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Arrogantia Pandora, qualcosa di diverso
Arrogantia Pandora, qualcosa di diverso
di [user #116] - pubblicato il

Abbiamo provato una chitarra diversa dal solito. La Pandora, di Arrogantia, unisce soluzioni davvero uniche a un classico set HH zebra. È leggera e comoda e allo stesso tempo stravagante.
In un mondo dove ci si lamenta di strumenti sempre tutti uguali la Pandora entra a gamba tesa con linee completamente diverse dall’ordinario. Come spesso succede con chitarre che non ricalcano le forme canoniche a cui siamo abituati anche siamo sicuri che l’opinioni saranno le più disparate. Sarà amata o odiata, poco importa, quello che importa è vedere da dove queste linee a tratti morbide a tratti taglienti sono state ricavate. 

La Pandora è frutto di complessi studi che hanno portato alla realizzazione, secondo i creatori di questo progetto, della chitarra perfetta. Ogni spigolo, ogni curva è calibrato affinché lo strumento risulti comodo da suonare, leggero e bilanciato. Allo stesso tempo grande cura è stata messa nella scelta delle geometrie per garantire la tenuta dell’accordatura e un’intonazione sempre perfetta. 

Arrogantia Pandora, qualcosa di diverso

Per lo strumento perfetto non si poteva certo lesinare sui materiali. Il body è realizzato in un solo pezzo di mogano con fori di alleggerimento e top in acero fiammato mentre il manico è in acero marezzato quarter sawn nel quale è incassata la tastiera in ebano. 

Sotto i 22 tasti Jumbo 6110 Dunlop si nasconde un trussrod doppia azione con accanto dei rinforzi in carbonio, perfetti per mantenere la giusta elasticità unità a una resistenza al top. 

Anche l’hardware non lascia dubbi sulla qualità. Il tremolo è uno Schaller in acciaio inox a rulli con blocco inerziale in zinco. Nel vano molle trova posto anche il tensionatore sempre Schaller avvitato direttamente al manico. 

L’elettronica è affidata alla Mama Pickups, Rocker al ponte e Romantic al manico, connessi a un classico switch a tre vie e splittabili singolarmente con un mini toggle posto tra il volume e il tono (questo ospita un condensatore carta olio). 

Le forme uniche della Pandora la fanno calzare molto bene. Sia da seduti che in piedi lo strumento risulta comodo e ben bilanciato. Ci si accorge subito che, nonostante si stia imbracciando uno strumento innovativo, tutto è al posto giusto e non si fatica a trovare potenziometri e switch. L’innovazione la si avverte non solo con gli occhi ma anche al tatto. Il manico ha un profilo che accoglie la mano e unito agli scassi sul body permette di raggiungere ogni parte dello strumento senza fatica, senza che il pollice si areni contro il tacco. 

Arrogantia Pandora, qualcosa di diverso

Collegata alla Plexi la Pandora tira fuori le unghie. Gli ottimi materiali fanno il paio con una scelta di pick up aggressiva, anche se non estrema, con il risultato di avere per le mani uno strumento che sa tirare fuori le unghie. 

Il magnete al ponte è carico sulle basse, ma spinge ancora più forte sulle medie e spinge subito a cercare lo switch per splittarlo e snocciolare suonare anche qualche ritmica funk. La Pandora si dimostra versatile, in grado di giocarsela bene anche con un ampli già abbastanza incazzato. Con il Romantic troviamo l’anima bluesy di questa sei corde. Le medie si addolciscono e i bassi si fanno generosi, troviamo un crunch rotondo e morbido unito a un sustain di tutto rispetto. È un attimo però risvegliare l’anima nera di questo humbucker, basta attivare un fuzz. 



