VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE
Concerto del Primo Maggio: scarsa attenzione alla musica.
Concerto del Primo Maggio: scarsa attenzione alla musica.
di [user #116] - pubblicato il

Come tutti i grandi eventi musicali trasmessi in televisione, anche il concerto del Primo Maggio, nell'era dei social, lo si segue con un occhio rivolto allo scherzo della Tv e l'altro a quello del tablet, per leggere i commenti della comunità di musicisti e addetti ai lavori. Tra i tanti, ci ha colpito quello non propriamente morbido di Chicco Gussoni, eccellenza della chitarra elettrica italiana e session man tra i più autorevoli del nostro paese.
Ieri, a proposito del concerto del Primo Maggio, Chicco Gussoni ha scritto:
"Una volta al concerto del Primo Maggio venivano invitati cantanti e musicisti degni di essere chiamati tali. 
Capisco i cambi generazionali ma la mediocrità e la totale mancanza di preparazione, l’inesistente educazione musicale ,continua in maniera imperdonabile ad affossare l’Arte di fare Musica. Questa cosa mi rattrista. Per fortuna in questa “desolazione musicale” alcuni artisti ( unici ad essere chiamati tali) hanno alzato il livello. Per rispetto non farò nomi di nessuno...accendete e guardate da voi...non è difficile.​​​"


Lo abbiamo raggiunto telefonicamente per farci spiegare il suo disappunto e fare qualche riflessione sulla scena musicale attuale.

Concerto del Primo Maggio: scarsa attenzione alla musica.

Chicco tu hai mai suonato al concerto del 1° Maggio?

Certo, diverse volte. Con Franco Battiato, Biagio Antonacci…ricordo di essermi esibito in un’edizione nella quale c’era Robert Plant. Ma ne ricordo altre nelle quali, se non sbaglio, c’era addirittura Bob Dylan. Era una data che aspettavo con emozione perche era un contesto importante, un concerto, un evento in cui comunque la musica era assolutamente protagonista. Sembrava di essere a uno di quei grandi festival di oltre oceano. Si respirava quella stessa aria.

Mentre dell’edizione di ieri che dici?
Prima di ogni altra considerazione voglio  fare un grosso complimento allo staff tecnico che ha fatto funzionare tutto alla grande. I cambi palco, l’audio. Non è facile gestire una situazione in cui si succedono così tanti artisti e con esigenze così differenti. Da quello che ha le sequenze a quello, come Max Gazzè, che arriva con l’orchestra al completo.

Concerto del Primo Maggio: scarsa attenzione alla musica.

Io però mi riferivo alle proposte musicali…
Nelle nuove leve, nelle nuove proposte musicali non mi è piaciuto vedere una così scarsa attenzione alla musica. Ho sentito troppe sequenze, leggerezze tipo l'auto tune sulla voce lasciati aperti anche mentre l’artista parlava. Poca ricerca armonica. Scarsa capacità di tenere il palco, di instaurare un rapporto con il pubblico…ma in generale, lo ripeto, poca attenzione per la musica.

Non pensi che magari, semplicemente, si tratta di proposte artistiche che non ti piacciono?
No, perchè io non posso dire che, per esempio, il rap sia il mio genere preferito. Ma quando mi sono trovato di fronte alle proposte musicali di Eminem o Snoop Dogg, ho subito percepito una sostanza, uno spessore artistico importante. O, per restare in Italia ti menziono Fabri Fibra: il genere che fa, ovviamente non è propriamente il mio, ma riconosco la qualità e il valore artistico di quello che fa.
Invece ieri, ho avuto davvero la sensazione di trovarmi di fronte a proposte artistiche che avessero poco da dire...

Ti riferisci ai testi?
No, non necessariamente. L’artista è chi riesce a mettere in musica la propria sensibilità: e questo non solo nei testi ma proprio nella maniera in cui esegue, compone la sua musica. Prima ho nominato Gazzè: penso, per esempio, a lui. E’ un maestro. Si sente che è uno che ha studiato, capace se si siede al pianoforte di lavorare in maniera consapevole a un arrangiamento. Ieri ho ascoltato troppe cose che suonavano come fatte semplicemente ad orecchio, giri armonici sempre uguali e dei pezzi che non parevano altro che una voce sovrapposta ad un beat. Che è sempre quello che noi chiamavano groove; ma ora si chiama beat…(risate)

Mi pare di capire tu stia contestando proprio lo spessore di certe nuove proposte...
Guarda te la metto così: immaginiamo che io, così, faccia un quadro. Bene, ora supponiamo che io accosti il mio a un quadro di Picasso. A chiunque abbia un pizzico di sensibilità, cultura, apparirà chiaro che da una parte c’è un’opera che ha dietro un artista, una tecnica, una profndità e dall’altra, semplicemente, una schifezza…
Ora, senza essere così estremi, devo dire che ieri si è proprio visto, in maniera marcata, il divario tra l’attenzione e la capacità di fare musica delle vecchie generazioni rispetto alle nuove leve.

Concerto del Primo Maggio: scarsa attenzione alla musica.

Però è una questione generazionale: da sempre i nuovi generi e le nuove proposte spiazzano, se non addirittura sconvolgono,  la scena preesistente…
Verissimo. E’ una questione generazionale di sicuro: io ascoltavo i led Zeppelin, i Deep Purple e sono certo mio padre si domandasse che diavolo di musica stessi ascoltando! Vero è però, che quelle band hanno cambiato la storia della musica e ancora oggi comperiamo e ascoltiamo i loro dischi...

