso non badano molto ai loro prodotti. Ultimamente ho notato grossi strafalcioni dalle chitarre ai pedali in un noto negozio di Roma che mi ha fatto riflettere. Possibile che un giorno provo con un amico 6 chitarre e solo una non aveva difetti? E parlo di switch rotto o scollegato in una posizione, jack mezzo arrivato, tastiera storta, e tanto altro...
I pedali invece, led o manopole rotte (e parlo di nuovo), ma anche grossi segni di usura su usato, spacciato per nuovo per poi ovviamente ricredersi (anche se mancava l'alimentatore...).
Insomma spesso anche il negozio fa la sua parte. Se lasci appesa una chitarra per secoli a prendere polvere e non fai un giro di manutenzione settimanale o almeno mensile non è che sono fatte di acciaio. Per il discorso legato alla qualità, o meglio a come per le mie mani e orecchie, suona una vecchia Les Paul del 74 rispetto ad una attuale... beh secondo me c'è una bella differenza, ma i fattori in gioco sono tanti. Legno più vissuto, vecchi standard di costruzione rispetto a nuovi (e non so quali siano migliori), componenti elettronici diversi (alcuni magari sono fuori produzione), e tanto altro. Anch'io trovo che le Gibson fino agli anni 90 fossero un pochino meglio, ma è up una sensazione visto che ad oggi non nutro molto interesse per il marchio. Sui prezzi sono sempre stati fuori di capoccia, motivo per cui l'usato avrà sempre più visibilità del nuovo, almeno secondo me, rispetto ad altri brand dove la differenza di prezzo è minore.
Rispondi
di pastrana [user #34418]
commento del 18/02/2018 ore 10:02:34
"Se lasci appesa una chitarra per secoli a prendere polvere e non fai un giro di manutenzione settimanale o almeno mensile non è che sono fatte di acciaio"
Anche questo è molto vero. Ho visto anche io, in un negozio 'storico' qui nella mia città, chitarre morire letteralmente, appese al muro, per mancanza assoluta di un benchè minimo controllo. Chitarre anche molto belle completamente rovinate dal tempo e dall'incuria. Un vero peccato.
Rispondi
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di francesco72 [user #31226]
commento del 19/02/2018 ore 09:41:14
Non vedo problemi: è l'occasione buona per buttare a mare un baraccone fin troppo costoso e disorganizzato e ripartire dal brand (o da un paio) di valore. Di certo sarà doloroso per i lavoratori e per l'indotto, ma il fallimento cancella tutte le ferite e stiamo tranquilli che il marchio non sparirà. L'augurio è che chi ripartirà si renda conto che il mercato non è più quello degli anni '80 ed i competitor più piccoli lavorano a livello mondiale con una certa qualità. Di pari passo dovranno rivedere la politica di distribuzione. Però la sfida maggiore, non solo per Gibson, sarà adeguarsi ad un mercato in cui una Harley Benton da 200 euro è già uno strumento decente ed un'Ibanez da 800 è molto buono.
Ciao
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 19/02/2018 ore 13:38:24
Bellissimo, si legge tutto e il suo contrario :-) :-) :-)
Chiaramente senza conoscere l'argomento, come sempre.
:-) :-) :-) :-) :-)
Diventa il solito saloon pro Vs contro Gibson ecc..
:-)
Rispondi
di SysOper [user #10963]
commento del 20/02/2018 ore 18:51:37
" ... Gibson expects this strategy will lead to the best financial results the company has seen in its history within the next year, and an ability to pay back the company's debt in whole within several years."
Henry Juszkiewicz, Gibson Chairman and CEO, Feb 15, 2018
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 22/02/2018 ore 14:14:35
La notizia dei guai finanziari è stata riportata con grande risalto dalle stampa qui al Nord e i due quotidiani che ho visto hanno dubbi sulle capacità Gibson di risollervarsi amenoché snellendo il catalogo dei prodotti, cestinando quelli che non vendono. MetroXpress, gratuito e il più diffuso e letto dalle mie bande intitola il loro articolo nella sezione Finanzia in questo modo:
La chitarra Gibson suona forse l'ultimo verso - l'articolo riempie quasi tutta la pagina con la storia della casa menzionando SOLO la Les Paul e Fender in generale come chitarre da superstars Rock. Però c'è un bella parata con foto da catalogo di LP Std Goldtop con Bigsby (Keith Richards), acustica Hank Williams, acustica con pickup 160E (John Lennon) e SG Std con Vibrola (George Harrison). Come bonus dell'articolo c'è un quiz! Troppo divertente e non resisto alla tentazione di proporlo. È curioso dato che solo 1% dei lettori capiscono le domande... A voi!

1. Com'è chiamata la prima Fender?
A) Broadcaster B) Jaguar C) Stratocaster D) Telecaster
2. Cosa aveva di strano Ray Dietrich, il creatore del design Firebird?
A) l'idea gli venuta in sogno B) era cieco C) faceva design per autovetture D) era batterista
3. Quale chitarra si trova in versione più costosa detta "Black Beauty"?
A) Stratocaster B) Rickenbacker 340 C) Hofner President D) Les Paul
4. Data di lancio Stratocaster?
A) 1953 B) 1954 C) 1955 D) 1956
5. Quale nome di ragazza ha usato BB King per le sue chitarre?
A) Michelle B) Lucille C) Gabrielle D) Vanilla
6. Quale chitarra è stata usata da Marty McFly nel film "Back To The Future" in quella iconica
scena high-school?
A) Gibson Marty McFly Signature B) ES 345 C) Stratocaster D) Telecaster

IMHO, se non trovano investitori USA vi sarà "svendita" a sceicchi o cinesi. È più che probabile che le Gibson "autentiche", usate e più o meno vintage d'un balzo saliranno di prezzo...
Rispondi
di Gasto [user #47138]
commento del 23/02/2018 ore 13:24:2
..io non faccio testo perchè non sono mai stato molto un affezionato delle Gibson. Ne ho provate poche, ma una in particolare me la ricordo perchè il mi cantino, probabimente a causa di un errato posizionamento del capotasto, scivolava fuori dal manico. Un altra che invece ho avuto in prestito per un periodo relativamente lungo, mi dava problemi con l'accordatura abbastanza noiosi, considerando che non aveva il ponte mobile. Entrambe erano chitarre da circa 2K€. Sinceramente non ricordo di altre chitarre in mio possesso con problemi così importanti/evidenti. Detto ciò il suono che viene fuori da una Gibson è forse il più ricco di armoniche che esista...
Rispondi
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