Quando Leo Fender, dopo aver completato i 5 anni di collaborazione con la Fender-CBS, come stabilito dal contratto di vendita stipulato tra lui e la CBS a partire dal 1 gennaio 1965, fu contattato da Forrest White e Tom Walker, che nel 1971 avevano fondato una società che chiamarono "Tri-Sonix, Inc", cambiato poi in "Musitek, Inc" nel 1973, ma che avevano lavorato nella sua "Fender Electric Instrument Manifacturing Company", nel gennaio 1974 fu proprio lui quello che suggerì di dare alla Brand il nome definitivo di" Music Man" poichè il nuovo nome (quello del 1973) della società non gli piaceva per niente. Storicamente Forrest White aveva lavorato con Leo nei primissimi giorni della Fender Electric Instrument, mentre Tom Walker aveva lavorato come rappresentante delle vendite presso la stessa Fender.' Poi essendone Leo Fender stato il fondatore, agli inizi anni 40, si decise che erano tutti degni dell'appellativo di "Music Man", cioè uomini della musica. Nel 1974, la società iniziò a produrre il suo primo articolo, un amplificatore progettato da Leo Fender e Tom Walker chiamato "Sixty Five", però poi a Leo fu imposto di proseguire solo sugli strumenti elettrici (comunque 15 delle 28 pagine del catalogo del 1976 erano dedicate all'amplificazione), in compenso nel 1975 la limitazione legale di Fender con la CBS era scaduta e dopo un voto del consiglio d'amministrazione della Music Man, fu nominato presidente della stessa, anche se possedeva, e dirigeva, una società di consulenza chiamata CLF Research (Clarence Leo Fender) a Fullerton in California. Nel giugno del 1976, la produzione iniziò con le chitarre a cui in agosto seguirono i bassi. Il catalogo del 1976 mostra le prime offerte: Una chitarra a due pick-up chiamata "StingRay 1" e il basso "StingRay Bass". Entrambi gli strumenti erano caratterizzati da design con il "Bullet" per la regolazione del truss rod sull'attacco della paletta, quest'ultima dotata di meccaniche disposte 3 + 1 per eliminare i "punti morti" sul basso, mentre le chitarre venivano fornite con la tradizionale disposizione 6-on-a-side in stile Fender. Strumenti realizzati inizialmente in collaborazione con Forrest White, che collaborò con lui 7 anni, dal 1972 al 1979, poi anche con il figlio di colui che sarebbe in seguito, cioè nel 1984, diventato il nuovo proprietario della Brand, parlo di Sterling Ball figlio di Ernie Ball (costui poi era d'origine italiana, chiamandosi in realtà Enrico Palla, suonatore di Lap Steel Guitar e costruttore di corde, anzi fu lui ad introdurre le 0,22 al posto delle 0,29 per il RE), avvalendosi anche di un bassista a nome Louis Johnson. Però nel museo dedicato a Leo Fender è esposto un prototipo di basso elettrico realizzato quando lui era ancora in Fender-CBS, un ibrido realizzato con l'innesto di un manico Fender Precision su un body Mustang Bass, conservante il ponte di quest'ultimo, basso poi il Mustang a diafason corto da 30,5 pollici, pensato e realizzato a fine 1964 ma commercializzato dopo l'acquisto della Brand da parte della CBS. Questo prototipo conservava nell'elettronica il pickup split del Mustang ma invertito ed un'elettronica già attiva, ma sperimentale. Diciamo che il basso StingRay ebbe, ed ha ancora, un notevole successo, anche se all'inizio montava un pickup split tipo Precision anch'esso invertito, poi in seguito il grosso humbucker che tutti conosciamo, regolazione elettronica a tre potenziometri che poi, ma sotto Ernie Ball divennero 4, mentre la chitarra non ebbe tanto successo forse per le dimensioni un po' grandi ma era già molto simile come sonorità alle future realizzazioni della nuova gestione. Poi nel 1979 uscì in commercio il suo basso più evoluto che volle chiamare "Sabre" con due pickups sempre humbucker, un'elettronica attiva ripresa pari pari poi su un basso che io ho posseduto del 1983, il successivo, ma realizzato in G&L, modello G&L2000E, ma che, insieme alla relativa chitarra, all'epoca non ebbe un grande successo commerciale. Poi lui passò in G&L con l'amico e vecchio collaboratore George Fullerton, ma questa è tutta un'altra storia. Comunque personalmente ho optato per l'unico basso fretless che mi ha colpito, il Music Man modello Sterling, però già dell'era Ernie Ball, anche se della fine del 1993, con ponte tipo originale di derivazione Fender Mustang, con 4 sordine indipendenti e regolabili singolarmente, basso più contenuto nelle dimensioni, sia del body che della paletta, che comunque ha conservato la disposizione 3 + 1, ma che ha un manico scorrevolissimo ed è potente come devono essere i freetless, FBASS.
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