Sì ma Deep Purple e Led Zeppelin erano band straordinarie dal punto di vista strumentale. Io parlo di proposte più di rottura come il punk, la cui pronuncia musicale allora, era considerata scandalosa. Eppure hanno cambiato allo stesso modo il corso della musica…
Guarda, io sono diplomato in Oboe. E quando uscì “Never Mind The Bollocks” dei Sex Pistols ero uno studente del Conservatorio. Eppure quel disco me lo comperai di corsa perchè ero stregato da quei riff di chitarra. Da pezzi come “God Save The Queen”…insomma, c’era una certa consistenza musicale. Ricordo anche un live dei Ramones che acquistai…

Insomma, non è il genere che fai è il come lo fai…
Certo: in qualunque ambito artistico conta prima di tutto come fai le cose. E’ importante prima del cosa, la qualità di come la proponi. Eppure alle nuove generazioni di ascoltatori queste nuove leve di artisti piacciono. Si tratta di generazioni penalizzate da una certa povertà di ascolti.
Del resto il concerto del Primo Maggio è sempre stato uno specchio della situazione musicale del paese e la scaletta degli artisti che si sono esibiti ha sempre rivelato e assecondato i gusti del pubblico. 

Concerto del Primo Maggio: scarsa attenzione alla musica.
Link utili
Il sito di Chicco Gussoni
Nascondi commenti     52
Loggati per commentare

