di redazione [user #116] - pubblicato il 27 marzo 2018 ore 14:00
Deitch si è distinto sulla scena batteristica mondiale come un musicista straordinariamente vivace e versatile: il suo batterismo è ricco di contaminazioni, prevelentemente ispirate dalla musica groove based (rap, hip hop, drum'n'bass, dubstep...) e la sua attività parallella di produttore musicale ( 50 Cent, Reggie...) ha contribuito a tenerlo costantemente aggiornato e permeabile a ogni possibile suggestione stilistica. Merito di questo eccletismo, una rosa di ascolti musicali sconfinata e uno studio minuzioso di svariati generi. Tra questi, un posto di rilievo spetta al reggae, influenza di cui Deitch ci parla in questa lezione.
Deitch non perde occasione per insistere sull'importantaza dello studio approfondito di diversi generi musicali. “Io sono sostanzialmente calato in un tipo di musica essenzialmente ritmica, groove-based, ma ho costruito questo stile, queste competenze soprattutto studiando a fondo i classici, ascoltando e suonando i dischi dei grandi artisti. E non è una cosa che puoi improvvisare: è un duro e lungo lavoro da fare con tempo e passione."
Tra i generi che Deitch ha approfondito in maniera meticolosa, oltre al funk, uno spazio privilegiato spetta alla musca reggae. "Me ne stavo a suonare per ore con i dischi di Bob Marley in cuffia, facendo ogni sua canzone. E ci andavo dietro, cercavo di riprodurla nei dettagli, in ogni sfumatura e intenzione. Concentrandomi, in particolare, su charleston che doveva fare e seguire, lo stesso lavoro della chitarra"
Addentriamoci nell'approccio di Deitch a questo genere, analizzando i due esempi da lui suonati durante l'intervista.
Il batterista propone due groove di origine giamaicana: il primo smaccatamente reggae, il secondo dancehall. ( La dancehall è, alla sua origine, semplicemente uno stile di reggae più povero ed essenziale. Nel tempo si èsviluppata invece come quella porzione di reggae più fertile alle contaminazioni con elettronica, drum machine, sulle cui basi si è sviluppato il raggamuffin. NDR)
Il primo groove è esemplificatio, proprio dell'approccio del charleston ammiccante al lavoro della chitarra ritmica reggae: gli accenti sono sul battere del secondo e quarto movimento.
In questo pattern esce, inoltre, una caratteristica del playing di Deitch: l'utilizzo di abbellimenti capaci di emulare un delay sul rimshot del rullante.
Questo effetto è ottenuto grazie a un sapiente uso di press roll in decrescendo, disposti in tezine in due all'interno del pattern.
Nella trascrizione si presti attenzione ai press roll presenti a partire dal levare del terzo movimento della quinta misura fino al levare del terzo movimento della settima misura.
Nel secondo esempio invece, è affrontato un groove dancehall. Anche qui è presente l'uso del press roll come abbellimento sulla quarta misura sul levare del primo movimento, battere del terzo, battere e levare del quarto.
Importante la dispozizione degli accenti sul charleston che cadono sul battere del secondo e quarto quarto.