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Guida al primo pedale fatto in casa
Guida al primo pedale fatto in casa
di [user #46126] - pubblicato il

Cominciare a costruire i propri effetti a pedale mette di fronte a un lungo percorso di studio e, perché no, divertimento, ma accorrono alcuni accorgimenti.
Quando qualcuno prende la decisione di provare a costruirsi un pedale la prima domanda che si pone è: quale pedale posso costruire?
Ci sono, secondo me, due principali modi di approcciarsi alla costruzione dei pedali. Il primo consiste in un puro approccio didattico. Cominciare con il progetto più semplice e andare avanti per gradi facendo una selezione tra i progetti che, presentando lo stesso livello di difficoltà, si preferisca uno piuttosto che un altro, per motivi di reperibilità dei componenti, gusto o difficoltà particolari proprie di quel pedale specifico. Generalmente si sconsiglia, specialmente se si è alla prime armi, di cominciare con un pedale troppo complesso perché, sebbene si possa avere fortuna, è facile incorrere in una delusione causata anche dalla difficoltà di non essere poi in grado di risolvere un problema qualsiasi senza l'aiuto di qualcuno.
Un altro modo di approcciarsi è quello di avere in mente un progetto di suono: una pedaliera di tre, quattro, otto (o più) pedali e costruirli componendola.

Definiamo ora con quale metro giudichiamo un pedale facile o difficile da costruire.
Un parametro di difficoltà è dato dal numero di componenti che compongono il circuito. Avere molti componenti da saldare sulla board comporta più saldature, come molti potenziometri o più interruttori possono aumentare il numero di cavi e accrescere la confusione. Gli errori più comuni che si fanno sono per distrazione, come per esempio confondere il valore di un componente, saldarlo nel posto sbagliato o invertire alcuni cavi. Meno lavoro hai da fare e meno rischi di sbagliare.

Guida al primo pedale fatto in casa

Ma ci sono anche altri tipi di difficoltà. Per esempio un distorsore con molto gain potrebbe avere problemi di rumore di fondo, mentre con un phaser si potrebbero avere problemi per la selezione dei transistor.
Per avere una mappatura generale e inquadrare il grado di difficoltà di costruzione di un pedale si potrebbe seguire un ordine che può essere catalogato in base al tipo di effetto. Con le dovute eccezioni.
Difficoltà bassa: boost, buffer e fuzz possono avere davvero pochissimi componenti.
Difficoltà media: overdrive, distorsori di guadagno medio, compressori, delay e reverberi hanno qualche componenti in più e potenzialmente più potenziometri.
Difficoltà alta: Effetti di modulazione e distorsori high gain hanno spesso molti più componenti.

Guida al primo pedale fatto in casa

Il pedale DIY più facile da costruire
Ora, per chi volesse approcciarsi alla costruzione dei pedali, voglio presentare un progetto veramente abbordabile.
Il pedale più facile da costruire che io abbia mai trovato (e costruito) è il Bazz Fuss. Facile intuire dal nome simpatico, si tratta di un fuzz per basso, ma tranquilli chitarristi, è ben suonabile anche con la chitarra. Per chi invece volesse scegliere un altro tipo di pedale i passaggi che seguono sono molto simili.

Guida al primo pedale fatto in casa

Ho scritto un brevissimo tutorial, ma senza scendere troppo nei dettagli per lasciare a voi la libertà e l'intraprendenza di risolvere i piccoli dubbi del procedimento facendo da soli le proprie ricerche.

Gli attrezzi che ci necessitano sono:
- saldatore
- stagno
- succhiastagno o calza di rame (o entrambe)
- multimetro
- taglierino (o seghetto)
- pinze a becco
- tronchesine
- spellacavi (o taglierino)
- guaina termorestringente (o nastro isolante)
- trapano
- punte di diversa misura o punta graduata
- punzone (o chiodo) e martello
- alesatore
- giravite
- chiavi inglese
- clip per i test
- batteria 9v