di LuigiFalconio85 [user #42411]
commento del 02/05/2018 ore 14:56:36
ma perchè quelli di ieri erano musicisti? non me ne sono accorto...
Rispondi
di fender66 [user #1640]
commento del 02/05/2018 ore 15:14:2
Direi che non fa una piega....
Rispondi
di Gasto [user #47138]
commento del 02/05/2018 ore 15:30:27
3 cose mi vengono in mente:
1) il commento di Gussoni sullo stato della cultura musicale (e non, aggiungo io) in declino mi tova d'accordo e mi rattrista.
2) CGL, CISL e UIL, che organizzano il concerto sono rimasti senza soldi evidentmente e hanno invitato quello che potevano permettersi con il BDG a disposizione
3) Se è gratis, non possiamo lamentarci più di tanto del concerto in sè...
Rispondi
di MrGi [user #33656]
commento del 02/05/2018 ore 19:45:1
Perchè, scusa l'ignoranza, ma per i diritti televisivi non prendono nulla? Ci sono tante band moooolto piu professionali che prendono meno
Rispondi
di tormaks [user #26740]
commento del 03/05/2018 ore 18:19:36
Punto 2....errata corrige: a CGIL CISL e uil nn interessa più il mondo del lavoro.... figuramoci il concerto del primo maggio.......
Rispondi
di f.n [user #3760]
commento del 02/05/2018 ore 15:38:46
Chicco solleva un tema dal punto di vista del musicista, ma tutte le manifestazioni sociali denotano il pressappochismo e la perdita della capacità di distinguere la qualità dalla MXerda.
Le case editrici fanno selezione, ma i blogger fanno da padrone (e ci sarà anche qualcuno bravo, ma nella massa si perde).
La politica non né parliamo...
Tutti Masterchef.
Tutti esperti da Wikipedia, tutto col sapere condiviso e superficiale.
L’ignoranza dei numeri che vince sulla cultura, che oggi è tanto “snob”...
Questa di cui parla Chicco è una delle tante e manifeste espressioni dello stesso fenomeno.
Federico
Rispondi
di telecrok [user #37231]
commento del 02/05/2018 ore 15:55:28
E' una situazione generalizzata, è un'epoca triste e sconsolante, attraversiamo tempi poveri e barbarici, dove il raggiungimento del successo, subitaneo ed a poco prezzo, sono l'imperativo.
Così nel cinema, così nelle arti grafiche e figurative, nella letteratura e via via in genere tutte le arti, pertanto la musica non è certo immune a questa situazione deprimente e sconsolante, pochezza, ripetitività e scarsa qualità generalizzata sono il denominatore comune, la parola d'ordine sono quantità e basso costo che poi tanto basso non è, ma li dipende dai casi........., dipende...
Rispondi
di Mariano C [user #45976]
commento del 02/05/2018 ore 16:05:54
Non è un problema di cultura musicale ma di cultura imprenditoriale. Di giovani bravissimi a suonare ce ne sono sempre di più ed anche molto preparati e diversificati come proposte. Semplicemente non vengono chiamati a suonare a questi eventi dove chi ci mette i soldi va sul sicuro col pop costruito a tavolino che è lo stesso che fa classifica, anche se suonato da cani.
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 02/05/2018 ore 17:34:36
Giusto
Amen
Punto
Finito
:-)
Rispondi
di telecrok [user #37231]
commento del 03/05/2018 ore 09:32:44
Non è un problema di cultura musicale? Forse hai ragione, è un problema di cultura e basta.
Sono tempi bui fidati e andiamo sempre peggio.
Rispondi
di Mariano C [user #45976]
commento del 03/05/2018 ore 11:53:17
non sono d'accordo, i miei dischi preferiti sono quasi tutti fatti dopo il 2000, spesso il 2010. stessa cosa per l'arte e i libri, la nostra epoca è ricolma di artisti notevoli. di certo non li trovi in tv in radio o al baraccone del primo maggio, ovvio
Rispondi
di MTB70 [user #26791]
commento del 07/05/2018 ore 10:00:08
In parte sono d'accordo con te, nel senso che penso anch'io che qualcosa ci sia in giro, e anche che manchino gli imprenditori capaci di mettere in evidenza quel qualcosa. Ma assolvere il pubblico non mi pare corretto - la sua bella fetta di responsabilita' ce l'ha eccome. Una volta la massa non aveva gli strumenti per dotarsi di una cultura, lavorava e non poteva studiare, e aveva dei gusti meno consapevoli e vari. Da tempo abbiamo tutto a disposizione gratis, sul nostro schermo di computer o telefono. NON CI SONO SCUSE. E invece di migliorare, il gusto della massa (uso questo termine per far capire che parlo dei grandi numeri, non di individui) continua a peggiorare, passano cose sempre piu' semplificate e ridotte all'osso. Paradossalmente, ne sapevano di piu' quelli che una volta lavoravano come delle bestie in miniera, di questi giovani che hanno tutto il mondo nel palmo della mano e non sanno che farsene. Questo e' fondamentale, perche' i discografici possono pure proporre delle schifezze, ma se la gente avesse un minimo di buon gusto le rispedirebbe al mittente complete di pernacchie. Invece no, se le fa andar bene...
Rispondi
di screamyoudaddy [user #37308]
commento del 02/05/2018 ore 16:16:32
Non ricordo qualcosa di interessante da metà o al massimo fine anni 90. E parlo di internazionale. Figuriamoci da noi...
Rispondi
di BBSlow [user #41324]
commento del 03/05/2018 ore 09:30:25
Concordo.
Rispondi
di 5maggio2001 [user #36501]
commento del 02/05/2018 ore 16:34:09
io rispetto Gussoni, pero' devo dire che se i "VERI" musicisti suonano con NECK, la Nannini ecc.. non possono poi lamentarsi se la musica non è la cosa importante al concerto del primo maggio..
Invece di portare avanti il POP, che portino avanti il rock, il funk, il blues, magari la musica riprende importanza....
Rispondi
di Gianni Rojatti [user #17404]
commento del 02/05/2018 ore 17:25:15
Ciao,
il senso del discorso di Chicco è proprio un altro. Non importa cosa o con chi suoni ma come lo fai.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 04/05/2018 ore 15:44:12
Il discorso che ha fatto Gussoni è certamente condivisibile, ma ci sono dei però.
Intanto sul "come lo fai" stenderei un velo pietoso sull'esibizione di una "big" come la Nannini, mi è venuto da cambiare canale.
Però è anche vero che per me a volte è importante cosa suoni, perché con tutto il rispetto per la Consoli, a me la sua musica mette una gran tristezza, l'ho vista molto fuori contesto.
Poi possiamo anche parlare di tutto il resto.
Diciamo che se questo è il panorama italiano, sorvolando sul "come lo fai".... ammazza.... molto triste.
Rispondi
di 5maggio2001 [user #36501]
commento del 10/05/2018 ore 13:40:58