La Pandora è uno strumento davvero particolare, come ce ne sono pochi in giro. Ha un sacco di frecce al suo arco, partendo dall’ergonomia fino alla versatilità. Queste devono convivere con un look unico che la farà amare da alcuni e odiare da altri. Il consiglio, però, è di andare oltre il fattore gusto e fatevi un giro appena potete su un’Arrogantia.
arrogantia chitarre elettriche pandora
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di pastrana [user #34418]
commento del 27/02/2018 ore 09:40:07
Chitarra che appare molto ben fatta, e ben pensata. Nello specifico non mi piacciono i colori, l'acero al naturale con il battipenna tortoise, ma di sicuro esisteranno altri abbinamenti (la vedrei bene in una veste più moderna, ad esempio anche un classico bianco smalto con pickguard nero).
Comunque bella.
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di telecrok [user #37231]
commento del 27/02/2018 ore 09:54:58
Siamo sempre li però, i materiali e il loro accoppiamento scimmiottano per l'ennesima volta la filosofia Les Paul, Mogano e top in Acero, marezzato e non, siamo sempre li.
Un po' più di audacia nella scelta dei legni e poi non è obbligatorio che una chitarra di classe debba avere per forza il top di un legno ed il corpo di un'altro, si può fare anche con un'unica essenza.
Certo è bella, non si discute e se suona come si dice ok ma c'è già un sacco di roba simile in giro, faccio comunque i miei auguri al produttore.
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 27/02/2018 ore 12:40:20
Mi sembra un commento che lascia il tempo che trova: al giorno d'oggi il mercato offre mille mila chitarre con mille mila combinazioni. Di certo l'avessero fatta con altre scelte, qualcun'altro si sarebbe alzato a lamentarsi che era la stessa scelta della chitarra vattelapesca. A mio parere se il costruttore ha scelto quei legni avrà avuto i suoi motivi. Infine mi pare comodo lanciare il sasso e nascondere la mano: non vedo che tu avanzi chissà quale proposta "audace", anzi non avanzi proprio nessuna proposta.
Mah
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 27/02/2018 ore 17:36:28
fare una shape originale oggi, senza che sia ultraradicale è impossibile. Anche per me non è che sia stra-originale, mi pare che abbia la parte delle corna stile Shergold, se la conoscete, e il resto come una signature Eko con il contour scavato che non ricordo bene. Pazienza, non è quello il punto. Più si è originali più si diventa "strani" e appetibili a pochi. Noto un dettaglio costruttivo strano: la paletta è molto sbalzata rispetto alla tastiera, penso per evitare gli alberini abbassacorde. I dettagli "pensati" ci sono, poi se piaccia o meno è questione di gusto. A me la smancatura scavata non piace, ma a qualcuno parrà bella.
Rispondi
di sand1975 [user #46451]
commento del 28/02/2018 ore 02:40:53
La chitarra più innovativa degli ultimi anni è imho la Flaxwood, sia per materiali che per struttura interna, risuonatore, ecc...
E dicono anche che suoni da dio è molto ‘legnosa’.
Un giorno ne proverò una...
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 28/02/2018 ore 10:05:01
Ciao, se ti riferisci al materiale di cui è fatta, concordo, ma per il resto sono chitarre del tutto ordinarie come forme/dimensioni e costruzione nonchè per meccaniche e pick up. Anch'io sarei curioso di provarne una, ma in Italia è dura: su mm ce n'è una, usata.
Ciao
Rispondi
di sand1975 [user #46451]
commento del 28/02/2018 ore 11:25:3
Si ma oltre al materiale c’e Il contour della cassa, e l’attacco corpo manico che è impossibile con il legno. Forse puoi farlo con una neck trough ma non avresti il corpo completamente cavo. Inoltre la struttura a guscio con il risuonatore così tanto hollow è anche quella impossibile con il legno.
Direi che non hanno fatto un blocco pieno di Flaxwood come hanno fatto gli altri ma lo hanno sfruttato in modo intelligente.
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 28/02/2018 ore 13:27:06
ho visto il sito: ma è normale che avendo come unicità principale il materiale non spieghino esattamente cosa sia? Cos'è carbonio? composito di qualche tipo?
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 28/02/2018 ore 14:29:39