Per la realizzazione del Bazz Fuss:
- layout verificato
- template per forare il box
- stripboard
- cavi
- 1 x Box di alluminio 1590B
- 2 x Jack mono
- 1 x Footswitch
- 1 x Dc jack
- 1 x Porta LED
- 4 x Piedini di gomma adesivi
- 1 x LED (un colore a scelta)
- 1 x Resistenza per il LED
- 1 x Manopola
- 1 x Potenziometro da 100k logaritmico
- 1 x Transistor MPSA13
- 1 x Diodo 1N914
- 1 x Resistenza da 10k
- 1 x Condensatore da 4.7uF
- 1 x Condensatore da 100nF
- 3 x Socket pin in linea

Guida al primo pedale fatto in casa

Non ho indicato lo schema nè il layout del progetto, nemmeno il wiring per collegare la board con i jack, il LED e il footswitch. Sono tutte cose che potrete trovare facilmente in rete.

Partiamo dal layout: deve essere già verificato, ovvero già costruito da qualcuno per essere sicuri che funzioni.

1. Prendiamo la stripboard e ritagliamola a misura secondo il layout.
2. Con una punta da trapano - io ne uso una da 4mm - interrompiamo le strisce se il layout lo prevede.
3. Con il tester assicuriamoci che non ci sia continuità nell'interruzione.
4. In caso fossero previsti nel layout dei jumper, ovvero collegamenti tra delle strisce, si possono usare dei pezzi di cavi, oppure i reofori dei componenti quali le resistenze per esempio.
5. Col tester verifichiamo i collegamenti appena fatti.
6. Saldiamo i componenti in ordine di grandezza, dal più minuto al più ingombrante. Resistenze, diodi, condensatori (dal più piccolo al più grande), transistor.
7. Attenzione, è buona norma non saldare i transistor direttamente sulla board, ma usare tre socket pin in linea. Saldarli per primi è più comodo.
8. Tagliare i cavi per una lunghezza di circa 10cm e spellarne le estremità. Usare cavi di diverso colore aiuta a identificarli.
9. Saldare i cavi sulla board.
10. Saldare i cavi sul potenziometro del volume.
11. Inserire sui socket pin il transistor.
Se si sbaglia a saldare qualche componente si può usare il succhiastagno per dissaldarlo.

Il circuito è completo. Quindi prima di andare oltre dovremo vedere se funziona.
Il test del circuito non lo fa quasi mai nessuno dei principianti del DIY, e invece io lo consiglio sempre anche agli esperti. Questa è l'unica cosa che voglio mostrare perché si potrebbe trovare con un po' di difficoltà a capirlo o trovarlo in rete. L'immagine illustra come collegare tutte le parti per vedere se il circuito funziona.

Guida al primo pedale fatto in casa

Consiste nel collegare tramite le clip i connettori jack e l'alimentazione tramite una batteria da 9v, quindi avrete la chitarra collegata direttamente al circuito e da qui all'amplificatore. Tenete bassi i potenziometri del volume del circuito e dell'amplificatore ed evitate di scuotere i cavi per non provocare rumori forti e improvvisi durante il test.
Se non funziona (o non funziona in maniera corretta), controlliamo per prima cosa se abbiamo collegato bene tutte le parti nel fare il test, se è tutto corretto allora dobbiamo fare alcuni controlli sul circuito, perché deve esserci un errore da qualche parte. Ma per il debug vorrei che approfondiste da soli la questione, altrimenti l'articolo diventa troppo lungo e dispersivo.

Alcuni preferiscono fare il wiring (i collegamenti delle parti esterne alla board) direttamente nel box (una volta forato) per una questione di ordine dei cavi. Se siete alle prime armi, io consiglio di fare comunque tutti i collegamenti dei cavi del circuito fuori dal box con il test del circuito e vedere fin da subito se il circuito funziona. Perché, se una volta completato il wiring e nel primo test constatiamo che il suono in bypass funziona e con l'effetto attivo no, non possiamo sapere se c'è semplicemente qualcosa che non va nel sistema di switching o proprio nel circuito. Una volta assicurati che l'effetto funziona a dovere, qualora i collegamenti dei cavi dovessero essere troppo caotici e disordinati, si potrebbero anche rifare quando si inserisce la board nel box. Se con nostro piacere possiamo constatare che il circuito funziona bene, possiamo occuparci ora del box di alluminio.