secondo me se i professionisti si rifiutassero di suonare la chitarra nelle canzoni di NECK... il discorso cambierebbe, se tutti provassimo a fare rock :) ,che poi è quello che piace suonare al 90% dei chitarristi, il discorso cambierebbe;
un po' come fai tu che potresti suonare a sanremo e leggere le note, invece fai quello che ti piace
Rispondi
di FrankieBear [user #29169]
commento del 03/05/2018 ore 09:24:02
ciao! è una questione che qualche anno fa mi ero posto anche io, ma la mia conclusione era stata diversa: è gente che lavora nell'ambito della musica e, in questo momento, il lavoro proviene dal pop, che la cosa piaccia o meno.
al contempo è gente che porta avanti dei propri progetti (vedi Luca Colombo o gli stessi chitarristi di vasco & co)..non ci vedo nulla di male, nè un "vendersi", tanto più che, come ha scritto anche Rojatti, portano un quid di qualità nel contesto in cui si trovano a suonare.
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 02/05/2018 ore 16:58:36
Sinceramente io lo stacco netto l'ho visto quando hanno smesso di invitare musicisti stranieri, perchè non ditemi che la Nannini o Antonacci valgono come Lou Reed. Pescando in Italia non so come si possa tenere alto il livello per ore di concerto. Poi per quanto concerne la "sparata" del musicista in esame, trovo piuttosto di basso livello dirle pesanti, tra social e intervista, e non fare uno solo dei nomi "incriminati". O si è espliciti, o si tace perchè queste denunce "contro ignoti" sono un po' tristi. Poi i discorsi Pop vs blues vs quel che volete, non contano: se il livello è alto, si ascolta (quasi) qualunque cosa, e si capisce di essere davanti ad una performance di livello.
Rispondi
di ADayDrive [user #12502]
commento del 02/05/2018 ore 17:30:44
Il concertone del primo maggio è rappresentativo del panorama musicale, senza dubbio, ma non credo sia solo un problema di basso budget/assenza di big stranieri, quanto piuttosto di oggettivo impoverimento dell'offerta musicale, e non solo in Italia. Se i sindacati si fossero rivolti a star straniere comunque avrebbero chiamato artisti con minimo trent'anni di carriera sulle spalle (basta guardare i concerti in giro per l'Italia quest'estate, non c'è nessun gruppo/artista che polarizzi il pubblico che non sia in giro minimo dagli anni '90). Secondo me il problema è che l'attuale industria della musica (e ci metto pure la scena USA e tutte quelle europee) non cerca più di promuovere e valorizzare talenti ma cerca solo di piazzare sul mercato prodotti, con tutti i meccanismi e le dinamiche del caso (studi di marketing, programmazione industriale, promozione). La riflessione vera è se il format "concerto" sia davvero storicamente attuale, o se non sia semplicemente derubricabile a "evento generico", tipo i dj che suonano per gli aperitivi nelle piazze. E' tutto troppo complesso, e personalmente non saprei dare nessuna risposta esauriente.
Rispondi
di MrGi [user #33656]
commento del 02/05/2018 ore 19:53:37
Mi ven da ridere perché stamani leggevo l'articolo su un quotidiano che lodava la Nannini perchè aveva dovuto ricominicare un brano per una indecisione...INDECISIONE?? HA DOVUTO RICOMINICARE?? dico ma questa canta da 3000 anni, prende un fracco di soldi e non sa gestire un errore live? Ma io le annullerei il cachet...
Rispondi
di Lisboa [user #47337]
commento del 02/05/2018 ore 20:43:24
In effetti il concerto di ieri è stato artisticamente di livello molto deludente. Nella mediocritá delle "nuove proposte" la Michielin sembrava Barbra Streisand.
Rispondi
di jack182 [user #41282]
commento del 02/05/2018 ore 21:07:58
Non potrebbe essere altrimenti. Tutto è cambiato, e queste sono le conseguenze. Le case discografiche anziché investire ormai sono agenzie che propongono pacchetti. Il pay to play è all'ordine del giorno, i pochi locali della vecchia guardia chiudono. Una volta gli endorser dei grandi marchi suonavano negli stadi, ora vediamo le signature degli youtuber. Se a questo aggiungiamo che molto probabilmente alle nuove leve di rock e derivati non gliene frega niente il quadro è completo.
Rispondi
di Baden [user #39846]
commento del 02/05/2018 ore 22:12:11
Quando ho visto i giovani saltare e pogare con l'orchestra di Max Gazzè ho capito che la qualità paga sempre.
Rispondi
di edgar587 [user #15315]
commento del 02/05/2018 ore 23:31:0
Signori...la trap. E ho detto tutto.
Rispondi
di alexus77 [user #3871]
commento del 03/05/2018 ore 02:39:12
Un po' e' bello pero': ora sono io invecchiato, e quando dico "non ci sono piu' i musicisti di una volta" non sono un vecchio rompicoglioni che si lamenta, e' la pura verità'! :)
Non c'e' piu' la musica d'una volta. Oggi ancora ascoltiamo la musica di 30 anni fa... tra 30 anni, ascolteremo quella di 60 anni prima, non quella di oggi.
Rispondi
di esseneto [user #12492]
commento del 03/05/2018 ore 08:56:08
Tanto di cappello a Gazzè che insieme alle Vibrazioni è stato l'unico che ho visto quasi integralmente anche se da vecchio rocker Sarcina e Co. li ho preferiti nettamente di più , poi 1 minuto circa di Carmen Consoli in acustico il cui testo del tristissimo pezzo cantato in catanese sarà stato compreso soltanto dai sui conterranei come me e istanti di un non ben identificato rapper con degli occhiali allucinanti.......
Rispondi
di BBSlow [user #41324]
commento del 03/05/2018 ore 09:39:36
Io ho visto un pezzo nel dopopranzo, mentre prendevo le fragole con la panna. Ha cantato una certa Annamaria, che non era manco malissimo, salvo il fatto che ogni quattro note ne cannava una. Poi è arrivato un tale Frah Quintale, la cui statura artistica deve essersi sviluppata di pari passo con i programmi per l'auto composizione di pattern ritmici (sembrava uno dei video di Marco Arata...). Alle prime note di tal Wrongonyou ho spento senza rimpianti e ho preso un'altra coppa di fragole.
Io non discuto il fatto che per "comunicare" non sia necessario essere Liszt, è vero che se uno ha un'idea, una buona idea, questa funziona anche se non sei un professore dei Berliner. Abbiamo numerosi esempi di band e artisti che, pur non essendo fenomeni, hanno lasciato segni anche importanti, in Italia e all'estero. Ma -mi si passi la battutaccia- è paradossale che al concerto del 1 maggio la musica sia sotto il minimo sindacale...
.
Rispondi
di PARAPA [user #6127]
commento del 03/05/2018 ore 10:44:38
Ciao,