Purtroppo il sito è abbastanza a varo di notizie in generale e molto schematico. Da quanto avevo capito il flax è un materiale composito, in parte fibre di legno riciclato ed in parte un materiale termoplastico che serve anche per tenere insieme il tutto. Questo materiale avrebbe il vantaggio che lo coli in uno stampo, per cui puoi fare le forme che vuoi senza problemi perchè (pare di aver capito) le fibre di legno si orientano in maniera coerente. Inoltre, una volta solidificato è impermeabile e meno influenzabile dall'umidità e dalla temperatura rispetto al legno; ovviamente è anche leggero e questo dovrebbe dare (come scrive sand1975) una risonanza notevole allo strumento. Detta così sembra bello, ma come scrivevo sopra, non ne ho mai imbracciata una e dal listino i prezzi stanno intorno ai 3.000 euro. Però su mm ce n'è una in vendita ad 1/3 del costo di listino, il che mi fa dubitare (malignamente) che non è tutt'oro quel che luccica. Oppure (benignamente), come spesso accade uno strumento che non reca la solita griffe non ha mercato pur se assai valido.
Ciao
Rispondi
di sand1975 [user #46451]
commento del 28/02/2018 ore 14:41:26
Usate si trovano a poco perchè non ha mercato. I chitarristi sono MOOOOLTO tradizionalisti, gli puoi fare una chitarra che suona da dio ma in composito che non te la compra.
Anche le chitarre di liuteria si svalutano all'infinito anche se sono eccellenti. Guarda le chitarre di molinelli o anche altri quotati liutai a 500/700 euro usate ad esempio. Lasciamo perdere dei liutai semi sconosciuti.
Parlavo proprio col mio bassista ieri e questi ultimi in effetti sono molto più "aperti" mentalmente sulla scelta dello strumento.
Esistono anche i kit, difficili da trovare, con corpo e manico, da assemblare con colle apposite dal liutaio a prezzi modici. Così scegli anche pickup e hardware.
Quella su mercatino è la Voima che dovrebbe costare un pò meno per via della finitura "a grezzo".
I duncan non li posso vedere più ma mi inzigherebbe con un bel set shs di unbucker (senza H) fralin. Se fosse stata HH o dei due p90 da trasformare in mini magari...
Se passo da S.Marino la provo e vi dico.
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 28/02/2018 ore 15:09:31
il fatto che colare fibre di legno in un impasto di resina, e sperare che si "orientino coerentemente" mi pare totalmente impossibile: coerentemente con cosa? come fanno a sapere in che direzione allinearsi? Comunque ripeto: fai chitarre peculiari per questo aspetto e non ci metti una pagina di spiegazione. Non riesco ad immaginare un modo peggiore di "vendere" il proprio concept.
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 28/02/2018 ore 18:17:43
Infatti non se ne vedono. Però sono assai interessanti.
Ciao
Rispondi
di MuddyWaters [user #47880]
commento del 27/02/2018 ore 10:23:2
Mah... io non ci vedo molto di diverso. L'unica cosa che vedo certamente è una decal stampata con la stampante a getto d'inchiostro ed applicata molto male.
Rispondi
di VdiVendetta [user #48220]
commento del 28/02/2018 ore 16:16:38
Decal? Sono stampe a sublimazione realizzate da una tipografia specializzata.
Rispondi
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di francesco72 [user #31226]
commento del 27/02/2018 ore 12:35:4
La chitarra è molto bella e sembra anche suonare molto bene. Sinceramente la trovo anche migliore della arrogantia per le forme più classiche rispetto all'altra.
Unico neo: trattandosi di uno shape non del tutto convenzionale avrei dedicato metà del video al suono (che comunque è sempre veritiero il giusto) e l'altra metà ad illustrare le forme dello strumento.
Ciao
Rispondi
di coprofilo [user #593]
commento del 27/02/2018 ore 17:36:26
Leggo che il "Nel vano molle trova posto anche il tensionatore sempre Schaller avvitato direttamente al manico", non mi è ben chiara la faccenda: vuol dure che il manico ha una sorta di super long tenon e che l'attacco delle molle ė attaccato alla parte terminale del manico? Questa sarebbe una cosa particolare ed interessante, spiegate meglio!
Rispondi
di kawaninja [user #46308]
commento del 27/02/2018 ore 18:55:23
ciao,è proprio cosi, il manico non finisce dove si potrebbe immaginare (cioè prima del pick up),ma è scavato per poter passare sotto e oltrepassare il pick up,ottenendo così 6 punti di attacco al body...ti giro il link del profilo FB,dagli un'occhiata se ne hai voglia,troverai soluzioni molto interessanti vai al link