Aiutandoci col template foriamo con il trapano. Io fisso il box su un banco da lavoro pieghevole e foro a mano, riesco a essere abbastanza preciso. Bisogna usare un punzone (io mi arrangio con poche martellate su un chiodo sufficientemente grande) per segnare il centro del foro e poi poggiare la punta del trapano e forare. Comincio con punte sottili e poi passo a una punta graduata con gradini ogni 2mm, per le misure dispari allargo i fori con un alesatore.

Avvitiamo sul box i jack input e output, il dc jack e il porta LED inserendo il LED. Quindi si possono fare i collegamenti seguendo il wiring di riferimento, poi lo si alimenta e lo si testa. Se tutto funziona si può chiudere il box, mettere i piedini di gomma sotto, mettere la manopola sul box, e suonare.

Guida al primo pedale fatto in casa

Volendo è possibile comprare un box colorato o colorarlo in seguito, oppure lasciarlo naturale o lucidarlo. Ci sono anche diverse tecniche per poter fare la grafica. Ma ho scelto di tralasciare anche questa parte.

Per concludere, in generale consiglio di:
- forare il box solo dopo essere riusciti a far funzionare bene l'effetto, sia perché siamo sicuri che possiamo portare a compimento il lavoro, ma anche perché possiamo capire solo in seguito se il suono del pedale è di nostro gusto, in caso non lo conoscessimo già. Se il pedale non ci piace i componenti sono bene o male tutti recuperabili e riciclabili per altri progetti, compreso il box che - appunto - non abbiamo ancora forato
- fare attenzione alla scelta del template, prendere bene misura dell'ingombro interno dei potenziometri, jack, DC jack LED e footswitch
- misurare col multimetro tutti i componenti misurabili e leggere il codice stampato quando c'è prima di saldarli e anche una volta saldati. Verificare sulla board la continuità o laddove la continuità non dovrebbe esserci. Essere sicuri che il componente sia saldato bene può evitarci di andare a cercare l'errore in mezzo a tutti i componenti
- controllare se ci sono contatti con lo stagno non voluti tra le strisce, anche passandoci in mezzo la lama del taglierino se serve.