Gussoni ha ragione.
Credo il suo commento non riferito alla manifestazione ma al momento che vive la musica italiana.
Secondo me, la SIAE è ora sia riformata e così i tentacoli che ne opprimono l'estro e la creatività degli artisti.
In più, mi appare chiaro che nessuno più ascolta musica.
Oggi i giovani, diseducati all'ascolto, si riducono a sentire dei suoni, senza ascoltarli.
C'è una grossa differenza tra il sentire un suono e....l'ascoltarlo.
Questi ragazzi, poveretti, sono inscatolati nelle cuffie connesse al cellulare.
Curve di equalizzazione preformate, dB sparati come fossero medicine e giri armonici mediocri.
Che pena....
Rispondi
di pg667 [user #40129]
commento del 03/05/2018 ore 11:15:02
c'è però anche molta differenze tra "suono", come hai detto tu, e musica.

quando per sfortuna mi capita di sentir passare i ragazzetti di oggi con le loro casse bluetooth quello che sentono sono una serie di suoni assemblati in qualche modo, ma di musica o giri armonici non ne ho sentiti.

la fortuna di tutto ciò, come dico spesso, è che il mercato viaggia ad una velocità tale che si arriverà alla saturazione molto presto ed a quel punto come accade sempre il tutto si resetta a si riparte da capo.
Rispondi
di Jumpy [user #1050]
commento del 03/05/2018 ore 14:46:49
Anch'io non seguo più il concertone da, almeno, metà anni '90. Già in quegli anni mi ricordo che alcune delle esibizioni erano... imbarazzanti... a livello di ragazzini che provano nel garage.
Nannini? Scusatemi, ma la Nannini da quando sa cantare? Dal vivo l'ho sempre trovata inascoltabile.
Rispondi
di TV_Eye [user #8844]
commento del 03/05/2018 ore 20:17:49
Cioè, uno che ha suonato con Biagio Antonacci viene a parlare di "Musica" e "Arte" con la maiuscola?
Ma viva la trap allora
Rispondi
di Baden [user #39846]
commento del 04/05/2018 ore 00:01:22
Evvai Radio Birdman
Rispondi
di Faus74 utente non più registrato
commento del 04/05/2018 ore 20:48:30
Che significa? Solo perché ha suonato con Antonacci non può parlare di musica?
Boh, la trovo antica come cosa, e te lo dice uno che Antonacci non lo ascolta proprio.
Io ascolto prevalentemente rock e dintorni, sono abbastanza estremista in fatto di generi, ma in generale mi piace musica suonata e composta bene.
Ecco, il concertone del primo maggio ha smesso dagli anni 90 di proporre musica composta e suonata bene, secondo i miei gusti però.
Ai ragazzini di oggi piace la merda, il concertone la propone (salvo qualche eccezione)
Spengo la tv e ascolto quello che mi piace.
Se poi vogliamo chiamare musica quella roba sentita al primo maggio, allora amen.
Ma è solo questione di gusti e generazioni, è questo il vero problema.
Rispondi
di AlceVeloce [user #44287]
commento del 04/05/2018 ore 09:06:31
Quando ho sentito Sfera Ebbasta con le sue filastrocche ed il suo amichetto che gli metteva le basi delle patatine mi sono venute le convulsioni...tuttavia per onestà intellettuale riconosco che anche a far cacare malgrado l'autotune ci vuole talento.
Rispondi
di spessotto [user #42555]
commento del 04/05/2018 ore 09:56:35
Lancio una provocazione su un tema che si ripropone molto spesso tra i miei amici, per questioni anagrafiche. Premettendo che è anche difficile giudicare da un evento come il primo maggio che è tecnicamente complesso e spesso anche i grandissimi cannano. Io penso che ad un certo punto la musica non la capiamo più, c'è un momento un cui non abbiamo più i mezzi, semplicemente è così e si iniziano a fare discorsi da "matusa". Non credo che gli stones avessero ste conoscenze di armonia, erano dei ragazzotti che si so ritrovati in mano una chitarra e avevano sulla generazione dei genitori lo stesso effetto che la trap ha su noi. I ragazzi sono sempre gli stessi secondo me, con le stesse pulsioni ed energie da mettere in campo, oggi si ritrovano in mano un tablet più facilmente di una chitarra e ci fanno un arrangiamento elettronico che funziona in tre secondi con i loro riferimenti culturali e noi semplicemente non lo capiamo più e per quanto possiamo sforzarci è così, non abbiamo più i mezzi. La musica è una cosa anche molto semplice, il pubblico cantava i pezzi di sfera ebbasta e questo è un fatto che ha sempre un valore da rispettare. Meglio quindi tacere ed essere comunque dalla loro parte? se ci pensate i più illuminati musicisti non hanno mai avuto preclusioni di questo tipo e hanno sempre giocato con le nuove tendenze, facendole rientrare non in un sottoinsieme ma in quello più grande della musica.
Rispondi
di phunkabbestia [user #42918]
commento del 04/05/2018 ore 10:27:20
Spessotto, credo che tu abbia ragione, quando si cresce si resta ancorati alle proprie categorie e sistemi di valori, guardiamo al presente con gli occhi di chi era adolescente 30 anni fa, e questo vale su tutto non solo in musica. Resta il fatto che la musica è anche un fatto oggettivo, ci sono opere che ci accompagnano da secoli e altre che sappiamo in partenza che si dissolveranno come una scorreggia. Non ho mai sentito Trap e se ho culo mai la sentirò, non ho mai nemmeno sentito despacito e i vincitori degli ultimi 3 o 4 sanremo, ci faccio attenzione, mi tappo le orecchie e scappo via, voglio morire ignorante con i miei limiti di matusa convinto che dal Barocco alla Classica e alla contemporanea e dal Blues al Jazz e al Rock ne abbia abbstanza per fottermene di questi nuovi cialtroni;-)
Rispondi
di spessotto [user #42555]
commento del 04/05/2018 ore 10:42:57
Rispetto la tua idea e per me è lo stesso, non mi piace però il "cialtroni" finale, è proprio quello il punto, non giudichiamo in senso negativo, semplicemente perchè secondo me non siamo più allinenati, è roba loro, sono riferimenti culturali solo diversi dai nostri. Guarda che nel rock che piace a noi a ben vedere non c'è niente di così più elevato rispetto alle nuove forme, ne tecnicamente ne nel modo di proporsi e neanche nei contenuti. Ma perchè tutto il buono si dovrebbe essere fermato a 40 anni fa? sarà forse una limitatissima visione chitarro-centrica della musica?
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 04/05/2018 ore 12:18:1
"sarà forse una limitatissima visione chitarro-centrica della musica?"