Rispondi
di sand1975 [user #46451]
commento del 28/02/2018 ore 02:58:32
Questo è oggettivamente interessante,
Rispondi
di VdiVendetta [user #48220]
commento del 28/02/2018 ore 16:03:50
In tutte le Arrogantia ci sono 6 viti di ancoraggio per il manico. Nei modelli a ponte fisso ce ne sono 6 esterne a vista, con boccole (Virtus o Hereditas) oppure 4 esterne a vista con boccole e due (le intermedie) interne ed avvitate in senso opposto, situate nella zona del tacco del manico che viene sagomata per far spazio al pickup (Pandora). Nei modelli con il tremolo possono essercene 4 a vista e 2 tra tensionatore delle molle e parte finale del manico (Virtus o Hereditas) oppure 2 esterne a vista con boccole, due tra tensionatore e parte finale del manico ed altre due (le intermedie) interne ed avvitate in senso opposto, situate nella zona del tacco del manico che viene sagomata per far spazio al pickup (Pandora). In ogni caso, si...si tratta di una sorta di very long tenon, per cui una porzione piuttosto generosa e robusta del manico è alloggiata nel relativo scasso del body e dunque a contatto con la sua superficie. In tutti i casi in cui sia installato il tremolo, le ultime due viti hanno la duplice funzione di contribuire all'ancoraggio del manico e di fissare nella sua sede il tensionatore delle corde. Diciamo che la trasmissione delle vibrazioni è completa. Piccola nota sul tensionatore: una volta posizionato il coperchio in plexiglass che protegge il vano molle, tramite apposito foro è possibile inserire una chiave a brugola che permette di regolare la tensione delle molle senza dover smontare il coperchio.
Rispondi
di Lisboa [user #47337]
commento del 27/02/2018 ore 20:54:16
Sembra fatta da dio, sicuramente lo è. Però se uno la guarda da certe angolazioni dá l'impressione che davvero manchi un pezzo sul body, come se l'avesse addentata uno squalo...
Rispondi
di Lisboa [user #47337]
commento del 27/02/2018 ore 21:17:04
Ho visto le specifiche costruttive sul sito. Complimenti, una signora chitarra. Se la facesse GIbson la farebbe pagare il triplo
Rispondi
di Kapa utente non più registrato
commento del 28/02/2018 ore 01:26:38
Avete presente la proporzione? Il gusto?
La paletta di questa chitarra è ciò che di più distante si possa immaginare
Rispondi
di sand1975 [user #46451]
commento del 28/02/2018 ore 02:37:37
Male il posizionamento del pickup per le ritmiche funky o blues a ‘a manovella’ dove si deve giocare di polso e tenendosi vicino al pickup al manico per non perdere suono ed enfatizzare le ghost notes. Ci si picchierebbe spesso e volentieri contro....
Provata su una molinelli, non è cosa per me...
Inoltre, ma è gusto personale trovo sia sempre un peccato coprire un bel top fiammato con il battipanni.
Rispondi
di VdiVendetta [user #48220]
commento del 28/02/2018 ore 14:54:12
Il battipenna è necessario per via del modo in cui sono lavorati il manico, le sedi dei pickup e dell'elettronica. Non sarebbe possibile diversamente proprio per ragioni progettuali. Non capisco l'osservazione relativa al posizionamento del pickup invece. Ti riferisci a quello al manico? O al ponte? Che hanno di diverso rispetto ad altri strumenti con configurazione analoga? Avendole provate, sinceramente non ho rilevato alcun tipo di disturbo o interferenza. La mano non picchia da nessuna parte...anche il posizionamento dei controlli è pensato per ridurre al minimo il rischio di interferenze, pur essendo tutti perfettamente raggiungibili senza doverli cercare con gli occhi.
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 01/03/2018 ore 11:27:03
Ciao, penso che sand1975 volesse riferirsi al selettore p.u. che, effettivamente è in posizione adatta per essere colpito ogni volta che smanetti lì nei pressi.
Ciao
Rispondi
di VdiVendetta [user #48220]
commento del 01/03/2018 ore 12:11:25
Ah, ok. Mi ha confuso il fatto che abbia scritto pickup. Ma in ogni caso, nonostante le apparenze, lo switch in quella posizione non comporta alcun problema. Apparentemente può sembrare di intralcio, ma lo è molto meno di quanto non si creda. In ogni caso lo switch può essere posizionato altrove.
Rispondi
di umanile [user #42324]
commento del 28/02/2018 ore 10:09:37
mi ricorda un po' lo shape delle vecchie peavey t15/t25:

vai al link
Rispondi
di VdiVendetta [user #48220]
commento del 28/02/2018 ore 13:16:46
Ciao a tutti. Sto per diventare possessore di una Arrogantia Pandora (nel senso che lo strumento è attualmente in lavorazione) e ci terrei a dir due parole in proposito, titolato dal fatto di essere andato personalmente a provare gli strumenti in questione prima di dare il via ai lavori (e ne ho provati diversi...Pandora (proprio quella del test suonata da Quaini), Virtus, un omaggio alla Red Special di Brian May...per cui penso di sapere di cosa parlo). Non entrando nel merito di quelli che sono gusti personali e soggettivi (sui quali per carità non si discute, ma ormai nel mondo social è diventato obbligo ribadire l'ovvio ancora prima di averlo pensato), ci sono alcuni commenti ai quali penso di poter dare risposta per esperienza personale. Qualcuno ha criticato la scelta delle essenze: la mia chitarra avrà il body in padouk, precisamente una tavola di quel legno con quasi 30 anni di stagionatura. Emanuele è un artigiano che lavora il legno, ha scelto di realizzare strumenti con forme personali e soluzioni di grande livello (ha investito tempo e molto denaro per acquistare ed imparare ad usare il CAD 3D per il progetto ed il pantografo CNC per la realizzazione) ma senza discostarsi troppo dalla tradizione (bisogna fare i conti anche coi gusti personali, se si vuole realizzare un prodotto che si venda). Dopodichè, se ci sono ulteriori richieste di personalizzazione mica si tira indietro. Se ne parla, si ragiona, si espongono i propri desiderata e si ascoltano le opinioni di chi poi deve realizzare lo strumento: se non si vuole buttar via del denaro, occorre avere le idee molto chiare su ciò che si vuole ma anche essere disponibili a rinunciare a determinate cose se non risultano ragionevoli o se potrebbero essere addirittura controproducenti. Dopodichè, naturalmente, certe customizzazioni comportano un extra costo (materiali, progettazione extra, lavorazioni extra, maggior usura degli utensili...) per cui si deve essere disposti a pagare qualcosa in più e non si deve pretendere di avere di più gratis. Io di roba custom ne ho chiesta parecchia (doppia ottava, tasti Jescar EVO Gold di due misure differenti, pickup MAMA serie OMNIA, tutto l'hardware dorato, il padouk e via dicendo...) e so benissimo che costa di più, ma posso assicurare che Emanuele è una persona molto onesta, per cui anche i costi non vengono sparati a caso (mediamente, uno strumento di questo livello e con questo livello di customizzazione, da un altro liutaio costa almeno un millino di più). Venendo all'uso di materiali alternativi al legno (qualcuno ha citato l'alluminio), anche qui....c'è idea dei costi? Conosco personalmente i produttori degli splendidi strumenti NOAH (chitarre e bassi con body in alluminio aereonautico...Renato e sua figlia Maria sono persone entuasiaste, preparate e disponibili....ho provato molti dei loro strumenti, anche un basso che apparteneva al mai troppo compianto Stefano Cerri, ora di proprietà personale di Renato): avete idea di quanto costino quell'alluminio e la sua lavorazione, necessaria a renderlo così perfetto? Questo eleva il costo degli strumenti, che comunque i produttori hanno scelto di mantenere a livelli ragionevoli, a costo di non guadagnarci...perchè poi qui siamo in Italia e finisce che non vendi un pezzo, come ben sappiamo. Il problema è sempre il solito: c'è chi la vuole cotta e chi la vuole cruda, ma a prescindere. Magari senza aver ragionato su certi aspetti o senza aver provato gli strumenti. Veniamo ad altre questioni. La decal? A parte il fatto che sono posizionate alla perfezione, quelle sono stampe a sublimazione realizzate da una tipografia specializzata. Ma il punto è: sarebbe veramente questo il problema? Sorvoliamo. La paletta? Può non piacere esteticamente e siamo nell'ambito dei gusti personali...ma uno dovrebbe domandarsi: il produttore è pazzo o ci sono delle ragioni progettuali e funzionali? La risposta, ovviamente, è la seconda. Oltre al fatto che viene data un'angolazione ottimale alle corde (insieme alle meccaniche staggered), la paletta in quel modo viene a trovarsi sullo stesso piano del tacco del manico. A parte il fatto che quel manico è resiliente (si piega ma non si spezza...c'è un video in cui Emanuele lo posiziona tra due ceppi di legno e ci salta letteralmente sopra: vai al link) in questo modo la tensione delle corde si distribuisce in modo uniforme da cima a fondo. Lascio che chi vuole tragga le opportune conclusioni. Dopodichè, volete vedere la precisione dell'incastro corpo-manico? Eccola qui (è la mia chitarra): vai al link Ci sono poi ben 6 viti di ancoraggio, come giustamente ricordato in un altro post. Quanto allo scimmiottare, vogliamo parlare di gente che ha costruito una carriera sul COPIARE cose progettate da altri 60 anni fa perchè un sacco di altra gente non ce la fa proprio ad andare oltre la Strato o la Les Paul? Dai... Insomma, ora la smetto perchè comunque nell'articolo e nel test sono stati messi opportunamente in rilievo i diversi aspetti che rendono questi strumenti originali, particolari, fuori dagli schemi, praticamente perfetti da diversi punti di vista funzionali e molto belli esteticamente (ok, si...i gusti...scusate...). Se uno è curioso