L'argomento è vasto, l'esperienza fa tanto ma quella bisogna farsela da soli. Ho cercato di rendere al meglio almeno l'idea dei vari passaggi in maniera più comprensibile possibile risparmiando i dettagli che dovranno essere affrontati con calma, poco alla volta e singolarmente.
Ho volutamente evitato di approfondire alcuni punti e di inserire i link di tutto quello che occorre esattamente, persuadendo i lettori di quest'articolo a farsi strada nel mondo dei pedali DIY con le proprie forze, la propria curiosità e la propria volontà. Vorrei che questo articolo non fosse semplicemente la guida unica e definitiva su come costruire un pedale, ma solo un punto di partenza che spronasse gli appassionati anche a fare da soli, che poi è il concetto del DIY.
Arrivederci e Buon DY a tutti.
effetti e processori fai da te gli articoli dei lettori
Link utili
Perché costruire (o no) un pedale
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di Sykk [user #21196]
commento del 07/03/2018 ore 09:04:56
Bell'articolo.
Un altro motivo per cominciare dai fuzz è che oltre essere quasi tutti semplici da fare, sono tra gli effetti che costano di più quando li compri già fatti.
Io ho costruito un fuzz factory a un quinto del costo dell'originale, e con un layout dei controlli più bello (per me) e che non ti fa rischiare di muovere i controlli quando premi lo switch.
Per chi si vuole buttare nel mondo del DIY, consiglio anche una lettura di questo mio articolo, ci sono un paio di dritte per la costruzione:
vai al link
Rispondi
di ScissorHands [user #46126]
commento del 07/03/2018 ore 11:35:55
Grazie per la segnalazione del tuo articolo.
Rispondi
di MuddyWaters [user #47880]
commento del 07/03/2018 ore 09:28:12
Non è assolutamente vero che "fare un fuzz" sia facile. Oddio... farlo non è difficile. E' difficile farlo funzionare e suonare come deve suonare che è complicato. Io trovo molto più semplice iniziare da un booster. Un bel preamplificatorino basato su un operazionale o su transistor di un tipo che non bisogna stare troppo attenti all'HFE. Ce ne sono alcuni che veramente sono tre o quattro componenti e comunque danno soddisfazione. Paradossalmente io trovo più complicato fare un FUZZ FACE che un Tubescreamer. Anche se il TS sono molti più componenti lo monti e se l'hai montato bene è fatto. Suona e basta. Il FUZZ FACE invece ha bisogno dei transistor al germanio che devono essere matchati ed accoppiati. Là si perde veramente la testa. In più ci sono tutta una serie di questioni di posizionamento che sembra non facciano differenza in teoria ma possono invece determinare un pedale che suona bene da uno che suona male. Almeno io ho sempre costruito pedali enormi senza problemi e poi per fare dei FF che suonassero "COME DICO IO" ho dovuto studiare e provare per anni.
Rispondi
di vicky utente non più registrato
commento del 07/03/2018 ore 09:32:03
Muddy, concordo su tutto quanto hai scritto
Rispondi
di MuddyWaters [user #47880]
commento del 07/03/2018 ore 09:37:57
Grazie. Non ti dico poi se metti in mezzo i J201 o le induttanze dei WAH. Là veramente c'è il pericolo "camicia di forza". Infatti i J201 non li uso più. Quando vedo un progetto basato sui J201 passo direttamente avanti. Suonano da dio ma sono veramente troppo instabili.
Rispondi
di vicky utente non più registrato
commento del 07/03/2018 ore 10:09:22
e, oltre a quanto detto sull'HFE, un altro aspetto assolutamente trascurato è la questione stabilità termica, assolutamente fondamentale per i transistor al germanio
Rispondi
di MuddyWaters [user #47880]
commento del 07/03/2018 ore 10:10:45
Esatto. Mettici pure quello. Se non lo sai e fai un FF al germanio ad agosto sarai certamente persuaso dall'idea di aver sbagliato qualcosa. Invece è tutto perfettamente normale. :D
Rispondi
di vicky utente non più registrato
commento del 07/03/2018 ore 10:12:07
ah ah è vero!! E' un prodotto stagionale, acerbo d'inverno e maturo d'estate....
Rispondi
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di MuddyWaters [user #47880]
commento del 07/03/2018 ore 10:14:54
Però quando è maturo ed è fatto bene suona veramente una BOMBA! :D
Rispondi
di ScissorHands [user #46126]
commento del 07/03/2018 ore 11:34:38
Era proprio per questo che ponevo il discorso sul grado di difficoltà, che non dipende esclusivamente dal numero dei componenti, ma anche da una serie di altri fattori elencati nei commenti sopra.
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 07/03/2018 ore 10:33:21
Articolo interessantissimo. Ne approfitto perchè mi sono cimentato in alcune semplici progetti (boost e clone di mxr dist+), ma vorrei realizzarne uno assai più complesso: l'idea di base è quella del tight metal pro, che però non intendo acquistare perchè il suono non mi piace. Si tratta di avere in un unico pedale distorsore, boost e due loops, uno dei quali si attiva a pedale spento, l'altro solo quando attivo il boost. Quindi vi chiedo due cose: in giro su internet ho visto parecchi schemi del suddetto pedale, ma non sono in grado di capire quale possa essere un buon riferimento; lo schema poi andrebbe "corretto" perchè il tight metal ha tre loops, a me ne bastano due (anche per incasinarmi di meno nella realizzazione) e vorrei il boost indipendente dal distorsore, cioè che funzioni anche a pedale spento, per dare una spintarella ai clean quando serve. Preciso che per la realizzazione pratica mi aiuterà persona tecnicamente abile, per cui non farei affidamento sulla mia scarsa esperienza, perciò non scrivetemi: "astieniti perchè non ce la farai" (che comunque se fossi solo è vero).
Grazie e ciao
Rispondi
di ScissorHands [user #46126]
commento del 07/03/2018 ore 11:48:35
Rispetto ad un boost semplice e al MXR Dist+ Il Tight Metal Pro è molto più complesso, il mio consiglio è di provare almeno un altro pedale di difficoltà intermedia.
Il Tight Metal Pro non lo conosco bene, mi sono studiato il modello base però. Magari come esercizio potresti provare prima quello base, anche se comunque un tantino complicato potrebbe esserlo. Magari parte da quello base e aggiunge quello che vuoi.