Si.
Rispondi
Loggati per commentare

di phunkabbestia [user #42918]
commento del 04/05/2018 ore 12:29:34
Dico Cialtroni perchè, al loro tempo, cialtroni erano Parker, Coltrane, Hendrix, Van Halen, Plant... e questi sono i nuovi cialtroni. E' sempre stato così e non penso che sia offensivo. C'è poi il fatto che io giudico la musica con le mie categorie e penso che questi, oltre ad essere cialtroni, nulla di male, facciano oggettivamente della musica di merda, brutta e mal suonata. Mia umile opinione. E no, non ho una visione chitarro-centrica della musica: suono di tutto e il mio strumento preferito è il violino;-)
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 04/05/2018 ore 14:09:16
Giusto per chiarire il mio "si" del commento precedente: non mi riferivo a te, intendevo dire che una "materia" come la musica (e l'arte in generale) mal si presta ad essere giudicata, specie se chi giudica ha dei "paletti" (ad esempio vuol sentire per forza una chitarra).
Van Gogh è morto povero, come Nina Simone, Billie Holiday e Parker stesso. I contemporanei non li hanno capiti a pieno, ed erano geni veri.
Quando Hendrix usava il fuzz in tantissimi pensavano fosse "rumore".

Non ascolto la trap, non la conosco (e quel poco che ho sentito non mi piace), ma credo che essere conservatori nell'arte sia sbagliatissimo.

Nella mia vita per un paio di anni il 90% dei miei ascolti era costituito da Coltrane, subito prima c'è stato un periodo altrettanto lungo dedicato a Miles Davis e tutto quello che era di diverso "mood" non mi piaceva, mi sembrava "inferiore". Ma il problema ero io, e mi stavo perdendo un sacco di roba buona in circolazione.

Oggi non ci penso minimamente a denigrare Cosmo solo perché io improvviso su Giant Steps e lui con ogni probabilità no. Fa la sua cosa, c'è a chi piace. Secondo me è interessante, ma l'ho ascoltato ancora solo 3 volte e non credo di poter avere un'opinione definitiva dopo così pochi ascolti, perché i 5 dischi che mi hanno cambiato la vita durante i primi ascolti mi hanno provocato l'orticaria. E poi li ho capiti e mi hanno cambiato - letteralmente - la vita.
Rispondi
di Mariano C [user #45976]
commento del 04/05/2018 ore 11:24:25
è un discorso condivisibile per quanto riguarda lo stile, ma non sono d'accordo per quanto riguarda i risultati. "trap" è solo una parola che in realtà non dice granché come "jazz" o espressioni come "contemporary r'n'b". indubbiamente con qualsiasi stile si possono raggiungere grandi risultati, il punto è che al primo maggio non c'erano performer bravi di qualità, c'erano proprio gli incapaci, non per via dello stile di espressione scelto, ma proprio per limiti tecnici. puoi usare qualsiasi strumento acustico, elettrico o elettronico, usare qualsiasi stile in qualsiasi modo, ma se sei stonato e fuori tempo sei stonato e fuori tempo. Ho pochi dubbi che esistano artisti fenomenali anche negli stili più distanti da quello che viene comunemente inteso come "musica" sopratutto su questo sito, ma di sicuro il 1 maggio non erano al concertone
Rispondi
di Gasto [user #47138]
commento del 04/05/2018 ore 13:46:26
Farei un distinguo tra musica e musica commerciale.

La musica commerciale si, lo ammetto, non la capisco. Ma del resto non l’ho mai capita. Per me le stecche che prendono i cantanti che sono saliti sula palco del primo maggio sono alla pari di quelle che prendeva Ghigo Renzulli con le sue dita incerte nei soli dei Litfiba.

La musica però, quella buona, la so distinguere ancora anche se suonata da ragazzi di 14 anni.

Per esempio, leggo di gente che si stupisce che ci siano chitarre signature di youtuber! Veramente?

Ecco, questo è per me un atteggiamento da Matusa. Ci sono youtuber con le palle quadre, musicisti di livello incredibile o con infinita fantasia come Rob Scallon, per fare un esempio.

La musica buona c’è, basta saperla trovare, di sicuro non mi devo necessariamente conformare per non sentirmi Matusa e soprattutto non la vado a cercare al concerto del primo maggio, un concerto profondamente politicizzato e commerciale per antonomasia.
Rispondi
di fa [user #4259]
commento del 06/05/2018 ore 10:54:24
Sono fondamentalmente d’accordo con quanto dice Gussoni. Ho visto il concertone a pezzi e la maggior parte delle proposte mi sono sembrate di scarsa qualità. Bravo Gazzé, coraggiosa la Consoli, strepitosi i Calibro 35. Il resto di ciò che ho visto é da dimenticare, almeno secondo il mio gusto. Poi c’è il discorso della musica intesa come arte. L’arte deve smuoverti o comunque farti provare qualcosa, farti pensare. E vedendo i ragazzi del pubblico che cantavano le canzoni di performer sotto il limite della decenza come livello qualitativo della propria proposta, mi chedo se anche quella non sia arte. Arte che magari non incontra il mio gusto (mi viene in mente la famosa merxa d’artista di Manzoni o le tele tagliate). La mia conclusione è che quelle proposte possono diventare “arte” o comunque interessare il pubblico perché il pubblico non è più stimolato e non è stato “educato” o abituato a proposte di qualità maggiore. Ad esempio, se sei abituato ad ascoltare la musica in mp3 super compressi nelle cuffie del cellulare mentre sei sui mezzi pubblici, per te quel livello di qualità audio è lo standard. Semplicemente perché non sei abituato ad ascoltare il vinile. Allo stesso modo le nuove generazioni sono bombardate da prodotti musicali usa e getta, tutti uguali e fatti per vendere. Perciò sono ormai accettate performance scadenti, autotune a manetta e composizioni trite e ritrite. Ciao Fab
Rispondi
di kelino [user #5]
commento del 06/05/2018 ore 14:27:38
Non nascondetevi dietro la diplomazia.
La Trap fa schifo e quei 4 ragazzini tatuati li vorremmo prendere a calci nel culo, gridando "VAI A LAVORARE!".