e non troppo lontano, può andarseli a provare e così si fa un'idea personale e reale. Ah, no...dimenticavo...lo shape. Quante forme di chitarre che amate riconoscete nella Pandora? Io ci vedo (almeno): la Strato, la SG (doppia spalla mancante asimmetrica, doppio HB), la Les Paul (legni e scala corta), la Red Special di Brian May (parte inferiore del body), la Music Man di Petrucci (alloggiamento avambraccio destro sul body, tipologia tremolo), la funzionalità di chitarre come le Ibanez RG. Red Special a parte, tutte le chitarre che ho citato sono strumenti che possiedo. Perchè sono andato da Arrogantia? Perchè, dopo 35 anni con la chitarra addosso, ho finalmente incontrato la persona e l'artigiano che, col suo prodotto, mi ha convinto ad investire del denaro nella realizzazione di un unico strumento da tenere per la vita e che avesse le caratteristiche di ogni chitarra che possiedo, suono ed amo ed avesse un livello elevato di personalizzazione che me lo faccia calzare addosso come un abito di alta sartoria su misura. Mi è piaciuto il progetto, mi è piaciuta la convinzione di Ema nel portarlo avanti, mi ha convinto la sua competenza, mi hanno convinto i costi ragionevolissimi e soprattutto mi è piaciuta l'originalità del tutto, l'andare fuori da ogni schema con un prodotto altamente personale, pensato, progettato e realizzato tenendo conto della sua personale esperienza con diversi tipi di chitarra e con grandissimo rispetto per la tradizione e per chi lo ha preceduto. Ne conosco altri di liutai bravissimi (Bruno Traverso (di cui possiedo una bellissima Silky), Fabio Molinelli, Frudua...) ed avrei potuto tranquillamente rivolgermi ad un altro. E invece mi sono rivolto ad Arrogantia per i motivi di cui sopra: non perchè gli altri siano da meno, solo perchè per me è scoccata la scintilla proprio con Arrogantia. Adesso, dopo aver riportato la mia esperienza personale, io non voglio fare l'avvocato di Emanuele (è capacissimo di difendersi da solo, se lo ritiene necessario) o convincere nessuno di niente. Mi piacerebbe soltanto portare un pelo di oggettività nel discorso. Se uno vuole, va e prova. Altrimenti anche no. Però, per piacere, date alle discussioni il tono che meritano. Di gente che parla senza molta cognizione di causa, nessuno si senta offeso, ce n'è fin troppa in giro. Perdonate la mia prolissità, spero di aver dato un qualche contributo utile.
Rispondi
di FakkWylde [user #46330]
commento del 28/02/2018 ore 13:34:44
Ottimo commento, complimenti. Speriamo di leggere una recensione quando l'avrai per le mani. Le video recensioni di accordo proprio non mi dicono nulla.
Sul sito di Arrogantia non c'è nessuna sezione preposta alla possibile customizzazione della chitarra ed è un vero peccato. Per eventuali modifiche si deve andare a scomodare direttamente il liutaio quando, per farci un'idea un po' più precisa, basterebbe un secondo listino con i vari prezzi sulle modifiche da apportare.
Ho da poco visto il sito di un liutaio che ti permetteva di creare la chitarra con una serie di specifiche da scegliere (manico, pu, verniciatura, ponte...) ed è una bella idea. Certo se si vuole qualcosa di ancora più specifico si contatta l'artigiano ma già il fatto di farti scegliere una serie di upgrade "di fabbrica" mi da una buona impressione.
Vedere invece un sito in cui ho l'impressione di avere una serie di chitarre "prefabbricate" (passatemi il termine) da scegliere invece non mi incentiva.
Rispondi
di VdiVendetta [user #48220]
commento del 28/02/2018 ore 13:43:10
Ciao. Certamente, se è di interesse quando avrò lo strumento potrò farne una recensione accurata. Più che volentieri. Quanto al resto, è vero ciò che dici...ma tieni presente che Emanuele lavora da solo in mezzo a mille difficoltà...per cui o dedica tempo alla costruzione degli strumenti commissionati oppure si dedica a realizzare un sito fichissimo (se te lo realizza un altro, ci sono dei costi da considerare...). ^^ In ogni caso, essendo Ema una persona intelligente e capace di tenere conto dei buoni suggerimenti, penso che più avanti potrebbe pensare ad un sito che presenti maggiormente le possibilità di customizzazione ed i relativi costi. Tieni anche conto di una cosa: la sua è un'attività professionale piuttosto recente (anche se costruisce strumenti da circa 20 anni), per cui è tutto un divenire (la mia chitarra, ad esempio, è la prima che sarà realizzata in quel modo...se lo riterrà opportuno, potrà poi proporre come opzioni per gli altri cose che io ho richiesto...). In questo momento, per come la vedo io, la cosa migliore per aiutare l'attività a crescere come merita è la testimonianza diretta di chi possiede uno di quegli strumenti e dunque può raccontare ad altri la sua personale esperienza. Se questo farà si che l'attività cresca, verrà tutto il resto. Da cosa nasce cosa, ma sai...uno che ha famiglia (e che si è reinventato professionalmente in modo coraggiosissimo, di questi tempi) deve tenere conto del quotidiano (mutuo, bollette, spese per i figli...) e capire fino a che punto può reinvestire nell'attività. Se gli strumenti si vendono, gli investimenti arrivano. Per questo dico che si deve essere oggettivi nel fare certi commenti...perchè sparando a casaccio, magari in buona fede e senza pensarci, si possono fare dei danni alle persone (che non se lo meritano).