Parlarne qui è un po' difficile, se ti iscrivi su Fennec Electronics o DIY Italia si potrebbe discuterne certo molto meglio.
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 07/03/2018 ore 12:19:18
Grazie per la risposta. Come scrivevo, sono ben conscio del maggior tasso di difficoltà e per questo ho richiesto l'aiuto di un tecnico elettronico che, per hobby, suona la chitarra: da solo non affronterei mai l'opera e siccome mi sono rivolto ad un paio di produttori artigianali, ma non mi hanno fumato di striscio (immagino perchè ho chiarito subito che non intendevo utilizzare i loro circuiti per la distorsione), ho "ripiegato" sul fai da te assistito. Ti ringrazio per le indicazioni, mi iscriverò subito ai due siti/canali (?) che hai indicato.
Ciao
Rispondi
di Maffedrums [user #17755]
commento del 07/03/2018 ore 11:11:02
complimenti per l'articolo, anche io anni addietro volevo iniziare a costruire qualcosa ma non ho avuto la tua costanza.
ti chiedo un aiuto, io sono totalmente a digiuno di 2elettronica" puoi segnalarmi qualche link dove sia spiegato almeno come leggere un circuito seppur semplice?
Mille grazie
Rispondi
di ScissorHands [user #46126]
commento del 07/03/2018 ore 11:28:59
Ti rimando alla lettura del primo articolo che ho scritto per avere un'introduzione all'argomento:
vai al link

E ti segnalo quelli che ritengo i principali forum italiani sull'argomento:
vai al link
vai al link
Troverai tutte le risposte possibili.

Se conosci un po' l'inglese uno sguardo anche qui può essere utile:
vai al link(DIY_FAQ)
Rispondi
di screamyoudaddy [user #37308]
commento del 07/03/2018 ore 11:31:08
Se posso consigliare, la breadboard per vedere se un circuito funziona e operare modifiche è la salvezza! Certo alcune interferenze possono esserci rispetto a quando il tutto sarà inscatolato, soprattutto potrebbero ronzare dei cavi non isolatissimi o ad esempio in un Fuzz germanio, visto che se ne parla, potrebbe cambiare il suono, dato che a scatola chiusa il calore sarà meno dissipato. Se interessa, sempre per i Fuzz germanio, un buon trucco è l'uso di un diodo al germanio per bilanciare "l'umore" dei transistor a seconda della temperatura ambientale. Si trova tutto in rete.
Come primi circuiti da vedere io in realtà consiglio modifiche a pedali. Semplici e davvero utili.
Rispondi
di leoelle [user #45554]
commento del 07/03/2018 ore 11:53:54
Buongiorno, approfitto per chiedere se qualcuno sa dove posso trovare le istituzioni per trasformare un crubaby in un pedale d’espressione da collegare ad una helix. Grazie in anticipo
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 08/03/2018 ore 12:24:46
Se Line6 non ha cambiato rispetto alla serie M e ai vari POD, il pedale di espressione deve fornire semplicemente un valore di resistenza variabile.
Questa resistenza non deve andare oltre i 20kohm altrimenti il dispositivo controllato va in confusione.
Io ho realizzato un pedale di espressione con un vecchio pedale volume comprato a 15 euro, mettendoci dentro un potenziometro da 10kohm e portando al Line6 il contatto centrale più uno degli altri due a caso.
Funziona benissimo.
L'importante è che il potenziometro abbia le dimensioni identiche a quelle del potenziometro originale, solo per questioni di montaggio meccanico.
Però se hai un Crybaby che funziona io userei quello come wah, e il pedale dell'Helix per volume e whammy.
Rispondi
di leoelle [user #45554]
commento del 08/03/2018 ore 13:06:15
Grazie mille. Per caso conosci qualche schema elettronico che possa fornire al mio "tecnico"? Il fatto è che vivo a Capo Verde e non ho modo di parlare con tecnici esattamente competenti...
Rispondi
di ScissorHands [user #46126]
commento del 07/03/2018 ore 12:21:5
Non conosco il prodotto, ma se ho ben capito vorresti collegare un pedale d'espressione alla Helix della Line 6 al posto dell'originale acquistabile a parte?
Posso dirti che è possibile convertire il circuito del CryBaby in un pedale d'espressione con una piccolissima modifica, e con un'interruttore a levetta puoi scegliere tra CryBaby e pedale di espressione. Ma il suo utilizzo non è ottimale. Il volume diventa molto basso ma non si azzera completamente, e sembra che abbassando il volume si perdano un po' di frequenze alte.
C'è poi un altro metodo per trasformarlo in un pedale d'espressione più autentico. Non l'ho mai provato personalmente ma questo metodo mi pare che escluda il circuito del wah sfruttando solo il potenziometro del pedale, ma con l'effetto collaterale che il pedale funziona al contrario. È spingendo il piede in avanti che abbassi il volume.