Il primo maggio deve tornare ad essere il concertone di una volta. TUTTO live, con musicisti veri e i modena city ramblers che urlano BELLA CIAO!

Rispondi
di BBSlow [user #41324]
commento del 07/05/2018 ore 10:03:26
1) Esiste una "tecnica" -vocale e strumentale- che consiste nel saper "usare" voce e strumenti musicali (includendo tra questi anche il PC e derivati vari, con tutte le loro possibilità) a fini ludici e comunicativi. Quelli che si sono esibiti sul palco il 1 Maggio erano in possesso di questa tecnica? Fino a che punto?
2) Esiste una cosa chiamata "musica", in senso lato, che nello specifico è fatta di ritmo, melodia, armonia, poesia; esiste una "teoria", in senso di materia da studiare, per ciascuna di queste componenti. Quelli che si sono esibiti sul palco il 1 Maggio erano in possesso di questa teoria? Fino a che punto?
3) Le persone che apprezzano o disprezzano gli artisti del 1 Maggio su quale base lo fanno? Perché "candano col quòooore"? Perché non sono diplomati al conservatorio?
Rispondere a queste tre domande non sarebbe semplice, ma da quella che è una semplice opinione tecnica di un professionista si è passati a disquisire di massimi sistemi, e troppe parole dovrebbero scriversi sul "senso ultimo" della musica.
Io, pur da mediocre dilettante, so che la musica ha una storia, e che ogni brano composto oggi è il frutto di quella storia. Non tutti frutti sono buoni: ci sono quelli avvelenati, quelli che non sanno di niente, e così via. Nella mia personalissima opinione (ripeto) di mediocre dilettante, ciò che ho sentito dal palco del 1 maggio (non tanto, eh) appartiene alla categoria dei frutti che non sanno di niente: ma il fruttivendolo-produttore sa come lucidarli, come presentarli, come renderli accattivanti per un sacco di gente che i frutti saporiti non li ha mai assaggiati.
E non dimentichiamo un fattore fondamentale: ogni generazione si pone in contrasto con la precedente (anzi, ormai il contrasto è tra due o più rametti della stessa generazione...), e cerca una propria identità anche attraverso una musica "differente". Non ha importanza che sia buono o no, soprattutto quando si è giovani o giovanissimi l'ascolto di un genere musicale specifico, o di una definita cerchia di artisti, diventa riferimento identitario: la musica è solo un pretesto.
Ai ragazzi piace il trap? Ce ne faremo una ragione noi, chiusi nelle nostre cantine a rifare i pezzi di Muddy Waters o dei Beatles o dei Metallica, e se ne faranno una ragione loro, fino a quando -forse- scopriranno che "fare musica" va oltre il riprodurre una sequenza campionata mormorandoci sopra frasi sconnesse sorrette dall'autotune. Ma il 1 Maggio di quell'anno 2164, vedrete, sul palco ci sarà qualcuno che farà una "bestialità" ancora diversa, che perfino i "trappers" faranno fatica a definire musica... ;)
Rispondi
di marcoguitar [user #15320]
commento del 08/05/2018 ore 17:23:27
Ditemi il nome di un gruppo o artista italiano presente nei libri di storia della musica mondiale dal dopoguerra ad oggi. Nessuno. I vari De Andre, PFM o il tenero Vasco Rossi, tanto per dirne qualcuno sono divi solo nella nostra piccola nazione ma non compaiono nelle classifiche internazionali e nelle enciclopedie universalmente riconosciute. Sapete perchè? Perche COPIANO. Copiano i maestri angloamericani di 5-10 anni fa. E quindi dalla critica e dal pubblico internazionale sono tranquillamente ignorati, poichè non scrivono la storia, al massimo la citano e la copiano nella maccheronica lingua italica. Quindi tutti i concerti in Italia di questi musicanti italioti lasciano il tempo che trovano, al limite non è nemmeno giusto criticarli, questa non è musica, è un plagio tipo le maglie delle squadre da calcio cinesi che si sfilano e sbiadiscono dopo due giorni. Nessuno in Italia sa fare rock, lo puó solo copiare , a volte benino, nessun genere musicale italiano , musica classica a parte, è citato nel resto del mondo come significativo, fatevene una ragione, nel mondo siamo zero, siamo quelli che ratificano il plagio di Zucchero con Joe Cocker, che fanno tirare fuori a Ramazzotti, 250 mila euro per aver un asolo di Vai nel disco, siamo quelli del festival di Sanremo mentre gli altri fanno Glastonbury, facciamo ridere il mondo. Tanto vale il primo maggio andare a mangiare fave e salame.
Rispondi
di Mariano C [user #45976]
commento del 08/05/2018 ore 18:27:52