Rispondi
di FakkWylde [user #46330]
commento del 28/02/2018 ore 14:05:48
Non metto certo becco sulle priorità di chi avvia un'attività o di come la vuole gestire. Penso che invogliare un potenziale acquirente all'acquisto di un prodotto facilmente customizzabile non sia sbagliato.
La sensazione che ho avuto io, guardando il sito, è che mi trovo sì degli strumenti di ottima fattura ma ho una scelta limitata a quelli proposti. Essendo una piccola realtà non è da escludere che ci si porti avanti con il lavoro, per rendere l'attesa più breve, e quindi "mi devo far andare bene" alcune scelte progettuali.
Essendo io totalmente ignorante in materia mi affiderei (quasi) totalmente allo studio fatto dal liutaio nella progettazione della chitarra (legni, p.u.), sapendo che i componenti sono di ottima fattura (meccaniche e ponte) ma mi piacerebbe poter scegliere un manico su cui mi trovo bene o eliminare l'odioso battipenna o quelle bruttissime "manopole" da stratocaster.
Rispondi
di VdiVendetta [user #48220]
commento del 28/02/2018 ore 14:11:43
Tutto bene...e nemmeno io voglio entrare nel dettaglio di cose che non mi competono. Non dico che il tuo ragionamento sia sbagliato, perchè non è così. Però ti faccio notare due cose: chi si rivolge al Custom Shop di un qualsiasi marchio blasonato, certo non trova sul sito tutte le opzioni disponibili ed i prezzi. Li deve comunque contattare. Dopodichè, io mica mi fiderei di fare scelte basate su ciò che trovo in un sito. Col liutaio ci voglio parlare di persona, conoscerlo, capire chi è e come lavora. Certo, in molti casi le distanze geografiche non aiutano. Ma c'è gente (matta) che acquista sulla fiducia e a scatola praticamente chiusa strumenti da migliaia di euro oltreoceano...La mia ex Masterbuilt l'avevo comprata in un negozio, dopo averla provata e stra-provata. Oltre 4000 euro di strumento...mica l'avrei comprata senza averci messo sopra le mani. E anche chi l'ha presa usata da me ha avuto modo di provarla di persona, figuriamoci. Oggi abbiamo diversi modi di superare i limiti, grazie alla tecnologia. Skype, per dirne uno. O anche un caro, vecchio colpo di telefono. :D
Rispondi
di FakkWylde [user #46330]
commento del 28/02/2018 ore 14:44:01
Certo, ovvio che vanno contattati per le specifiche nel dettaglio. Torniamo al mio punto iniziale quindi: sapendo che è un custom shop sai che fanno la chitarra su misura. Non è l'impressione che ho avuto visitando il sito di Arrogantia. Tutto qua.
L'impressione che ho avuto è di una serie di modelli da boutique tra cui scegliere. Se questo è il messaggio che voglio dare ok, no problem. Se invece voglio mandare il messaggio "non preoccupatevi gli strumenti sono altamente personalizzabili" c'è da fare ancora un po' di lavoro di comunicazione.
Io preferirei che fosse questo secondo messaggio a prevalere ma anche fosse di "semplice" chitarra boutique non ci sarebbe niente di male.
Rispondi
di VdiVendetta [user #48220]
commento del 28/02/2018 ore 14:52:21
Assolutamente condivisibile. :)
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di VdiVendetta [user #48220]
commento del 01/03/2018 ore 12:16:09
Dimenticavo di aggiungere che sul sito è citato l'allestimento Cupiditas, ovvero personalizzabile a piacere (pickup, tasti, legni, colori, pomelli e via dicendo). E' vero che non si entra nei dettagli, ma quelli per l'appunto uno li discute col liutaio. :)))
Alcuni esempi di roba custom: vai al link
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di RedRaven [user #20706]
commento del 28/02/2018 ore 13:39:40
Ciascuno può scegliere lo strumento che preferisce, ovviamente. Alcune delle cose che dici sono condivisibili, altre sono un poco più discutibili, o meglio, forse non così determinanti come si vorrebbero proporre. Mi spiego: sul fatto che il manico sia robusto, non discuto, ma Fender 50 anni fa aveva fatto una campagna pubblicitaria con lo stesso stile, un tizio non proprio esile in piedi sul manico di una strato tra due sostegni. Morale: probabilmente un manico in acero costruito decentemente è inerentemente solido e flessibile (d'altronde mai sentito in vita mia di un manico così rotto...). Altri punti: determinati accorgimenti costruttivi forse hanno un impatto, ma magari non così profondo o vitale. Penso ad uno studio universitario fatto con metodo scientifico che ho letto, applicato al basso. Il maggior sustain non si otteneva, nell'esperimento, con il neck through e nemmeno con l'incollato, ma col bolt on a 4 viti classico. Quindi, se a te piace, è ottimo, ma chi rimane sulla sua tele dal design di quasi 70 anni fa non è un passatista, spero di essermi spiegato.
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di VdiVendetta [user #48220]
commento del 28/02/2018 ore 13:54:45