Per quanto riguardo l'utilizzo che devi fare di un pedale d'espressione nel tuo caso bisognerebbe conoscere meglio la Helix e il suo pedale d'espressione.
Rispondi
di leoelle [user #45554]
commento del 08/03/2018 ore 13:08:26
Grazie, no, vorrei farlo diventare esclusivamente pedale d'espressione. La helix ha già tutti gli wha che mi interessano. E non deve assolutamente perdere volume od influire sul segnale. Grazie di nuovo
Rispondi
di screamyoudaddy [user #37308]
commento del 07/03/2018 ore 18:21:52
Beh, il wah usa di solito pot da 100K, quindi avresti già da capire che valore chiede la Helix. Inoltre il wah lima la fine corsa non arrivando a zero ma lasciando un margine da 1K in giù, per evitare troppa fruscia e frequenze davvero acute. Dovresti regalarlo quindi in modo che la fine corsa (tutto giù sulla punta) siano 0K col tester. Resta il problema 100K massimi (di solito nemmeno ci si arriva, causa i piedini fine apertura) che dipende appunto dalla Helix.
Di solito mi pare che per l'espressione si usino 10K o 50K. Infine attenzione anche a quale jack e collegamento chiede la Helix, TS, TRS, cablaggio particolare, insomma va visto.
Rispondi
di leoelle [user #45554]
commento del 08/03/2018 ore 13:09:42
Grazie delle delucidazioni. Hai qualche sito a cui possa riferirmi per entrare più nel dettaglio?
Rispondi
di screamyoudaddy [user #37308]
commento del 09/03/2018 ore 11:30:07
Intendi per le modifiche o per cloni?
Troppi ce ne sono... Basta che scrivi in inglese il nome del pedale e schematic e trovi il mondo. Per le modifiche di solito usano il termine mod. Quando uno diventa più pratico è bello modificarsi anche il proprio ampli. Io ad esempio ora ho un 3 canali. Ho doppiato il distorto, per il momento solo master-volume, ma aggiungere la eq a 3 bande è solo questione di voglia... :D
Rispondi
di leoelle [user #45554]
commento del 09/03/2018 ore 13:07:59
Greazie, perfetto. Se interessasse a qualcun altro ho trovato, grazie alle dritte di @screamyoudaddy, questo link: vai al link .