Pino Palladino lo trovi in un gozilione di dischi prodotti negli USA ogni anno, nei credit più impensati. Musicisti come Rava, Fresu, Bollani, Tamburini (quando era in vita ahimè) e molti altri. Se parliamo di musica classica, ce n'è un bel pò di italiani dal dopo guerra ad oggi sia come orchestre, che direttori (Toscanini, Muti, Abado....), come esecutori, e anche come compositori (Sciarrino, Berio....) presenti nei libri di storia della musica, anche quelli che si studiano all'università agli esami appunto, di storia della musica; e in ambito più leggero Einaudi o su un fronte concettualmente diverso Morricone.
Rispondi
di marcoguitar [user #15320]
commento del 08/05/2018 ore 19:34:12
La tua risposta è davvero esilarante, infatti qui stiamo tutti ridendo, tipica di chi vuole parlare senza prima ascoltare. Non che tu dica cose sbagliate, Palladino, Rava Fresu Bollani, Tamburini,Toscanini, Muti, Abbado, Berio, sono bravi ma fanno musica jazz e classica. Marianino guarda che qui si parlava di rock (riga 10, ci sei arrivato?) e non di classica (apprezzata in riga 11, ci sei arrivato?) Me ne frega un cazzo che questi Palladino, Rava Fresu Bollani, Tamburini,Toscanini, Muti, Abbado & C siano nei libri di storia della musica, lo so benissimo. Io qui parlavo di rock e pop, campo in cui, allargato al contesto mondiale, non siamo nessuno. Ma hai letto bene fino in fondo o dormivi? Di la verità dormivi... Volevi così dire la tua che non hai letto la mia. Simpatico.
Rispondi
di PegasusVanDerKlyne [user #19758]
commento del 11/05/2018 ore 14:11:4
Pienamente d'accordo con il maestro Gussoni... Ahimè, prima o poi qualcuno doveva dirla la Verità - Negli ultimi anni la qualità delle performance musica del "concertone" si è abbassata in modo impressionante. Gli artisti del pomeriggio sono degli insignificanti "riempipalco"... quel che serve per far attendere il pubblico, in attesa che arrivi sera e gli artisti seri; almeno si spera! Gli unici che mi hanno appagato (ma era prevedibile) sono stati Gazzè e la brava Carmen Consoli. Ricordo piacevolmente la grande performance del mitico Bennato, appena un anno fa: un ragazzino di settant'anni capace di suonare (e di emozionare) come pochi*** Non pretendo che si chiamino artisti di calibro internazionale o vecchie glorie dal cachè stellare; in Italia ne abbiamo di nomi importanti che oscurerebbero anche Bob Dylan... Mi piacerebbe, semplicemente, ritrovare una selezione di artisti autentici (con il giusto spazio per i giovani, ovviamente) in grado di rievocare il groove degli anni migliori... riaccendendo di energia positiva quel palco che attende da un anno* Io non perdo la speranza! Nel frattempo, rivivo il buon passato;)
Rispondi
di pierangelobiso [user #33127]
commento del 09/06/2018 ore 16:55:53
Ragazzi, che nostalgia! La musica con la M MAIUSOLA....che fine ha fatto? E non mi si venga a dire che parlo in luogo comune! Ho cercato di guardare il concerto, ma non ci sono riuscito fino in fondo. Ho visto "artisti" che dovrebbero dare del lei alla musica! D'accordo, I tempi cambiano, ma esistono band e soprattutto bravi musicisti che meriterebbero molto di più di certi "pseudo fenomeni" pompati dalle case discografiche o dalle visualizzazioni su Internet da parte di adolescenti muniti di telefoni supertecnologici ma dotati di completa ignoranza musicale.....che nostalgia...EVVIVA LA VECCHIA CHE BALLA! Lode alla musica!
Rispondi
Altro da leggere
Giacomo Castellano: davanti e dietro al mixer
Eric Johnson insegna i suoi accordi
Robben Ford: Blues & arpeggi alterati
Massimo Varini: didattica internazionale
Luca Colombo: esercizio con i modi
Paul Gilbert: la velocità nasconde le schifezze che suoni!
Fare i dischi. E poi studiare.
Maurizio Solieri: al grosso pubblico la musica non interessa
Steve Vai e Billy Sheehan raccontano "Eat 'em and Smile"
Poggipollini & il fuzz: "Solo un difetto"
Federico Poggipollini: come suonare "Certe Notti"
Chicco Gussoni: suono ed esperienza
Il ritorno dei frigoriferi: Castellano, Di Dio & Varini
Articoli più letti
Seguici anche su:
Scrivono i lettori
Manuale di sopravvivenza digitale
Hotone Omni AC: quel plus per la chitarra acustica
Charvel Pro-Mod DK24 HSH 2PT CM Mahogany Natural
Pedaliere digitali con pedali analogici: perché no?!
Sonicake Matribox: non solo un giochino per chi inizia
Ambrosi-Amps: storia di un super-solid-state mai nato
Il sarcofago maledetto (e valvolare) di Dave Jones
Neural DSP Quad Cortex: troppo per quello che faccio?
Massa, sustain, tono e altri animali fantastici
Ho rifatto la Harley (Benton ST-57DG)




Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964