Ma ci mancherebbe altro, figuriamoci. La Tele resta una chitarra meravigliosa e chi la sceglie per la vita certo non verrà considerato anacronistico. Certo non da me, non me lo sogno nemmeno. Nella realizzazione degli strumenti e nel loro progetto funzionale, ci sono un sacco di modi diversi di approcciare i problemi e le loro soluzioni. Dipende tutto dall'esperienza e dalla sensibilità dell'artigiano...ma è ben questo che rende i prodotti personali e li differenzia dagli altri. E poi uno si orienta verso ciò che preferisce o che lo convince maggiormente. Non esiste lo strumento perfetto su tutti. Leo Fender ha progettato uno strumento praticamente perfetto negli anni '50 (la Stratocaster). Ma questo non vuol dire che non si possa fare qualche passo avanti, migliorare, modificare, sperimentare. Io amo la Strato...ne ho avute un sacco e ancora ne ho un paio. Ma sono strumenti con dei limiti e lo sappiamo. La stessa Fender ha provato a superarne alcuni ed in certi casi ci è riuscita....ma poi, oggi, si ritrova a vendere di più le repliche di strumenti di 60 anni fa piuttosto che le loro versioni più moderne. Da un certo punto di vista è un po' triste, perchè dice quanto poi certe innovazioni vengano realmente percepite. In ogni caso, più di tanto non possono fare...perchè dovrebbero stravolgere un progetto che li tiene in vita da decenni. E chi si assumerebbe un rischio simile? Nemmeno Leo in persona, credo. Però poi ci sono altri....liutai, artigiani, progettisti. Personalmente, io ho preferito rivolgermi ad uno di loro...piuttosto che spendere 2000 euro per farmi realizzare una Strato con scritto qualcosa di diverso fa Fender sulla paletta. Dopodichè...ho avuto una Masterbuilt di Krause per anni....splendida, meravigliosa. Venduta. Adesso mi sto assemblando una Strato bellissima con parti comprate a poco prezzo su Mercatino Musicale (body Fender Japan, manico Squier Japan anni '90...ma i pickup sono dei VooDoo ST-60...) e "temo" che quella Strato non suonerà troppo diversamente dalla Krause...anzi....Ho 10-11 strumenti, molto diversi...li uso tutti....ma ne ho voluto uno che li comprendesse tutti e andasse oltre. Per questo ho fatto la mia scelta personale. Ciascuno ovviamente farà la propria, ci mancherebbe. E' che però certi commenti sono privi di senso, per come la vedo io.
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di Pancollolio [user #27959]
commento del 02/03/2018 ore 11:02:20
Io la comprerei anche se fosse solo per lo zero fret!! Comunque a me piace molto, bei legni e sembra molto ben curata nei dettagli.
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di Tele52 [user #5018]
commento del 02/03/2018 ore 18:37:14
Apprezzare o meno la scelta dei materiali è un fatto soggettivo , la chitarra si presenta comunque bene. Ciò che mi sembra non all'altezza , almeno ascoltando il video , è il suono sinceramente abbastanza scadente . Probabilmente la registrazione poteva essere fatta in un modo migliore .
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di Tubes [user #15838]
commento del 04/03/2018 ore 20:09:34
La chitarra è molto bella, intrigante nel body e originale nei legni . La paletta però non è assolutamente all'altezza, sembra che gli manca un pezzo, insomma andrebbe ridisegnata . il suono tuttavia è l'aspetto sul quale vorrei soffermarmi . Ho ascoltato un sacco di video di Quaini dove provava pedali e ampli con le sue fedeli asce e devo dire tutti suonavano alla grande, pieni di armoniche, sustain, frequenze tipiche delle solid body ampiamente rappresentate . Con questa sembra proprio che manchi qualcosa, è tutto scarico, quasi inespressivo, come se fosse passato in un pessimo amplificatore... Non saprei, però a livello sound non ci siamo . Dico la mia : rispetto e stimo tantissimo il lavoro dei liutai che si affacciano al mondo della distribuzione, però io difficilmente acquisterei una chitarra di liuteria . Mi piace troppo il logo importante sul mio strumento, però ripeto ben vengano queste realtà artigianali .
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di VdiVendetta [user #48220]
commento del 07/03/2018 ore 10:59:45
Se qualcuno volesse sentire il suono di un'Arrogantia (Hereditas in questo caso: Duncan Alnico II al ponte e Fender Fat '50 al manico) nudo e crudo: vai al link
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di VdiVendetta [user #48220]
commento del 14/03/2018 ore 11:35:41
Ciao! Sperando di non fare cosa sgradita (nel qual caso gli Amministratori provvederanno a segnalarmelo), vi condivido alcune immagini del work in progress sulla mia futura Arrogantia Pandora.
Spero si riescano a cogliere i dettagli della cura meticolosa nelle varie fasi della lavorazione, a partire dalle tavole di legno grezzo.
Il padouk risulta essere un'essenza problematica da lavorare, per via della polvere rossa finissima che produce e della sua porosità, che rende piuttosto laborioso il lavoro di verniciatura.
Il risultato finale tuttavia penso sarà esteticamente rilevante, per via delle venature molto belle della tavola ed anche per via di quel rosso naturale, ottenuto solo con la verniciatura, senza l'uso di aniline o altri coloranti artificiali...è proprio il suo colore naturale, bellissimo e caldissimo. Perfetto complemento per l'acero del top e del manico e per l'ebano nero della tastiera.


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di VdiVendetta [user #48220]
commento del 14/04/2018 ore 15:53:52
Se qualcuno fosse interessato, Accordo ha pubblicato un mio articolo/recensione sullo strumento che mi sono fatto realizzare da Arrogantia:

vai al link
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di Kapa utente non più registrato
commento del 20/07/2018 ore 16:14:5
orrenda
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