Ciao
Rispondi
di Oblio utente non più registrato
commento del 08/03/2018 ore 08:11:0
Bellissimo articolo su un'affascinante argomento.
Ciao,intanto ti ringrazio per le dritte , personalmente ho costruito mediante kit i miei 4 pedalini (due di essi li ho recensiti qualche giorno fa'), ho potuto rilevare i limiti componentistici di alcuni e provare a migliorarli ottenendo un discreto risultato ,a mio parere.
Tuttavia con questo articolo mi e' venuta voglia di realizzare qualcosa da zero, in particolare un od con caratteristiche vicine all'ecstasy della Bogner. Tempo fa avevo rimediato delle pbc preforate delle dimensioni 100X 70 mm circa.
Secondo te posso tagliarle in due tre parti?
Non credo sia un problema visto che i collegamenti Ponte tra un foro e l'altro li faccio col cavetto...tu che dici? E poi il circuito da realizzare posso personalizzarlo e decidere le distanze tra un componente e l'altro? Infine cosa intendi quando dici " mettere i componenti in ordine dal piu' grande al piccolo?Ti riferisci alle impedenza, Ohm o dimensioni reali?
Grazie ancora per l'articolo e anticipatamente per gli eventuali chiarimenti. I miei sinceri auguri per le prossime realizzazioni.
Rispondi
di screamyoudaddy [user #37308]
commento del 08/03/2018 ore 11:56:02
Puoi tagliare pcb o millefori come vuoi, basta che non recidi tracce che ti servono.
Usa un taglierino ben affilato per inciderla e poi spezzala a mano. Per l'ordine credo intenda dal più basso, quindi prima diodi e resistenze (e qualche ponticello) e poi IC e quindi transistor e condensatori in ordine di altezza.
Rispondi
di Oblio utente non più registrato
commento del 08/03/2018 ore 12:55:47
Grazie mille per i chiarimenti ....Buona giornata! ;)
Rispondi
di ScissorHands [user #46126]
commento del 08/03/2018 ore 13:09:54
Le board le tagli nella misura indicata nel layout del progetto: (per esempio 8 strisce per 10 fori), proprio come dice screamyoudaddy.

Dal grande al più piccolo intendevo semplicemente in ordine di grandezza del componente. Per comodità. Io saldo in questo ordine: jumper (i ponti), socket pin, resistenze, diodi, condensatori, socket IC.

Credo che tu possa trovare qualcosa di verificato dell'Ecstasy della Bogner. È abbastanza simile al Timmy, se non ricordo male. Fai tanta ricerca, leggi cosa dicono del pedale, delle caratteristiche, eventuali modifiche al circuito in termini di valore dei componenti, o aggiunte, ecc.
Rispondi
di Oblio utente non più registrato
commento del 08/03/2018 ore 14:12:0
Ti ringrazio per tutto.
Sei stato illuminante..Ciao!
Rispondi
di Oblio utente non più registrato
commento del 11/03/2018 ore 11:21:19
Ultima domanda ,se ti capita di rileggere .Ho visto il layout del wampler ectasy (che non e' il bogner ma mi aggrada forse di piu')e non comprendo cosa rappresentano i quadratini rossi col punto in mezzo ,Saran forse i punti d'attacco dei jump per caso?
Rispondi
di ScissorHands [user #46126]
commento del 11/03/2018 ore 14:23:27
I quadratini rossi sono delle interruzione nelle strisce di rame.
Ma se cerchi i forum che ho indicato prima in quest'altro commento: vai al link troverai tutte le risposte o potrai fare le domande che vuoi.
Buona avventura!
Rispondi
di Oblio utente non più registrato
commento del 11/03/2018 ore 15:53:53
Quindi create ad hoc.Grazie per la pazienza , mi consultero' in quei forum ...con ammirazione....ciao!!;)
Rispondi
di superloco [user #24204]
commento del 09/03/2018 ore 14:54:37
bravissimo, complimenti
Rispondi
di screamyoudaddy [user #37308]
commento del 09/03/2018 ore 15:45:32
Non riesco a inserire link... Dico solo 3 parole, tanto per non fare i soliti nomi. Revolutiondeux, premierguitar, robrobinette. Buon divertimento e non rompete nulla ;)
Rispondi
di Lisso [user #45363]
commento del 15/03/2018 ore 15:30:05
Da qualche anno mi costruisco pedali, sempre e solo kit o semplici a/b switch, da un po' vorrei fare lo step successivo e a questo punto ho una domanda, meglio usare le stripboard o le millefori classiche? Pro e contro?
Rispondi
di ScissorHands [user #46126]
commento del 15/03/2018 ore 21:45:45
STRIPBOARD
Pro:
- Si trovano tanti layout
- Meno lavoro da fare
- Un po' più semplice anche con board grandi
Contro:
- Board un po' più grandi delle millefori

MILLEFORI
Pro:
- Board piccole
Contro
- Si trovano un po' meno layout
- Complesse con board grandi

In generale consiglio le stripboard, ma le millefori vanno bene con circuiti molto piccoli e se proprio non si travano layout su stripboard alternativi.
Rispondi
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